Descrizione
Località Conselice, Conselice, Ravenna, Emilia-Romagna
Data 1 giugno 1944
Matrice strage Nazifascista
Numero vittime 4
Numero vittime uomini 4
Numero vittime uomini adulti 3
Numero vittime uomini senza informazioni 1
Descrizione: Immediatamente dopo la scadenza dell’«avviso agli sbandati», il 28 maggio, il questore Neri afferma che il permanere di una situazione delicata la rende «meritevole di una energica azione che è in via di apprestamento avendo ricevuto rinforzi. Tale azione ha lo scopo di epurare la provincia da un centinaio o poco più di partigiani infiltrati in essa e che operano, in piccoli gruppi, commettendo azioni delittuose e da qualche elemento comunista d’azione che a tradimento, o arrivando all’improvviso in bicicletta alle spalle della vittime o tendendo agguati ai margini delle strade, aggrediscono con armi gerarchi e gregari fascisti nonché GNR (militi e carabinieri)».
Dopo che alle ore 5.30 del 31 maggio dalla Caserma Gorizia di Ravenna è partito per la Germania un reparto Auffauglager 1° Ravenna – Concentramento 1° Ravenna, composto di circa 300 militari italiani,
«la notte sul 1° giugno forze di polizia con il concorso di un plotone germanico della Doellefeld eseguono contemporaneamente operazione di rastrellamento in tre zone di questa provincia ritenute infestate da partigiani e comunisti».
Neri conclude la relazione citata sottolineando che «i rapporti fra fascisti ed avversari vanno sempre più inasprendosi [e che] per l’intensificarsi di azioni delittuose da parte di ribelli e comunisti fanno necessariamente riscontro dure e violente contromisure da parte delle forze di polizia».
All'interno di questo scenario, il mattino del 1° giugno all’1.30, un reparto di 100 uomini e 4 ufficiali del battaglione di formazione di stanza a Faenza si reca a Conselice per procedere ad un rastrellamento. A tale operazione partecipano, da nord, un reparto germanico e uno della GNR della compagnia OP di Ferrara e, da nord-est, la compagnia dislocata a Conselice con un reparto della compagnia OP di Ravenna e uno dell’esercito repubblicano. Tutte le truppe sono agli ordini del tenente colonnello Cantucci Ercole.
Il rastrellamento procede attraverso l’accurato accerchiamento della zona fino alle 09.00 quando è raggiunto l’obiettivo fissato a Villa Serraglio. Complessivamente sono arrestate diciotto persone in parte renitenti. Non si è trattato infatti di un rastrellamento di civili da spedire in Germania ma di renitenti e «ribelli». Nel corso delle operazioni, nelle vicinanze di Cà Bastia, si rinviene un rifugio di m. 4x3 che certamente serve a dare ricovero ai «banditi». Prima di rientrare le truppe partecipanti si riuniscono per ascoltare gli ordini di un ufficiale tedesco e quindi di un ufficiale italiano che spiegano loro i motivi e i risultati del rastrellamento e anche come saranno trattati coloro che sono stati catturati e trovati in possesso di armi.
Esaminata la posizione delle diciotto persone, dodici sono rilasciate per non aver obblighi di leva e per non accertata attività sospetta, mentre cinque (Miscellani Giuseppe 1916, Fabbri Libero 1917, Taglioni Elio 1917, Gaudenzi Adelmo 1917 e Ancarani Iolando 1924) sono messe a disposizione del tribunale militare regionale poiché le prime quattro sono renitenti e la quinta disertore.
Resta Brini Luigi. Costui è stato trovato in possesso di un’arma e «a norma delle disposizioni vigenti» è passato per le armi vicino al cimitero di Conselice.
Durante il rastrellamento però sono già stati uccisi altri tre giovani.
Nella notte, infatti, Arnoffi Adriano di Giovecca, che sta dormendo con altri due ragazzi nella cascina del colono Tabannelli, si accorge dell'arrivo dei militi solo quando stanno salendo sulla scala di legno addossata alla cascina. I tre ragazzi sparano alcuni colpi e appiccano il fuoco alla cascina nel tentativo di coprire la fuga verso l’argine. Inseguiti, l’Arnoffi è raggiunto da un colpo e un suo compagno ferito.
Altrove vengono uccisi Barboncini Addone e Cacopardo Angelo. Quest'ultimo, renitente siciliano ospitato da una famiglia di contadini, è freddato dietro l'argine del fiume Santerno. Il suo corpo è abbandonato sul posto, ma alcune donne intervengono, ne ricompongono i resti per dargli una degna sepoltura.
Le autorità fasciste daranno notizia di queste uccisioni separatamente facendo pensare che si trattino di omicidi isolati mentre quelle tedesche, facenti capo al generalkommando Witthöft, sintetizzeranno nel rapporto sugli esiti del rastrellamento: «4 morti, 13 feriti, requisito un magazzino di provviste».
Modalità di uccisione: fucilazione,uccisione con armi da fuoco
Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: Garotti Dino, imputato per il rastrellamento del 1° giugno, è condannato a morte con sentenza del 28/05/1946. Con sentenza 24.10.1946 la Suprema Corte di Cassazione annulla la suddetta sentenza e rinvia il giudizio alla Corte d’Assise sez speciale di Bologna.
Renier Raniero, imputato della cattura e uccisione di Luigi Brini, è condannato a 24 anni di reclusione e a 3 di libertà vigilata con sentenza del 2/07/1946. Con Sentenza 30/05/1947 la Corte di Cassazione annulla e rinvia ala Corte d'Assise speciale di Bologna.
Ferretti Guglielmo, imputato di aver partecipato al rastrellamento del 1° giugno, è condannato a 15 anni di reclusione con sentenza del 22/10/1946. Con sentenza del 10/05/1947 la Corte di Cassazione annulla e rinvia alla Corte d'Assise speciale di Modena.
Franti Luigi, imputato per il rastrellamento del 1° giugno, è condannato a 5 anni di reclusione con sentenza del 20/11/1945. Con Sentenza 27/08/1946 la Corte di Cassazione dichiara estinto il reato per amnistia.
Renier Mario, imputato di aver partecipato al rastrellamento del 1° giugno e all'uccisione di Brini, è condannato alla pena capitale mediante fucilazione alla schiena con sentenza del 5/03/1947.
Tribunale competente:
Tribunale di Ravenna - Corte d'Assise straordinaria fino alla sentenza del 15 gennaio 1946 e Sezione speciale della Corte d'Assise dalla sentenza del 17 gennaio 1946.
Scheda compilata da ENRICA CAVINA
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-03-05 23:31:12
Vittime
Elenco vittime
1. Brini Luigi di 25 anni, nato il 2/06/1919 a Massa Lombarda, risulta partigiano volontario nella 28ª Brigata Garibaldi dal 01/12/1944.
2. Arnoffi Adriano (Juli) di 20 anni, nato il 2/12/1924, residente a Giovecca.
3. Barboncini Addone.
4. Cacopardo Angelo di 25 anni, renitente
Elenco vittime partigiani 3
Brini Luigi,
Arnoffi Adriano,
Barboncini Addone
Elenco vittime renitenti 1
Cacopardo Angelo
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Dino Garotti
Nome Dino
Cognome Garotti
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Garotti Dino, imputato di procedimento, giudicato colpevole di aver partecipato al rastrellamento del 1° giugno.
Note procedimento Garotti Dino, imputato per il rastrellamento del 1° giugno, è condannato a morte con sentenza del 28/05/1946. Con sentenza 24.10.1946 la Suprema Corte di Cassazione annulla la suddetta sentenza e rinvia il giudizio alla Corte d’Assise sez speciale di Bologna.
Guglielmo Ferretti
Nome Guglielmo
Cognome Ferretti
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Ferretti Guglielmo, imputato di procedimento, giudicato colpevole di aver partecipato al rastrellamento del 1° giugno.
Note procedimento Ferretti Guglielmo, imputato di aver partecipato al rastrellamento del 1° giugno, è condannato a 15 anni di reclusione con sentenza del 22/10/1946. Con sentenza del 10/05/1947 la Corte di Cassazione annulla e rinvia alla Corte d\'Assise speciale di Modena.
Luigi Franti
Nome Luigi
Cognome Franti
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Franti Luigi, imputato di procedimento, giudicato colpevole di aver partecipato al rastrellamento del 1° giugno.
Note procedimento Franti Luigi, imputato per il rastrellamento del 1° giugno, è condannato a 5 anni di reclusione con sentenza del 20/11/1945. Con Sentenza 27/08/1946 la Corte di Cassazione dichiara estinto il reato per amnistia.
Raniero Renier
Nome Raniero
Cognome Renier
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Renier Raniero, imputato di procedimento, giudicato colpevole della cattura e uccisione di Luigi Brini.
Note procedimento Renier Raniero, imputato della cattura e uccisione di Luigi Brini, è condannato a 24 anni di reclusione e a 3 di libertà vigilata con sentenza del 2/07/1946. Con Sentenza 30/05/1947 la Corte di Cassazione annulla e rinvia alla Corte d\'Assise speciale di Bologna.
Memorie
Memorie legate a questa strage
cippo a cimitero di Conselice
Tipo di memoria: cippo
Ubicazione: cimitero di Conselice
Descrizione: Cippo presso le mura del cimitero di Conselice.
cippo a argine nord del fiume Senio
Tipo di memoria: cippo
Ubicazione: argine nord del fiume Senio
Descrizione: Cippo sull\'argine nord del fiume Senio vicino a Passo Gatto.
cippo a via Lombardina, San Bernardino
Tipo di memoria: cippo
Ubicazione: via Lombardina, San Bernardino
Descrizione: Cippo in via Lombardina di San Bernardino.