Descrizione
Località Canovella, Panico e Lama di Setta, Marzabotto, Bologna, Emilia-Romagna
Data 28 maggio 1944 - 31 maggio 1944
Matrice strage Nazifascista
Numero vittime 6
Numero vittime uomini 5
Numero vittime uomini adulti 3
Numero vittime uomini senza informazioni 2
Numero vittime donne 1
Numero vittime donne adulte 1
Descrizione: Il 25 maggio 1944 cinque soldati (tre tedeschi, uno d'origine ceca e un italiano) appartenenti alla Flak-Regiment 131 (mot) (reggimento contraerea 131) di stanza a Vado (Monuzno), si dirigono verso Villa d'Ignano (Marzabotto) in cerca di cibo, ma, dopo aver raggiunto la casa colonica della famiglia Calzolari, vengono catturati per caso da due partigiani della "Stella Rossa" che si trovano all'interno. Durante il trasferimento il soldato di origine ceca: Alfons Thoms riesce a convincere i partigiani a lasciarlo andare. Thoms, rientrato al reparto, viene interrogato e rilascia una dichiarazione in cui spiega la dinamica dell'episodio. Il tenente colonnello Jaecken, dello stato maggiore del SSPF Oberitalien-Mitte (Comando supremo SS e della polizia dell’Italia centro-settentrionale), ordina un rastrellamento nella zona del Monte Santa Barbara, nome in codice dell'operazione: "Ferrara". L'ordine prevede di stringere un cerchio intorno a Monte Santa Barbara, il perimetro è delimitato dalle borgate di Lama di Setta, Casalino, La Collina, Panico, Marzabotto, Monte Sole, Poggio e Vado, luoghi da cui partono le unità per compiere il rastrellamento. Anche il colonnello Schiller, comandante della base aerea di Bologna, col proprio personale prende parte all'operazione. Sono circa 720 i soldati coinvolti e appartengono a unità tedesche e italiane. L'operazione di rastrellamento e rappresaglia (Such- und Vergeltungsaktion) - così è definita - inizia alle ore 5 del mattino con il cannoneggiamento, poi prende avvio l'azione sul terreno condotta dai soldati. L’operazione non ottiene l'esito sperato, infatti i partigiani non solo resistono al fuoco, ma nella notte riescono a lasciare la zona. Il maggiore Terk, comandante operativo della Luftwaffe, ritiene che l'insuccesso dell'azione sia dovuto alle difficoltà di comunicazione tra le squadre stesse e i loro comandanti, ma soprattutto alla fretta con cui era stata preparata. Il 30 maggio il rastrellamento viene ripetuto, ma ormai sul Monte Santa Barbara non ci sono più partigiani. Il bilancio delle perdite è esiguo: i documenti tedeschi parlano di un morto e due feriti; i partigiani conteggiano tra le loro fila due morti e tre feriti leggeri (ma non indicano i nomi). Comunque, al termine, saranno cinque i civili uccisi dai tedeschi (tra cui due ignoti), ai quali bisogna aggiungere la donna morta per il crollo della stalla causato da una cannonata. Ben quarantatré case coloniche vengono bruciate. Gli stessi soldati commettono anche saccheggi e furti di viveri e animali.
Modalità di uccisione: cannoneggiamento volontario,uccisione con armi da fuoco
Violenze connesse: furto e-o saccheggio,incendio di abitazione
Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: Annotazione e specificazioni sui procedimenti penali (svolgimento, esito, riferimenti vari gradi di giudizio)
Sentenza n. 172 del 17 settembre 1945
Alessio Malossi. Gnr
Uno dei capi d'imputaizone è la partecipazione al rastrellamento a Farneto di Grizzana con morte di 5 partigiani a maggio 1944
Condanna a sei anni, mesi otto di reclusione e al pagamento delle spese processuali.
27/2/47 la Corte di Cassazione dichiara estinto il reato per amnistia.
Tribunale competente:
Corte d'Appello di Bologna. Corte d'Assise
Annotazioni: I partigiani riportano di avere avuto due morti, ma non specificano chi sono, e questi non risultano da nessuna parte.
Scheda compilata da Massimo Turchi
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-08-03 21:15:02
Vittime
Elenco vittime
1. Carboni Maria 12/02/1891 29/05/1944 Granaglione Monzuno Vado Rocchetta casalinga
2. Fini Luigi 16/07/1882 30/05/1944 Castel d\'Aiano Marzabotto Villa d\'Ignano Ospedale Bologna colono
3. Galantini Emilio 06/07/1878 28/05/1944 Monzuno Marzabotto Canovella Ronzano di sopra colono
4. Ignoto 28/05/1944 Marzabotto Lama di Setta
5. Ignoto 28/05/1944 Marzabotto Lama di Setta
6. Valeriani Giuseppe 10/11/1882 28/05/1944 Grizzana Marzabotto Panico Cimitero bracciante
Elenco vittime civili 6
Carboni Maria
Fini Luigi
Galantini Emilio
Ignoto
Ignoto
Valeriani Giuseppe
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Alessio Malossi
Nome Alessio
Cognome Malossi
Ruolo nella strage Collaboratore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Alessio Malossi. Gnr Uno dei capi d\'imputaizone è la partecipazione al rastrellamento a Farneto di Grizzana con morte di 5 partigiani a maggio 1944 Condanna a sei anni, mesi otto di reclusione e al pagamento delle spese processuali. 27/2/47 la Corte di Cassazione dichiara estinto il reato per amnistia.
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto Reparto GNR non precisato
sconosciuto Jaecken
Nome sconosciuto
Cognome Jaecken
Note responsabile - Tenente colonello Jaecken, SSPF Oberitalien-Mitte (base dell\'operazione: Lama di Setta, responsabile rastrellamento del giorno 28-29 maggio)
Nome del reparto nazista Waffen-SS
Nome del reparto SSPF Oberitalien-Mitte
sconosciuto Schiller
Nome sconosciuto
Cognome Schiller
Note responsabile - Colonnello Schiller, comandante della base aerea di Bologna (base dell\'operazione: Lama di Setta)
sconosciuto Terek
Nome sconosciuto
Cognome Terek
Note responsabile - Maggiore Terek, responsabile Luftwaffe (settore di partenza dell\'operazione: Marzabotto)
sconosciuto Thomas
Nome sconosciuto
Cognome Thomas
Note responsabile - Colonnello Thomas, comandante del Flak-Regiment 131 (mot) (zona di Lama di Setta, responsabile rastrellamento del giorno 30 maggio)
Nome del reparto nazista Wehrmacht
Nome del reparto Flak-Regiment 131