STAZIONE SAN RUFFILLO BOLOGNA 02.03.1945
(Bologna - Emilia-Romagna)
Episodio di riferimento: San Ruffillo
Descrizione
Località San Ruffillo, stazione, Bologna, Bologna, Emilia-Romagna
Data 2 marzo 1945
Matrice strage Nazista
Numero vittime 11
Numero vittime uomini 11
Numero vittime uomini adulti 11
Descrizione: Il 2 marzo 1945 le SS del comando della Sicherheitspolizei e del Sicherheitsdienst (Sipo-SD) di via Santa Chiara a Bologna prelevarono dal carcere di San Giovanni in Monte undici detenuti a loro disposizione. Si trattava di partigiani catturati in precedenza in operazioni di rastrellamento e arresto condotte nella pianura bolognese e in quella modenese a Malalbergo (BO), Castelfranco Emilia (MO) e San Cesario sul Panaro (MO). I prigionieri vennero trasportati nei pressi della stazione ferroviaria di San Ruffillo alla periferia di Bologna e uccisi con armi da fuoco. I loro corpi furono gettati all’interno di crateri provocati da bombe, così da essere occultati. Tutte le vittime tranne una furono identificate dopo l’esumazione avvenuta nel maggio del 1945, ed è ragionevole pensare che il solo che non fu identificato, ma che uscì dal carcere nello stesso momento e con le stesse modalità delle altre vittime, fu fucilato presso la stazione con gli altri.
Come nel caso delle uccisioni effettuate in dicembre a Sabbiuno di Paderno sui colli vicino a Bologna, anche per le fucilazioni di San Ruffillo i nazisti scelsero un luogo periferico rispetto alla città, abbandonato dalla popolazione per via dei bombardamenti e dei cannoneggiamenti dal fronte e dove fosse possibile occultare i corpi delle vittime. La stazione di San Ruffillo che era stata pesantemente danneggiata dalle bombe si prestava allo scopo: al posto dei calanchi di Sabbiuno i cadaveri sarebbero stati gettati e nascosti nei crateri prodotti dai bombardamenti. Complessivamente si ebbero a San Ruffillo sei fucilazioni di massa certe: la prima il 10 febbraio 1945, poi il 20 febbraio, il 1°, il 2, il 16 e il 21 marzo 1945; nel mese di aprile i tedeschi prelevarono altri detenuti dalle carceri di Bologna e chi non fu deportato o avviato al lavoro per le fortificazioni lungo il fronte venne ucciso con le stesse modalità delle vittime di San Ruffillo. Non è del tutto chiarito se la stazione fu ancora teatro delle fucilazioni di aprile 1945 o se fu scelto un altro luogo, comunque posto lungo il tracciato della ferrovia.
Le fucilazioni di San Ruffillo rispondono ad una logica eliminazionista e si collocano in un momento in cui i tedeschi si preparano a lasciare la città ed eliminano il maggior numero possibile di prigionieri, ebrei e avversari politici ancora nelle loro mani. La stessa logica si ritrova nel Bolognese nelle stragi di Sabbiuno di Paderno, compiute dalle SS di Bologna, nonché in quelle precedenti dell’aeroporto di Forlì, compiute almeno in parte dagli stessi uomini del SD (v. Episodi di Ronco di Forlì, aeroporto (FC), 5-6, 17 e 25 settembre 1944). Tutte queste uccisioni furono occultate.
Modalità di uccisione: fucilazione,uccisione con armi da fuoco
Trattamento dei cadaveri: Occultamento dei cadaveri
Tipo di massacro: punitivo (massacro eliminazionista fino al 2016-11-30)
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Eliminazionista: sì
Estremi e note penali: Dal 1° agosto 1944 il comando delle forze della polizia di sicurezza e del servizio di sicurezza SS di Bologna era affidato all’SS-Hauptsturmführer (capitano) Hugo Gold (nato a Mammendorf, Germania, il 07/10/1894) già in servizio presso l’Aussenkommando Sipo-SD di Genova e presso quello di Firenze. Facevano parte degli uomini del comando Sipo-SD di Bologna, tra gli altri, l’SS-Obersturmführer (tenente) Karl Weissmann di origine austriaca, che era stato membro del SD di Firenze, l’SS-Obersturmführer Werner Haftmann, l’SS-Unterscharführer (sergente) Hermann Prader, altoatesino che sono ricordati come elementi che ricoprivano responsabilità negli interrogatori e nella gestione dei prigionieri; inoltre erano in servizio a Bologna due uomini provenienti dal comando Sipo-SD di Forlì che avevano partecipato alle uccisioni dell’aeroporto di Forlì nell’estate-autunno del 1944: Hans Gassner (nato a Hüfingen, Germania, il 16/05/1901, agente di pubblica sicurezza dal 1919 al 1925 e in seguito agente della polizia di Stoccarda, in Italia presso i comandi del SD di Roma, Perugia, Forlì, Bologna, SS-Sturmscharführer (maresciallo maggiore), morto a Waiblingen, Germania, il 13/03/1978) e Gustav Pustowka (nato a Teschen, Polonia (Teschen è il nome tedesco di Cieszyn), membro del partito nazista, delle SS e della Gestapo, agente della polizia criminale, in Italia nei comandi Sipo-SD di Roma, Forlì, Bologna e Ferrara, SS-Scharführer (sergente maggiore), morto a Ludwigsburg, Germania, il 15/01/1991); Pustowka secondo alcune fonti fu coinvolto nelle fucilazioni di San Ruffillo e Sabbiuno di Paderno a Bologna, oltre che nella strage de La Storta a Roma e in quella del Caffè del Doro a Ferrara (v. Episodi di Roma, La Storta, 4 giugno 1944; Ferrara, 17 novembre 1944; Ronco di Forlì, aeroporto (FC), 29 giugno, 5-6, 17 e 25 settembre 1944; Sabbiuno di Paderno (BO), 14 e 23 dicembre 1944).
Tra gli altri membri vi erano da fine luglio 1944 l’SS-Hauptsturmführer (capitano) Wetjen nel settore amministrativo, proveniente dall’Aussenkommando di Roma, e dal febbraio 1945 l’SS-Hauptsturmführer Günther Buchelt capo della sezione IV Gestapo, gli SS-Sturmscharführer (marescialli maggiori) Karl Beck, Hermann Krüger e Georg Buchner, gli SS-Hauptscharführer (marescialli capi) Gerhard Beese e Hubert Wilsch, e il comandante delle Waffen-SS Willi Karscher. Dopo lo scioglimento del comando di Forlì giunse a Bologna anche l’SS-Oberscharführer (maresciallo) Ludwig Jüngling (nato a Hanau/Main, Germania, il 16/07/1906, membro della polizia criminale, in Italia in servizio a Roma, Forlì e Bologna nel settore amministrativo).
Annotazioni: - Per redigere le schede sulle fucilazioni di San Ruffillo ci siamo basati sui lavori di Andrea Ferrari e Paolo Nannetti che studiando il registro del carcere di San Giovanni in Monte sono riusciti a ricostruire un quadro preciso degli ingressi e dei prelevamenti dal carcere dei detenuti. Nelle altre fonti citate (per esempio il Dizionario dei partigiani o il sito Storia e memoria di Bologna) sono talvolta indicate date diverse da quelle ricavate da Ferrari e Nannetti qui riportate.
- I nominativi di Bazzani, Bergonzini, Manfredini e Soli compaiono erroneamente nel monumento di Sabbiuno di Paderno.
- Andrea Ferrari e Paolo Nannetti, nei loro studi su San Giovanni in Monte e le fucilazioni di massa dell’inverno 1944-45 e della primavera 1945 hanno ipotizzato che sia stato scelto come luogo per le ultime stragi dell’aprile 1945 Rastignano (BO) alle porte della città non lontano dalla stazione di San Ruffillo. A Rastignano nel 1974 furono effettivamente ritrovati nei pressi dei binari dei resti umani appartenenti a persone la cui morte risaliva all’epoca della seconda guerra mondiale perciò l’ipotesi che possa trattarsi dei prelevati dal carcere nell’aprile 1945 che risultano dispersi o di parte di essi non è da scartare, sebbene non appaia del tutto logica la scelta di un luogo così prossimo alle linee americane nell’aprile del 1945, alla vigilia dell’ingresso in città delle truppe alleate. Per questo lavoro abbiamo considerato i fucilati dell’aprile 1945 come fucilati a San Ruffillo, poiché la stessa logica sottende alle varie eliminazioni e poiché la memoria delle stragi di aprile è parte di quella della strage di San Ruffillo, intesa come un unico episodio (v. Note sulla memoria).
Episodi collegati:
- Episodio di San Ruffillo, stazione (BO), 10 febbraio 1945
- Episodio di San Ruffillo, stazione (BO), 20 febbraio 1945.
- Episodio di San Ruffillo, stazione (BO), 1° marzo 1945.
- Episodio di San Ruffillo, stazione (BO), 16 marzo 1945.
- Episodio di San Ruffillo, stazione (BO), 21 marzo 1945.
- Episodio di San Ruffillo, stazione (BO)?, 4 aprile 1945.
- Episodio di San Ruffillo, stazione (BO)?, 9 aprile 1945.
- Episodio di San Ruffillo, stazione (BO)?, 17 aprile 1945.
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): - Le salme di Ernesto Amaini, Enrico Bazzani, Otello Bergonzini, Dante Ferrarini, Adamo Fiorini, Florino Manfredini, Oreste Pedrini, Giuseppe Pettazzoni, Renzo Soli, Gilberto Tacconi furono riconosciute alla Certosa di Bologna tra i corpi estratti dalle fosse. - Il corpo di Ilario Cenacchi non fu riconosciuto tra quelli riesumati dalle fosse di San Ruffillo.
Scheda compilata da ROBERTA MIRA
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-11-30 16:08:52
Vittime
Elenco vittime
Amaini Ernesto, nato a Malalbergo (BO) il 04/05/1927, residente a Ponticelli (BO), bracciante. Partigiano del battaglione Gotti della 4ª brigata Garibaldi Venturoli. Arrestato nel febbraio 1945 nell’ambito di una vasta operazione di rastrellamento condotta da tedeschi e fascisti nella zona di Ponticelli dove risiedevano molte famiglie antifasciste, Amaini fu rinchiuso nella sede di un comando tedesco nei pressi della ferrovia a San Pietro in Casale (BO) e poi trasferito a Bologna nel carcere di San Giovanni in Monte dove fu posto a disposizione delle SS con altri catturati nella zona di Malalbergo. Riconosciuto partigiano dal 01/02/1944 al marzo 1945.
Bazzani Enrico “Zigarella”, nato a Savignano sul Panaro (MO) il 14/04/1918, residente a Bazzano (BO). Partigiano del battaglione Sozzi della 63ª brigata Garibaldi Bolero. Fu arrestato il 02/02/1945 con Florino Manfredini (ucciso come lui a San Ruffillo) nella zona di San Cesario sul Panaro e trasferito, con altri catturati nella zona di Castelfranco Emilia (MO), al carcere di San Giovanni in Monte a Bologna a fine febbraio. Bazzani e gli altri furono messi a disposizione del comando SS. Riconosciuto partigiano dal 09/10/1943 al 05/02/1945.
Bergonzini Otello “Saetta”, nato a Spilamberto (MO) il 29/01/1921, residente a San Cesario sul Panaro (MO). Partigiano della 65ª brigata Walter Tabacchi. Il 09/02/1945 fu arrestato con Renzo Soli (ucciso come lui a San Ruffillo) e trasferito a fine febbraio con altri catturati nell’area di Castelfranco Emilia (MO) a Bologna, dove fu recluso nel carcere di San Giovanni in Monte a disposizione del comando SS. Riconosciuto partigiano dal 16/05/1944 al 02/03/1945.
Cenacchi Ilario, nato a Malalbergo (BO) il 05/05/1927, residente a Ponticelli (BO), bracciante. Di famiglia antifascista (il fratello Atos fu partigiano nella brigata Stella Rossa sull’Appennino bolognese), entrò a far parte del battaglione Gotti della 4ª brigata Garibaldi Venturoli. A febbraio 1945 Cenacchi fu arrestato nella sua abitazione durante un ampio rastrellamento condotto da tedeschi con l’ausilio di delatori fascisti che interessò la zona di Ponticelli, dove abitavano numerosi antifascisti. Recluso in un primo momento nella sede di un comando tedesco nei pressi della ferrovia a San Pietro in Casale (BO) e poi trasferito a Bologna nel carcere di San Giovanni in Monte dove fu posto a disposizione delle SS con altri catturati nella zona di Malalbergo. Riconosciuto partigiano dal 01/05/1944 al 03/03/1945.
Ferrarini Dante “Fritz”, nato a Castelfranco Emilia (MO) il 24/10/1924, studente. Partigiano della 65ª brigata Walter Tabacchi, fu arrestato l’11/02/1945 e il 27 dello stesso mese trasferito a Bologna nel carcere di San Giovanni in Monte a disposizione del comando delle SS. Riconosciuto partigiano dal 10/06/1944 al 02/03/1945.
Fiorini Adamo, nato a Malalbergo (BO) il 20/09/1926, residente a Ponticelli (BO), bracciante. . Partigiano del battaglione Gotti della 4ª brigata Garibaldi Venturoli. Arrestato nel febbraio 1945 nell’ambito di una vasta operazione di rastrellamento condotta da tedeschi e fascisti nella zona di Ponticelli dove risiedevano molte famiglie antifasciste, Amaini fu rinchiuso nella sede di un comando tedesco nei pressi della ferrovia a San Pietro in Casale (BO) e poi trasferito a Bologna nel carcere di San Giovanni in Monte dove fu posto a disposizione delle SS con altri catturati nella zona di Malalbergo. Riconosciuto partigiano dal 06/05/1944 al 03/03/1945.
Manfredini Florino, nato a Spilamberto (MO) il 01/01/1908, residente a San Cesario sul Panaro (MO). Partigiano della 65ª brigata Walter Tabacchi. Fu arrestato il 02/02/1945 con Enrico Bazzani (ucciso come lui a San Ruffillo) nella zona di San Cesario sul Panaro e trasferito, con altri catturati nella zona di Castelfranco Emilia (MO), al carcere di San Giovanni in Monte a Bologna a fine febbraio. Manfredini e gli altri furono messi a disposizione del comando SS. Riconosciuto partigiano dal 16/05/1944 al 02/03/1945
Pedrini Oreste “Cannone”, nato a Malalbergo (BO) il 07/09/1924, residente a Ponticelli (BO), bracciante. Partigiano nel battaglione Gotti della 4ª brigata Garibaldi Venturoli. Arrestato nel febbraio 1945 nell’ambito di una vasta operazione di rastrellamento condotta da tedeschi e fascisti nella zona di Ponticelli dove risiedevano molte famiglie antifasciste, Pedrini fu rinchiuso nella sede di un comando tedesco nei pressi della ferrovia a San Pietro in Casale (BO) e poi trasferito a Bologna nel carcere di San Giovanni in Monte dove fu posto a disposizione delle SS con altri catturati nella zona di Malalbergo. Riconosciuto partigiano dal 19/02/1944 al 01/03/1945.
Pettazzoni (o Petazzoni) Giuseppe “Vento”, nato a Malalbergo (BO) il 22/05/1909, residente a Ponticelli (BO), bracciante. Partigiano del battaglione Gotti della 4ª brigata Garibaldi Venturoli, la sua abitazione fungeva da base e deposito di armi. Arrestato nel febbraio 1945 nell’ambito di una vasta operazione di rastrellamento condotta da tedeschi e fascisti nella zona di Ponticelli dove risiedevano molte famiglie antifasciste, Pettazzoni fu rinchiuso nella sede di un comando tedesco nei pressi della ferrovia a San Pietro in Casale (BO) e poi trasferito a Bologna nel carcere di San Giovanni in Monte dove fu posto a disposizione delle SS con altri catturati nella zona di Malalbergo. Riconosciuto partigiano dal 01/05/1944 al 02/03/1945.
Soli Renzo “Martino”, nato a Castelfranco Emilia (MO) il 28/12/1898, residente a Piumazzo (MO), colono. Collaborò con la 65ª brigata Walter Tabacchi nelle zone di San Cesario sul Panaro e Castelfranco Emilia. Fu arrestato dai tedeschi al posto di suo figlio il 09/02/1945 insieme a Otello Bergonzini (ucciso con lui a San Ruffillo). A fine mese Soli, Bergonzini e altri catturati nella zona di Castelfranco furono trasferiti a Bologna e reclusi a San Giovanni in Monte a disposizione delle SS. Riconosciuto partigiano dal 29/06/1944 al 02/03/1945.
Tacconi Gilberto “Leone”, nato a Modena il 14/10/1922, residente a San Damaso (MO), carrettiere. Partigiano della brigata Ivan, attivo a Modena-San Damaso e a San Cesario sul Panaro (MO). Tacconi e due suoi compagni furono catturati e trasferiti a Castelfranco Emilia (MO); gli altri due riuscirono a fuggire, mentre Tacconi restò prigioniero e a fine febbraio 1945 fu trasferito a Bologna con altri catturati nella zona di Castelfranco Emilia e fu recluso con gli altri a San Giovanni in Monte a disposizione delle SS. Riconosciuto partigiano dal 10/07/1944 al 02/03/1945.
Elenco vittime partigiani 11
Amaini Ernesto,
Bazzani Enrico
Cenacchi Ilario,
Ferrarini Dante
Fiorini Adamo,
Manfredini Florino,
Pedrini Oreste
Pettazzoni (o Petazzoni) Giuseppe
Soli Renzo
Tacconi Gilberto
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Gustav Pustowka
Nome Gustav
Cognome Pustowka
Stato nominativo generico o non identificato emerso dalla documentazione
Note responsabile nato a Teschen, Polonia (Teschen è il nome tedesco di Cieszyn), membro del partito nazista, delle SS e della Gestapo, agente della polizia criminale, in Italia nei comandi Sipo-SD di Roma, Forlì, Bologna e Ferrara, SS-Scharführer (sergente maggiore), morto a Ludwigsburg, Germania, il 15/01/1991
Note procedimento Pustowka secondo alcune fonti fu coinvolto nelle fucilazioni di San Ruffillo e Sabbiuno di Paderno a Bologna, oltre che nella strage de La Storta a Roma e in quella del Caffè del Doro a Ferrara (v. Episodi di Roma, La Storta, 4 giugno 1944; Ferrara, 17 novembre 1944; Ronco di Forlì, aeroporto (FC), 29 giugno, 5-6, 17 e 25 settembre 1944; Sabbiuno di Paderno (BO), 14 e 23 dicembre 1944).
Nome del reparto nazista Polizei
Nome del reparto Aussenkommando Sipo-SD Bologna
Memorie
Memorie legate a questa strage
commemorazione a
Tipo di memoria: commemorazione
Descrizione: Sì, annuali. Le commemorazioni sono organizzate dalla sezione Anpi del Quartiere Savena di Bologna in collaborazione con il Quartiere Savena e vi partecipano delegazioni dei Comuni di residenza o di nascita delle vittime, del Comune e della Città metropolitana di Bologna, delle province di Modena e Ferrara, della regione Emilia-Romagna, dei comitati provinciali Anpi di Bologna e Modena e delle sezioni Anpi dei Comuni di nascita o di residenza delle vittime.
commemorazione a
Tipo di memoria: commemorazione
Descrizione: Sì, annuali. Le commemorazioni sono organizzate dalla sezione Anpi del Quartiere Savena di Bologna in collaborazione con il Quartiere Savena e vi partecipano delegazioni dei Comuni di residenza o di nascita delle vittime, del Comune e della Città metropolitana di Bologna, delle province di Modena e Ferrara, della regione Emilia-Romagna, dei comitati provinciali Anpi di Bologna e Modena e delle sezioni Anpi dei Comuni di nascita o di residenza delle vittime.Sì, annuali. Le commemorazioni sono organizzate dalla sezione Anpi del Quartiere Savena di Bologna in collaborazione con il Quartiere Savena e vi partecipano delegazioni dei Comuni di residenza o di nascita delle vittime, del Comune e della Città metropolitana di Bologna, delle province di Modena e Ferrara, della regione Emilia-Romagna, dei comitati provinciali Anpi di Bologna e Modena e delle sezioni Anpi dei Comuni di nascita o di residenza delle vittime.
monumento a Bologna, piazza Caduti di San Ruffillo
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Bologna, piazza Caduti di San Ruffillo
Anno di realizzazione: 1967
Descrizione: Monumento che ricorda le vittime delle fucilazioni di San Ruffillo collocato nel 1967 in sostituzione di quello che, dal 1946, sorgeva sul terrapieno della ferrovia nei pressi della stazione e che è stato dismesso. Sulla faccia principale del monumento attuale si legge l’iscrizione: «Da queste fosse rosse di sangue risuona la voce dei partigiani trucidati dai nazifascisti ad ammonire i vivi che non c’è civile grandezza senza libertà ed amore»; sulle altre facce del monumento sono riportati i nominativi delle vittime di Castelfranco Emilia (Enea Baraldi, Guido Baraldi, Enrico Bazzani, Otello Bergonzini, Ernesto Bottazzi, Gaetano Campagnoli, Amedeo Cavazza, Orfeo Cavazza, Aldo Dondi, Dante Ferrarini, Renato Guizzardi, Guerrino Maccaferri, Danio Manfredi, Ilario [ma Florino] Manfredini, Andrea Moscardini, Luigi Nanni, Renato Nanni, Marino Ragazzi, Rolando Ravaldi, Romano Ravaldi, Giuseppe Rinaldi, Annibale Roveri, Renzo Soli, Gilberto Tacconi, Ennio Turrini, Giovanni Turrini, Francesco Venturi, Aimone Veronesi, Renato Veronesi, Mauro Zanerini, Augusto Zanotti, Renzo Zuffi, Riniero Zuffi, Arteodoro Albertini, Angiolino Carini), Bologna (Dino Bedonni, Adriano Biondi, Sergio Casalini, Mario Faccioli, Antonio Grandi, Guglielmo Grossi, Carlo Mazzacurati, Corrado Pavignani, Emilio Rimondi [probabilmente ucciso a Sabbiuno di Paderno: v. Episodi di Sabbiuno di Paderno (BO), 14, 23 dicembre 1944], Sandro Rossi, Libero Spadoni [non figura tra gli uccisi a San Ruffillo, né tra i dispersi dopo il prelievo dal carcere; non compare nel Dizionario; forse si tratta di un errore di iscrizione sul monumento], Walter Tommasini), Malalbergo (Egidio Alberti, Ernesto Amaini, Primo Bacilieri, Azzo Carlini, Ilario Cenacchi, Antonio Corticelli, Tonino Costa, Adamo Fiorini, Orfeo Galletti, Umberto Gilioli, Romano Gualandi, Guido Minghetti, Vivaldo Orlandi, Oreste Pedrini, Giuseppe Pettazzoni, Dino Zucchini), Anzola Emilia (Pio Galli), Imola (Ugo Coralli, Otello Cardelli, Armando Gardi, Vladimiro Gollini, Walter Grandi, Enea Loreti, Rocco Marabini, Angelo Volta, Vittorio Zotti), Bondeno (Amedeo Benini, Ainis De Biagi, Idalgo Dondi, Atos [ma Pietro] Freddi, Giovanni Gavioli, Ilo Gigli, Bruno Pareschi, Florindo Tassinari). Sulla faccia recante i nomi degli imolesi e dei caduti di Bondeno si legge anche l’iscrizione: «Ai 107 sconosciuti il volto e il nome d’ogni spirito libero».
luogo della memoria a Bologna, stazione San Ruffillo
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Bologna, stazione San Ruffillo
Descrizione: Pannelli storico-espositivi sulle fucilazioni di San Ruffillo del 1945 realizzati nel 2008 per conto dell’Anpi del Quartiere Savena in collaborazione con l’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia di Bologna “Luciano Bergonzini” – Isrebo; cura del progetto di Roberta Mira e Paola Zagatti; testi di Andrea Ferrari e Paolo Nannetti. Uno dei pannelli è stato collocato alla stazione di San Ruffillo per “segnare” il luogo della strage
luogo della memoria a San Cesario sul Panaro
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: San Cesario sul Panaro
Descrizione: una via è intitolata a Manfredini.
monumento a Bologna, piazza Nettuno
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Bologna, piazza Nettuno
Descrizione: sacrario dei caduti partigiani; delle vittime del 02/03/1945 compaiono Ernesto Amaini, Enrico Bazzani, Ilario Cenacchi, Adamo Fiorini, Oreste Pedrini, Giuseppe Pettazzoni.