Descrizione
Località Palena, Palena, Chieti, Abruzzo
Data 17 febbraio 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 1
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini senza informazioni 1
Descrizione: All’estremità meridionale del gruppo della Majella, la lunga cresta del Porrara segna il confine tra le province di Chieti e L’Aquila e stacca il piano Cerreto e il Quarto Santa Chiara dall’alta valle del fiume Aventino, abbassandosi nel valico della Forchetta, a Palena, fino a 1260 m.
Tra le comunità aventinesi poste a ridosso della linea Gustav, Palena, per via della sua posizione strategica dovuta anche all’importanza dello snodo ferroviario omonimo, si trovò in una delle situazioni più drammatiche durante il conflitto, rimanendo un baluardo in mano tedesca per tutto il corso dell’autunno ’43 e dell’inverno 1944, insieme a Roccaraso, Campo di Giove ed altri paesi dell’altopiano.
Sin dall’inizio dell’occupazione dei primi nuclei di SS, avvenuta dalla metà di ottobre 1943, i presidi armati della Wehrmacht che si susseguirono compirono continue azioni di rastrellamento di civili con l’obiettivo di fornire manodopera ai lavori militari di fortificazione della Gustav e procedettero a perquisizioni e razzie delle abitazioni per il vettovagliamento dell’esercito in campo; il 2 novembre 1943, infine, gli occupanti imposero l’evacuazione totale del Paese e i genieri procedettero alla sistematica distruzione degli edifici, demolendo il 70% del patrimonio edilizio di Palena. Quanto scampato da tale devastazione fu colpito, il 13 gennaio 1944, da un bombardamento aereo alleato che colpì, in particolare, il quartiere della Valle e la chiesa di San Falco. Molti sfollati palenesi, contravvenendo all’ordine tedesco di sfollamento verso Nord, tentarono di attraversare la linea del fronte per raggiungere le zone liberate, altri trovarono rifugio nelle vicine località di Schito, Defense, Cerreto, Pietra Fragile, Casina di D’Onofrio, Casone della Castelletta e nel Convento di Sant’Antonio. È in questo contesto che matura la morte Donato Muscente, ucciso a colpi di fucile da due soldati tedeschi mentre tentava di sfuggire alla cattura.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Tipo di massacro: rastrellamento
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Annotazioni: In storiografia e nella memoria locale si ricorda come “Eroina Palenese” la giovane Rosa del Bene. La ragazza, di origini familiari profondamente cristiane e militante di Azione Cattolica, per sfuggire ad un tentativo di violenza messo in atto dalla soldataglia tedesca si suicidò il 25 novembre 1943 buttandosi da una finestra del “casino” di Vincenzo D’Onofrio in località “Cerreto” di Palena. (Mario Como, Palena nel corso dei secoli, Bastogi Editrice italiana, Foggia 2003, p.317.)
Numerosi furono i palenesi che ottennero attestati di benemerenza delle autorità militari angoloamericane per il soccorso prestato a prigionieri in fuga. Tra loro si annota anche la presenza Ettore Margadonna rifugiato a Palena, suo paese nativo.
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Sono molto attivi nelle iniziative commemorative gli alpini della sezione locale di Palena. Fondatore e fervido sostenitore nel corso degli anni ne è stato Vincenzo Rapa, Maresciallo degli Alpini e Sergente maggiore, che ha dato un grande contributo a preservare la memoria degli eventi di Palena in guerra.
Scheda compilata da Alessandra De Nicola e Nicola Palombaro
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-02-09 09:06:55
Vittime
Elenco vittime
Muscente Donato fu Antonio
Elenco vittime civili 1
Muscente Donato fu Antonio