Descrizione
Località Pozza, Pito, Umito, San Martino, Acquasanta Terme, Ascoli Piceno, Marche
Data 11 marzo 1944
Matrice strage Nazifascista
Numero vittime 10
Numero vittime uomini 9
Numero vittime uomini adulti 8
Numero vittime uomini anziani 1
Numero vittime donne 1
Numero vittime donne bambine 1
Descrizione: Il comune di Acquasanta e le sue cinquanta tre frazioni erano all’epoca una realtà socio-economica povera ma relativamente tranquilla, non particolarmente osservata dalle autorità. Dopo l’armistizio si trova a dover fronteggiare l’arrivo di molti sfollati e prigionieri slavi, greco-ciprioti, anglo-maltesi evasi dal campo di Servigliano. Nella zona si muovono anche diverse formazioni partigiane, tra cui le tre compagnie comandate da Ettore Bianco, costituite da molti reduci del Bosco Martese (TE) e di carattere internazionale. La situazione spinge i nazifascisti a presidiare la zona con maggiore cura fin dall’autunno del 1943: cominciano a perlustrare, razziare, terrorizzare la popolazione locale rea di fornire aiuto e ospitalità a fuggitivi e resistenti, che continuano ad aumentare. Nel corso dell’inverno il clima di paura e di terrore si diffonde tra la gente, con una crescita esponenziale di episodi di violenza e azioni repressive da ambo le parti. Infine il maresciallo di origine trentina, Isidoro Melchiori, della caserma locale, chiese rinforzi alla guardia nazionale repubblicana e al comando tedesco in Ascoli che mandò ben presto la 6° compagnia Brandenburg 3.
Nella notte tra il 10 e l’11 marzo 1944, malgrado la neve, un nutrito gruppo di militi tedeschi, accompagnati e guidati da fascisti della provincia e del comune di Acquasanta, vestiti per confondersi con pastrani tedeschi e passamontagna, salirono verso le frazioni di Pozza, Pito e Umito. L’intenzione era di cogliere di sorpresa, attraverso un accerchiamento a tenaglia, la banda del capitano Bianco e la popolazione immersa nel sonno, impedendogli qualsiasi possibilità di fuga.
Attaccarono prima Pozza di Acquasanta all’alba: incendiarono tutte le case dei contadini, accusati di dare ospitalità ai partigiani, razziarono cibo e denaro, e fecero prigionieri tutti i giovani che incontrarono nel loro cammino. In otto - Emidio Collina, Pietro Patulli, Filippo Santini, Serafino Cesari, Vittorio Pedicelli, Loreto Santini, Mariano Castelli, Nicola Troli – furono fucilati davanti agli occhi dei loro parenti. Alcune decine di persone si salvarono casualmente, erano state rinchiuse in un magazzino poco distante dal paese, dove sarebbero probabilmente state fucilate, se i tedeschi non fossero stati distolti dal proposito a causa delle richieste di aiuto provenienti dai commilitoni che intanto avevano raggiunto Umito, dove avevano trovato i partigiani della banda Bianco, pronti all’offensiva.
Lo scontro fu violento, i tedeschi persero una trentina di uomini tra cui il comandante Rudolf Stegmeier. Dopo che venne colpito mortalmente, i suoi militi indietreggiarono consentendo agli uomini di Bianco di sganciarsi e risalire la collina. I tedeschi sfogarono la loro rabbia sulla popolazione civile, incendiando le case di Umito con bombe e bengala. Persero la vita altri due civili: Nicola Donfrancesco e Anna Sparapani, una bambina di appena undici mesi.
Nello stesso giorno i tedeschi si erano recati anche a Pito e San Martino, dove avevano ucciso due slavi e ferito in modo grave un giovane locale, Francesco Nazzari, che mentre si trovava a raccogliere il fogliame da dare in pasto alle pecore, nel fuggire per lo spavento, venne colpito, riportando una grave ferita a una gamba. Tuttavia essendo prossimo alla partenza per le armi, i tedeschi lo riportarono a casa e il giorno dopo lo condussero all’ospedale di Ascoli Piceno.
Modalità di uccisione: fucilazione,incendio
Violenze connesse: furto e-o saccheggio,incendio di abitazione
Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: Il 13 dicembre 1946 la sezione speciale della Corte d’Assise, dopo aver ascoltato circa 200 testimoni, emise ad Ascoli Piceno la sentenza contro i 34 imputati per collaborazionismo e per i fatti accaduti nella provincia picena. Per quanto riguarda il comune di Acquasanta, Pasquale Torregrossa, Federico Di Pietro, Isidoro Melchiori, Guido Camaiani, Vincenzo Bolla, Agostino Amici, Giuseppe Panfini e Umberto Giorgini furono imputati per la spedizione e per i fatti di Pito, Pozza e Umito. Vennero assolti o amnistiati Amici, Panfini e Giorgini; mentre Torregrossa fu condannato a trent’anni di carcere, Di Pietro a dieci anni, Melchiori a tredici anni e nove mesi, Camaiani a tredici anni e nove mesi, Bolla a quattro anni. Vari ricorsi portarono a consistenti sconti di pena.
Scheda compilata da Chiara Donati
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-03-25 14:18:11
Vittime
Elenco vittime
Caduti a Pozza:
Erano tutti disarmati, dormivano, furono svegliati, buttati giù dal letto e crivellati a colpi di mitra, prima ancora che a Umito si verificassero gli scontri:
Serafino Cesari, n. il 04/03/1887 a Pozza, figlio di Pietro e di Maria Guaiani, coniugato con Rita Santini, qualifica Partigiano caduto, banda Bianco (17/12/1943 – 11/03/1944), grado Comandante distaccamento – Sotto tenente, riconosciutagli il 26/03/1946 ad Ancona.
Mariano Castelli, n. il 01/09/1924 a Pozza, figlio di Sante e di Giovanna D’Alesio, qualifica Partigiano caduto, banda Bianco (17/12/1943 – 11/03/1944), riconosciutagli il 26/03/1946 ad Ancona.
Emidio Collina, n. il 03/12/1925 ad Acquasanta, figlio di Leopoldo e di Rosalia Filiaggi, qualifica Partigiano caduto, banda Bianco (17/12/1943 – 11/03/1944), grado Comandante distaccamento – Sotto tenente, riconosciutagli il 26/03/1946 ad Ancona.
Pietro Patulli, n. il 04/07/1924 a Pozza, figlio di Domenico e di Santa Cesari, qualifica Partigiano caduto, banda Bianco (17/12/1943 – 11/03/1944), grado Commissario distaccamento – Sotto tenente, riconosciutagli il 26/03/1946 ad Ancona.
Vittorio Pedicelli, n. il 29/04/1909 a Pozza, figlio di Alessandro ed Ernesta Santini, coniugato con Ortensia Ciampini, qualifica Partigiano caduto, banda Bianco (17/12/1943 – 11/03/1944), riconosciutagli il 26/03/1946 ad Ancona.
Filippo Santini, n. il 06/06/1925 a Pozza, figlio di Giovanni e di Rosa Guaiani, qualifica Partigiano caduto, banda Bianco (17/12/1943 – 11/03/1944), grado Ispettore organizzativo brg. – Sotto tenente, riconosciutagli il 26/03/1946 ad Ancona.
Loreto Santini, n. il 08/11/1922 a Pozza, figlio di Giovanni e di Giacomina Troli, qualifica Partigiano caduto, banda Bianco (17/12/1943 – 11/03/1944), grado Comandante squadra – Maresciallo, riconosciutagli il 26/03/1946 ad Ancona.
Nicola Troli, n. il 27/09/1919 a Pozza, figlio di Domenico e di Croce Farinelli, coniugato con Maria Ciampini, qualifica Partigiano caduto, banda Bianco (17/12/1943 – 11/03/1944), riconosciutagli il 26/03/1946 ad Ancona.
Caduti a Umito:
Nicola Donfrancesco, n. il 10/08/1908 a Düsseldorf, figlio di Antonio e Pasqualina Antonelli, coniugato con Clorinda Sparapani, tornava dalla fonte dove era stato a prendere l’acqua, fu colpito a morte nella parte estrema del paese. Qualifica Partigiano caduto, banda Bianco (12/12/1943 – 11/03/1944), riconosciutagli il 06/02/1950 ad Ancona.
Anna Sparapani, n. il 17/12/1943 ad Acquasanta, figlia di Ubaldo e Domenica Poliziani, muore bruciata nella casa incendiata dai tedeschi, qualifica Caduta per rappresaglia, concessagli il 21/05/1946 ad Ancona.
Elenco vittime civili 10
Serafino Cesari,
Mariano Castelli,
Emidio Collina,
Pietro Patulli,
Vittorio Pedicelli,
Filippo Santini,
Loreto Santini,
Nicola Troli,
Nicola Donfrancesco,
Anna Sparapani
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Agostino Amici
Nome Agostino
Cognome Amici
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note procedimento Il 13 dicembre 1946 la sezione speciale della Corte d’Assise, dopo aver ascoltato circa 200 testimoni, emise ad Ascoli Piceno la sentenza contro i 34 imputati per collaborazionismo e per i fatti accaduti nella provincia picena. Per quanto riguarda il comune di Acquasanta, Pasquale Torregrossa, Federico Di Pietro, Isidoro Melchiori, Guido Camaiani, Vincenzo Bolla, Agostino Amici, Giuseppe Panfini e Umberto Giorgini furono imputati per la spedizione e per i fatti di Pito, Pozza e Umito. Vennero assolti o amnistiati Amici, Panfini e Giorgini; mentre Torregrossa fu condannato a trent’anni di carcere, Di Pietro a dieci anni, Melchiori a tredici anni e nove mesi, Camaiani a tredici anni e nove mesi, Bolla a quattro anni. Vari ricorsi portarono a consistenti sconti di pena.
Federico Di Pietro
Nome Federico
Cognome Di Pietro
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note procedimento Il 13 dicembre 1946 la sezione speciale della Corte d’Assise, dopo aver ascoltato circa 200 testimoni, emise ad Ascoli Piceno la sentenza contro i 34 imputati per collaborazionismo e per i fatti accaduti nella provincia picena. Per quanto riguarda il comune di Acquasanta, Pasquale Torregrossa, Federico Di Pietro, Isidoro Melchiori, Guido Camaiani, Vincenzo Bolla, Agostino Amici, Giuseppe Panfini e Umberto Giorgini furono imputati per la spedizione e per i fatti di Pito, Pozza e Umito. Vennero assolti o amnistiati Amici, Panfini e Giorgini; mentre Torregrossa fu condannato a trent’anni di carcere, Di Pietro a dieci anni, Melchiori a tredici anni e nove mesi, Camaiani a tredici anni e nove mesi, Bolla a quattro anni. Vari ricorsi portarono a consistenti sconti di pena.
Giuseppe Panfini
Nome Giuseppe
Cognome Panfini
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note procedimento Il 13 dicembre 1946 la sezione speciale della Corte d’Assise, dopo aver ascoltato circa 200 testimoni, emise ad Ascoli Piceno la sentenza contro i 34 imputati per collaborazionismo e per i fatti accaduti nella provincia picena. Per quanto riguarda il comune di Acquasanta, Pasquale Torregrossa, Federico Di Pietro, Isidoro Melchiori, Guido Camaiani, Vincenzo Bolla, Agostino Amici, Giuseppe Panfini e Umberto Giorgini furono imputati per la spedizione e per i fatti di Pito, Pozza e Umito. Vennero assolti o amnistiati Amici, Panfini e Giorgini; mentre Torregrossa fu condannato a trent’anni di carcere, Di Pietro a dieci anni, Melchiori a tredici anni e nove mesi, Camaiani a tredici anni e nove mesi, Bolla a quattro anni. Vari ricorsi portarono a consistenti sconti di pena.
Guido Camaiani
Nome Guido
Cognome Camaiani
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note procedimento Il 13 dicembre 1946 la sezione speciale della Corte d’Assise, dopo aver ascoltato circa 200 testimoni, emise ad Ascoli Piceno la sentenza contro i 34 imputati per collaborazionismo e per i fatti accaduti nella provincia picena. Per quanto riguarda il comune di Acquasanta, Pasquale Torregrossa, Federico Di Pietro, Isidoro Melchiori, Guido Camaiani, Vincenzo Bolla, Agostino Amici, Giuseppe Panfini e Umberto Giorgini furono imputati per la spedizione e per i fatti di Pito, Pozza e Umito. Vennero assolti o amnistiati Amici, Panfini e Giorgini; mentre Torregrossa fu condannato a trent’anni di carcere, Di Pietro a dieci anni, Melchiori a tredici anni e nove mesi, Camaiani a tredici anni e nove mesi, Bolla a quattro anni. Vari ricorsi portarono a consistenti sconti di pena.
Heinz Murmann
Nome Heinz
Cognome Murmann
Ruolo nella strage Autore
Note responsabile Granatiere caduto in combattimento
Nome del reparto nazista Wehrmacht
Nome del reparto 6. Kompanie/II./Brandenburg 3./Korück 594
Herbert Kiesliche
Nome Herbert
Cognome Kiesliche
Ruolo nella strage Autore
Note responsabile Sergente ferito gravemente, muore qualche ora dopo
Nome del reparto nazista Wehrmacht
Nome del reparto 6. Kompanie/II./Brandenburg 3./Korück 594
Isidoro Melchiori
Nome Isidoro
Cognome Melchiori
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Maresciallo, comandante della caserma dei carabinieri di Acquasanta
Note procedimento Il 13 dicembre 1946 la sezione speciale della Corte d’Assise, dopo aver ascoltato circa 200 testimoni, emise ad Ascoli Piceno la sentenza contro i 34 imputati per collaborazionismo e per i fatti accaduti nella provincia picena. Per quanto riguarda il comune di Acquasanta, Pasquale Torregrossa, Federico Di Pietro, Isidoro Melchiori, Guido Camaiani, Vincenzo Bolla, Agostino Amici, Giuseppe Panfini e Umberto Giorgini furono imputati per la spedizione e per i fatti di Pito, Pozza e Umito. Vennero assolti o amnistiati Amici, Panfini e Giorgini; mentre Torregrossa fu condannato a trent’anni di carcere, Di Pietro a dieci anni, Melchiori a tredici anni e nove mesi, Camaiani a tredici anni e nove mesi, Bolla a quattro anni. Vari ricorsi portarono a consistenti sconti di pena.
Nome del reparto Carabinieri Caserma di Acquasanta
Pasquale Torregrossa
Nome Pasquale
Cognome Torregrossa
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Tenente colonnello
Note procedimento Il 13 dicembre 1946 la sezione speciale della Corte d’Assise, dopo aver ascoltato circa 200 testimoni, emise ad Ascoli Piceno la sentenza contro i 34 imputati per collaborazionismo e per i fatti accaduti nella provincia picena. Per quanto riguarda il comune di Acquasanta, Pasquale Torregrossa, Federico Di Pietro, Isidoro Melchiori, Guido Camaiani, Vincenzo Bolla, Agostino Amici, Giuseppe Panfini e Umberto Giorgini furono imputati per la spedizione e per i fatti di Pito, Pozza e Umito. Vennero assolti o amnistiati Amici, Panfini e Giorgini; mentre Torregrossa fu condannato a trent’anni di carcere, Di Pietro a dieci anni, Melchiori a tredici anni e nove mesi, Camaiani a tredici anni e nove mesi, Bolla a quattro anni. Vari ricorsi portarono a consistenti sconti di pena.
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto 110. legione GNR di Ascoli
Rudolf Stegmeier
Nome Rudolf
Cognome Stegmeier
Ruolo nella strage Autore
Note responsabile Comandante caduto in combattimento
Nome del reparto nazista Wehrmacht
Nome del reparto 6. Kompanie/II./Brandenburg 3./Korück 594
Umberto Giorgini
Nome Umberto
Cognome Giorgini
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note procedimento Il 13 dicembre 1946 la sezione speciale della Corte d’Assise, dopo aver ascoltato circa 200 testimoni, emise ad Ascoli Piceno la sentenza contro i 34 imputati per collaborazionismo e per i fatti accaduti nella provincia picena. Per quanto riguarda il comune di Acquasanta, Pasquale Torregrossa, Federico Di Pietro, Isidoro Melchiori, Guido Camaiani, Vincenzo Bolla, Agostino Amici, Giuseppe Panfini e Umberto Giorgini furono imputati per la spedizione e per i fatti di Pito, Pozza e Umito. Vennero assolti o amnistiati Amici, Panfini e Giorgini; mentre Torregrossa fu condannato a trent’anni di carcere, Di Pietro a dieci anni, Melchiori a tredici anni e nove mesi, Camaiani a tredici anni e nove mesi, Bolla a quattro anni. Vari ricorsi portarono a consistenti sconti di pena.
Vincenzo Bolla
Nome Vincenzo
Cognome Bolla
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Il 13 dicembre 1946 la sezione speciale della Corte d’Assise, dopo aver ascoltato circa 200 testimoni, emise ad Ascoli Piceno la sentenza contro i 34 imputati per collaborazionismo e per i fatti accaduti nella provincia picena. Per quanto riguarda il comune di Acquasanta, Pasquale Torregrossa, Federico Di Pietro, Isidoro Melchiori, Guido Camaiani, Vincenzo Bolla, Agostino Amici, Giuseppe Panfini e Umberto Giorgini furono imputati per la spedizione e per i fatti di Pito, Pozza e Umito. Vennero assolti o amnistiati Amici, Panfini e Giorgini; mentre Torregrossa fu condannato a trent’anni di carcere, Di Pietro a dieci anni, Melchiori a tredici anni e nove mesi, Camaiani a tredici anni e nove mesi, Bolla a quattro anni. Vari ricorsi portarono a consistenti sconti di pena.
Wilhelm Mayer
Nome Wilhelm
Cognome Mayer
Ruolo nella strage Autore
Stato nominativo generico o non identificato emerso dalla documentazione
Note responsabile Il reparto germanico è desunto dalla banca dati di Gentile. Nel volume di Sergio Favretto è riportata la variante “Meyer” del cognome del responsabile tedesco e si sostiene che sia questa la forma corretta.
Nome del reparto nazista Wehrmacht
Nome del reparto Flak-Abteilung 391
Memorie
Memorie legate a questa strage
lapide a Acquasanta, Pozza, Scuola elementare
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Acquasanta, Pozza, Scuola elementare
Anno di realizzazione: 1962
Descrizione: Scuola elementare di Pozza: “Ai caduti per la libertà. Sulla terra bagnata dal sangue delle vittime dell’11 marzo 1944 si è edificata questa scuola affinché tu cittadino non possa più cadere nell’errore di perdere la libertà. Affinché tu fanciullo possa c
lapide a Acquasanta, Pozza, Scuola elementare
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Acquasanta, Pozza, Scuola elementare
Anno di realizzazione: 1966
Descrizione: -Scuola elementare di Pozza: “Pito, Pozza, Umito 11 marzo 1944. La violenza nazifascista si abbatté su questa valle serena portando incendio e rapina e morte a uomini e cose. Uniti negli stessi ideali morirono nativi e prigionieri inglesi, slavi cui, nono
lapide a Acquasanta, Umito, scuola elementare
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Acquasanta, Umito, scuola elementare
Anno di realizzazione: 1962
Descrizione: Scuola elementare di Umito: “Ai caduti per la libertà. Tra i dirupi e le forre che terrorizzati accolsero i caduti dell’11 marzo 1944, il cui ricordo spaventoso e fulgido sia monito e insegnamento allo scolaro e all’adulto, sorge questa scuola nelle cui a
lapide a Acquasanta, cimitero partigiano
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Acquasanta, cimitero partigiano
Descrizione: Cimitero partigiano di Pozza e Umito: “Cittadino! Quando vedrai mia madre dille di non piangere, non sono solo: giacciono con me fratelli italiani, jugoslvai, inglesi, greco-ciprioti. Che nessuno ardisca gettare nel fango sul sangue sparso nella comune lo
lapide a Acquasanta, Pozza
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Acquasanta, Pozza
Descrizione: A Pozza: “A ricordo dei patrioti Pedicelli Vittorio, Santini Loreto, Santini Filippo, Troli Nicola barbaramente trucidati per rappresaglia della ferocia nazifascista” (11 marzo 1944 – I partigiani posero).
lapide a Acquasanta, Pozza
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Acquasanta, Pozza
Descrizione: A Pozza: “In memoria dei patrioti Cesari Serafino, Patulli Pietro, Castelli Mariano, fucilati dalla rappresaglia nazifascista” (11 marzo 1944 – I partigiani per ricordo).
lapide a Acquasanta, Umito
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Acquasanta, Umito
Descrizione: A Umito: “Qui cadde combattendo contro i barbari nazifascisti Gregorio Schiavi in difesa del suo paese e dei suoi” (11 marzo 1944 – I partigiani posero).
lapide a Acquasanta, Umito
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Acquasanta, Umito
Descrizione: A Umito: “Sparapani Anna, Donfrancesco Nicola, Sparapani Martina, uccisi dalla ferocia nazifascista l’11 marzo 1944” (I partigiani per memoria).
luogo della memoria a Acquasanta
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Acquasanta
Descrizione: A Gregorio Schiavi è stato dedicato il corso di Acquasanta.
luogo della memoria a Acquasanta
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Acquasanta
Descrizione: Sui luoghi degli scontri sorge ora un cimitero in cui sono seppelliti tutti insieme partigiani e civili, italiani e slavi, inglesi, greci e americani.
onorificenza alla persona a
Tipo di memoria: onorificenza alla persona
Descrizione: Medaglia d’argento al valor militare al partigiano Gregorio Schiavi: “Caposquadra di una formazione partigiana attaccata da forze tedesche, contribuiva validamente alla bella resistenza opposta per circa 5 ore ad un nemico incalzante e di molto superiore
commemorazione a
Tipo di memoria: commemorazione
Descrizione: L’anniversario dell’eccidio viene commemorato annualmente.