INTROBIO 10-15.10.1944

(Lecco - Lombardia)

Descrizione

Località Introbio, Introbio, Lecco, Lombardia

Data 10 ottobre 1944 - 15 ottobre 1944

Matrice strage Nazifascista

Numero vittime 6

Numero vittime uomini 6

Numero vittime uomini adulti 6

Descrizione: Il 5 ottobre 1944, ha inizio la più grande operazione di guerra antipartigiana in Valsassina, Alto Lago, Grigne, Resegone, Valtellina, Bergamasca occidentale, Val Taleggio con l’obiettivo di distruggere le formazioni partigiane della I e II Divisione Garibaldi. Dirige le operazioni il Col. Bernardi della Gnr per ordine del Comando delle SS e della polizia per l’Italia nordoccidentale, retto dall’SS-Brigadeführer Willy Tensfeld. Il dispiegamento di forze a disposizione è massiccio: 200 uomini circa della Milizia ferroviaria; 450 uomini della Scuola Allievi Ufficiali di Bellano, comandati dal maggiore Cova; 300 militi delle SS italiane al comando del maggiore Paolo Comelli; 150 uomini, agenti speciali di Pubblica Sicurezza, comandata dal tenente Paone; la Compagnia presidiaria di Como; un reparto della Flak di Cassano d’Adda; la compagnia del Centro di Addestramento comandata dal Cap. Camerano, 200 uomini della Confinaria e una settantina di SS tedesche con cani. L’azione, che dura all’incirca 40 giorni, ha luogo contro circa 550 partigiani, le perdite nazifasciste ammonteranno a 27 morti, 32 feriti, quelle partigiane a 9 caduti in combattimento, 17 fucilati, 18 feriti, 133 i deportati. Baite e interi paese dati alle fiamme.
Nell’ambito delle operazioni, il 10 ottobre, Paolo Comelli, il capitano delle SS italiane guida in Val Biandino un rastrellamento che si conclude con la cattura di sei giovani partigiani della 55° Brigata Garibaldi “F.lli Rosselli”. I sei, dopo essere stati torturati, vengono condotti al cimitero di Introbio e fucilati il 15 ottobre 1944. Assieme ai partigiani fucilati vengono catturati e imprigionati Magni Bice, collegatrice della brigata, Magni Vera, Rupani Fulvia e il partigiano Rigamonti Antonio di Introbio, Pomi Antonio e Fumagalli Antonio. Quattro di loro vengono liberati grazie alla mediazione del parroco Don Arturo Fumagalli.

Modalità di uccisione: fucilazione

Violenze connesse: incendio di abitazione

Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: Con sentenza del 15 marzo 1946, la Corte condanna il Comelli alla pena capitale. La sentenza viene eseguita al cimitero di Introbio da un plotone di partigiani della Brg GL “Paolo Poet”.
Tribunale competente:
Corte d’Assise Sezione speciale di Como

Scheda compilata da ROBERTA CAIROLI
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2018-12-25 17:08:46

Vittime

Elenco vittime

Besana Carlo, classe 1920, di Barzanò. Assieme al fratello Guerrino collabora alle prime formazioni partigiane nelle colline brianzole. Entrambi militano nella 55° Brigata “F.lli Rosselli”. Catturato il 10 ottobre in Val Biandino viene fucilato a Introbio il 15 0ttobre 1944;
Bocchiola Benedetto (“Marco”), nato a Milano il 14 maggio 1924, meccanico. Dal marzo al giugno 1944 svolge attività di raccolta e rifornimento di armi alle formazioni di montagna dove poi si trasferisce. Catturato il 10 ottobre in Val Biandino, internato il 13 a Casago, con altri partigiani catturati e con civili rastrellati, viene fucilato a Introbio il 15 ottobre 1944. Poche ore prima della fucilazione, così scrive ai genitori: “Carissimi genitori, vi scrivo queste poche righe per farvi sapere che la mia salute è ottima come spero sia anche la vostra, non pensate per me perché io sto bene. Se non ricevete mie notizie non allarmatevi. Ricevete tanti saluti e tanti baci. Vostro Nino”.
Cendali Carlo, classe 1921, di Vendrognio. Partigiano, fucilato a Introbio della 55° Brigata “F.lli Rosselli”, catturato il 10 ottobre 1944, viene fucilato a Introbio il 15 ottobre 1944;
Guarniero Franco, nato a Trezzo d’Adda il 23 gennaio 1927, residente a Milano. Catturato il 10 ottobre 1944, viene fucilato a Introbio il 15 ottobre 1944;
Ronchi Andrea, classe 1915, operaio tessile di Agliate, si unisce al Distaccamento “Benedetto Croce” della 55° Brigata “F.lli Rosselli”. Catturato il 10 ottobre 1944, viene fucilato a Introbio il 15 ottobre 1944. Riconosciuto a stento dal fratello dopo l’esecuzione, grazie agli indumenti che portava, gli viene data sepoltura nel cimitero di Agliate;
Rubini Benito, classe 1923, di Casargo, milita nel Distaccamento “Benedetto Croce” della 55° Brigata “F.lli Rosselli”. Catturato il 10 ottobre 1944, viene fucilato a Introbio il 15 ottobre 1944.

Elenco vittime partigiani 6

Besana Carlo,
Bocchiola Benedetto
Cendali Carlo,
Guarniero Franco,
Ronchi Andrea,
Rubini Benito

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Paolo Comelli

    Nome Paolo

    Cognome Comelli

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile maggiore Paolo Comelli comandante 300 italiane

    Note procedimento Catturato alla fine della guerra, viene processato. Con sentenza del 15 marzo 1946, la Corte condanna il Comelli alla pena capitale. La sentenza viene eseguita al cimitero di Introbio da un plotone di partigiani della Brg GL “Paolo Poet” Tribunale competente: Corte d’Assise Sezione speciale di Como

    Nome del reparto nazista Waffen-SS

    Nome del reparto II Btg / 82 Rgt / Waffen Grenadier-Brigade der SS (Italienische Nr. 1)

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • monumento a Introbio

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Introbio

    Descrizione: Monumento ai fucilati di Introbio presso il cimitero. La stele non riporta solo i nomi dei sei partigiani ma anche quello di Magni Angelo di Introbio, ucciso sulle pendici della Grigna il sei agosto 1944, di due caduti durante i combattimenti in Biandino, Besana Guerino e Trezza Giuseppe, e Ferrara Giovanni ucciso ai Piani di Bobbio.

  • lapide a Valsassina, grotta

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Valsassina, grotta

    Descrizione: Grotta dei Fratelli Guerino e Caro Besana sulla strada per Biandino, Valsassina: targa posta dove i due giovani trascorsero la notte dopo il rastrellamento del 10 ottobre 1944. la ttobre 1944.

  • commemorazione a

    Tipo di memoria: commemorazione

    Descrizione: Ogni anno, il 15 ottobre, si tiene una cerimonia di commemorazione presso il cimitero di Introbio

Bibliografia


Aroldo Benini, “Nerina non balla”. Resistenza e guerra di Liberazione tra Lecco, Brianza e Valsassina, Periplo, Lecco, 1995;
Gabriele Fontana, La banda Carlo Pisacane. Carenno Erna Santa Brigida Corni di Canzo, Istituto di Storia Contemporanea “P. Amato Perretta”, NodoLibri, Como, 2010;
Gabriele Fontana (a cura di), 1935-1945: Valsassina anni difficili. Caduti, dispersi, prigionieri, deportati, resistenti, Istituto di Storia Contemporanea “P. Amato Perretta”, Lecco, 2011;
Mimmo Franzinelli, Le stragi nascoste. L’armadio della vergogna: impunità e rimozione dei crimini di guerra nazifascisti 1943-2001, Mondadori, Milano, 2002;
Umberto Morandi, Azioni partigiane e rastrellamenti nazifascisti dal settembre ’43 all’aprile ’45 nel territorio lecchese, Comune di Lecco, Lecco 1956;
Sivio Puccio, Una Resistenza: antifascismo e lotta di Liberazione a Lecco e nel Lecchese, Nuova Europa, Milano, 1965;
Ricciotti Lazzero, Le SS italiane, Rizzoli, Milano, 1982.

Sitografia


• Carletto Besana (Scoiattolo), in Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana [http://www.ultimelettere.it/?page_id=35&ricerca=409], url consultata il 28 settembre 2018
• Benedetto Bocchiola (Marco)), in Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana [http://www.ultimelettere.it/?page_id=35&ricerca=633], url consultata il 28 settembre 2018

Fonti archivistiche

Fonti

Anpi di Como, Fondo Schede dei partigiani caduti;
AS Como, Fondo Corte d’Assise Straordinaria. Sezioni di Como e di Lecco. Vol. II, Sentenze 1946.