S. Bartolo, Ravenna, 11.07.1944
(Ravenna - Emilia-Romagna)
Descrizione
Località S. Bartolo, Ravenna, Ravenna, Ravenna, Emilia-Romagna
Data 11 luglio 1944
Matrice strage Fascista
Numero vittime 1
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini adulti 1
Descrizione: L'escalation della violenza prosegue per tutta l'estate del 1944. A metà giugno il questore Neri ha ordinato, con la massima segretezza, ad alcuni agenti di PS la compilazione di elenchi di antifascisti, desumendone i nomi dai fascicoli esistenti nell’ufficio politico, per consegnarli alla SS tedesca e alla federazione fascista. Ciò che sin dall'ottobre del 1943 avveniva in modo "informale" per l'individuazione delle vittime delle uccisioni isolate, diventa sistema. Le liste delle persone invise al fascismo sono impiegate sia per la prosecuzione degli omicidi che per l'esecuzione delle stragi.
Il 23 luglio la questura ravennate registra ancora un omicidio fornendo la solita spiegazione:
«Nella notte sull’11 luglio nella frazione S. Bartolo di Ravenna, elementi del corpo ausiliario Camicie Nere di Ravenna, passavano per le armi Missiroli Aristide di anni 54, bracciante da S. Stefano di Ravenna, perché trovato armato».
In realtà il giorno prima Missiroli è stato arrestato e condotto alla federazione per essere interrogato. Quando la figlia vede che il padre non ritorna vi si reca in cerca di notizie. Si rivolge a Guido Guidi che le risponde di non interessarsi di ciò che fanno «gli altri durante la notte». Dopodiché la allontana in malo modo. La figlia non saprà più nulla fino al rinvenimento del corpo del padre.
Il contesto ci dice che nei giorni precedenti le baracche della Todt sono state incendiate ed è stato ucciso il numero due del fascismo locale.
A guerra finita, quando si apriranno i processi contro i collaboratori con i nazisti, verrà imputato anche un certo Mario Guberti che l'11 marzo 1944 aveva scritto, da Vercelli, la seguente lettera ad Aristide Missiroli:
«Da una lettera inviatami da mia madre apprendo con dolore quello che è successo al nostro (…); tutto questo è una vergogna e spero non si ripeta, cosa credete di fare con simili atti di vandalismo? Hanno gettato, e voi di certo ne sapete qualcosa, bombe in casa Guberti e casa Damassa, il primo perché segretario politico, il secondo perché lo credete filofascista. Ognuno ha le sue idee ed è padrone di averle, ma in simili atti non vi può essere un’idea se non bestiale e corrotta. Anch’io ho le mie, ma nei cinque mesi (in cui) sono restato a casa, anche potendolo fare non ho mai torto un capello ad anima viva. Con questo non voglio discolparmi, quando avrete fatto il vostro comunismo, mi giudicherete a vostro piacimento. Concludo, se si verifica ancora un simile atto di guerra e specialmente contro casa mia, vi do la mia parola d’onore che ritorno in paese per fare piazza pulita mandandovi senza nessun rimorso all’altro mondo. Con questo intendo avvisare anch’io i vostri amici. Mario Guberti».
Mario Guberti sarà assolto dall’imputazione per insufficienza di prove, ma la lettera testimonia la ferocia dello scontro tra movimento partigiano e fascismo repubblicano.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Estremi e note penali: Guidi Guido, accusato di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui l'uccisione di Missiroli Aristide. Con sentenza del 10/07/1946 la corte esclude la partecipazione all'uccisione di Missiroli ma lo ritiene colpevole del reato ascrittogli esclusa la partecipazione agli omicidi e lo condanna ad anni 12 di reclusione, alle spese processuali e alle altre conseguenze di legge ivi compresa la confisca di metà dei suoi beni. Dichiara condonati 5 anni di detta pena a sensi del decreto presidenziale 22.6.46 n.4
Con sentenza in data 2.12.47 la Corte di Cassazione dichiara estinto il reato per amnistia ed annulla senza rinvio la sentenza.
Laghi Oriano, accusato di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui l'aver denunziato quale antifascista alle autorità repubblicane, Missiroli Aristide, che in conseguenza fu ucciso dai fascisti. Con sentenza del 2/10/1945 la corte lo assolve dall’imputazione ascrittagli per insufficienza di prove. Ordina che sia posto in libertà se non detenuto per altra causa.
Guberti Mario, accusato di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui l'uccisione di Missiroli Aristide. Con sentenza del 2/10/1945 la corte lo assolve dall’imputazione ascrittagli per insufficienza di prove. Ordina che sia posto in libertà se non detenuto per altra causa.
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-01-03 16:55:38
Vittime
Elenco vittime
Missiroli Aristide, di 53 anni, nato l\'1/12/1890, bracciante, di sentimenti comunisti, risulta partigiano volontario della 28ª Brigata Garibaldi dall\'8/09/1943.
Elenco vittime partigiani 1
Missiroli Aristide
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Guido Guidi
Mario Guberti
Oriano Laghi
Memorie
Memorie legate a questa strage
lapide a San Bartolo di Ravenna