Descrizione
Località Luino, Brissago, Varese, Luino, Varese, Lombardia
Data 7 ottobre 1944
Matrice strage Fascista
Numero vittime 12
Numero vittime uomini 12
Numero vittime uomini adulti 12
Descrizione: Gianfranco Corradi, il partigiano della 121° Brigata Garibaldi “Gastone Sozzi”, catturato nel rastrellamento del 4 ottobre 1944, in cui furono uccisi i partigiani Giuseppe Brusa e Bartolomeo Baj, segnala sotto tortura non solo il nome del comandante della 121°, Walter Marcobi, che sarà ucciso il giorno successivo dai militi dell’Upi-Gnr, ma anche quello di Aldo Chiosi, un luinese di 40 anni, in contatto con la formazione partigiana autonoma “Lazzarini”, comandata dal capitano dell’aeronautica Giacinto Lazzarini. Chiosi, catturato dalla Gnr, rivela l’attività e la dislocazione della Banda, in Valdomino, alloggiata in una cascina in località Gera. Il 7 ottobre 1944, due compagnie della Scuola Allievi Ufficiali della Gnr di Varese, fra cui la IV, detta “Compagnia del Terrore”, sotto il comando dell’Upi, vengono dirottate nel Luinese, con l’obiettivo di sorprendere la “Lazzarini”. I partigiani, sorpresi verso le 7.30 nel sonno, in una piccola stalla a pochi metri dalla cascina della “Gera” sono diciotto. Il diciannovesimo, ferito, viene ospitato in casa dei signori Baggiolini, proprietari del fondo. Giunge nel frattempo sul posto il colonnello Enrico Bassani, comandante della Scuola Allievi Ufficiali della Gnr, lasciando al sottotenente Carlo Rizzi dell’Upi la facoltà di soprassedere alla fucilazione “per quegli elementi che potevano interessare”. Dodici fra i partigiani catturati vengono fucilati, ma in località diverse. Alla “Gera”, base della “Lazzarini”, i fucilati sono quattro: Sergio Lozzo, Alfredo Carignani, Flavio Fornari e Pietro Stalliviere. A Brissago Valtravaglia i partigiani passati per le armi, al grido “Viva l’Italia libera”, sono cinque: Giacomo Albertoli, Carlo Di Marzio, Dante Girani, Carlo Tappella e Gianpiero Albertoli. Alle Bettole di Varese, presso l’ippodromo, i fascisti fucilano i tre partigiani più giovani: Elvio Coppelli, 20 anni, Evaristo Trentini, 23 anni e Luigi Ghiringhelli, 20 anni, abbandonando i loro corpi sul prato per due giorni, come monito alla popolazione. A costituire il plotone di esecuzione sono gli Allievi ufficiali della Gnr. Gli altri sette partigiani vengono fatti prigionieri e trattenuti all’Upi di via Dante. Vengono fermate anche quattro donne, quasi tutte del luogo: Maria e Rosa Garibaldi, di Valdomino, Dolores Bodini, una sfollata, e la moglie del Lazzarini, Angela Bianchi. La cascina “Gera” dei coniugi Garibaldi viene data alle fiamme, l’annessa casa colonica razziata di mobili, suppellettili, animali e generi alimentari.
Il bilancio definitivo dell’ondata repressiva che si è abbattuta sul movimento partigiano varesino è molto pesante: 16 fucilati, 52 arrestati fra gappisti della 121° Brigata Garibaldi “Gastone Sozzi”, partigiani della “Lazzarini”, componenti del Comitato democristiano, sovvenzionatori della Banda, alcuni antifascisti di Malnate e un consistente gruppo di antifascisti nella zona di Tradate.
Modalità di uccisione: fucilazione
Violenze connesse: furto e-o saccheggio,incendio di abitazione
Trattamento dei cadaveri: Esposizione dei cadaveri
Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: Il 15 gennaio 1947 si apre il processo ai responsabili degli eccidi di Cugliate Fabiasco, Sesto Calende, Bodio Lomnago, Voldomino, Brissago Valtravaglia, “Bettole”, e Capolago. Quattro le condanne a morte decretate il 21 gennaio 1947 nei confronti di Umberto Pittani, comandante provinciale della Gnr di Varese, il regista della repressione nel Luinese della banda “Lazzarini”, Giovanni Battista Triulzi, comandante dell’Upi, l’uomo che dalla centrale operativa di “Villa Triste” in via Dante a Varese aveva assecondato il buon esito delle operazioni; Enrico Bassani, comandante della Scuola Allievi Ufficiali, che aveva diretto le operazioni sul posto e aveva disposto per le esecuzioni; Numa Antonio Doneda, comandante della 1° compagnia della Scuola Allievi Ufficiali della Gnr “aveva costituito di sua volontà i gruppi dei “giustiziandi”, aveva accompagnato personalmente i cinque partigiani nella piazzetta di Brissago Valtravaglia;Il sottotenente Carlo Rizzi, che aveva partecipato all’operazione di polizia, condannato a 30 anni di reclusione. Il Triulzi riesce a sfuggire alla fucilazione poiché si era dato alla fuga nell’immediatezza dell’insurrezione, e dopo una serie di processi per successivi rinvii stabiliti dalla Corte di Cassazione guadagna l’amnistia. Aldo Chiosi che, aveva rivelato sotto tortura la dislocazione della banda, viene assolto “con formula piena”, perché costretto ad agire “in stato di costrizione”.
Tribunale competente:
Corte d’Assise, Sezione speciale di Varese
Scheda compilata da ROBERTA CAIROLI
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-07-29 15:29:20
Vittime
Elenco vittime
Albertoli Giacomo, nato a Porto Valtravaglia, il 6 dicembre 1915, partigiano della Banda Lazzarini;
Albertoli Giampiero, nato a Porto Valtravaglia, il 15 agosto 1920, partigiano della Banda Lazzarini;
Carignani Alfredo, 24 anni,di Lucca, ferroviere, partigiano della Banda Lazzarini;
Copelli Elvio, nato a Valdomino il 15 luglio 1924, partigiano della Banda Lazzarini;
Di Marzio Carlo (alias Luigi Perazzoli), 21 anni, di Milano, partigiano della Banda Lazzarini;
Fornara Flavio, nato a Omegna, il 29 giugno 1921, partigiano della Banda Lazzarini;
Ghiringhelli Luigi, nato a Luino, il 12 febbraio 1924, partigiano della Banda Lazzarini;
Girani Dante, nato ad Etain (Francia) il 4 settembre 1924, partigiano della Banda Lazzarini;
Lozzo Sergio, 18 anni, di Miliano, partigiano della Banda Lazzarini;
Stalliviere Pietro, nato il 25 settembre 1912, partigiano della Banda Lazzarini;
Tappella Carlo, nato a Samarate, il 9 febbraio 1915, partigiano della Banda Lazzarini;
Trentini Evaristo, nato a Clivio, il 12 luglio 1921, partigiano della Banda Lazzarini
Elenco vittime partigiani 12
Albertoli Giacomo, nato a Porto Valtravaglia, il 6 dicembre 1915, partigiano della Banda Lazzarini;
Albertoli Giampiero, nato a Porto Valtravaglia, il 15 agosto 1920, partigiano della Banda Lazzarini;
Carignani Alfredo, 24 anni,di Lucca, ferroviere, partigiano della Banda Lazzarini;
Copelli Elvio, nato a Valdomino il 15 luglio 1924, partigiano della Banda Lazzarini;
Di Marzio Carlo (alias Luigi Perazzoli), 21 anni, di Milano, partigiano della Banda Lazzarini;
Fornara Flavio, nato a Omegna, il 29 giugno 1921, partigiano della Banda Lazzarini;
Ghiringhelli Luigi, nato a Luino, il 12 febbraio 1924, partigiano della Banda Lazzarini;
Girani Dante, nato ad Etain (Francia) il 4 settembre 1924, partigiano della Banda Lazzarini;
Lozzo Sergio, 18 anni, di Miliano, partigiano della Banda Lazzarini;
Stalliviere Pietro, nato il 25 settembre 1912, partigiano della Banda Lazzarini;
Tappella Carlo, nato a Samarate, il 9 febbraio 1915, partigiano della Banda Lazzarini;
Trentini Evaristo, nato a Clivio, il 12 luglio 1921, partigiano della Banda Lazzarini
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Scuola Allievi Ufficiali “Rino Cozzarini”/GNR di Varese
Tipo di reparto: Guardia Nazionale Repubblicana
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Aldo Chiosi
Nome Aldo
Cognome Chiosi
Ruolo nella strage Delatore
Note responsabile Aldo Chiosi, in contatto con la Banda, rivela sotto tortura la dislocazione dei partigiani e accompagna i fascisti nel luogo in cui ha sede la formazione.
Antonio Numa Doneda
Nome Antonio Numa
Cognome Doneda
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Capitano Doneda Numa Antonio, comandante della 1° Compagnia della Scuola Allievi Ufficiali, autore del rastrellamento in Valdomino
Note procedimento Il 15 gennaio 1947 si apre il processo ai responsabili degli eccidi di Cugliate Fabiasco, Sesto Calende, Bodio Lomnago, Voldomino, Brissago Valtravaglia, “Bettole”, e Capolago. Quattro le condanne a morte decretate il 21 gennaio 1947 nei confronti di Umberto Pittani, comandante provinciale della Gnr di Varese, il regista della repressione nel Luinese della banda “Lazzarini”, Giovanni Battista Triulzi, comandante dell’Upi, l’uomo che dalla centrale operativa di “Villa Triste” in via Dante a Varese aveva assecondato il buon esito delle operazioni; Enrico Bassani, comandante della Scuola Allievi Ufficiali, che aveva diretto le operazioni sul posto e aveva disposto per le esecuzioni; Numa Antonio Doneda, comandante della 1° compagnia della Scuola Allievi Ufficiali della Gnr “aveva costituito di sua volontà i gruppi dei “giustiziandi”, aveva accompagnato personalmente i cinque partigiani nella piazzetta di Brissago Valtravaglia;Il sottotenente Carlo Rizzi, che aveva partecipato all’operazione di polizia, condannato a 30 anni di reclusione. Il Triulzi riesce a sfuggire alla fucilazione poiché si era dato alla fuga nell’immediatezza dell’insurrezione, e dopo una serie di processi per successivi rinvii stabiliti dalla Corte di Cassazione guadagna l’amnistia. Aldo Chiosi che, aveva rivelato sotto tortura la dislocazione della banda, viene assolto “con formula piena”, perché costretto ad agire “in stato di costrizione”. Tribunale competente: Corte d’Assise, Sezione speciale di Varese
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto Scuola Allievi Ufficiali “Rino Cozzarini”/GNR di Varese
Carlo Rizzi
Nome Carlo
Cognome Rizzi
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Sottotenente Carlo Rizzi, milite dell’Upi-Gnr, autore del rastrellamento in Valdomino;
Note procedimento Il 15 gennaio 1947 si apre il processo ai responsabili degli eccidi di Cugliate Fabiasco, Sesto Calende, Bodio Lomnago, Voldomino, Brissago Valtravaglia, “Bettole”, e Capolago. Quattro le condanne a morte decretate il 21 gennaio 1947 nei confronti di Umberto Pittani, comandante provinciale della Gnr di Varese, il regista della repressione nel Luinese della banda “Lazzarini”, Giovanni Battista Triulzi, comandante dell’Upi, l’uomo che dalla centrale operativa di “Villa Triste” in via Dante a Varese aveva assecondato il buon esito delle operazioni; Enrico Bassani, comandante della Scuola Allievi Ufficiali, che aveva diretto le operazioni sul posto e aveva disposto per le esecuzioni; Numa Antonio Doneda, comandante della 1° compagnia della Scuola Allievi Ufficiali della Gnr “aveva costituito di sua volontà i gruppi dei “giustiziandi”, aveva accompagnato personalmente i cinque partigiani nella piazzetta di Brissago Valtravaglia;Il sottotenente Carlo Rizzi, che aveva partecipato all’operazione di polizia, condannato a 30 anni di reclusione. Il Triulzi riesce a sfuggire alla fucilazione poiché si era dato alla fuga nell’immediatezza dell’insurrezione, e dopo una serie di processi per successivi rinvii stabiliti dalla Corte di Cassazione guadagna l’amnistia. Aldo Chiosi che, aveva rivelato sotto tortura la dislocazione della banda, viene assolto “con formula piena”, perché costretto ad agire “in stato di costrizione”. Tribunale competente: Corte d’Assise, Sezione speciale di Varese
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto Ufficio Politico Investigativo/GNR di Varese
Enrico Bassani
Nome Enrico
Cognome Bassani
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Colonnello Enrico Bassani, comandante della Scuola Allievi Ufficiali
Note procedimento Il 15 gennaio 1947 si apre il processo ai responsabili degli eccidi di Cugliate Fabiasco, Sesto Calende, Bodio Lomnago, Voldomino, Brissago Valtravaglia, “Bettole”, e Capolago. Quattro le condanne a morte decretate il 21 gennaio 1947 nei confronti di Umberto Pittani, comandante provinciale della Gnr di Varese, il regista della repressione nel Luinese della banda “Lazzarini”, Giovanni Battista Triulzi, comandante dell’Upi, l’uomo che dalla centrale operativa di “Villa Triste” in via Dante a Varese aveva assecondato il buon esito delle operazioni; Enrico Bassani, comandante della Scuola Allievi Ufficiali, che aveva diretto le operazioni sul posto e aveva disposto per le esecuzioni; Numa Antonio Doneda, comandante della 1° compagnia della Scuola Allievi Ufficiali della Gnr “aveva costituito di sua volontà i gruppi dei “giustiziandi”, aveva accompagnato personalmente i cinque partigiani nella piazzetta di Brissago Valtravaglia;Il sottotenente Carlo Rizzi, che aveva partecipato all’operazione di polizia, condannato a 30 anni di reclusione. Il Triulzi riesce a sfuggire alla fucilazione poiché si era dato alla fuga nell’immediatezza dell’insurrezione, e dopo una serie di processi per successivi rinvii stabiliti dalla Corte di Cassazione guadagna l’amnistia. Aldo Chiosi che, aveva rivelato sotto tortura la dislocazione della banda, viene assolto “con formula piena”, perché costretto ad agire “in stato di costrizione”. Tribunale competente: Corte d’Assise, Sezione speciale di Varese
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto Scuola Allievi Ufficiali “Rino Cozzarini”/GNR di Varese
Giovanni Battista Triulzi
Nome Giovanni Battista
Cognome Triulzi
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Triulzi Giovanni Battista, comandante dell’Upi-Gnr, mette a disposizione i suoi uomini per l’operazione di polizia contro la Banda.
Note procedimento Il 15 gennaio 1947 si apre il processo ai responsabili degli eccidi di Cugliate Fabiasco, Sesto Calende, Bodio Lomnago, Voldomino, Brissago Valtravaglia, “Bettole”, e Capolago. Quattro le condanne a morte decretate il 21 gennaio 1947 nei confronti di Umberto Pittani, comandante provinciale della Gnr di Varese, il regista della repressione nel Luinese della banda “Lazzarini”, Giovanni Battista Triulzi, comandante dell’Upi, l’uomo che dalla centrale operativa di “Villa Triste” in via Dante a Varese aveva assecondato il buon esito delle operazioni; Enrico Bassani, comandante della Scuola Allievi Ufficiali, che aveva diretto le operazioni sul posto e aveva disposto per le esecuzioni; Numa Antonio Doneda, comandante della 1° compagnia della Scuola Allievi Ufficiali della Gnr “aveva costituito di sua volontà i gruppi dei “giustiziandi”, aveva accompagnato personalmente i cinque partigiani nella piazzetta di Brissago Valtravaglia;Il sottotenente Carlo Rizzi, che aveva partecipato all’operazione di polizia, condannato a 30 anni di reclusione. Il Triulzi riesce a sfuggire alla fucilazione poiché si era dato alla fuga nell’immediatezza dell’insurrezione, e dopo una serie di processi per successivi rinvii stabiliti dalla Corte di Cassazione guadagna l’amnistia. Aldo Chiosi che, aveva rivelato sotto tortura la dislocazione della banda, viene assolto “con formula piena”, perché costretto ad agire “in stato di costrizione”. Tribunale competente: Corte d’Assise, Sezione speciale di Varese
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto Ufficio Politico Investigativo/GNR di Varese
Silvano Ceretti
Nome Silvano
Cognome Ceretti
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Ceretti Silvano, milite dell’Upi-Gnr, presente al rastrellamento.
Note procedimento Il 15 gennaio 1947 si apre il processo ai responsabili degli eccidi di Cugliate Fabiasco, Sesto Calende, Bodio Lomnago, Voldomino, Brissago Valtravaglia, “Bettole”, e Capolago. Quattro le condanne a morte decretate il 21 gennaio 1947 nei confronti di Umberto Pittani, comandante provinciale della Gnr di Varese, il regista della repressione nel Luinese della banda “Lazzarini”, Giovanni Battista Triulzi, comandante dell’Upi, l’uomo che dalla centrale operativa di “Villa Triste” in via Dante a Varese aveva assecondato il buon esito delle operazioni; Enrico Bassani, comandante della Scuola Allievi Ufficiali, che aveva diretto le operazioni sul posto e aveva disposto per le esecuzioni; Numa Antonio Doneda, comandante della 1° compagnia della Scuola Allievi Ufficiali della Gnr “aveva costituito di sua volontà i gruppi dei “giustiziandi”, aveva accompagnato personalmente i cinque partigiani nella piazzetta di Brissago Valtravaglia;Il sottotenente Carlo Rizzi, che aveva partecipato all’operazione di polizia, condannato a 30 anni di reclusione. Il Triulzi riesce a sfuggire alla fucilazione poiché si era dato alla fuga nell’immediatezza dell’insurrezione, e dopo una serie di processi per successivi rinvii stabiliti dalla Corte di Cassazione guadagna l’amnistia. Aldo Chiosi che, aveva rivelato sotto tortura la dislocazione della banda, viene assolto “con formula piena”, perché costretto ad agire “in stato di costrizione”. Tribunale competente: Corte d’Assise, Sezione speciale di Varese
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto Ufficio Politico Investigativo/GNR di Varese
umberto Pittani
Nome umberto
Cognome Pittani
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Pittani Umberto, Comandante provinciale della Gnr, il regista della repressione. Da lui era partito l’ordine di annientamento della “Lazzarini”;
Note procedimento Il 15 gennaio 1947 si apre il processo ai responsabili degli eccidi di Cugliate Fabiasco, Sesto Calende, Bodio Lomnago, Voldomino, Brissago Valtravaglia, “Bettole”, e Capolago. Quattro le condanne a morte decretate il 21 gennaio 1947 nei confronti di Umberto Pittani, comandante provinciale della Gnr di Varese, il regista della repressione nel Luinese della banda “Lazzarini”, Giovanni Battista Triulzi, comandante dell’Upi, l’uomo che dalla centrale operativa di “Villa Triste” in via Dante a Varese aveva assecondato il buon esito delle operazioni; Enrico Bassani, comandante della Scuola Allievi Ufficiali, che aveva diretto le operazioni sul posto e aveva disposto per le esecuzioni; Numa Antonio Doneda, comandante della 1° compagnia della Scuola Allievi Ufficiali della Gnr “aveva costituito di sua volontà i gruppi dei “giustiziandi”, aveva accompagnato personalmente i cinque partigiani nella piazzetta di Brissago Valtravaglia;Il sottotenente Carlo Rizzi, che aveva partecipato all’operazione di polizia, condannato a 30 anni di reclusione. Il Triulzi riesce a sfuggire alla fucilazione poiché si era dato alla fuga nell’immediatezza dell’insurrezione, e dopo una serie di processi per successivi rinvii stabiliti dalla Corte di Cassazione guadagna l’amnistia. Aldo Chiosi che, aveva rivelato sotto tortura la dislocazione della banda, viene assolto “con formula piena”, perché costretto ad agire “in stato di costrizione”. Tribunale competente: Corte d’Assise, Sezione speciale di Varese
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto Ufficio Politico Investigativo/GNR di Varese
Memorie
Memorie legate a questa strage
commemorazione a
Tipo di memoria: commemorazione
Descrizione: Ogni anno si ricordano tutti i fucilati dell’ “ottobre di sangue” 1944 (Banda Lazzarini, Walter Marcobi e Renè Vanetti) in una sola cerimonia; Ogni anno, il 7 ottobre, alla “Gera” di Voldomino si ripete la cerimonia per i 12 fucilati della banda “Lazzarini”.
lapide a
Tipo di memoria: lapide
Descrizione: Lapide a Luigi Ghiringhelli, Elvio Copelli e Evaristo Trentini in largo “Martiri della Libertà” all’Ippodromo delle Bettole dove il 7 ottobre 1944 furono fucilati i tre partigiani della formazione autonoma “Lazzarini”.