RASSETTA BAGNACAVALLO 27.08.1944

(Ravenna - Emilia-Romagna)

Descrizione

Località Rossetta, Bagnacavallo, Ravenna, Emilia-Romagna

Data 27 agosto 1944

Matrice strage Fascista

Numero vittime 3

Numero vittime uomini 3

Numero vittime uomini adulti 3

Descrizione: In agosto la popolazione mostra chiarissimi segni di insofferenza per il protrarsi della guerra. L’8 del mese Buffarini mette al corrente il duce di un suo colloquio con l’ambasciatore Rahn sulla situazione agricola di Ravenna, facendogli presente che sul raccolto granario dell’annata che aveva raggiunto 1.600.000 q.li le truppe tedesche prelevano 1.000 q.li al giorno; che esiste una produzione eccezionale di barbabietole di 3.000. 000 di q.li che andrà per i due terzi perduta per mancanza di carbone; che anche la frutta andrà perduta per mancanza di mezzi di trasporto dato che la prefettura ha un solo camion a disposizione. Nella stessa circostanza Buffarini fa «poi presente all’ambasciatore Rahn quanto avv[iene] in Romagna ad opera delle truppe operanti (saccheggi, furti, violenze ecc.)». Buffarini prosegue nella sua relazione al duce in questo modo: «[Rahn] mi ha detto che farà tutto presente al maresciallo Kesselring e mi ha pregato di riferirvi che avendo voi probabilmente occasione di vedere quest’ultimo vi compiacciate di rappresentarlo anche direttamente allo stesso».
Il 1° settembre il capo della provincia Grazioli ravvisa un miglioramento nei rapporti con le truppe tedesche ma di fatto, nei confronti della popolazione, queste proseguono le razzie. Pur contraddicendosi Grazioli deve ammettere che «il comando militare germanico di Piazza praticamente non conta nulla perché i reparti fanno quello che vogliono. Mancando quindi un’autorità di indirizzo ogni comandante di presidio germanico si regola come meglio crede. Ad esempio si timbrano le carte di identità presso i comandi germanici, previo pagamento di una somma che va da 5 a 20 lire, a seconda delle disposizioni dei vari comandanti. Tale timbro non vale nulla perché poi nei rastrellamenti chi ne è in possesso viene ugualmente fermato e portato al lavoro obbligatorio».
Se in agosto è ormai inequivocabile che i tedeschi usano la popolazione italiana come strumento strategico per proseguire la guerra e non si fanno scrupoli ad attuare i terribili bandi di Kesselring, è altresì chiaro che i primi a farsi scudo di queste disposizioni sono gli stessi fascisti.
Da giugno a settembre si assiste ad un aumento dei casi di strage e omicidio mentre le azioni partigiane in luglio, agosto e settembre restano attorno alle 200 mensili, per dimezzarsi in ottobre.
In agosto, in seguito all’avvicinarsi del fronte, il CUMER ordina l’intensificazione delle azioni di sabotaggio soprattutto per quanto riguarda le vie di comunicazione stradali e ferroviarie. Per i tedeschi diviene quindi costante il problema delle retrovie sicure al fine non solo di garantire rifornimenti di ogni genere, ma anche allo scopo di assicurarsi una veloce via di fuga. Sempre all’inizio di agosto, il CUMER incita all’uccisione degli «invasori», evidenziando come esistano ancora reparti che «evitano sistematicamente il combattimento con i tedeschi» anche laddove è possibile arrecare loro molte più perdite di quelle che i partigiani potrebbero subire». In merito a quest’ultimo punto, il CUMER sostiene che è estremamente strategico generalizzare la lotta contro il tedesco, perché solo in questo modo il nemico si renderà conto che le rappresaglie producono effetti contrari e inaspriscono la popolazione più che terrorizzarla. Allo stesso tempo, colpire i tedeschi significa colpire anche i fascisti i quali compiono crimini efferati a seguito della protezione tedesca.

In questo contesto si inserisce la strage del 27 agosto.

Sulle dinamiche di questa strage non si sa praticamente nulla ad eccezione del fatto che il 27 agosto a Rossetta sono scaricati in un fosso i cadaveri di tre uomini. Sono tre prigionieri politici tratti dalle carceri di Forlì e fucilati da uomini della brigata nera. Non si hanno notizie sulle ragioni che hanno portato all’uccisione di Ruffillo Balzani, Antonio Cicognani e Artemio Levi.

Modalità di uccisione: fucilazione

Scheda compilata da ENRICA CAVINA
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2021-05-18 12:21:38

Vittime

Elenco vittime

1. Balzani Ruffillo di 45 anni.
2. Cicognani Antonio di 21 anni, nato a Forlì il 16 giugno 1913, coniugato e padre di due figlie. Riconosciuto partigiano della 29° brigata gap con ciclo operativo dal 1 novembre 1943. Arrestato il 10 agosto 1944, fucilato a Villa Rossetta in comune di Bagnacavallo.
3. Levi Artemio di 22 anni.

Elenco vittime civili 1

Balzani Ruffillo

Elenco vittime partigiani 1

Cicognani Antonio

Elenco vittime ebree 1

Levi Artemio

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Brigata nera reparto imprecisato

Tipo di reparto: Brigata Nera

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • cippo a via Rossetta 31, Rossetta, Bagnacavallo

    Tipo di memoria: cippo

    Ubicazione: via Rossetta 31, Rossetta, Bagnacavallo

    Descrizione: Cippo posto a Rossetta, in via Rossetta 31, presso i giardini dell’ex scuola elementare.

Bibliografia


L. Bergonzini, La lotta armata in “L’Emilia Romagna nella guerra di liberazione” a cura di Deputazione Emilia Romagna per la storia della resistenza e della guerra di liberazione, De Donato Editore, Bari, 1975, p. 73.

R. Liverani, Squarci fra i loppi: 25 luglio 1943 – 25 aprile 1945: frammenti di diario fra cronaca e storia nella bassa Romagna, Edizioni CID, Bologna, 1975, p. 68.

G. Casadio, La memoria della Resistenza nelle iscrizioni dei cippi, lapidi e monumenti della provincia di Ravenna, Longo Editore, Ravenna, 1995, vol. 2, p. 43.

E. Cavina, Crimini di guerra e violenza nazifascista nella provincia di Ravenna tra l'8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945, tesi di dottorato di ricerca in Storia e Informatica - XVI Ciclo, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, a.a. 2003-2004, prima parte pp. 82, 83, seconda parte p. 51.

Sitografia


Portale: Elenco dei caduti delle formazioni partigiane 8° Brigata Garibaldi - 29° Brigata G.A.P. \"Gastone Sozzi\" - Brigata S.A.P. - Battaglione Corbari
http://www.istorecofc.it/caduti-formazioni-partigiane.asp?pr1_tipo=pagine_storia#C

Fonti archivistiche

Fonti

ISRECFO, A. Mambelli, Diario degli avvenimenti di Forlì e in parte di Romagna dal 1939 al 1945, pp. 145-131.

ACS, AF, SPD, RSI, CR, b. 16, fasc. 91.6 rapporti italo-tedeschi, relazioni sulle condizioni dei lavoratori in Germania, relazione urgente dell’8 agosto 1944 di Buffarini; MI, GRSI, AG, b. 5 cat. K. 3 situazione politica delle province, fasc. 183 K3/30 Ravenna situazione politica (ago 1940 – mar 1945), riservata, relazione mensile del 1° settembre 1944 di Emilio Grazioli.

ISRRA, 28° BG, b. C/XX, fasc. h, f. 1, lettera dattiloscritta inviata il 2 agosto 1944 dal CUMER a i comandi di Brigata della zona Emilia Romagna; f. 14, lettera dattiloscritta inviata il 6 agosto 1944 dal CUMER a tutte le formazioni dipendenti.