Descrizione
Località Chiocchetti, Trento, Trento, Trentino-Alto Adige
Data 28 aprile 1945 - 29 aprile 1945
Matrice strage Nazista
Numero vittime 1
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini adulti 1
Descrizione: Alla fine della guerra, la valle dell’Adige e le valli adiacenti, videro il passaggio di colonne tedesche in fuga dagli alleati e dalle incursioni partigiane: durante il ripiegamento, i reparti nazifascisti compirono saccheggi e rapine lungo la Vallagarina, la valle dei Laghi, la Valsugana e le valli Giudicarie. L’aumento delle razzie, delle spoliazioni e delle uccisioni, rifletteva comportamenti già sperimentati in altri contesti bellici e, per questo motivo, abitudinari; quei soldati non solo erano abituati alla violenza, ma si trovavano in uno stato di estrema tensione provocato da giorni di combattimenti, di marce forzate sotto la continua minaccia partigiana, vera o presunta che fosse: colonne più o meno organizzate, appiedate o motorizzate, cercavano di sfuggire alla tenaglia alleata e alle «imboscate» dei patrioti nella speranza di poter raggiungere la Germania. Nel loro movimento, i soldati tedeschi uccisero chiunque si frappose sul loro cammino: partigiani (o supposti tali), disertori tedeschi e trentini del Corpo di sicurezza trentino (CST), civili innocenti. Tra il 25 aprile e il 5 maggio 1945, si contarono oltre 120 caduti: in certi casi, il ripiegamento tedesco e l’ormai imminente conclusione del conflitto spinsero partigiani, ex militi del CST e civili a intervenire. Il 28 aprile 1945, intorno a mezzogiorno, Furlan, in abiti civili e accompagnato da un partigiano del Battaglione Panarotta, si recò in località Santa Giuliana per recuperare un certo numero di armi automatiche sequestrate poche ore prima al comando della Marina repubblicana di stanza a Levico. Terminato questo incarico, i due uomini si portarono a Caldonazzo, dove parteciparono al disarmo di 150 militari tedeschi che si trovavano in paese. Terminata questa azione, Furlan, assieme ad altri patrioti, si recò verso Levico Terme a bordo di una Fiat Balilla. Arrivati in località Ciocheti (Chiocchetti), furono bersagliati da alcune raffiche di mitragliatore sparati dal soprastante Colle di Tenna. I partigiani scesero dall’automezzo per cercare riparo e nel farlo si accorsero che sul vicino ponte della ferrovia c’era un presidio tedesco di una ventina di uomini, verso il quale iniziarono subito a sparare. Essendo le forze tedesche numericamente superiori, Vittorio Furlan e i suoi compagni cominciarono a ripiegare. Durante quest’operazione, però, il carabiniere rimase ferito: dopo alcune ore, uno dei suoi compagni, il disertore tedesco Edoardo Lenz, riuscì a trarlo in salvo trasportandolo all’ospedale civile di Levico Terme, dove Furlan morì il 29 aprile 1945 successivo.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Tipo di massacro: ritirata
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Scheda compilata da Lorenzo Gardumi
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-01-12 15:28:49
Vittime
Elenco vittime
FURLAN, Vittorio
Novaledo, 12 aprile 1923-Pergine, 29 aprile 1945. Carabiniere. Arruolatosi nel 1942, prestò servizio a Genova e Verona. Dopo l’8 settembre 1943, rientrò in famiglia entrando in seguito nel Gruppo autonomo dei carabinieri di Trento (luglio 1944). Assegnato alla Stazione di Levico Terme, collaborò con il Battaglione partigiano autonomo Valsugana e poi col Battaglione Panarotta fino agli ultimi giorni del conflitto.
Elenco vittime carabinieri 1
FURLAN, Vittorio
Novaledo, 12 aprile 1923-Pergine, 29 aprile 1945. Carabiniere. Arruolatosi nel 1942, prestò servizio a Genova e Verona. Dopo l’8 settembre 1943, rientrò in famiglia entrando in seguito nel Gruppo autonomo dei carabinieri di Trento (luglio 1944). Assegnato alla Stazione di Levico Terme, collaborò con il Battaglione partigiano autonomo Valsugana e poi col Battaglione Panarotta fino agli ultimi giorni del conflitto.