Descrizione
Località Villadose, Villadose, Rovigo, Veneto
Data 22 settembre 1944
Matrice strage Fascista
Numero vittime 1
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini senza informazioni 1
Descrizione: Dall'interrogatorio del milite della GNR (o BN in alcune carte) Vittorio Tarozzo della 1° compagnia della morte sappiamo ciò che accadde il 22 settembre 1944 alle ore 4.30 circa del mattino: tal Cozzoletto, mentre trasportava una vanga sulla spalla recandosi al lavoro obbligatorio alle fortificazioni a Monselice (PD), incontrò un gruppo di fascisti tra cui Renato Baratella che gli intimò l'alt e, contemporaneamente, sparò un colpo con il proprio parabellum. L'uomo fu soccorso dagli stessi componenti della compagnia e portato da un medico che, vista la gravità della ferita, ne consigliò il trasportato all'ospedale civile di Rovigo, dove morì il giorno 27. Baratella, verbalizzando quanto accaduto, dichiarò di aver sparato all'uomo mentre questi tentava la fuga, cosa che non corrisponde al vero perchè Cozzoletto fu colpito in fronte e non alla schiena.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Tipo di massacro: rastrellamento
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Scheda compilata da Davide Guarnieri e Laura Fasolin
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-02-25 15:49:55
Vittime
Elenco vittime
Enrico Cozzoletto
Elenco vittime civili 1
Enrico Cozzoletto
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Renato Baratella
Nome Renato
Cognome Baratella
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Il 10 aprile 1946 fu liberato dal campo di detenzione di S. Andrea (TA) e prese la propria residenza a Calto (Ro). Il 6 luglio fu arrestato e portato nel carcere di Rovigo perchè accusato di collaborazionismo e di omicidio colposo. Il 20 agosto 1946 Baratella fu assolto dalla prima accusa perchè il fatto non costituisce reato mentre fu dichiarato il non doversi procedere per amnistia per il secondo Il PM ricorse in Cassazione: il 28 luglio 1947 il suo ricorso fu dichiarato privo di fondamento affermando che il compito di Baratella «nello sparare il colpo di mitra, fu precisamente quello di adempiere al dovere del proprio ufficio di capo di una pattuglia, in servizio di polizia, non essendosi il Cozzoletti fermato all\'intimazione dell\'altolà, che egli soltanto eccedè nell\'azione, trascurando di dirigere l\'arma in modo da evitare la possibilità di colpire il Cozzoletti medesimo, e che tale eccesso fu colposo, perchè conseguenza dell\'orgassmo, determinato dalla paura, non giustificata, di un\'aggressione».