Descrizione
Località Via Porta Nova angolo piazza Malpighi, Bologna, Bologna, Emilia-Romagna
Data 22 novembre 1944
Matrice strage Fascista
Numero vittime 1
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini adulti 1
Descrizione: Il 22 novembre 1944 verso le 14 l’avvocato Giorgio Maccaferri è prelevato dal suo ufficio da due militi in borghese appartenenti alla Brigata nera Eugenio Facchini. Il suo corpo senza vita è rinvenuto il mattino successivo in via Porta Nova angolo piazza Malpighi.
Negli stessi giorni sono prelevati e ritrovati morti per le strade della città altri tre noti pro-fessionisti: Pietro Busacchi, Alfredo Svampa, Francesco Pecori. La loro brutale uccisione pro-voca una reazione di grande allarmismo nella popolazione cittadina: l’esecuzione sommaria è letta infatti come un esplicito monito verso gli esponenti della borghesia bolognese che hanno scelto di non aderire alla RSI.
I nomi dei quattro uccisi figurano infatti nella ‘lista Jacchia': un elenco comprendente i nomi di un centinaio di intellettuali e imprenditori antifascisti bolognesi - probabilmente redatto negli stessi ambienti della Questura a giustificazione delle uccisioni – che secondo le autorità fasciste sarebbe stata trovata nella borsa del esponente del Partito d’Azione Mario Jacchia al momento del suo arresto a Parma il 3 agosto 1944.
Modalità di uccisione: fucilazione
Trattamento dei cadaveri: Esposizione dei cadaveri
Tipo di massacro: punitivo
--> Per saperne di più sulle tipologie
Estremi e note penali: f.12/1947 - Costa Aldo, Masi Pietro, Matteini Romeo
sentenza n. ? del 13/06/1947
Costa e Masi, appartenenti alla BBNN, sono accusati di aver eseguito tra il 21 e il 22/11/1944 su ordine del federale Pietro Torri la cattura e l’uccisione dell’avv. Alfredo Svampa, del medico Pietro Busacchi e di Giorgio Maccaferri; nonché il 25/11/1944 l’arresto dell’avv. Angelo Senin, condotto prima alla Caserma Borgolocchi, quindi il 15/12/1944 consegnato al cap. Gold comandante del Comando SS cittadino e, a se-guito di interrogatorio, rilasciato.
Costa ammette di aver compiuto insieme a due militi della BBNN l’arresto dell’avv. Senin, mentre nega - come Masi – qualsiasi coinvolgimento nel fermo e uccisione degli altri professionisti. I due imputati risul-tano però identificati da numerosi testimoni.
Nessuna prova è invece emersa a proposito dell’uccisione di Francesco Pecori.
La corte riconosce colpevoli Masi e Costa del reato ascrittogli, e li condanna a 30 anni di reclusione (Ricorso in Cassazione rigettato).
Annotazioni: Si veda anche le schede Via Camicie Nere, Bologna, 21.11.1944; Cavalcavia di San Donato, Bologna, 21.11.1944; Via Garofalo, Bologna, 22.11.1944.
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Conosciuta come l’eccidio dei professionisti la quadrupla uccisione di noti esponenti della borghesia bolo-gnese, inizialmente attribuita alle forze partigiane, su iniziativa del Prefetto Dino Fantozzi diviene oggetto di un’inchiesta interna all’ambito fascista
Scheda compilata da TONI ROVATTI
Scarica la scheda in formato .pdf
Le schede monografiche in formato .pdf sono coperte da diritto d'autore.
Ogni uso improprio o non consentito è punibile ai sensi di legge
Ultimo aggiornamento dei dati: 2017-04-29 14:38:45
Vittime
Elenco vittime
Maccaferri Giorgio, n. il 23/09/1897 a Medicina - legato ai partigiani
Direttore del polverificio Baschieri e Pellagri di Marano (Castenaso). Nel 1943 residente a Bologna. Negli anni della guerra, quando la proprietà del polverificio voleva imporre agli operai turni settimanali di 60 ore, si oppone. Aderisce al movimento di liberazione ed è da prima addetto ai collegamenti con la Brigata Stella Rossa, poi a disposizione dell?Intendenza del Comando unico militare Emilia Romagna CUMER per i rifor-nimenti di esplosivi alle brigate partigiane. Collabora anche con il servizio sanitario organizzato da Giusep-pe Beltrame, fornendo mezzi di trasporto per i feriti.
E\' ricordato nel Sacrario di Piazza Nettuno.
[Diz.V]
Elenco vittime legate a partigiani 1
Maccaferri Giorgio
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Aldo Costa
Nome Aldo
Cognome Costa
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile milite BBNN
Note procedimento f.12/1947 - Costa Aldo, Masi Pietro, Matteini Romeo sentenza n. ? del 13/06/1947 Costa e Masi, appartenenti alla BBNN, sono accusati di aver eseguito tra il 21 e il 22/11/1944 su ordine del federale Pietro Torri la cattura e l’uccisione dell’avv. Alfredo Svampa, del medico Pietro Busacchi e di Giorgio Maccaferri; nonché il 25/11/1944 l’arresto dell’avv. Angelo Senin, condotto prima alla Caserma Borgolocchi, quindi il 15/12/1944 consegnato al cap. Gold comandante del Comando SS cittadino e, a se-guito di interrogatorio, rilasciato. Costa ammette di aver compiuto insieme a due militi della BBNN l’arresto dell’avv. Senin, mentre nega - come Masi – qualsiasi coinvolgimento nel fermo e uccisione degli altri professionisti. I due imputati risul-tano però identificati da numerosi testimoni. Nessuna prova è invece emersa a proposito dell’uccisione di Francesco Pecori. La corte riconosce colpevoli Masi e Costa del reato ascrittogli, e li condanna a 30 anni di reclusione (Ricorso in Cassazione rigettato).
PIetro Masi
Nome PIetro
Cognome Masi
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile milite BBNN
Note procedimento f.12/1947 - Costa Aldo, Masi Pietro, Matteini Romeo sentenza n. ? del 13/06/1947 Costa e Masi, appartenenti alla BBNN, sono accusati di aver eseguito tra il 21 e il 22/11/1944 su ordine del federale Pietro Torri la cattura e l’uccisione dell’avv. Alfredo Svampa, del medico Pietro Busacchi e di Giorgio Maccaferri; nonché il 25/11/1944 l’arresto dell’avv. Angelo Senin, condotto prima alla Caserma Borgolocchi, quindi il 15/12/1944 consegnato al cap. Gold comandante del Comando SS cittadino e, a se-guito di interrogatorio, rilasciato. Costa ammette di aver compiuto insieme a due militi della BBNN l’arresto dell’avv. Senin, mentre nega - come Masi – qualsiasi coinvolgimento nel fermo e uccisione degli altri professionisti. I due imputati risul-tano però identificati da numerosi testimoni. Nessuna prova è invece emersa a proposito dell’uccisione di Francesco Pecori. La corte riconosce colpevoli Masi e Costa del reato ascrittogli, e li condanna a 30 anni di reclusione (Ricorso in Cassazione rigettato).