Descrizione
Località Fasana, Adria, Rovigo, Veneto
Data 3 giugno 1944
Matrice strage Fascista
Numero vittime 1
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini adulti 1
Descrizione: A seguito della morte del brigadiere Nello Pagnotella, avvenuta durante uno scontro a fuoco con i partigiani, scatta la reazione fascista. Iniziano giorni di violenze, schiaffi, bastonature e minacce a marno armata durante i quali viene ordinato un rastrellamento nella zona di Adria compresa tra Fasana e Ca' Emo. Il giovane Rosato, detto “Ballo”, viene accerchiato nel campo di grano nel quale aveva tentato di nascondersi. Le sue grida di dolore non fermano i rastrellatori che continuano a percuoterlo con il calcio del fucile. È Fabris Ceschino a finire il Rosato sparandogli un colpo alla testa. Il corpo viene abbandonato a ridosso di un fosso sotto la pioggia.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Tipo di massacro: rappresaglia
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Scheda compilata da Laura Fasolin
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-09-06 10:10:19
Vittime
Elenco vittime
Rosato Lorenzo Luigi di Lorenzo Luigi e Boccato Maria Antonia, nato il 2.4.1923 a Ca\' Emo, bracciante. Chiamato alle armi nel maggio del \'43 è destinato al Deposito XXIII° Settore Fanteria. Sbandatosi dopo l\'armistizio, nel marzo del \'44 viene avviato al centro di addestramento della Caserma Slataper Aviazione Sacile. Dal primo aprile al 3 giugno dello stesso anno fa parte della formazione partigiana brigata “Martello”. Riconosciutagli la qualifica di “caduto per la lotta di Liberazione”.
Elenco vittime partigiani 1
Rosato Lorenzo Luigi
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Ceschino Fabris
Nome Ceschino
Cognome Fabris
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Fabris Ceschino di NN e Fabris Favorita, nato il 17.9.1913 a Loreo.
Note procedimento Fabris è imputato di “partecipazione al rastrellamento di Adria, durante il quale furono catturati degli sbandati tra cui il Rosato” che egli uccise con “premeditazione”. Fabris “ammise che il colpo omicida partì dal fucile di cui era armato non perché egli abbia voluto farlo partire, ma perché il colpo partì da sé, mentre si stava avvicinando al luogo ove alcuni fascisti stavano bastonando il catturato”. Con sentenza 8.1.1947 viene condannato a 22 anni dei quali un terzo è condonato in applicazione del DP 22.6.1946. Con sentenza del 24.2.1948, la Cassazione condona altri 7 anni e 4 mesi. Esce definitivamente dal carcere l\'8.9.1952.