Descrizione
Località Montericci, Faenza, Faenza, Ravenna, Emilia-Romagna
Data 27 giugno 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 1
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini adulti 1
Descrizione: Nonostante le difficoltà iniziali, nella primavera del 1944 le azioni partigiane aumentano considerevolmente. Grande successo viene riscosso dalle giornate Gap, ideate dai partigiani anche «per collaudare la volontà popolare [poiché] in quel giorno tutti coloro che erano legati all’organizzazione […] dovevano passare all’azione». Nell’aprile del 1944 si registra un inasprimento dello scontro da parte di tutti i contendenti. Le disposizioni partigiane parlano di «sterminio» dei fascisti, ma già a fine mese si comprende la necessità di regolamentare gli attacchi a questi ultimi perché «ognuno che uccida si senta un giustiziere e non un assassino». Secondo tale prospettiva, i fascisti di grado minore, prima di essere assaliti, devono essere “giudicati” dal comitato provinciale di Liberazione o dai tribunali partigiani per atti quali lo spionaggio, l’accaparramento e per le violenze e i crimini commessi contro antifascisti e civili. Nel frattempo, il 7 aprile Kesselring dirama una serie di ordini che prevedono azioni pianificate contro le bande, garantiscono l’impunità per interventi «troppo decisi» e indicano alcune procedure da seguire come l’arresto, senza distinzioni sociali o personali, di civili presenti sul luogo dell’azione partigiana. Il 18 aprile, anche il Comando Provinciale di Novara della Gnr invia una circolare a tutti gli uffici dipendenti relativa alla conduzione della lotta contro i banditi in cui si riafferma il concetto di “responsabilità collettiva” definita però sulla base delle appartenenze politiche piuttosto che sulla base dell’effettiva partecipazione alle azioni partigiane. In seguito all’introduzione di questo concetto, unitamente al mancato riconoscimento dei partigiani come combattenti regolari, la lotta antipartigiana diviene anche lotta contro i civili. Lo scontro viene riportato tra “fascisti” e “non-fascisti”, ovvero tra “italiani” e “traditori”. Questa strategia ha i suoi effetti, visibili anche attraverso l’aumento, nei mesi successivi, del fenomeno della delazione.
Questo è lo scenario in cui si registra un inasprimento degli omicidi di matrice partigiana e fascista. Questo è lo scenario in cui si registra un inasprimento degli omicidi di matrice partigiana e fascista. In aprile gli omicidi nazifascisti salgono a 7, in maggio si mantengono costanti mentre in giugno salgono a 11. La grande maggioranza sono compiuti in circostante diverse dallo scontro armato tipico della battaglia. Gli omicidi sono compiuti un po' ovunque nel territorio provinciale ed in particolar modo nelle frazioni dove la morte di una singola persona incide notevolmente sulle comunità di ridotte dimensioni. L'assassinio di Bertaccini si inserisce in questo contesto ed esprime l'inasprimento dello scontro.
Sono le 23 del 27 giugno quando, in località Montericci di Faenza, sei militari tedeschi ubriachi forzano la porta d’ingresso della casa di Ermenegildo Minardi. Vi entrano esplodendo alcuni colpi d’arma da fuoco che uccidono l’operaio agricolo Mario Bertaccini di anni 30.
Dopo l’omicidio i militari asportano un maiale ucciso e obbligano Minardi a seguirli all’accantonamento dove lo trattengono fino al mattino successivo.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Violenze connesse: furto e-o saccheggio
Tipo di massacro: legato al controllo del territorio
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Scheda compilata da ENRICA CAVINA
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-06-04 09:36:49
Vittime
Elenco vittime
Bertaccini Mario, di 30 anni, bracciante agricolo.
Elenco vittime civili 1
Bertaccini Mario
Responsabili o presunti responsabili
Memorie
Memorie legate a questa strage
lapide a piazza del Popolo, Faenza
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: piazza del Popolo, Faenza
Descrizione: Lapide in memoria di tutti i caduti per mano fascista dal 1922 al 1944 posta a Faenza in piazza del Popolo.