Descrizione
Località Forno, Massa, Massa-Carrara, Toscana
Data 13 giugno 1944
Matrice strage Nazifascista
Numero vittime 60
Numero vittime uomini 57
Numero vittime bambini 1
Numero vittime uomini adulti 56
Numero vittime donne 1
Numero vittime donne adulte 1
Numero vittime di genere ignoto 2
Descrizione: Il 9 giugno 1944, in un momento di grande sviluppo della Resistenza apuana, i partigiani della formazione “Luigi Mulargia” occupano il paese di Forno, ritenendo prossimo uno sbarco alleato e la ritirata tedesca. L’operazione è vista con preoccupazione da alcuni esponenti del CLN locale per il rischio di forti reazioni tedesche contro le forze partigiane e la popolazione non combattente.
Il 13 giugno, festa del patrono di Forno San Antonio da Padova, reparti italiani della X MAS e tedeschi della 135.. brigata da fortezza (accompagnati anche da un’unità della marina germanica) attaccano il paese, sorprendendo i partigiani e vincendone la resistenza. Nei combattimenti rimangono uccisi il comandante della “Mulargia” Marcello Garosi “Tito” e altri sette partigiani. L’operazione consiste in un accerchiamento del paese da varie direttrici di marcia, oltre alla strada principale carrozzabile di accesso al paese anche sentieri montani, per cui è quasi sicura la presenza di guide locali.
I tedeschi e i militari della RSI rastrellano il paese casa per casa, uccidendo alcuni partigiani che resistono armati, una donna e ferendo mortalmente un bambino. Mentre le donne, i bambini e gli anziani sono portati nei pressi del cimitero, i giovani maschi adulti sono condotti presso la locale caserma dei carabinieri. Fra loro ne sono selezionati 60, riconosciuti come partigiani grazie alla delazione di un compagno catturato, che vengono portati in piccoli gruppi vicino al torrente Frigido, nei pressi della chiesa di Sant’Anna, e fucilati con armi automatiche. Quattro delle vittime riusciranno a sopravvivere fingendosi morti. Tra le vittime anche il maresciallo dei carabinieri Ciro Siciliano, comandante della stazione di Forno, che aveva tentato di intercedere per la popolazione di Forno con i tedeschi, ma era stato reputato un collaboratore dei partigiani. Altri giovani, circa 50, sono destinati alla deportazione e trasferiti prima a Marinella di Sarzana e poi nelle carceri di Genova e Milano, da dove raggiungono la Germania. La caserma dei carabinieri di Forno è incendiata, con alcune altre case, e al suo interno perdono la vita altre due vittime, probabilmente partigiani. Svolge un ruolo di primo piano nella selezione dei prigionieri e nelle esecuzioni il tenente della X MAS Umberto Bertozzi.
Modalità di uccisione: fucilazione,incendio,uccisione con armi da fuoco
Violenze connesse: deportazione della popolazione,incendio di abitazione
Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: Processo contro Umberto Bertozzi e altri presso la Corte d’Assise – Sezione Speciale di Vicenza per collaborazionismo e partecipazione ad episodi di violenza (rastrellamenti, stragi, torture), con sentenza di morte emessa il 4/6/1947, pena commutata in ergastolo dalla Corte di Cassazione in data 09/04/1948. Pena ridotta sempre dalla Cassazione a 30 anni (con applicazione di condoni) in data 21/07/1950. Revisione del processo decisa dalla Cassazione (con rinvio alla Corte d’Assise d’Appello di Venezia) in data 25/01/1952 e scarcerazione del condannato in attesa del nuovo processo. Con sentenza del 25/02/1963 la corte di Venezia dichiara estinti i reati per amnistia.
La sentenza della Corte d’Assise Speciale di Vicenza del 04 giugno 1947 riconobbe Bertozzi colpevole di collaborazionismo e di omicidio volontario continuato aggravato per crudeltà per tutti i capi d’imputazione (11 episodi di omicidio di quali Forno ne rappresentava uno) e lo condannò alla “pena di morte mediante fucilazione nella schiena, inoltre all’ergastolo, pena questa assorbita da quella capitale”. Con sentenza del 09 aprile 1948 la Corte Suprema gli commutò la pena di morte in quella di ergastolo. Poi la Corte Suprema di Cassazione con ordinanza 21.7.1950 commutò l’ergastolo in 30 anni di reclusione con concessione dei condoni. Successivamente ancora la Corte Suprema, con sentenza 25.1.1952, dispose la revisione della prima sentenza di morte avvenuta a Vicenza e che era stata ridotta all’ergastolo, a 30 anni ed a 19 anni con i condoni, rinviando il giudizio alla Corte d’Assise presso la Corte d’Appello di Venezia e concedendo intanto la libertà provvisoria a Bertozzi che fu scarcerato. A Venezia il dibattimento avvenne nel 1963. Bertozzi, presente all’udienza, chiese l’applicazione del beneficio dell’amnistia impropria. La sentenza del 25.2.1963 glielo concesse dichiarando estinti i reati e cessata l’esecuzione della sentenza del 1947. Bertozzi morì di malattia nel 1964.
Annotazioni: La definizione “legati a partigiani” risulta problematica per distinguere tra partigiani, persone legate alla Resistenza (simpatizzanti) ed eventuali civili non schierati.
Quasi tutte le vittime risultano negli elenchi per il riconoscimento dello status di partigiani come “gregari” delle formazioni Patrioti Apuani, nata dopo l’episodio di Forno, ma il livello del loro legame con la Resistenza, che in molti casi si consolidò proprio nei giorni dell’occupazione del paese (9-13 giugno), è difficilmente verificabile.
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Esisteva già allora tra i rappresentanti della Resistenza ed è continuato in seguito tra gli studiosi locali un contrasto di opinioni sulla paternità e la validità della decisione partigiana di occupare il paese di Forno, evento ritenuto pericoloso e che provocò la strage. La decisione viene attribuita a Marcello Garosi o a suoi subordinati. La contrapposizione non sembra però aver creato seri episodi di “memoria divisa” a Forno, che nell’autunno 1944 ospitò il comando partigiano del gruppo Patrioti Apuani. Il parroco Don. Tonarelli spiega lucidamente che i partigiani erano intesi dal paese come propri figli ed in effetti tra loro militavano molti giovani del paese.
Scheda compilata da Massimo Michelucci
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2021-05-24 08:05:27
Vittime
Elenco vittime
Alberti Gisberto, nato a Massa il 01/08/1915.
Alberti Lorenzo, nato a Massa il 28/09/1920.
Antola Domenico, nato a Massa il 30/04/1910.
Balloni Antonio, nato a Massa il 10/06/1924.
Balloni Giuseppe, nato a Massa il 12/09/1924.
Balloni Marcello, nato a Massa il 01/02/1925.
Basteri Armando, nato a Massa il 27/12/1924.
Biagi Alberto, nato a Massa il 24/02/1924.
Bianchini Renzo, nato a Santa Maria del Colle (Lucca) nel 1923. Bruciato nell’incendio della caserma dei carabinieri, partigiano ferito e inerme.
Bonaccorsi Nunzio, nato a Roma nel 1925.
Cherubini Antonio, nato a Massa il 11/12/1915.
Cherubini Bruno, nato a Massa il 28/02/1924.
Cozzoli Aimo, nato a San Macario (Lucca) il 04/08/1923.
Del Bergiolo Giulio, nato a Massa il 13/06/1920.
Del Fiandra Ariodante, nato a Massa il 05/08/1927.
Del Sarto Bruno, vulgo Tripoli, nato a Massa il 14/05/1918.
Del Sarto Elio, nato a Massa il 30/01/1935. Ferito gravemente durante il rastrellamento del paese, muore il 14/06/1944.
Del Sarto Giovanni, nato a Carrara il 30/3/1926.
Del Sarto Paride, nato a Carrara il 21/03/1928.
Del Sarto Pietro, nato a Massa il 16 /11 /1926.
Del Sarto Veraldo, nato a Massa il 04/11/1924.
Dell\'Amico Mauro, nato a Massa il 12/01/1921.
Fersini Francesco di Francesco, nato a Galliano (Lecce) l’08/11/1916.
Fregosi Mario, nato a La Spezia il 23/04/1925
Fusetti Giorgio,nato ad Ariano Polesine (Rovigo) il 25/10/1924.
Galloni Ubaldo, nato a Massa il 14/03/1924.
Gassani Marcello, nato a Massa il 01/08/1924.
Giaiacopi Andrea, nato a Massa il 8/11/1923.
Guadagnucci Giovanni, nato a Massa il 22/08/1923.
Isoppo Cesare, nato a Massa il 10/05/1926.
Lazzarotti Ildo, nato a Massa il 02/06/1924.
Lorenzetti Giuseppe, nato a Massa il 04/09/1921.
Lori Giorgio, nato a Carrara (deceduto all\'ospedale di Carrara il 17/06/1944).
Maggiulli Luigi, nato a Lecce il 12/05/1921.
Mancusi Sabba, vulgo Sabino, nato a Rio d\'Elba (Livorno) il 28/12/1918.
Manfredi Dino, nato a Massa il 18/06/1925.
Marino Claudio, nato a Roma nel 1925.
Martini Otello, nato a Roma nel 1925.
Menesini Eudemio, nato a Genova il 19/06/1924.
Menesini Giovanni, nato a Viareggio il 10/04/1926.
Monti Gabriele, nato Castelnuovo Garfagnana (Lucca) il 09/12/1924.
Mosti Dino, nato a Massa il 25/06/1926.
Nardini Ferdinando, nato a Massa il 10/07/1920.
Nicolini Libero, nato a Massa il 19/11/1924
Pesce Massimo, nato a Massa il 03/07/1926.
Porta Almo, nato a Massa il 12/11/1921.
Posterli Amina, nata a Massa il 21/03/1902. Uccisa nel corso del rastrellamento del paese.
Resasco Mario, nato a Vernazza (La Spezia) il 05/07/1922.
Ricci Guido Eugenio, nato a Massa il 24/11/1919.
Ricci Michele, nato a Massa il 18/11/1924.
Ricciardi Franco, nato a Massa il 10/11/1924. Bruciato nell’incendio della caserma dei carabinieri, partigiani ferito e inerme.
Rossi Archimede, nato a Massa il 4/03/1924.
Scaramuccia Alessandro, nato a Levanto (La Spezia) nel 1924.
Sconosciuto.
Sconosciuto.
Siciliano Ciro, nato a Portici (Napoli) il 20/11/1908 (Maresciallo dei Carabinieri).
Sini Lodovico Aldo, nato a Nuoro nel 1921.
Tonarelli Raimondo, nato a Massa il 07/01/1914.
Tonarelli Ugo, nato a Massa il 06/05/1924.
Vignali Ernesto, nato a Massa il 10/09/1921.
Elenco vittime civili 2
Bonaccorsi Nunzio.
Fregosi Mario
Elenco vittime partigiani 3
Bianchini Renzo
Cozzoli Aimo
Ricciardi Franco
Elenco vittime carabinieri 1
Siciliano Ciro
Elenco vittime legate a partigiani 54
Alberti Gisberto
Alberti Lorenzo
Antola Domenico
Balloni Antonio
Balloni Giuseppe
Balloni Marcello
Basteri Armando
Biagi Alberto
Cherubini Antonio
Cherubini Bruno
Del Bergiolo Giulio
Del Fiandra Ariodante
Del Sarto Bruno
Del Sarto Elio
Del Sarto Giovanni
Del Sarto Paride
Del Sarto Pietro
Del Sarto Veraldo
Dell\'Amico Mauro
Fersini Francesco
Fusetti Giorgio
Galloni Ubaldo
Gassani Marcello
Giaiacopi Andrea
Guadagnucci Giovanni
Isoppo Cesare
Lazzarotti Ildo
Lorenzetti Giuseppe
Lori Giorgio
Maggiulli Luigi
Mancusi Sabba
Manfredi Dino
Marino Claudio
Martini Otello
Menesini Eudemio
Menesini Giovanni
Monti Gabriele
Mosti Dino
Nardini Ferdinando
Nicolini Libero
Pesce Massimo
Porta Almo
Posterli Amina
Resasco Mario
Ricci Guido Eugenio
Ricci Michele
Rossi Archimede
Scaramuccia Alessandro.
Sconosciuto.
Sconosciuto.
Siciliano Ciro
Sini Lodovico Aldo
Tonarelli Raimondo
Tonarelli Ugo
Vignali Ernesto.
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Kurt Almers
Nome Kurt
Cognome Almers
Ruolo nella strage Autore
Note responsabile colonnello che ordinò l’operazione e comandante della 135. brigata da fortezza. Nello specifico della 3. compagnia.
Nome del reparto nazista Wehrmacht
Nome del reparto Festungs Brigade 135
Max Berninghaus
Nome Max
Cognome Berninghaus
Ruolo nella strage Autore
Note responsabile capitano di vascello
Nome del reparto nazista Wehrmacht
Nome del reparto Seekommandant italienische Riviera
Sconosciuto Naef
Nome Sconosciuto
Cognome Naef
Ruolo nella strage Autore
Note responsabile tenente.
Umberto Bertozzi
Nome Umberto
Cognome Bertozzi
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile tenente comandante della Compagnia O della X MAS.
Note procedimento Processo contro Umberto Bertozzi e altri presso la Corte d’Assise – Sezione Speciale di Vicenza per collaborazionismo e partecipazione ad episodi di violenza (rastrellamenti, stragi, torture), con sentenza di morte emessa il 4/6/1947, pena commutata in ergastolo dalla Corte di Cassazione in data 09/04/1948. Pena ridotta sempre dalla Cassazione a 30 anni (con applicazione di condoni) in data 21/07/1950. Revisione del processo decisa dalla Cassazione (con rinvio alla Corte d’Assise d’Appello di Venezia) in data 25/01/1952 e scarcerazione del condannato in attesa del nuovo processo. Con sentenza del 25/02/1963 la corte di Venezia dichiara estinti i reati per amnistia. La sentenza della Corte d’Assise Speciale di Vicenza del 04 giugno 1947 riconobbe Bertozzi colpevole di collaborazionismo e di omicidio volontario continuato aggravato per crudeltà per tutti i capi d’imputazione (11 episodi di omicidio di quali Forno ne rappresentava uno) e lo condannò alla “pena di morte mediante fucilazione nella schiena, inoltre all’ergastolo, pena questa assorbita da quella capitale”. Con sentenza del 09 aprile 1948 la Corte Suprema gli commutò la pena di morte in quella di ergastolo. Poi la Corte Suprema di Cassazione con ordinanza 21.7.1950 commutò l’ergastolo in 30 anni di reclusione con concessione dei condoni. Successivamente ancora la Corte Suprema, con sentenza 25.1.1952, dispose la revisione della prima sentenza di morte avvenuta a Vicenza e che era stata ridotta all’ergastolo, a 30 anni ed a 19 anni con i condoni, rinviando il giudizio alla Corte d’Assise presso la Corte d’Appello di Venezia e concedendo intanto la libertà provvisoria a Bertozzi che fu scarcerato. A Venezia il dibattimento avvenne nel 1963. Bertozzi, presente all’udienza, chiese l’applicazione del beneficio dell’amnistia impropria. La sentenza del 25.2.1963 glielo concesse dichiarando estinti i reati e cessata l’esecuzione della sentenza del 1947. Bertozzi morì di malattia nel 1964.
Tipo di reparto fascista Reparto speciale
Nome del reparto Compagnia operativa O, X MAS
Memorie
Memorie legate a questa strage
commemorazione a
Tipo di memoria: commemorazione
Descrizione: L’episodio è annualmente commemorato a Forno il 13 giugno a cura del Comune di Massa.
museo a
Tipo di memoria: museo
Descrizione: Museo Audiovisivo della Resistenza di Massa-Carrara e La Spezia - La strage di Forno è ricordata nella videoinstallazione permanente del museo tramite immagini e brani d’interviste al comandante partigiano Pietro Del Giudice e a Franco Del Sarto, sopravvissuto alle fucilazioni del 13 giugno in località S. Anna. Gli integrali delle interviste sono presenti nell’archivio del museo.
onorificenza alla persona a
Tipo di memoria: onorificenza alla persona
Descrizione: Il parroco Don Vittorio Tonarelli fu insignito di Medaglia d’argento al merito civile per la sua azione in favore della popolazione rastrellata in data 13 giugno 1944.
onorificenza alla persona a
Tipo di memoria: onorificenza alla persona
Anno di realizzazione: 2005
Descrizione: Il maresciallo Ciro Siciliano, vittima dell’episodio di Forno, è stato insignito nel 2005 della medaglia d’oro al merito civile alla memoria.
onorificenza alla persona a
Tipo di memoria: onorificenza alla persona
Descrizione: Marcello Garosi, comandante della brigata partigiana “Luigi Mulargia” morto contestualmente all’episodio di Forno è stato insignito della medaglia d’oro al valor militare alla memoria.
altro a Massa, Forno, via 13 giugno
Tipo di memoria: altro
Ubicazione: Massa, Forno, via 13 giugno
Descrizione: Pannello dei “sentieri della memoria” del Comune di Massa dedicato a Ciro Siciliano, in Via XIII giugno, Forno.
altro a Massa, Forno, via Polla
Tipo di memoria: altro
Ubicazione: Massa, Forno, via Polla
Descrizione: Pannello dei “sentieri della memoria” del Comune di Massa dedicato a Marcello Garosi, Via Polla, Forno.
altro a Massa, Forno, cimitero
Tipo di memoria: altro
Ubicazione: Massa, Forno, cimitero
Descrizione: Ossario delle vittime Cimitero di Forno, Via dei Campi, Forno.
monumento a Massa, Forno, via 13 giugno
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Massa, Forno, via 13 giugno
Descrizione: Monumento dell’eccidio di Forno, Via XIII Giugno, Forno.
lapide a Massa, Forno, via dei Campi, scuola
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Massa, Forno, via dei Campi, scuola
Descrizione: Lapide a Marcello Garosi “Tito” presso la scuola di Forno, Via dei Campi, Forno. La scuola gli è intitolata. La lapide riproduce la motivazione della MO al VM.
altro a Massa, Forno, via 13 giugno
Tipo di memoria: altro
Ubicazione: Massa, Forno, via 13 giugno
Descrizione: Croce per le vittime di Forno in Via XIII Giugno, Forno, sull’argine del fiume Frigido.
cippo a Massa, Forno, Pizzo Acuto
Tipo di memoria: cippo
Ubicazione: Massa, Forno, Pizzo Acuto
Descrizione: Cippo in onore di Marcello Garosi, eretto dal PCI nei pressi di località Pizzo Acuto, Forno, luogo della morte.