Descrizione
Località Madonna dell'Albero, Ravenna, Ravenna, Emilia-Romagna
Data 27 novembre 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 56
Numero vittime uomini 29
Numero vittime bambini 7
Numero vittime uomini ragazzi 2
Numero vittime uomini adulti 15
Numero vittime uomini anziani 5
Numero vittime donne 27
Numero vittime donne bambine 5
Numero vittime donne ragazze 2
Numero vittime donne adulte 16
Numero vittime donne anziane 4
Descrizione: La località di Madonna dell’Albero si trova a circa 6 km a sud-ovest di Ravenna e si estende lungo il corso del fiume Ronco fino al punto in cui questo, congiungendosi con il Montone, dà origine ai Fiumi Uniti. Nel corso dei secoli tale posizione si è dimostrata particolarmente strategica dal punto di vista militare, ragion per cui la popolazione del luogo è stata più volte esposta ai rischi e ai drammi della guerra.
Il contesto bellico nell’autunno del 1944
Quando gli Alleati giunsero nella provincia di Ravenna, le truppe tedesche avevano già iniziato a rafforzare le linee difensive a sud della città e lungo il corso dei Fiumi Uniti. Lo sfondamento della linea Gotica a Pesaro e a Rimini non aveva portato alla veloce liberazione della Romagna. I tedeschi avevano sfruttato sapientemente la conformazione idrogeologica del territorio attestandosi lungo gli argini dei fiumi o rompendoli per rallentare l'avanzata Alleata con l'allagamento dei campi fra i due fronti. La loro intenzione di opporre una strenua resistenza era chiara, infatti, sebbene il 1° novembre le avanguardie Alleate avessero superato il fiume Savio, dovettero da subito fare i conti con i sistemi difensivi approntati per tempo dalle truppe naziste. Questi avevano rotto a nord delle Ville Unite gli argini dei Fiumi Uniti in modo da allagare i campi che li separavano dalle linee Alleate e avevano costellato con avamposti le zone più a sud ritenute tatticamente più importanti. In questo quadro, l’area compresa tra via Nuova e l'argine del fiume Ronco, acquisiva, per i tedeschi, un rilievo considerevole visto che attraverso essa si poteva contemporaneamente controllare con un sistema di presidi non solo le due vie d'accesso a Ravenna, - il ponte Cella e il ponte Assi -, ma anche creare avamposti difensivi lungo la "Augsberger Line", una "linea di fronte intermedia" a sud della linea di fronte principale dislocata sul Lamone. Il sistema era concepito per garantire alle truppe naziste un veloce e sicuro ripiegamento. Il 27 novembre 1944 gran parte dei reparti tedeschi erano già stati spostati sul fronte del Lamone mentre un numero ridotto era rimasto a presidiare gli avamposti.
Gli autori della strage
La mattina del 27 novembre a presidiare l’avamposto dislocato presso la casa di Guido Gambi all’inizio di via Nuova - ora Via 56 Martiri - vi era una trentina di soldati del 721° Reggimento della 114a Jaeger Division comandato dal colonnello Lothar Berger il cui quartier generale era posto a nord di Ravenna, presso Villa Rivalta sulla strada Faentina.
La dinamica del massacro
Nel mattino del 27 novembre, in via Nuova, scoppiò uno scontro a fuoco tra i soldati del presidio in casa di Guido Gambi e una pattuglia mista di canadesi e partigiani, avanzata per verificare l’entità del drappello tedesco ed eventualmente attaccarlo. Nei giorni precedenti infatti la presenza tedesca era stata alquanto limitata al punto da far pensare a un abbandono definitivo della zona. Nello scontro restò ucciso un militare nazista, mentre i componenti della squadra mista riuscirono a fuggire. Ritornata una calma relativa, verso le 12, alcuni soldati tedeschi si recarono nelle case di via Nuova alla ricerca di partigiani. Nonostante gli esiti negativi della ricerca, iniziarono a radunare gli abitanti nelle singole case eccezion fatta per le famiglie che abitavano nel “Borghetto”. Queste furono radunate nel vicino capanno di canne e, dall’esterno, mitragliate a morte. Una sorte analoga toccò agli abitanti delle altre case. Nel pomeriggio i corpi furono nascosti sotto il letame. La strage fu compiuta, in tempi brevissimi, secondo una prassi codificata per consumare il crimine in segreto. In tal senso la strage di Madonna dell’Albero non si può inserire tra le rappresaglie, il cui aspetto spettacolare e pubblico era funzionale alla politica del terrore condotta dai nazisti contro la popolazione. La strage di Madonna dell’Albero fu compiuta in prossimità del fronte e, come in altri casi nazionali, fu soprattutto funzionale alle necessità strategiche dell’esercito tedesco. Lo sterminio della popolazione di via Nuova avrebbe reso immediatamente visibile la presenza di altre persone e avrebbe agevolato e reso più sicuro il mantenimento del presidio e l’eventuale fuga.
Le vittime
Tra le vittime vi fu un unico superstite scampato al massacro del capanno Corbari perché rifugiatosi in una botte incassata nel terreno. Furono colpite 15 famiglie. Delle 56 vittime, 8 erano sfollate da case vicine come i Pondi e da Ravenna come i Melandri. Su 56 vittime, 16 erano bambini, 8 anziani, 17 donne, 15 uomini.
Nel diario della 114a Jaeger Division, in data 27 novembre 1944 si legge un’altra versione:
«L'avanguardia d'attacco nemica è stata respinta, così come i banditi che sono stati a loro volta respinti e durante l'inseguimento e il rastrellamento seguito all'attacco alla ricerca dei covi dei banditi 56 partigiani che facevano resistenza sono stati fucilati».
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Trattamento dei cadaveri: Occultamento dei cadaveri
Tipo di massacro: ripulitura e desertificazione
--> Per saperne di più sulle tipologie
Estremi e note penali: Il 16 marzo 1999 il reparto operativo del Comando provinciale dei carabinieri di La Spezia riconsegnava alla Procura militare di La Spezia i fascicoli processuali 368/96, 223/96 e 241/96 poiché le indagini di P.G. effettuate al fine di risalire all’identificazione degli indagati» avevano dato esito negativo.
Il 30 marzo 2001,
«il giudice per le indagini preliminari dott. Marco De Paolis, letti gli atti del procedimento n. 223/96 unito al 368/96 e al 241/96/R. Ignoti relativo a crimini di guerra (reato di Violenza con omicidio in danno della popolazione civile italiana di cui agli artt. 13, 185 co. 2 cpmg), commessi durante il conflitto bellico mondiale 1940-1945. fatti commessi nel comune di Villa dell’Albero (Ra) il 27 novembre 1944, ed aventi ad oggetto l’omicidio di 56 cittadini italiani non belligeranti. Esaminata la richiesta di archiviazione presentata dal PM in data 9/4/1999 […] dispone l’archiviazione del procedimento e ordina la restituzione degli atti al P.M. in sede».
Tribunale competente:
Procura militare di La Spezia
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Per un decennio la Circoscrizione II (ora soppressa) ha organizzato visite guidate per le scuole ed ha promosso, insieme all\'Istituto Storico della Resistenza e dell\'Età Contemporanea in Ravenna: nel 2004 la pubblicazione del libro di Enrica Cavina, Tra storia e ricordo, 27 novembre 1944-2004. La strage di Madonna dell\'Albero; nel 2006 del depliant Il sacrario di Madonna dell\'Albero; nel 2010, all\'interno del progetto \"Memorie e narrazione\" il video Madonna dell\'Albero, il perché di una strage con la regia di Carla Baroncelli.
Scheda compilata da Enrica Cavina
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-09-07 09:21:32
Vittime
Elenco vittime
Uccisi in casa Chiari:
1. Chiari Giseldo (35), nato il 18/07/1909 a San Leo, risulta partigiano volontario nella 28ª Brigata Garibaldi dall\'1/06/1944.
2. Farabegoli Guerrina in Chiari (32) moglie di Giseldo, nata il 14/08/1912 a Cervia, risulta partigiana volontaria nella 28ª Brigata Garibaldi dall\'1/06/1944.
3. Chiari Emiliano (9) figlio di Giseldo
4. Chiari Graziella (5) figlia di Giseldo
5. Chiari Lidia (2) figlia di Giseldo
6. Montanari Achille (50), nato il 27/03/1894 a San Bartolo, risulta partigiano volontario nella 28ª Brigata Garibaldi dall\'1/0/1944.
7. Gambi Dina in Montanari (50) moglie di Achille, nata il 17/09/1894 a Longana, risulta partigiana volontaria nella 28ª Brigata Garibaldi dall\'1/06/1944.
8. Montanari Anselmo (22) figlio di Achille
9. Montanari Maria (6) figlia di Achille
10. Dalmonte Maria (80) madre di Dina, nata il 22/06/1864 a San Marco, risulta partigiana volontaria nella 28ª Brigata Garibaldi dall\'1/06/1944.
Uccisi in casa di Ricci Stefano:
11. Ricci Stefano (54), nato il 25/02/1890 a San Michele, risulta partigiano volontario nella 28ª Brigata Garibaldi dal 5/04/1944.
12. Paganin Maria in Ricci (51) moglie di Stefano, nata il 10/06/1893 a Mezzano, risulta partigiana volontaria nella 28ª Brigata Garibaldi dal 5/04/1944.
13. Ricci Lina (24) figlia di Stefano e coniugata Golfarelli, nata il 23/06/1920, risulta partigiana volontaria nella 28ª Brigata Garibaldi dal 5/04/1944.
14. Ricci Ligio (19) figlio di Stefano, nato il 19/03/1925 a Madonna dell\'Albero, risulta partigiano volontario nella 28ª Brigata Garibaldi dal 12/05/1944.
15. Poletti Luigia (75) zia di Maria
16. Pondi Francesco (74) sfollato presso Ricci Stefano
17. Pondi Dino (42) sfollato, figlio di Francesco, nato il 7/10/1902 a Forlì, risulta partigiano volontario nella 28ª Brigata Garibaldi dal 2/02/1944.
18. Zanotti Bianca in Pondi (39) sfollata, moglie di Dino, nata il 10/04/1905 a Santo Stefano, risulta partigiana volontaria nella 28ª Brigata Garibaldi dal 02/02/1944.
19. Pondi Celso (19) sfollato, figlio di Dino, nato il 18/10/1925 a Campiano, risulta partigiano volontario nella 28ª Brigata Garibaldi dal 14/07/1944.
20. Pondi Luciano (9) sfollato, figlio di Dino
Uccisi in casa di Gambi Pietro:
21. Gambi Pietro (69)
22. Gambi Adelmo (40) figlio di Pietro, nato il 21/127!904 a Madonna dell\'Albero, risulta partigiano volontario nella 28ª Brigata Garibaldi dal 10/03/1944.
23. Landi Lucia in Gambi (34) moglie di Adelmo, nata il 7/03/1910 a Ravenna, risulta partigiana volontaria nella 28ª Brigata Garibaldi dal 10/03/1944.
24. Gambi Giuseppe (12) figlio di Adelmo
25. Melandri Fabio (65) sfollato presso Mazzotti Teresa
26. Melandri Aminia (24) sfollata, figlia di Fabio
27. Bellavista Prima (48) sfollata presso Corbari Alceste, nata il 26/05/1896 a Roncofreddo, risulta partigiana volontaria nella 28ª Brigata Garibaldi dal 15/05/1944.
28. Ballardini Luigi (70)
29. Bentivogli Norma in Ballardini (33) nuora di Luigi, nata nel 1911 a Bastia, risulta partigiana volontaria nella 28ª Brigata Garibaldi dal 4/04/1944.
30. Ballardini Sergio (2), figlio di Norma
31. Ballardini Venere (8), figlia di Norma
32. Malta Giovanna in Gualtieri (43), nata il 17/12/1901 a San Zaccaria, risulta partigiana volontaria nella 28ª Brigata Garibaldi dal 4/03/1944.
33. Gualtieri Pierina (11) figlia di Giovanna
34. Gualtieri Saura (19) figlia di Giovanna, coniugata Grassi, nata il 3/04/1925 a Ravenna, risulta partigiana volontaria nella 28ª Brigata Garibaldi dal 4/03/1944.
35. Grassi Nevio (2) figlio di Saura
36. Mazzotti Teresa (55)
Uccisi nel Borghetto:
37. Mazzotti Emidio (87)
38. Mazzotti Francesco (41) figlio di Emidio, nato il 24/03/1903 a Ravenna, risulta partigiano volontario nella 28ª Brigata Garibaldi dall\'1/03/1944.
39. Mazzotti Giuseppe (53) figlio di Emidio, nato il 25/10/1891 a Ravenna, risulta partigiana volontaria nella 28ª Brigata Garibaldi dal 05/04/1944.
40. Mazzesi Maria in Mazzotti (46) moglie di Giuseppe
41. Mazzotti Silvana (13) figlia di Giuseppe
42. Mazzotti Dino (11) figlio di Giuseppe
43. Mazzotti Luigi (9) figlio di Giuseppe
44. Corbari Alceste (50), nato il 29/09/1894 a Madonna dell\'Albero, risulta partigiano volontario nella 28ª Brigata Garibaldi dal 7/03/1944.
45. Ronchi Ermenegilda in Corbari (52) moglie di Alceste, nata il 14/10/1892 a Madonna dell\'Albero, risulta partigiana volontaria nella 28ª Brigata Garibaldi dal 7/03/1944.
46. Corbari Bruno (20) figlio di Alceste, nato il 13/12/1924 a Madonna dell\'Albero, risulta partigiano volontario nella 28ª Brigata Garibaldi dal 15/04/1944.
47. Corbari Adelmo (16) figlio di Alceste, nato il 15/08/1928 a Madonna dell\'Albero, risulta partigiano volontario nella 28ª Brigata Garibaldi dal 07/03/1944.
48. Corbari Libera (13) figlia di Alceste
49. Corbari Enrica (24) figlia di Alceste, coniugata Triossi, nata il 27/07/1920 a Madonna dell\'Albero, risulta partigiana volontaria nella 28ª Brigata Garibaldi dal 7/03/1944.
50. Triossi Walter (2) figlio di Enrica
51. Suprani Primo (55), nato l\'1/11/1889 a San Bartolo, risulta partigiano volontario nella 28ª Brigata Garibaldi dal 5/04/1944.
52. Bissi Domenica in Suprani (56) moglie di Primo, nata il 9/05/1888 a Gambellara, risulta partigiana volontaria nella 28ª Brigata Garibaldi dal 6/04/1944.
53. Suprani Marina (31) figlia di Primo, nata l\'1/03/1913 a San Bartolo, risulta partigiano volontario nella 28ª Brigata Garibaldi dal 5/04/1944.
54. Grassi Vittorio (25) marito di Gualtieri Saura, nato il 17/10/1919 a Ravenna, risulta partigiano volontario nella 28ª Brigata Garibaldi dal 15/05/1944.
55. Benedetti Zaira (75) madre di Malta Giovanna in Gualtieri
Ucciso in casa Rivalta:
56. Rivalta Attilio (39)
Elenco vittime civili 56
Chiari Giseldo,
Farabegoli Guerrina,
Chiari Emiliano,
Chiari Graziella,
Chiari Lidia,
Montanari Achille,
Gambi Dina in Montanari ,
Montanari Anselmo,
Montanari Maria,
Dalmonte Maria,
Ricci Stefano,
Paganin Maria,
Ricci Lina,
Ricci Ligio,
Poletti Luigia,
Pondi Francesco,
Pondi Dino,
Zanotti Bianca,
Pondi Celso,
Pondi Luciano,
Gambi Pietro,
Gambi Adelmo,
Landi Lucia,
Gambi Giuseppe,
Melandri Fabio,
Melandri Aminia,
Bellavista Prima,
Ballardini Luigi,
Bentivogli Norma,
Ballardini Sergio,
Ballardini Venere,
Malta Giovanna,
Gualtieri Pierina,
Gualtieri Saura,
Grassi Nevio,
Mazzotti Teresa,
Mazzotti Emidio,
Mazzotti Francesco,
Mazzotti Giuseppe,
Mazzesi Maria,
Mazzotti Silvana,
Mazzotti Dino,
Mazzotti Luigi,
Corbari Alceste,
Ronchi Ermenegilda,
Corbari Bruno,
Corbari Adelmo,
Corbari Libera,
Corbari Enrica,
Triossi Walter,
Suprani Primo,
Bissi Domenica,
Suprani Marina,
Grassi Vittorio,
Benedetti Zaira,
Rivalta Attilio