Descrizione
Località Uvaiolo, San Severino Marche, Macerata, Marche
Data 26 aprile 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 4
Numero vittime uomini 2
Numero vittime uomini adulti 2
Numero vittime di genere ignoto 2
Descrizione: Il mattino del 27 aprile alcuni contadini trovarono in località Uvaiolo, lungo la strada per Serrapretrona, quattro corpi riversi. Vennero lasciati lì abbandonati fino al 30 aprile quando sul luogo si recò per il riconoscimento il maresciallo dei carabinieri, Quintino Ciccaglioni, comandante della G.N.R. di Sanseverino, insieme a un subalterno. I corpi non furono inizialmente identificati. Uno aveva circa 27 anni e per i capelli biondi e i lineamenti delicati, si pensò fosse di nazionalità inglese; gli altri due non avevano segni particolari e dimostravano circa 30 anni d’età; un quarto indossava la divisa dell’esercito italiano. Quest’ultimo fu poi individuato come Giuseppe Maggiori, nativo di Cingoli e, allo stesso modo, un altro dei caduti fu successivamente riconosciuto come Armando Sargentoni, un bracciante nativo di Ancona. Nei confronti dei giovani non identificati venne redatto un circostanziato rapporto di polizia, mentre il pittore e fotografo sanseverinate, Remo Scuriatti, ha lasciato una tragica testimonianza fotografica dei partigiani uccisi.
Ad oggi si ignora la sorte dei quattro giovani. È verosimile pensare che i loro destini si unirono in qualche modo nel contesto dell’operazione di rastrellamento che le forze nazifasciste consumarono quel 26 aprile 1944 nel Sanseverinate. La bibliografia e la memorialistica, non totalmente concorde al riguardo, identificherebbe i due ignoti con dei prigionieri fuggiti da un campo di internamento della zona, e gli altri due con partigiani del battaglione Mario. Si ipotizza che Maggiori mentre compiva una delicata missione, si sia scontrato con una pattuglia tedesca, fosse stato catturato e trasportato a San Severino, dove sarebbe giunto verso l’imbrunire. Stanco e sfinito per il lungo cammino compiuto a piedi scalzi si sarebbe appoggiato al ciglio di un fossetto lungo la strada, in località Uvaiolo. Ordinatogli di rialzarsi, i tedeschi lo fecero mettere in piedi e gli scaricarono raffiche di mitra. Per somma ironia della sorte, lo stesso giorno che Giuseppe Maggiori cadeva fucilato, sua madre Antonia Ciciliani, vedova di Pacifico Maggiori veniva uccisa dai tedeschi a Castel Sant’Angelo di Cingoli e la sua casa data alle fiamme perché colpevole di aver dato alloggio ai partigiani. Anche Armando Sargentoni sarebbe stato catturato quello stesso giorno mentre riposava febbricitante in una cascina, sarebbe stato fatto camminare sotto la pioggia per vari chilometri fino a San Severino. Interrogato, malmenato, venne poi fucilato in località Uvaiolo.
Le salme furono inizialmente tumulate nel cimitero comunale di San Michele. Successivamente la salma di Maggiori fu trasportata a Cingoli e quella di Sargentoni in Ancona. Invece i resti ossei dell’ignoto partigiano slavo furono trasferiti nel 1973 al Sacrario dei caduti jugoslavi nel cimitero di Sansepolcro.
Modalità di uccisione: fucilazione
Tipo di massacro: rastrellamento
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Annotazioni: Ignoti militari tedeschi. Stando alle indicazioni del database di Gentile, nei giorni in cui si verificò l’ampia operazione di rastrellamento nella provincia di Macerata, che colpì anche il Sanseverinate, erano in zona:
Scheda compilata da Chiara Donati
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-07-17 10:25:48
Vittime
Elenco vittime
Maggiori Giuseppe, n. 15/09/1918 a Cingoli, residente a Castel Sant’Angelo, paternità Pacifico, coniugato con Giulia Cirioni, Qualifica di Partigiano comb. caduto, btg. Mario (22/09/1943 – 26/04/1944).
Sargentoni Armando, n. 22/07/1925 ad Ancona, Qualifica di Partigiano comb. caduto, Distaccamento Ferro (20/02/1944 – 26/04/1944), grado Sotto tenente.
Ignoto (si ipotizza nazionalità inglese).
Ignoto (si ipotizza nazionalità slava).
Elenco vittime partigiani 2
Maggiori Giuseppe
Sergentoni Armando
Elenco vittime prigionieri di guerra 2
Ignoti
Responsabili o presunti responsabili
Memorie
Memorie legate a questa strage
monumento a Cingoli
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Cingoli
Descrizione: Nel sacrario di S. Carlo a Cingoli sono scolpiti i nomi dei caduti della guerra di Liberazione nel territorio comunale e tra essi le vittime del 26 aprile risultano 14, tra cui Giuseppe Maggiori.
monumento a San Severino
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: San Severino
Anno di realizzazione: 1945
Descrizione: A San Severino, sul luogo dove sono stati ritrovati i corpi, è stata posta una piccola stele di marmo con quattro croci, eretta per iniziativa dell’A.N.P.I. di San Severino e inaugurata il 29 aprile 1945 nel corso di una commemorazione. In essa si legge l
lapide a Ancona, Piazza Ugo Bassi
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Ancona, Piazza Ugo Bassi
Descrizione: Il nome di Armando Sargentoni è ricordato nella città di Ancona in una lapide in Piazza Ugo Bassi
cippo a Ancona
Tipo di memoria: cippo
Ubicazione: Ancona
Descrizione: Il nome di Armando Sargentoni è ricordato nella città di Ancona in un cippo nei giardini pubblici
monumento a San Severino, viale Mazzini
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: San Severino, viale Mazzini
Descrizione: I nomi delle vittime sono tra quelli del monumento ai Caduti di San Severino, in viale Mazzini, realizzato per commemorare il ventennale della resistenza nel Maceratese.
onorificenza alla persona a
Tipo di memoria: onorificenza alla persona
Descrizione: Alla fine del conflitto, da parte del Comandane della Brigata Garibaldi di Ancona, colonnello Remo Corradi e del commissario politico Gino Grilli, fu avanzata la proposta di conferire a Sargentoni la medaglia d’oro al valor militare alla memoria con la mo