Descrizione
Località Ricò, Meldola, Forlì-Cesena, Emilia-Romagna
Data 20 febbraio 1944
Matrice strage Fascista
Numero vittime 1
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini adulti 1
Descrizione: Il 20 febbraio 1944 Massimo Mengozzi, accompagnato dai partigiani Angelo Maltoni e Adelmo Zanchini, transitava in bicicletta nella località Ricò del Comune di Meldola per recarsi in montagna tra i partigiani. Tre militi della GNR di Ricò di Meldola intimarono ai tre uomini di fermarsi. Maltoni e Zanchini si fermarono, mentre Mengozzi superò di qualche metro gli altri e i militi (secondo le deposizioni dei suoi compagni e di due testimoni stava rallentando per fermarsi) e per questo motivo il milite Antonio Graziani aprì il fuoco contro di lui. Graziani negli interrogatori e nei processi intentati contro di lui disse che Mengozzi non si era fermato e che i militi avevano l’ordine di sparare a chi non si fermava all’alt. Secondo la sentenza della Corte d’Assise straordinaria di Forlì Graziani sparò da distanza ravvicinata alle spalle e alla testa di Mengozzi e lo uccise, mentre secondo le dichiarazioni di Graziani egli sparò in aria per avvertimento e poi di nuovo quando Mengozzi non si fermò. Gli altri due uomini furono fermati, tradotti a Forlì e incarcerati.
Dalle carte dei procedimenti celebrati davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì risulta che con i tre partigiani vi era anche Maria Valenti che aveva una relazione con Mengozzi e che trasportava con la sua bicicletta le armi dei tre uomini, potendo come donna superare più agevolmente i posti di blocco ed eludere i controlli. Maria Valenti che precedeva il gruppo superò, infatti, i militi, si sbarazzò delle armi e torno a Forlì. Poco tempo dopo fu fermata per accertamenti poiché Mengozzi aveva addosso una sua fotografia, ma fu subito rilasciata perché, pur ammettendo che conosceva bene Mengozzi, disse che non lo vedeva da diversi mesi.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Tipo di massacro: legato al controllo del territorio
--> Per saperne di più sulle tipologie
Estremi e note penali: Procedimento penale contro Antonio Graziani davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì conclusosi con sentenza di condanna a morte mediante fucilazione per collaborazionismo, per sequestro continuato di persona durante i rastrellamenti e per l’omicidio volontario di Mengozzi con sentenza del 13/06/1945. Mengozzi presentò ricorso in Cassazione che lo accolse, annullando la sentenza della CAS di Forlì (perché uno dei giudici popolari era minorenne al momento del giudizio in violazione delle leggi) e rinviando gli atti alla CAS di Bologna il 30/07/1945.
Procedimento penale contro Antonio Graziani davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Bologna condannò Graziani a 30 anni, ridotti a 20, di reclusione con sentenza del 31/03/1947.
Procedimento penale contro Maria Valenti davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì conclusosi con sentenza di assoluzione per insufficienza di prove dall’accusa di collaborazionismo e con la condanna per furto con sentenza del 01/08/1945. Valenti presentò ricorso in Cassazione. La Cassazione con sentenza del 22/07/1946 dichiarò estinto il reato per amnistia.
Annotazioni: Il telegramma del capo provincia di Forlì al ministero dell’Interno indica come data di nascita di Mengozzi il 03/02/1905 anziché il 04 indicato nel Database dei partigiani dell’Emilia-Romagna.
Lo stesso telegramma dichiara che i militi aprirono il fuoco perché Mengozzi non si fermò al loro ordine.
«La Scintilla» scrive Massimo Mingozzi, anziché Mengozzi.
Mambelli nel Diario alla data del 22/02/1944 scrive che i partigiani della zona di Galeata entrarono in paese, disarmarono e presero in ostaggio i militi fascisti del presidio locale uccidendone alcuni, uccisero anche il commissario prefettizio, incendiarono la casa del fascio e distrussero l’anagrafe del Comune «si vuole per vendetta dell’uccisione di Massimo Mengozzi».
Dopo l’attacco partigiano a Galeata la rappresaglia fascista avrebbe colpito Aldo Palareti (v. Episodio di Galeata, 23 aprile 1944).
Scheda compilata da Roberta Mira
Scarica la scheda in formato .pdf
Le schede monografiche in formato .pdf sono coperte da diritto d'autore.
Ogni uso improprio o non consentito è punibile ai sensi di legge
Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-07-01 10:52:04
Vittime
Elenco vittime
Mengozzi Massimo, nato a Civitella di Romagna (Forlì Cesena) il 04/02/1905, residente a Forlì, commerciante. Comunista e ricercato. Staffetta per la Resistenza forlivese teneva collegamenti tra città/pianura e valle del Bidente. Riconosciuto partigiano nell’8. brigata Garibaldi dal 10/09/1943 al 20/02/1944.
Elenco vittime partigiani 1
Mengozzi Massimo.
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Antonio Graziani
Nome Antonio
Cognome Graziani
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile nato a Bertinoro (Forlì Cesena) il 13/06/1910, residente a La Fratta. Prese parte alle campagne militari in Africa, in Russia e nei Balcani. Dopo l’armistizio scelse di continuare a prestare servizio per i fascisti in Italia e si iscrisse al PFR. Milite della GNR a Ricò di Meldola. Nominato come responsabile della morte di Mengozzi in un trafiletto pubblicato su «La Scintilla» del 01/03/1944. Arrestato e detenuto a Forlì dal 18/05/1945 e imputato davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì per collaborazionismo, omicidio e sequestro di persona. Condannato alla pena di morte, poi in nuovo processo a 12 anni di reclusione. Infine amnistiato.
Note procedimento Procedimento penale contro Antonio Graziani davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì conclusosi con sentenza di condanna a morte mediante fucilazione per collaborazionismo, per sequestro continuato di persona durante i rastrellamenti e per l’omicidio volontario di Mengozzi con sentenza del 13/06/1945. Mengozzi presentò ricorso in Cassazione che lo accolse, annullando la sentenza della CAS di Forlì (perché uno dei giudici popolari era minorenne al momento del giudizio in violazione delle leggi) e rinviando gli atti alla CAS di Bologna il 30/07/1945. Procedimento penale contro Antonio Graziani davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Bologna condannò Graziani a 30 anni, ridotti a 20, di reclusione con sentenza del 31/03/1947. Procedimento penale contro Maria Valenti davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì conclusosi con sentenza di assoluzione per insufficienza di prove dall’accusa di collaborazionismo e con la condanna per furto con sentenza del 01/08/1945. Valenti presentò ricorso in Cassazione. La Cassazione con sentenza del 22/07/1946 dichiarò estinto il reato per amnistia.
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto 82. legione GNR di Forlì
Memorie
Memorie legate a questa strage
luogo della memoria a Meldola, Ricò
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Meldola, Ricò
Descrizione: A Ricò una strada porta il nome di Massimo Mengozzi.
commemorazione a
Tipo di memoria: commemorazione
Descrizione: Mengozzi fu tumulato a Forlì il 23 febbraio 1944 con una cerimonia cui erano presenti i congiunti. La prima commemorazione per lui risale all’agosto 1945 e fu organizzata dalle sezioni del Partito comunista di Ricò e Gualdo di Meldola.
altro a Forlì, piazza Saffi, portico San Mercuriale
Tipo di memoria: altro
Ubicazione: Forlì, piazza Saffi, portico San Mercuriale
Descrizione: Forlì, piazza Saffi, portico di San Mercuriale: sacrario dei caduti partigiani; vi compare Mengozzi.
cippo a Meldola, Ricò, via Ricò Centro
Tipo di memoria: cippo
Ubicazione: Meldola, Ricò, via Ricò Centro
Descrizione: Ricò di Meldola, via Ricò Centro, pressi del vecchio ponte sul Bidente: cippo eretto sul luogo dell’uccisione che reca la seguente iscrizione: «Qui il 20 febbraio 1944 i fascisti assassinarono massimo Mengozzi combattente per la libertà».