Pergola, Faenza, 06.10.1944

(Ravenna - Emilia-Romagna)

Descrizione

Località Pergola, Faenz, Faenza, Ravenna, Emilia-Romagna

Data 6 ottobre 1944

Matrice strage Nazifascista

Numero vittime 5

Numero vittime uomini 4

Numero vittime uomini adulti 4

Numero vittime donne 1

Numero vittime donne adulte 1

Descrizione: Il 24 settembre Kesselring ordina alle proprie truppe di terminare ogni eccesso di violenza, dichiarando: «il Duce mi ha riferito di casi recenti che risultano rivoltanti per il modo in cui sono stati condotti e che stanno inducendo anche gli elementi pacifici della popolazione a passare dalla parte del nemico o dei partigiani». Tuttavia le logiche di natura militare prevalgono e la popolazione ne risente pesantemente.
Il 7 ottobre, il nuovo capo della provincia Alberto Zaccherini, informa il comando tedesco di piazza di Ravenna, trasferitosi a Lavezzola, di non poter disbrigare vari affari a causa dei rastrellamenti e delle requisizioni che non risparmiano gli impiegati, i beni e i mezzi degli uffici statali. Giornalmente suoi impiegati e agenti di polizia sono «prelevati di forza per la strada e nello stesso atrio della prefettura per essere adibiti a lavori vari. Giornalmente la stessa categoria di persone deve difendere sino a rasentare la possibilità di violenza il possesso della bicicletta di cui si serve per ragioni di lavoro e talvolta gli sforzi sono vani perché la bicicletta è parimenti portata via».
A ciò si devono aggiungere le vere e proprie razzie condotte anche contro il capo della provincia che viene stato completamente privato della benzina per la sua macchina, del telefono, del telegrafo e di qualsiasi altro mezzo di comunicazione.
A queste razzie si accompagnano i rastrellamenti che vengono attuati per garantire le vie di comunicazione strategiche e limitare l'azione dei partigiani.

Il 6 ottobre la brigata nera faentina al comando di Raffaeli Raffaele e in coordinamento con truppe tedesche, costituite da un centinaio di soldati, attua un ampio rastrellamento nel tentativo di trovare un tedesco catturato dai partigiani e nascosto nel territorio della parrocchia di Tebano, comprendente le località di Pergola, Celle, Pideura.

Guardagli Fernanda si è trasferita dallo zio a Pergola nel tentativo di sfuggire ai bombardamenti. Il 6 ottobre vede entrare in casa alcuni fascisti e tedeschi. Mettono a soqquadro l’abitazione e prelevano entrambe i suoi zii, Alboni Lorenzo e Luigi. Non molto dopo saranno fucilati per aver dato vitto e ospitalità ai partigiani. Nel frattempo la squadra incendia i pagliai.
Anche il padre di Gaddoni Maria viene catturato e fucilato a 50 metri da casa mentre sono arrestati il fratello e Facchini Agostino. I rastrellatori asportano tutto il bestiame dei Gaddoni, 7.000 lire, le suppellettili migliori e danno fuoco ai pagliai. Durante il rastrellamento viene fucilato anche Santandrea Anselmo e arrestato Casadio Carlo che sconterà otto giorni a villa S. Prospero. Anch’egli è stato derubato di sette capi di bestiame, otto maiali, due scrofe, dei polli, della biancheria e della somma di £.85.000. Prima di essere condotto in cella assiste all’incendio della propria casa, del capannone, della cantina e dei tre pagliai. L’operazione si conclude con una quinta vittima, Alpi Maria uccisa dal rogo della propria casa.

Modalità di uccisione: fucilazione,incendio

Violenze connesse: incendio di abitazione

Trattamento dei cadaveri: Esposizione dei cadaveri

Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: Geminiani Carlo, accusato di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui il rastrellamento di Pergola, Pideura e Tebano in cui furono incendiate case e uccisi Gaddoni Pietro, Alboni Lorenzo, Alboni Luigi, Santandrea Anselmo. Con sentenza del 23/03/46 la corte lo condanna alla pena di morte mediante fucilazione nella schiena. Ordina la confisca dei suoi beni.

Cassani Nello, accusato di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui il rastrellamento di Pergola, Pideura e Tebano. Il dibattimento è tenuto in contumacia dell'imputato. Con sentenza del 5/02/47 è giudicato colpevole dei delitti ascrittigli giusta e condannato alla pena dell’ergastolo ed alle conseguenze di legge ivi compreso il pagamento delle spese processuali.
Con sentenza della cassazione in data 11.3.48 dichiara inammissibile il ricorso e lo condanna all’ammenda di £.5000. Con declaratoria di questo Tribunale in data 23.1.54 è stata commutata nella reclusione in anni 10 la pena inflitta a Cassani Nello per il reato di cui alla suestesa sentenza. La suprema corte di cassazione con sentenza 15.4.58 dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della tassa di sentenza. Le condanna inoltre a pagare la somma di £. 10000 alla cassa delle ammende.Con istanza 22.6-56 il difensore del Cassani chiede restituzione in termini ai sensi art. 183 bis cpp. La Corte d’appello di Bologna con ordinanza del 10.7.56 respinge il ricorso
Addì 4.7.56 interposto ricorso per cassazione del Cassani. La Corte suprema di cassazione con ordinanza in data 19.1.57 sul ricorso prodotto da Cassani Nello rigetta il ricorso.
Con provvedimento 18.7.59 a favore di Cassani Nello di Domenico, il Tribunale di Ravenna veduto il decreto dell’11.7.59 n.460 dichiara estinto il reato per amnistia.

Raffaeli Raffaele, accusato di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui l'aver diretto il rastrellamento di Pergola, Pideura e Tebano in cui furono incendiate case e uccisi Gaddoni Pietro, Alboni Lorenzo, Alboni Luigi, Santandrea Anselmo. Con sentenza del 14/01/47 la corte lo condanna alla pena di morte mediante fucilazione nella schiena. Ordina la confisca dei suoi beni.
Con ordinanza 25.6.47 la Corte d’assise sezione speciale di Ravenna dichiara inammissibile il ricorso e ordina l’esecuzione della sentenza.
Con sentenza 9.6.50 della corte di cassazione dichiarasi inammissibile il ricorso. Sostituisce alla pena di morte quella dell’ergastolo. Lo condanna a pagare £. 5000 alla cassa delle ammende.
Con declaratoria di questo Tribunale in data 23.1.54 è stata commutata in anni dieci di reclusione la pena inflitta a Raffaeli Raffaele per il reato di cui alla suestesa sentenza.
Con declaratoria 6.11.59 a favore di Raffaeli Raffaele il Tribunale di Ravenna, veduto il decreto del 11.7.59 n.460 art. 1 lett.A, dichiara estinto il reato per amnistia.

Landi Arnaldo, accusato di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui il rastrellamento di Pergola, Pideura e Tebano, con sentenza dell'1/10/46 la corte lo condanna ad anni trenta di reclusione, alle spese processuali e alle altre conseguenze di legge. Dichiara condonato un terzo della pena come sopra inflitta a sensi del DP 22.6.46 n.4. Ordina la confisca dei beni del condannato.
Con ordinanza 25.6.47 la Corte d’Assise speciale di Ravenna dichiara inammissibile il ricorso ed ordina l’esecuzione della sentenza.
Con declaratoria della Corte d’Appello 11.2.50 a favore del Landi Arnaldo, ulteriormente condonato un anno di reclusione.

Bertolini Lino, accusato di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui il rastrellamento di Pergola, Pideura e Tebano, con sentenza del 19/02/46, pur non risultando evidenze in merito al suddetto episodio, la corte lo condanna per gli altri reati ascrittigli ad anni trenta di reclusione, alla confisca dei beni, alle spese processuali e alle altre conseguenze di legge.
Con ordinanza 26.3.46 la Corte di Assise di Ravenna dichiara inammissibile il ricorso ed ordina l’esecuzione della sentenza. Declaratoria 16.7.46, condonati anni 10. Con declaratoria della Corte d’appello 27.2.50 a favore di Bertoni Lino, ulteriormente condonato un anno pel decreto 23.12.49 n.930.

Tedesco Achille, accusato di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui il rastrellamento di Pergola, Pideura e Tebano, con sentenza del 5/03/46 n. 41, la corte lo condanna ad anni venti di reclusione, alle spese processuali e alle altre conseguenze di legge. Ordina la confisca dei suoi beni.
La Corte di Cassazione con sentenza 13.9.46 ha dichiarato estinto il reato per amnistia ed ha annullato senza rinvio la suestesa sentenza.

Boschi Raffaele, accusato di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui il rastrellamento di Pergola, Pideura e Tebano, con sentenza dell'11/03/46, la corte lo condanna alla pena di morte, mediante fucilazione alla schiena. Ordina che la sentenza sia pubblicata per una sola volta nel giornale dell’Emilia e sulla Voce di Romagna. Ordina altresì la confisca dei beni del condannato. La Corte di Cassazione di Roma con sentenza 16.5.46 annullava la suestesa sentenza e rinviava per il nuovo giudizio alla sezione speciale della corte di Assise di Bologna. Rav. 23.5.46
La Corte suprema di Cassazione il giorno 16.5.46 ha pubblicato la seguente sentenza nel ricorso prodotto da Boschi Raffaele di Emilio. La Corte suddetta annulla la sentenza impugnata per erronea e difettosa motivazione sul diniego della perizia e rinvia per nuovo giudizio alla sezione speciale della corte d’assise di Bologna.

Schiumarini Francesco, accusato di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui il rastrellamento di Pergola, Pideura e Tebano, con sentenza del 13/12/45 n. 177, la corte lo condanna alla pena della reclusione per anni trenta, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, all’interdizione legale durante l’espiazione della pena ed al pagamento delle spese processuali.
La Corte suprema di Cassazione con sentenza 6.12.46 ha rigettato il ricorso condonando un terzo della pena inflitta allo Schiumarini riducendola conseguentemente ad anni venti di reclusione.
Con declaratoria della C. d’appello 27.2.50, dichiarato ulteriormente cond. anche un anno di reclusione.
Con declaratoria della C .d’appello di Bologna 5.6.48 a favore di Schiumarini Francesco dichiarato ulteriormente condonato un altro terzo della pena prima di anni 30 di reclusione, determinando la pena espiabile dallo stesso in anni 10 di reclusione.

Ravaioli Ettore, accusato di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui il rastrellamento di Pergola, Pideura e Tebano, con sentenza del 9/04/46, la corte lo condanna ad anni dodici di reclusione, alle spese processuali, alle altre conseguenze di legge. Ordina la confisca di un quarto dei suoi beni.

Foschi Gervasio, accusato di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui il rastrellamento di Pergola, Pideura e Tebano, con sentenza del 10/04/46, la corte lo assolve per non aver commesso il fatto.

Gramigna Domenico, accusato di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui il rastrellamento di Pergola, Pideura e Tebano, con sentenza del 22/05/46, la corte lo condanna ad anni 4 e mesi 6 di reclusione, alle spese processuali e alle altre conseguenze di legge. Ordina la confisca di un quinto dei suoi beni.
La Corte di Cassazione con sentenza 16.1.47 dichiarava estinto il reato per amnistia e annullava senza rinvio la suestesa sentenza

Tosi Domenico, accusato di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui il rastrellamento di Pergola, Pideura e Tebano, con sentenza del 28/05/46, la corte lo condanna ad anni trenta di reclusione, a quattro anni di libertà vigilata, spese processuali ed altre conseguenze di legge. Ordina la confisca dei beni del condannato.
Sentenza Cassazione 9.6.47 annulla e rinvia alla Corte d’Assise speciale Bologna.

Fagnocchi Leone, accusato di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui il rastrellamento di Pergola, Pideura e Tebano, con sentenza del 25/06/46, la corte lo condanna alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena. Ordina che la sentenza di condanna sia pubblicata per una sola volta e per estratto sul Giornale dell’Emilia di Bologna e sulla Voce di Romagna di Ravenna. Ordina la confisca dei beni del condannato, salvo per quanto riguarda l’importo dei diritti del difensore.
Sentenza corte Cassazione 10.2.47 annulla e rinvia alla Corte Assise speciale Ancona.

Mattioli Silvestro, accusato di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui il rastrellamento di Pergola, Pideura e Tebano. Il dibattimento è svolto in contumacia dell'imputato. Con sentenza del 12/11/46, la corte lo condanna ad anni 24 di reclusione, alle spese processuali e alle altre conseguenze di legge, condonato un terzo della pena detentiva a sensi del DL 22.6.46 n.4. Ordina la confisca della metà dei beni del condannato. Con sentenza in data 2.3.48 annulla senza rinvio la sentenza perché il reato addebitato è estinto per amnistia. Ordina la scarcerazione se non detenuto per altra causa.

Bandini Mario, accusato di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui il rastrellamento di Pergola, Pideura e Tebano. Il dibattimento è svolto in contumacia dell'imputato. Con sentenza del 29/01/47, la corte lo condanna alla reclusione per anni 20 ed alle conseguenze di legge ivi compreso il pagamento delle spese processuali.

Valtancoli Lorenzo, accusato di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui il rastrellamento di Pergola, Pideura e Tebano. Il dibattimento è svolto in contumacia dell'imputato. Con sentenza del l'11/02/47, la corte lo condanna alla reclusione per anni 20 ed alle conseguenze di legge, ivi compreso il pagamento delle spese processuali.
La corte d’appello di Bologna con sentenza in camera di Consiglio in data 2.7.57, dichiara la nullità del procedimento svoltosi il dì 11.2.47 dinanzi alla Corte di assise di Ravenna sezione speciale e della sentenza pronunciata lo stesso giorno dalla stessa Corte di assise nei confronti di Valtancoli Lorenzo in ordine ai reati a costui ascritti. Dichiara non doversi procedere a carico di esso Valtancoli Lorenzo in ordine agli stessi reati essendo questi rimasti estinti per la morte del reo prima della condanna.

Boggi Giovanni, accusato di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui il rastrellamento di Pergola, Pideura e Tebano. Con sentenza del 7/08/45, la corte lo condanna ad anni venti di reclusione, alle spese processuali e di custodia preventiva, con le altre conseguenze di legge.

Spada Sebastiano, accusato di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui il rastrellamento di Pergola, Pideura e Tebano. Con sentenza del 7/08/45, la corte lo condanna, con la diminuente dell’età minore degli anni 18, ad anni sei e mesi otto di reclusione e alle spese del procedimento e di custodia preventiva con le altre conseguenze di legge.
Declaratoria amministrativa 2.7.46.

Sorcini Mario, accusato di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui il rastrellamento di Pergola, Pideura e Tebano. Con sentenza del 20/09/45, la corte lo condanna alla pena di anni quindici di reclusione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e all’interdizione legale durante l’espiazione della pena ed al pagamento delle spese processuali.
Declaratoria amnistia 17.7.46

Tribunale competente:
Tribunale di Ravenna - Corte d'Assise straordinaria fino alla sentenza del 15 gennaio 1946 e Sezione speciale della Corte d'Assise dalla sentenza del 17 gennaio 1946.

Scheda compilata da Enrica Cavina
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-01-06 17:50:50

Vittime

Elenco vittime

1. Alboni Lorenzo, nato il 5/01/1904 a Faenza,
2. Alboni Luigi, nato il 28/10/1906 a Feanza,
3. Alpi Maria
4. Gaddoni Pietro, nato il 16/01/1892 a Imola,
5. Santandrea Anselmo, nato il 17/03/1901 a Faenza.

Elenco vittime civili 5

Alboni Lorenzo,
Alboni Luigi,
Alpi Maria,
Gaddoni Pietro,
Santandrea Anselmo

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Achille Tedesco

  • Arnaldo Landi

  • Carlo Geminiani

  • Domenico Tosi

  • Ettore Ravaioli

  • Francesco Schiumarini

  • Leone Fagnocchi

  • Lorenzo Valtancoli

  • Mario Bandini

  • Mario Sorcini

  • Nello Cassani

  • Raffaele Boschi

  • Raffaele Raffaeli

  • Sebastiano Spada

  • Silvestro Mattioli

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • cippo a via Cella, Pergola, Faenza

Bibliografia


ANPI di Ravenna (a cura di) Eccidi e stragi nazi-fasciste in Provincia di Ravenna.

L. Bergonzini La lotta armata in “L’Emilia Romagna nella guerra di liberazione” a cura di Deputazione Emilia Romagna per la storia della resistenza e della guerra di liberazione, De Donato Editore, 1975, p. 74

P. Scalini, La notte più buia é prima dell’alba (Ravenna 1944-1945), Galeati, Imola, 1975, p. 180.

Comitato per le celebrazioni del Trentennale della Resistenza (a cura di), Castelbolognese dal fascismo alla Liberazione, Galeati, Imola, 1975, pp. 36 – 38.

A. Donati, Sul Senio il fronte si è fermato. Castelbolognese 1943 – 1945, Grafica Artigiana, Castelbolognese, 1977, pp. 44 – 45.

O. Diversi, Dall’ultima trincea tedesca sul Senio. Castelbolognese 1943 – 1980. Vicende, notizie, personaggi romagnoli e castellani, Grafiche Galeati, Imola, 1981, p. 35.

V. Casadio Strozzi, Faenza anno zero dalla catuta del fascismo alla Liberazione, Stampa Offset Ragazzini & C., Faenza, aprile 1982, pp. 115-117.

C. Martelli, Fascismo, Antifasciamo, Resistenza, Gurra di Liberazione a Tredozio e in altri Comuni della Romagna, Forlì, Grafiche M.D.M., marzo 1993, pp. 403 – 405.

G. Casadio La memoria della Resistenza nelle iscrizioni dei cippi, lapidi e monumenti della provincia di Ravenna, Longo Editore, Ravenna, 1995, vol. 2, p. 157.

AA. VV., 1943 – 1946 Faenza dall’armistizio alla Repubblica, Stefano Casanova Editore, Faenza, 1996, p. 213, p. 247, p. 281.

A. Frontali, 1945-1981. Raffaele Raffaeli a Roma, in «Radio 2001 Romagna», marzo 2002, pp. 44-62.

E. Cavina, Crimini di guerra e violenza nazifascista nella provincia di Ravenna tra l'8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945, tesi di dottorato di ricerca in Storia e Informatica - XVI Ciclo, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, a.a. 2003-2004, prima parte pp. 107-108, seconda parte p. 61.

Sitografia


Fonti archivistiche

Fonti

ISRECFO, A. Mambelli, Diario degli avvenimenti di Forlì e in parte di Romagna dal 1939 al 1945, p. 210.

ASRA, GP, b. 90, fasc. 8 ufficio collegamento italo tedesco, relazione del 7 ottobre 1944 del capo della provincia Zaccherini.

ATRA, Sentenze Csa e Ca Sez. Speciale 1945-1947, sent. 23/03/46 n. 50 a carico di Geminiani Carlo; sent. 05/02/47 n. 196 a carico di Cassani Nello; sent. 14/01/47 n. 190 a carico di Raffaeli Raffaele; sent. 1/10/46 n. 139 a carico di Landi Arnaldo; sent. 19/02/46 n. 33 a carico di Bertolini Lino; sent. 5/03/46 n. 41 a carico di Tedesco Achille; sent. 11/03/46 n. 46 a carico di Boschi Raffaele; sent. 13/12/45 n. 177 a carico di Schiumarini Francesco; sent. 9/04/46 n. 61 a carico di Ravaioli Ettore; sent. 10/4/46 n. 63 a carico di Foschini Gervasio; sent. 22/05/46 n. 89 a carico di Gramigna Domenico; sent. 28/05/46 n. 91 a carico di Tosi Domenico; sent. 25/06/46 n. 117 a carico di Fagnocchi Leone; sent. 12/11/46 n. 172 a carico di Mattioli Silvestro; sent. 29/01/47 n. 194 a carico di Bandini Mario; sent. 11/02/47 n. 198 a carico di Valtancoli Lorenzo; sent. 7/08/45 n. 31 a carico di Boggi Giovanni; sent. 9/08/45 n. 35 a carico di Spada Sebastiano; sent. 20/09/45 n. 77 a carico di Sorcini Mario; sent. 30/10/46 n. 165 a carico di Riccardo Raffaeli.