Descrizione
Località Cordignano, Cordignano, Treviso, Veneto
Data 12 aprile 1944
Matrice strage Fascista
Numero vittime 3
Numero vittime uomini 3
Numero vittime uomini adulti 2
Numero vittime uomini anziani 1
Descrizione: A seguito dell’uccisione del bersagliere Paolo Di Bartolo avvenuta l’11 Aprile 1945 ad opera di alcuni partigiani territoriali del “Vittorio Veneto” all’altezza del Collegio San Giuseppe a Ceneda di Vittorio Veneto, il segretario del Partito Fascista di Vittorio Veneto Giusto Chersi e il responsabile della Sezione Politica capitano Mario Maltinti diedero il via ad un’azione di rappresaglia.
Vennero così arrestati, nell'ambito di una lista nominativa di dieci e più antifascisti, tre personaggi di spicco del mondo vittoriese: il cancelliere della Pretura Antonio Boffa, il tenente colonnello in pensione Temistocle Tomassi e il nobile Giovanni Casoni.
I tre malcapitati vennero portati prima alla Casa del Fascio di via Dante e subito dopo a Cordignano dove appena prima dell’entrata in Paese, sull'argine del fiume Meschio, furono passati per le armi. Erano le ore 8.30 del 12 Aprile 1944.
Le vittime morirono tutte all’istante, fatta eccezione per il tenente colonnello Tomassi che si dibatteva terribilmente per le ferite riportate. Per abbreviargli le sofferenze, un milite gli sparò in bocca, uccidendolo all’istante.
Modalità di uccisione: fucilazione
Tipo di massacro: rappresaglia
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Estremi e note penali: Corte d’Assise Straordinaria di Treviso: Sentenza n. 42 del 1 luglio 1946 a Carico di Giusto Chersi, Mario Maltinti, Augusta Giustiniani, Remo Ferro, Mario Balliana, Mario Trinco, Martino Lucco, Lino Franco, Camillo Tonon, Lino Sanson , Giobatta Brescacin
Il processo contro i responsabili dell'uccisione di Boffa, Casoni e Tomassi si svolse nel nel Giugno 1946 e si concluse il 1 Luglio 1946 con la condanna di Chersi e Maltinti a 30 anni (Sentenza n. 39/1946). Durante il processo, essendo emersa una grave circostanza a carico del bersagliere repubblichino Abramo Spada che sarebbe stato identificato come un componente del plotone di esecuzione, venne istituito, sempre a cura della Corte di Assise Straordinaria di Treviso, un nuovo procedimento separato a suo carico che si concluse nel mese di Settembre 1946 con la condanna dello Spada a 23 anni (Sentenza n. 102/1946).
Chersi e Maltinti ricorsero in Appello. I loro iter giudiziari si concludono in data 8 Novembre 1968, quando la Corte d’Appello di Venezia dichiarò “estinti per amnistia i reati per i quali erano stati condannati nel 1946 dalla Corte di Assise Straordinaria di Treviso”.
Anche Spada presentò ricorso in Appello. Il suo iter giudiziario si concluse il 14 Maggio 1956 quando la
Corte d’Assise d’Appello di Firenze lo assolse dall’imputazione ascrittagli, “per non aver commesso il fatto”.
Scheda compilata da Pier Paolo Brescacin
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-01-06 16:45:53
Vittime
Elenco vittime
1. Boffa Antonio, classe 1899, di Napoli, cancelliere della Pretura di Vittorio Veneto.
2. Casoni Giovanni, classe 1883, di Vittorio Veneto, possidente.
3. Tomassi Temistocle, classe 1894, di L\'Aquila, tenente colonnello del 72° Fanteria in pensione, mutilato di guerra.
Elenco vittime civili 3
1. Boffa Antonio, classe 1899, di Napoli, cancelliere della Pretura di Vittorio Veneto.
2. Casoni Giovanni, classe 1883, di Vittorio Veneto, possidente.
3. Tomassi Temistocle, classe 1894, di L\'Aquila, tenente colonnello del 72° Fanteria in pensione, mutilato di guerra.
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Giusto Chersi
Nome Giusto
Cognome Chersi
Note responsabile In data 10 Giugno 1944 il Tribunale Speciale spiccò un mandato di cattura nei confronti di Chersi, Maltinti mai però eseguito. Solo un anno dopo, e cioè il 3 Marzo 1945, Maltinti , che nel frattempo si era arruolato nella Decima Mas, venne arrestato e tradotto nelle carceri giudiziarie di Bergamo. Di Chersi, invece, nessuna traccia. Un processo vero e proprio ai due poté essere celebrato solo a Liberazione avvenuta.
Mario Maltinti
Nome Mario
Cognome Maltinti
Note responsabile In data 10 Giugno 1944 il Tribunale Speciale spiccò un mandato di cattura nei confronti di Chersi, Maltinti mai però eseguito. Solo un anno dopo, e cioè il 3 Marzo 1945, Maltinti , che nel frattempo si era arruolato nella Decima Mas, venne arrestato e tradotto nelle carceri giudiziarie di Bergamo. Di Chersi, invece, nessuna traccia. Un processo vero e proprio ai due poté essere celebrato solo a Liberazione avvenuta.
Orlando Sarmede
Nome Orlando
Cognome Sarmede
Note responsabile Lo squadrista Orlando Sarmede, cercando di sottrarsi all\'arresto dei carabinieri di Vittorio Veneto, venne ferito gravemente dagli stessi Carabinieri e morì il 17 Aprile 1944 in prigione, non senza rivelare prima di morire le pesanti responsabilità di Chersi e di Maltinti quali mandanti dell’esecuzione. Quando però i Carabinieri si recarono ad arrestarli, costoro erano già stati trasferiti alla sezione del Fascio di Treviso. I Carabinieri denunciarono i due al Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato, e nel contempo notificarono al Comando del Battaglione “Mussolini”, con sede a Verona, i nominativi dei bersaglieri che a loro avviso avevano partecipato materialmente all’esecuzione.
Memorie
Memorie legate a questa strage
monumento a
Tipo di memoria: monumento
Descrizione: All\'entrata di Cordignano, sull\'argine del fiume Meschio, nel luogo ove furono fucilati, vi è un monumento a ricordo. Si tratta di tre colonne su basamento in pietra, spezzate all\'estremità in alto a simboleggiare le vite recise, che riportano i nominativi dei caduti.
commemorazione a
Tipo di memoria: commemorazione
Descrizione: In occasione della ricorrenza del 25 Aprile il Comune di Vittorio Veneto provvede a deporre una corona di fiori a ricordo.