Descrizione
Località Forte Procolo, Verona, Verona, Veneto
Data 11 aprile 1944
Matrice strage Nazifascista
Numero vittime 8
Numero vittime uomini 8
Numero vittime uomini adulti 3
Numero vittime uomini senza informazioni 5
Descrizione: Il 6 luglio 1945 Ernesto Beltramini denunciò ai Carabinieri di Verona la morte del figlio Felice, avvenuta l’11 aprile 1944 presso il forte San Procolo. L’8 settembre 1943 Ernesto era in licenza presso la propria famiglia, a Salizzole, dopo aver prestato servizio a lungo in Croazia nel 32° Reggimento Artiglieria. Il giovane decise di non ripresentarsi al reparto, in seguito però alla pubblicazione di un bando del governo repubblicano fascista che comminava la pena di morte ai disertori, si convinse a recarsi al Distretto di Verona che lo affidò al Distaccamento dell’Aereonautica di Villafranca (Vr). Verso la metà di marzo del 1944 Felice – sulla scia di molti altri suoi commilitoni – si allontanò nuovamente dal reparto e fece ritorno a casa. Agli inizi di aprile dello stesso anno il padre di Felice fu chiamato alla caserma della polizia di Bovolone (Vr) per fornire informazioni dettagliate sulla composizione della propria famiglia, sullo stato economico e, in particolare, sui figli aventi obblighi militari. Il mattino seguente, all’alba, otto individui, cinque indossanti una divisa dell’esercito repubblicano, e tre tedeschi fecero irruzione nella dimora di Beltramini e arrestarono Felice. Il giovane fu condotto nelle prigioni del Forte San Leonardo dove gli fu negata la possibilità di vedere il padre. Il 12 aprile 1944 un cappellano militare consegnò ad Ernesto gli oggetti personali di Felice e comunicò al padre che il giovane era stato fucilato il giorno prima, presso il Forte Procolo, per diserzione. Non disponendo di mezzi finanziari necessari per poter far trasferire la salma nel cimitero di Engazzà (frazione di Salizzole), la comunità locale organizzò una colletta, ostacolata in ogni modo – secondo la deposizione di Ernesto – dal segretario locale del fascio Adamo Merlo. Ciò nonostante le esequie furono celebrate ad Engazzà, ma il segretario ne permise la partecipazione ai soli familiari.
Una nota di Vittorio Fainelli, autore di un diario che narra gli eventi del veronese di quell’epoca, afferma che presso il Forte San Procolo furono uccisi otto individui, quattro comaschi e quattro veronesi. Poiché luogo e data coincidono riteniamo che oltre a quella di Beltramini, fu eseguita la condanna a morte di altri sette individui, tra i quali Ferrarini Giuliano e Fioroni Pio. Gli altri restano purtroppo anonimi.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Tipo di massacro: legato al controllo del territorio
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Annotazioni: Molteplici punti interrogativi caratterizzano quest’episodio. Nell’elenco prodotto dai Carabinieri il 27 febbraio 1946 si dichiara che Felice Beltramini morì il 13 aprile 1944 ad Engazzà di Salizzole. Si tratta certamente di un errore, la deposizione del padre non lascia adito a dubbi; egli dichiara: «Appreso che [Felice Beltramini] era stato rinchiuso nelle carceri di San Leonardo, mi recai colà ben quattro volte, ma sempre mi venne risposto che mio figlio, assieme ad altri era stato condotto via con automezzo e portato in Germania. Il giorno 12 aprile 1944 a mezzo di un cappellano militare che si recò in casa mia portandomi una lettera di mio figlio ed alcuni suoi oggetti personali appresi che il giorno precedente era stato fucilato al forte Procolo di Verona quale traditore della Patria». Riteniamo dunque che Beltramini fu ucciso l’11 aprile 1944 presso il Forte Procolo perché disertore, probabilmente con altri sette uomini, anch’essi verosimilmente rei di aver abbandonato le fila dell’esercito repubblicano. Il Taccuino di Vittorio Fainelli annota l’11 aprile la morte di 8 persone: «Fucilati 4 comaschi e 4 provincia Verona del carcere San Leonardo». Non disponendo di ulteriori fonti, non possiamo tuttavia escludere che in quella circostanza morì il solo Felice.
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Si tratta di un episodio singolo, per cui l’evento non è molto noto, a così tanti anni di distanza, presso la comunità di Salizzole, tuttavia non si registrano memorie contrapposte.
Scheda compilata da Andrea Martini
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2019-04-02 15:34:02
Vittime
Elenco vittime
Beltramini Felice di Ernesto e Angela Crear, nato a Salizzole (Verona) il 23 settembre 1922, morto l’11 aprile 1944;
Ferrarini Giuliano, nato a Nogara (VE). Disertore
Fioroni Pio, nato a Gazzo (PD) nel 1924.
Elenco vittime disertori 2
Beltramini Felice,
Ferrarini Giuliano,
Elenco vittime indefinite 7
5 ignoti + Fioroni Pio
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Adamo Merlo
Nome Adamo
Cognome Merlo
Ruolo nella strage Collaboratore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Alla luce delle informazioni di cui disponiamo, Merlo non fu responsabile né dell’arresto né della fucilazione di Beltramini e di altri 7 individui. La responsabilità addebitata al Merlo è quella di aver ostacolato la colletta sostenuta dalla comunità di Salizzole per riportare la salma di Felice in paese. Inoltre il segretario del fascio si oppose alle esequie pubbliche.
Note procedimento L’8 agosto 1946 Adamo Merlo fu processato dalla Corte d’Assise straordinaria di Verona ma non per l’episodio sopra narrato. Beneficiò per altro dell’amnistia
Nome del reparto Reparto fascista non precisato
Memorie
Memorie legate a questa strage
lapide a
Tipo di memoria: lapide
Descrizione: Il nome di Felice Beltramini è riportato nella lapide che ricorda le vittime di guerra a Salizzole.