Ponte Chigiano, Corsciano, San Severino, 24.03.1944

(Macerata - Marche)

Descrizione

Località Ponte Chigiano, Corsciano, San Severino Marche, Macerata, Marche

Data 24 marzo 1944

Matrice strage Nazifascista

Numero vittime 6

Numero vittime uomini 6

Numero vittime uomini adulti 5

Numero vittime uomini senza informazioni 1

Descrizione: Il rilievo del San Vicino si erge tra le valli del Potenza, dell’Esino e del Musone. In questa zona a partire dal settembre 1943 confluirono molti giovani da ogni parte della regione e si costituirono numerose formazioni partigiane, tra cui il Primo Battaglione Mario, della brigata Garibaldi, al comando dell’istriano Mario Depangher. Nella notte tra il 22 e il 23 marzo 1944 ci fu un lancio alleato di munizioni e di vestiario. Proprio la notte successiva, forse messe sull’avviso per quel lancio o indipendentemente da esso, essendo quello il periodo dei grandi rastrellamenti in tutta la regione, massicce forze fasciste e tedesche, circa 2000 uomini autotrasportati, che disponevano di un armamento adeguato costituito da mortai leggeri e pesanti, mitragliatrici, lanciafiamme nonché di una radio ricetrasmittente per ogni reparto, accerchiarono da più parti la zona del San Vicino, dove si svolse la cosiddetta “prima battaglia di Valdiola” o anche “battaglia di Chigiano”. L’offensiva cominciò all’alba del 24 marzo, e per quanto inaspettata, Mario Depangher e i suoi uomini sopportarono il peso dei combattimenti contenendo la violenta pressione avversaria, per capovolgere nel corso di una magistrale azione di difesa e di attacco una situazione precaria, se non addirittura disperata. Nella bibliografia e nelle testimonianze è riscontrabile qualche discordanza su diversi aspetti: la durata dei combattimenti, il numero delle forze in campo e quello delle vittime partigiane e nazifasciste. Tuttavia non vi è incertezza sul fatto che tra le vittime partigiane vi furono i sei trucidati al ponte di Chigiano (più precisamente cinque, perché il sesto fu ucciso presso l’altra frazione di Corsciano).
Si trattava di cinque partigiani del 1° Battaglione “Mario” che erano al comando dell’ufficiale russo Jossin Dimitrof, ex prigioniero dei nazisti. Essi si erano incamminati sulla strada che da Chigiano porta verso Roti quando furono catturati senza alcuna difficoltà dai fascisti. Si narra che i giovani, inesperti, disarmati e incauti, giocavano e scherzavano allegramente tra loro, senza immaginare il pericolo che li sovrastava. Una parte della bibliografia ritiene che si trovassero in quella località perché posti a presidio di materiali della Brigata Garibaldi «Ancona» ma, colti di sorpresa, dopo un breve combattimento, siano stati costretti alla resa.
Condotti lungo il parapetto del ponte di Chigiano, furono colpiti alle gambe dalle raffiche dei mitra e così feriti, gettati uno ad uno sul greto del sottostante fiume Musone, da un’altezza di oltre 15 metri. Non ancora morti furono finiti a colpi di pietra e orribilmente sfregiati con i pugnali.
Poco dopo lo scempio dei suoi compagni, a cui aveva dovuto assistere impotente, fu giustiziato anche il partigiano russo Dimitrof. Benché infortunato, fu trascinato per qualche chilometro e venne poi fucilato nei pressi di Corsciano, nella contrada detta “la Sbocca”, cercando di soffocarlo prima con la farina.
Il giorno seguente, i corpi straziati vennero recuperati con uno scalone di legno dal Musone, furono pietosamente ricomposti e trasportati al cimitero di Frontale di Apiro dove vennero inizialmente tumulati, dopo che la popolazione del luogo e i partigiani ebbero tributato loro solenni e commoventi onoranze.
La salma di Dimitrof fu tumulata provvisoriamente nel cimitero di Frontale e poi nel cimitero urbano di Sanseverino; nel 1973 i resti ossei furono trasferiti nel cimitero di Sansepolcro (Arezzo), nel Sacrario degli Jugoslavi, ritenendo erroneamente che il caduto fosse di nazionalità slava.

Modalità di uccisione: arma da taglio,tortura a morte,uccisione con armi da fuoco

Violenze connesse: incendio di abitazione,minamenti e esplosioni

Tipo di massacro: rastrellamento
--> Per saperne di più sulle tipologie

Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): L’episodio di violenza che si consumò sul ponte di Chigiano è di certo uno di quelli che crearono nelle comunità locali maggiore sgomento e orrore per l’efferatezza con cui venne compiuto e del quale resta una memoria viva e segnata ancora oggi da raccapriccio e profondo turbamento.

Scheda compilata da Chiara Donati
Scarica la scheda in formato .pdf
Le schede monografiche in formato .pdf sono coperte da diritto d'autore.
Ogni uso improprio o non consentito è punibile ai sensi di legge

Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-03-23 16:56:57

Vittime

Elenco vittime

CADUTI A CHIGIANO:
Castellani Lelio, di Osimo, 20 anni, qualifica di Partigiano comb. Caduto, gruppo Roti (01/10/1943 – 24/03/1944).
Graciotti Piero, n. 05/03/1923 a Osimo, qualifica di Partigiano comb. Caduto, gruppo Porcarella (01/10/1943 – 24/03/1944), gradi Capo nucleo 2° divisione Ancona – Sergente.
Lavagnoli Umberto , di Osimo, 21 anni, qualifica di Partigiano comb. Caduto, gruppo Porcarella (01/10/1943 – 24/03/1944).
Pace Giuseppe , n. 24/09/1924 a Petilia Policastro (Crotone), paternità Giuseppe, ex carabiniere, qualifica di Partigiano comb. Caduto, Btg. Mario (15/11/1943 – 24/03/1944), riconosciutagli il 25/11/1947 ad Ancona.
Stacchiotti Franco , n. 15/09/1923 a Osimo, paternità Giuseppe, qualifica di Partigiano comb. Caduto, gruppo Porcarella (01/10/1943 – 24/03/1944), gradi Capo nucleo 2° Divisione Ancona – Sergente.
CADUTO A CORSCIANO:
Dimitrof Jossin , russo, fuggito da un campo di prigionia.

Elenco vittime partigiani 6

Castellani Lelio ,
Dimitrof Jossin
Graciotti Piero,
Lavagnoli Umberto ,
Pace Giuseppe
Stacchiotti Franco

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


II./Regiment 3. “Brandenburg”

Tipo di reparto: Wehrmacht
Appartenenza: Heer Wehrmacht

Battaglione M- IX Settembre

Tipo di reparto: Reparto speciale

GNR, distaccamento di Macerata

Tipo di reparto: Guardia Nazionale Repubblicana

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • lapide a Osimo, municipio

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Osimo, municipio

    Anno di realizzazione: 1944

    Descrizione: I nomi di Lelio Castellani, Piero Graciotti, Umberto Lavagnoli e Franco Stacchiotti, compaiono insieme ad altri, nella lapide commemorativa posta presso il Loggiato del Municipio di Osimo, il 24 giugno 1944. In alto sono scolpite queste parole: “Perché la

  • monumento a Valdiola

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Valdiola

    Anno di realizzazione: 1965

    Descrizione: Monumento sul luogo della battaglia a Valdiola, inaugurato il 25 aprile 1965, in occasione del ventennale della Resistenza.

  • monumento a Valdiola, bivio per Chigiano

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Valdiola, bivio per Chigiano

    Descrizione: Monumento per le vittime della battaglia di Valdiola, eretto al bivio di Chigiano nel 1947. In una lastra di marmo sono incisi in ordine alfabetico i nomi degli undici morti di quella giornata e la loro provenienza. Fu costruito a cura della locale sezion

Bibliografia


Amministrazione Comunale di Serra San Quirico – Comitato Comunale per le celebrazioni del 50° anniversario della Liberazione, Pagine di guerra e di speranza, Tipolitografia UTJ, Serra San Quirico-Jesi, 1995, pp. 50-55.
Anpi provinciale di Ancona, La Resistenza nell’anconitano, Stabilimento Tipografico NAVA, Ancona 1963, pp. 157-170.
Anpi San Severino Marche, La Resistenza a San Severino. Testimonianze, stampa 1993.
Attività della Brigata “Spartaco”, in «Il Combattente», n. 8, aprile 1944, p. 2.
“Azioni partigiane”, in «Bandiera Rossa», n. 7 del 13 aprile 1944, p. 2.
O. Brandi, Episodi di lotta partigiana: Chigiano 24.3.1944, in «Il Progresso», n. 7 del 1° aprile 1988, p. 6.
Comitato Cittadino Celebrazioni Ventennale della Resistenza (a cura di), La Resistenza in San Severino Marche (8 settembre 1943-1 luglio 1944), Bellabarba, San Severino Marche 1965.
Comitato Comunale di Liberazione Nazionale, Sangue e gloria, Tipografia Filelfo, Apiro-Tolentino 1945.
Commemorato il partigiano Giuseppe Pace, in «Il Petilino», periodico on-line di Petilia Policastro, 23, marzo 2008 (www.petilino.it).
Luca Maria Cristini (a cura di), Mosè Di Segni medico partigiano. Memorie di un protagonista della Guerra di Liberazione (1943-1944), edizioni della Riserva naturale regionale del Monte San Vicino e del Monte Canfaito, San Severino 2011.
Ruggero Giacomini, Ribelli e partigiani. La resistenza nelle Marche 1943-1944, affinità elettive, Ancona 2008.
Enzo e Elio Giantomassi, I nostri martiri. Esempi luminosi di eroismo nella descrizione di E. e E. Giantomassi, Xilografie del prof. A. Bellabarba, Tipografia C. Bellabarba, San Severino Marche 1945.
Giuseppe Mari, Guerriglia sull'Appennino. La Resistenza nelle Marche, Argalìa, Urbino 1965, pp. 169-174, p. 182.
Massimo Morroni, Osimo libera (settembre 1943 – luglio 1944), Anpi Osimo, Stampa Tipografia Luce, Osimo 2004.
Paolo Orlandini, Da Balilla a partigiano. Ricordare per far ricordare, Associazione Culturale Remel, Ancona 1998, pp. 75-76.
Raoul Paciaroni, Una lunga scia di sangue. La guerra e le sue vittime nel Sanseverinate (1943-1944), Hexagon Group, San Severino Marche 2014.
Gualberto Piangatelli, Tempi e vicende della Resistenza a San Severino Marche, ANPI, Macerata 1985, pp. 95-102.
G. Piantoni, Cronistoria della Vicaria curata di Isola. Manoscritto in Archivio parrocchiale di S. Giorgio di Isola, in parte edito da Gualberto Piangatelli, Tra fascismo e resistenza nelle cronache di un Vicario Curato (1935-1944), in «Marche Contemporanee», 1986, n. 1-2, pp. 91-106.
Ricordiamo i martiri della Liberazione. Numero unico a cura dell’A.N.P.I. – Sezione di San Severino Marche in occasione dell’inaugurazione del monumentino ai Partigiani Caduti sul Ponte di Chigiano, Tipografia C. Bellabarba, San Severino Marche 22 giugno 1947.
Cristiana Simoncini (a cura di), Apiro pagine di storia e di vita, Apiro 2007.
Bruno Taborro, Le operazioni del Battaglione “Mario”, in Livio Piccioni, Andrea Mulas (a cura di), Per la memoria della Resistenza nel Camerinese, Arte Lito, Camerino 2004, pp. 82-88.

Sitografia


www.storiamarche900.it/main?p=storia_territorio_chigiano
www.storiamarche900.it/main?p=storia_territorio_sanseverino
www.storiamarche900.it/main?p=storia_territorio_valdiola

Fonti archivistiche

Fonti

ACS, Fondo Ricompart - Ufficio per il servizio riconoscimento qualifiche e per le ricompense ai partigiani, Marche, schedario e pratica:
n. 151 (Lelio Castellani);
n. 152 (Umberto Lavagnoli);
n. 153 (Piero Graciotti), trasmessa al Distretto militare di Ancona 20/11/1959;
n. 154 (Franco Stacchiotti), trasmessa al Distretto militare di Ancona 1959;
n. 8655 (Giuseppe Pace).
Archivio del Cimitero di San Michele di Sanseverino, Registro Generale delle Tumulazioni (1925-1950), n. 10116/bis.
AS Macerata, Comitato Provinciale di Liberazione, b. 24, f. 228.
Archivio di StatoCamerino, Pretura di San Severino Marche, Affari Civili non contenziosi anno 1948, f. 36.
Archivio Centrale dello StatoSan Severino, Delibere della Giunta dal 1945 al 1947, n. 34, del 26 febbraio 1946.
Bundesarchiv-Militärarchiv, RH 31 VI/8.
Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche, Archivio della Resistenza, videointervista di Paolo Orlandini (2002), Agostino Pirotti (2006), Romolo Augusto Schiavoni (2002).
Archivio dell’istituto per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Macerata, fondo Anpi di San Severino, “Carte varie su Resistenza e dopoguerra a San Severino 1944-1988”, b. 1, f. 1.
Archivio dell’istituto per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Macerata, fondo Anpi di San Severino, “Documenti sulla Resistenza a San Severino 1943-1993”, b. 1, f. 2.
Archivio dell’istituto per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Macerata, fondo ANPI di Macerata, serie Resistenza, fascismo, guerra, RSI, Banda “Mario”, b. 7, f. 78.
Archivio dell’istituto per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Macerata, fondo ANPI di Macerata, serie Comuni della Provincia, “San Severino Marche 1932-1998”, b. 4, f. 35.
Ufficio di Stato Civile del Comune di Sanseverino, RAM anno 1945, parte II, serie B, atto n. 27 (Castellani), atto n. 28 (Lavagnoli), atto n. 29 (Graciotti), atto n. 30 (Stacchiotti).