Descrizione
Località Baricetta, Adria, Rovigo, Veneto
Data 26 maggio 1944
Matrice strage Fascista
Numero vittime 1
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini senza informazioni 1
Descrizione: Durante un rastrellamento venne ucciso Sante Stoppa con un colpo di moschetto mentre tentava di fuggire con il compagno Segantin che riuscì a salvarsi (gli spari raggiunsero il cappello) e rivelò nell'istruttoria del processo tenutosi dinnanzi alla CAS di Rovigo l'autore dell'omicidio. Segantin raccontò che una volta fermato dai fascisti e salito sull'autocorriera che lo portava in carcere, i fascisti commentarono: «hai visto come spara bene il comandante?». Il padre di Sante Stoppa che assistette all'uccisione del figlio, invece, dichiarò di aver sentito un milite dire: «Comandante, l'ha ucciso!» ed il Masiero che rispose «Buttalo nel fosso!».
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Tipo di massacro: rastrellamento
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Scheda compilata da Davide Guarnieri e Laura Fasolin
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-01-05 10:15:30
Vittime
Elenco vittime
Sante Stoppa
Elenco vittime civili 1
Sante Stoppa
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Quintino Masiero
Nome Quintino
Cognome Masiero
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Nacque a Giacciano il 30 settembre 1907. Fino alla caduta di Mussolini fu capo manipolo della MVSN. Successivamente venne nominato tenente dai tedeschi a dirigere un plotone di sicurezza deputato principalemente al controllo di caserme, linee ferroviarie e magazzini, alle dipendenze del Comando di Piazza cittadino. I qualità di milite della GNR partecipò a rastrellamenti effettuati a Bottrighe, Adria e Tartaro. Responsabile dell\'uccisione, processato dalla CAS di Rovigo sulla base di testimonianze di singolo
Note procedimento Imputato di aver comandato e partecipato a rastrellamenti a Bottrighe, Adria, sul Tartaro quale comandante del plotone di sicurezza di Rovigo; di aver ucciso con arma da fuoco nella zona di Adria il 26 maggio 1944 il patriota Stoppa Sante; di aver tentato di uccidere il patriota Segantin Aldo. In fase dibattimentale Masiero dichiarò di essere stato obbligato a prendere parte al rastrellamento ma che il suo compito era quello di controllare la posizione dei giovani incontrati sula strada Adria-Ariano. Dichiarò che a sparare fu un gruppo di militi della GNR, aggregati ai suoi uomini, che si trovava alle sue spalle di 300 metri e che solo al ritorno in caserma seppe del ferimento di un uomo. La Corte valutò la testimonianza di Segantin non una prova poiché non vide Masiero sparare ma «con il fucile ancora spianato». Neppure le parole del padre dell\'ucciso, che affermò di aver assistito alla morte del figlio, furono ritenute probanti e, anzi, contraddittorie (per esempio, parlò di più colpi sparati da un\'arma automatica ma Masiero era armato di fucile non automatico). Non vennero individuate neppure prove della suo concorso nell\'omicidio e nel tentato omicidio. Il 21 settembre 1945 fu condannato dalla CAS di Rovigo a 20 anni di reclusione e all\'interdizione perpetua dai pubblici uffici. per la prima imputazione; assolto per insufficienza di prove per le altre. Sia il PM sia l\'imputato ricorsero in Cassazione che il 7 novembre 1946 rigetto il primo ed accolse, invece il secondo, annullando senza rinvio la sentenza per effetto dell\'amnistia. L\'11 novembre Quintino Masiero ritornò in libertà.