Descrizione
Località Bolzano, Bolzano, Bolzano, Trentino-Alto Adige
Data 29 agosto 1944
Matrice strage Nazifascista
Numero vittime 1
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini adulti 1
Descrizione: Il territorio del Basso Sarca (zona di Riva del Garda e Arco) occupa una posizione chiave trovandosi a cavallo tra la Repubblica sociale italiana e la Zona d’operazione Alpenvorland che, dal settembre 1943, univa le province di Trento, Bolzano e Belluno, sotto il controllo tedesco. La salvaguardia della linea del Brennero ricopre un obiettivo fondamentale nell’orientare la politica germanica, rivolta tendenzialmente a non terrorizzare la popolazione civile trentina. Allo stesso tempo, le modalità dell’azione repressiva nazista prefigurano l'adozione di una strategia preventiva, tesa a colpire i resistenti prima ancora che questi riescano ad avviare una guerriglia vera e propria. Sorto nel settembre 1943, il CLN di Trento guidato da Manci aveva gettato le basi per costituire una brigata partigiana intitolata a Cesare Battisti e affidata all’ex ufficiale degli alpini Gastone Franchetti. Agli inizi del 1944, le autorità tedesche organizzano però un servizio d’intelligence in grado di controllare gli eventuali sviluppi del movimento d’opposizione trentino, dove l’austriaco Carlo von Stein fa da intermediario tra la polizia nazista e un nucleo d’informatori fascisti attivi nel Basso Sarca. In particolare, la Gestapo riesce a infiltrare la spia Fiore Lutterotti che fornisce ai Comandi nazisti di Trento e Bolzano tutte le informazioni su scopi e struttura del movimento d’opposizione clandestino. Tra maggio e giugno 1944, la Resistenza trentina è così stroncata da una serie di operazioni di polizia, ad esempio, in Valsugana e val di Fiemme intorno alla fine di maggio 1944. All’alba del 28 giugno 1944, in diverse località tra Riva del Garda e Rovereto, furono giustiziate 11 persone. Nelle ore successive, i tedeschi arrestarono altre persone tra cui Giannantonio Manci, Gastone Franchetti, Giuseppe Porpora, Giorgio Tosi, Remo Ballardini, Giuseppe Ferrandi e Gino Lubich: Manci si suicidò a Bolzano il 6 luglio 1944, Franchetti e Porpora furono fucilati nell’agosto successivo a seguito della sentenza emanata dal Tribunale speciale per la Zona d'operazione delle Prealpi, mentre la maggior parte degli altri imputati (circa una sessantina) fu condannata a varie pene detentive da scontare nel campo di transito (Polizei Durchgangslager) di Bolzano o in altri lager nazisti. L’operazione di polizia fu preparata dai Comandi della Gestapo di Bolzano e Trento con la partecipazione di alcuni militi del Südtiroler Ordnungsdienst (SOD, Servizio d’ordine sudtirolese).
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Tipo di massacro: punitivo
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Estremi e note penali: La documentazione prodotta dagli organismi militari giudiziari italiani in relazione all’eccidio del 28 giugno è stata messa a disposizione della ricerca storica solo nel 2005, attraverso la collaborazione tra la Procura militare di Verona e la Fondazione Museo storico del Trentino in concomitanza con il sessantesimo anniversario della liberazione.
Nel dopoguerra, la CAS di Trento aprì una serie di procedimenti a carico degli ufficiali nazisti e degli informatori al loro servizio. Thyrolf, Bunte e Schmidt non furono sottoposti a processo in quanto cittadini tedeschi, von Stein perché cittadino austriaco. Sigfried Hölzl, essendo d’origine altoatesina e dunque avendo la cittadinanza italiana, fu condannato a 30 anni di reclusione, di cui dieci condonati in virtù del decreto d’indulto del 22 giugno 1946: la Corte di cassazione, il 20 maggio 1949, annullò la sentenza rinviandola alla Corte d’assise di Verona. Un altro ufficiale nazista, sudtirolese di nascita, Friedrich Amorth, all’epoca dei fatti capitano delle SS di stanza ad Arco, fu condannato a 10 anni: nel dicembre 1946, la Corte di cassazione estinse la pena in virtù del decreto presidenziale d’amnistia del giugno 1946. Carlo Pedrini fu condannato a 12 anni di reclusione, ridotti a dieci per la concessione delle attenuanti generiche: pochi mesi dopo, nel dicembre 1946, la Cassazione dichiarò estinti i reati ascrittigli ordinandone la scarcerazione. Anselmo Brugnoli e Arrigo Badiani furono assolti per insufficienza di prove: d’accordo con l’Alto commissario per le sanzioni contro il fascismo, il pubblico ministero della Corte trentina ricorse in Cassazione. Il 10 dicembre 1946 la Corte suprema confermò la fondatezza del ricorso ma, essendo intervenuta l’amnistia, non sussistevano più gli estremi per un ulteriore rinvio a giudizio e archiviò la pratica. Costante Bertamini fu condannato a 30 anni di reclusione, di cui dieci condonati in virtù del decreto d’indulto del giugno 1946: la Corte di cassazione, il 20 maggio 1949, annullò la sentenza rinviandola alla Corte d’assise di Verona. Giancarlo Poli fu assolto per «mancanza della capacità d’intendere e di volere». Gino Zagarella fu condannato a 10 anni di prigione, pena poi amnistiata. A carico di Lutterotti, si aprì un fascicolo processuale, subito chiuso in istruttoria per l’avvenuto decesso.
Scheda compilata da Lorenzo Gardumi
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-03-25 18:36:38
Vittime
Elenco vittime
1. Franchetti Gastone
Castelnuovo Garfagnana (LU), 22 settembre 1920-Bolzano, 29 agosto 1944. Alpino del Battaglione Trento, Divisione Pusteria, combatte sul fronte greco-albanese. Rientrato in Italia nel giugno 1941, frequenta il corso per allievi ufficiali di complemento (AUC) diventando sottotenente nell’ottobre 1942 e partecipando alle operazioni antipartigiane nei Balcani. Tornato a Riva dopo l’8 settembre, collabora con Giannantonio Manci che lo incarica di inquadrare militarmente una formazione partigiana in via di costituzione, la Brigata Cesare Battisti. Tiene così contatti col generale Luigi Masini, già suo comandante e futuro responsabile delle formazioni partigiane di orientamento cattolico (Fiamme verdi). Arrestato agli inizi del 1944 da una colonna della Guardia nazionale repubblicana (GNR) di Verona, è rilasciato per volontà delle autorità tedesche dell’Alpenvorland. Catturato il 29 giugno 1944 a Pinzolo su delazione dell’ex compagno di scuola e spia della Gestapo Fiore Lutterotti, è trasferito a Bolzano, dove viene processato e fucilato il 29 agosto 1944.
Elenco vittime partigiani 1
Franchetti Gastone
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Alois Schmidt
Nome Alois
Cognome Schmidt
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile Aggsbach (Austria), 24 luglio 1894. Capitano delle SS e capo della 4. Sezione della Gestapo di Bolzano (maggio-ottobre 1944). In precedenza, aveva prestato servizio a in Piemonte sin dal settembre 1943 macchiandosi di incendi, devastazioni ed esecuzioni di partigiani e prigionieri politici, tra dicembre 1943-maggio 1944 e settembre 1944.
Anselmo Brugnoli
Nome Anselmo
Cognome Brugnoli
Stato nominativo generico o non identificato emerso dalla documentazione
Note responsabile Arco, 7 ottobre 1904. Pittore, nullatenente; iscritto al Partito fascista sin dal novembre 1923 e milite della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (MVSN) dal settembre 1939. Spia dei tedeschi.
Arrigo Badiani
Nome Arrigo
Cognome Badiani
Stato nominativo generico o non identificato emerso dalla documentazione
Note responsabile Prato (FI), 15 aprile 1899. Residente a Riva del Garda, negoziante di vini. Fondatore del fascio di combattimento di Riva, squadrista e marcia su Roma, la sua taverna divenne ricettacolo per tutti gli informatori fascisti attivi nel Basso Sarca.
Carlo Pedrini
Nome Carlo
Cognome Pedrini
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile Madruzzo, 8 agosto 1882. Residente ad Arco, proprietario coltivatore, condizione economica buona. Fascista e delatore.
Carlo von Stein
Nome Carlo von
Cognome Stein
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile Iglau (Moravia), 22 luglio 1894. Ex capitano di cavalleria dell’esercito austro-ungarico. Si trasferì in Italia nel 1938, al momento dell’Anschluss. Dopo l’occupazione tedesca (settembre 1943), divenne informatore al servizio della Gestapo di Trento.
Costante Bertramini
Nome Costante
Cognome Bertramini
Stato nominativo generico o non identificato emerso dalla documentazione
Note responsabile Smirne, 18 agosto 1905. Già sedicente ispettore dell’ufficio alimentazione di Riva, latitante. Informatore dei tedeschi.
Fiore Lutterotti
Nome Fiore
Cognome Lutterotti
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile Pergine, 28 dicembre 1918-Salò (BS), 1 maggio 1945. Amico ed ex compagno di scuola di Gastone Franchetti presso il Liceo Maffei di Riva. Partecipò alla guerra 1940-1943. Internato in Germania dopo l\'8 settembre 1943, rientrò in Italia dopo aver aderito alla RSI. Nel 1944, s\'infiltrò nel movimento ottenendo la fiducia di Franchetti e confidando le informazioni raccolte a Carlo von Stein, intermediario con le SS di Riva del Garda e con la Gestapo di Trento: morì a Salò in circostanze mai chiarite nei giorni conclusivi del conflitto.
Friedrich Amorth
Nome Friedrich
Cognome Amorth
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile Merano (BZ), 8 dicembre 1906. Segretario d’albergo. Capitano delle SS di stanza ad Arco dopo aver combattuto sul fronte orientale tra il 1941 e il 1942.
Giancarlo Poli
Nome Giancarlo
Cognome Poli
Ruolo nella strage Collaboratore
Stato nominativo generico o non identificato emerso dalla documentazione
Note responsabile Riva del Garda, 8 novembre 1927. Volontario nella Guardia nazionale repubblicana (GNR) e collaboratore dei tedeschi.
Gino Zagarella
Nome Gino
Cognome Zagarella
Ruolo nella strage Collaboratore
Stato nominativo generico o non identificato emerso dalla documentazione
Note responsabile Villa San Giovanni, 7 dicembre 1908. Residente a Riva del Garda, commercialista. Fra il febbraio e il luglio 1944, collaborò con i tedeschi e ingaggiò alcuni giovani nella Decima MAS.
Giovanni Krones
Nome Giovanni
Cognome Krones
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile Tenente delle SS d’origine viennese.
Helmut Bunte
Nome Helmut
Cognome Bunte
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile Colonia, 1905/1906. Oste. Capitano delle SS e capo della 3. Sezione della Gestapo di Bolzano.
Rudolph Thyrolf
Nome Rudolph
Cognome Thyrolf
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile Varsavia, 1906. Maggiore delle SS, responsabile della polizia di sicurezza e della SD di Bolzano.
Sigfried Holz
Nome Sigfried
Cognome Holz
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile Lagundo (BZ), 8 luglio 1906. Laureato in scienze commerciali. Dopo l’occupazione tedesca dell\'Alto Adige (settembre 1943), entra nelle SS con il grado di tenente divenendo poi comandante della Gestapo di Trento.
Memorie
Memorie legate a questa strage
lapide a Riva del Garda
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Riva del Garda
Descrizione: Una lapide presso il Municipio (loggia pretoria) di Riva del Garda ricorda gli antifascisti e i partigiani caduti tra il 1943 e il 1945 nel Basso Sarca.
lapide a Grez
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Grez
Descrizione: Nel cimitero di Grez, è stata posta un’ara dedicata a caduti nella seconda guerra mondiale, tra cui Meroni, Impera e Franchetti;
lapide a Riva del Garda
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Riva del Garda
Descrizione: accanto alle scuole medie di Riva, il Parco della libertà ospita una stele dedicata alle vittime del 28 giugno 1944.
museo a
Tipo di memoria: museo
Descrizione: Il Museo alto Garda (MAG) presso la Rocca di Riva ha riservato una parte dei suoi spazi all’allestimento di una mostra dal titolo Achtung banditen! La Resistenza nel Basso Sarca 1943-1945, interamente dedicata ai fatti del 28 giugno e alle vicende della Resistenza partigiana locale.
onorificenza alla persona a
Tipo di memoria: onorificenza alla persona
Descrizione: Medaglia d’oro al valor militare alla memoria a Gastone Franchetti.
commemorazione a
Tipo di memoria: commemorazione
Descrizione: Ogni 28 giugno, alle otto del mattino, i rintocchi della Renga, la campana della torre municipale, svegliano i rivani a ricordo dei drammatici fatti del 1944; la cerimonia è sempre seguita da iniziative commemorative e culturali dedicate alla Resistenza e all’eccidio del 28 giugno.