Descrizione
Località via Emilia Ponente ango-lo via Caravaggio, Bologna, Bologna, Emilia-Romagna
Data 20 aprile 1945
Matrice strage Fascista
Numero vittime 2
Numero vittime uomini 2
Numero vittime uomini adulti 2
Descrizione: Il pomeriggio del 20 aprile 1945, mentre fremono i preparativi del Comitato di liberazione nazionale e del Comando unico militare Emilia Romagna - CUMER per l’imminente liberazione della città, sono arrestati in piazza Trento Trieste i partigiani Giuseppe Bentivogli - segretario della federazione socialista bolognese, già attivo protagonista delle lotte contadine nel primo dopoguerra - e Sante Vincenzi - ufficiale di collega-mento del CUMER, incaricato di diffondere alle formazioni partigiane il messaggio radio per l’insurrezione, atteso dagli Alleati nel pomeriggio dello stesso giorno.
Bentivogli e Vincenzi si erano recati in piazza Trento Trieste per definire insieme a Giacomo Masi la nomi-na del nuovo comandante della Brigata Matteotti Pianura. Giunti sul luogo dell’appuntamento sono però riconosciuti da un informatore, che segnala la loro presenza ai militi fascisti ancora presenti nella vicina ca-serma di via Borgolocchi. Mentre Masi accortosi di movimenti sospetti riesce a fuggire, Bentivogli e Vin-cenzi sono catturati, torturati e infine uccisi nel corso della notte, quale ultimo atto di vendetta delle auto-rità fasciste locali in fuga verso nord. I loro corpi orribilmente sfigurati sono rinvenuti il mattino successivo nella zona di Santa Viola presso i Prati di Caprara, all’angolo fra Emilia Ponente e via Caravaggio.
La notizia della loro morte viene annunciata nelle prime ore della liberazione da un manifesto della fede-razione bolognese del PSI. Mentre sono in corso i festeggiamenti per la liberazione della città fra la com-mozione generale le loro salme sono trasportate nella sala d’Ercole di palazzo d’Accursio, seguite più tardi dalle spoglie di Otello Bonvicini, fucilato pochi giorni prima presso il Poligono di tiro.
Modalità di uccisione: fucilazione
Trattamento dei cadaveri: Esposizione dei cadaveri
Tipo di massacro: ritirata
--> Per saperne di più sulle tipologie
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): La matrice fascista della morte di Bentivogli e Vincenzi viene messa in dubbio nel dopoguerra, da chi ipo-tizza che gli Alleati avessero interesse ad ostacolare la riuscita dell\'insurrezione armata dei partigiani in cit-tà.
Scheda compilata da TONI ROVATTI
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-02-09 13:45:22
Vittime
Elenco vittime
Bentivogli Giuseppe ‘Liberel’ ‘Nonno’, n. il 3/2/1885 a Molinella - antifascista/partigiano
Operaio meccanico. Iscritto al PSI, al PSUI e al MUP. Ancora giovanissimo diviene fidato collaboratore di Giuseppe Massarenti. Eletto nel 1912 consigliere comunale per il PSI, è tra i principali dirigenti della lotta agraria a Molinella nel 1914. Dopo l’eccidio di Guarda nell’ottobre viene arrestato assieme ad oltre due-cento attivisti sindacali e lavoratori. Resta in carcere sino al 1919, quando viene rilasciato per amnistia. Nel 1920 entra nella Federterra bolognese contribuendo alla conquista del concordato Paglia-Calda. Nel 1920 è rieletto consigliare comunale di Molinella, quindi consigliere provinciale di Bologna. Bandito Massarenti - dopo l?assalto fascista del 1921 - insieme a Paolo Fabbri guida la lotta per la difesa dell?amministrazione comunale, del patrimonio cooperativo e delle leghe. Eletto vice sindaco subisce innumerevoli aggressioni fasciste. Nel 1922 si trasferisce a Bologna, dove nel 1923 viene aggredito dagli squadristi di Molinella e la-sciato morente sul selciato di viale XII Giugno. Passato al PSUI alla fine del 1922, diventa un dirigente della federazione riformista bolognese. Entra nella segreteria della Camera confederale del lavoro e nel 1925 rappresenta la Federterra nazionale al convegno unitario di tutte le organizzazioni contadine che si tiene a Milano. Rientrato a Bologna è arrestato nel 1926 assieme a numerosi dirigenti socialisti bolognesi ed è as-segnato al confino per 3 anni prima a Lampedusa (AG), poi a Pantelleria (TP) e a Ustica (PA), e infine a Ponza (LT). Nel 1930 torna a Molinella dove riprende, il lavoro di meccanico. Nel 1931 è nuovamente arre-stato e condannato a 5 anni di confino per propaganda antifascista, che sconta a Ponza. Liberato al termi-ne del 1932 per indulto, torna a Molinella dove vive da «esule in patria» per molti anni, costantemente vi-gilato dalla polizia politica e dai carabinieri. Nell?autunno del 1942 partecipa alla costituzione del MUP. La polizia lo arresta il 27/07/1943 per aver tentato di organizzare una manifestazione popolare per festeggia-re la fine del fascismo. Resta in carcere sino a metà agosto, quando viene processato dal tribunale militare e assolto. Mentre è detenuto, è nominato delegato per partecipare alla riunione nazionale della riunifica-zione socialista, dalla quale sarebbe nato il PSUP.
Dopo l?armistizio diventa vice segretario provinciale e regionale del partito socialista, pur continuando a risiedere a Molinella, dove è fra gli organizzatori della Brigata Matteotti Pianura. Nel marzo del 1944 si tra-sferisce a Bologna e contribuisce all?organizzazione delle tre brigate Matteotti, delle quali diviene commis-sario politico. Nel settembre è fra i promotori della rinascita della Camera confederale del lavoro e della Federterra, e di numerose agitazioni nelle campagne per rivendicare l?applicazione del vecchio concorda-to Paglia-Calda. In novembre è nominato segretario della federazione bolognese del PSI.
E\' ricordato nel Sacrario di Piazza Nettuno.
[Diz. II]
Vincenzi Sante ‘Mario’, n. il 6/8/1895 a Parma - antifascista/partigiano
Nel 1943 residente a Reggio Emilia. Comunista. Arrestato nel 1926 dalla Commissione provinciale di Reg-gio, è condannato a 3 anni di confino per attività antifascista, commutati nel 1927 in ammonizione. Ripresa l?attività antifascista, è arrestato con altri comunisti e rinviato al Tribunale speciale nel 1931 con l’accusa di costituzione del PCI e propaganda sovversiva. E’ condannato nel 1932 a 12 anni di carcere. Ottenuto un condono nel 1937 dalla Commissione provinciale di Reggio Emilia, è nuovamente condannato a 5 anni di confino per organizzazione comunista. Al termine di tale periodo è internato e viene rilasciato solo nell?agosto 1943.
Dopo l?8/09/1943 opera per l?organizzazione e la crescita del movimento partigiano operando a Bologna. Diviene un componente del CUMER con la funzione di ufficiale di collegamento con le brigate della Divi-sione Bologna. Tra il febbraio e gli inizi di marzo 1945 porta a termine una missione presso gli organismi di governo e del CLN nazionale nel Sud Italia.
E\' ricordato nel Sacrario di Piazza Nettuno.
[Diz. V]
Elenco vittime partigiani 2
Bentivogli Giuseppe
Vincenzi Sante
Responsabili o presunti responsabili
Memorie
Memorie legate a questa strage
onorificenza alla persona a
Tipo di memoria: onorificenza alla persona
Descrizione: Medaglia d’oro al valor militare alla memoria a Sante Vincenzi «Convinto assertore dei principi di libertà e fiero oppositore di qualunque forma di oppressione, impu-gnava le armi contro i nazifascisti rifulgendo per impareggiabile audacia e sprezzo del pericolo, varcava più volte le linee svolgendo brillantemente missioni importanti e delicate. Durante il compimento di una di esse veniva sorpreso da una pattuglia fascista che, dopo fiera lotta, riusciva a catturarlo. Sottoposto a di-sumane torture e a efferate sevizie, con il corpo straziato e l?animo indomo, non faceva alcuna rivelazione per non nuocere alla causa e ai compagni di lotta, finché il nemico, esasperato da tanto stoico silenzio, barbaramente lo freddava. Fulgida figura di cospiratore, di combattente e di martire» Bologna, settembre 1943 - aprile 1945
onorificenza alla persona a
Tipo di memoria: onorificenza alla persona
Descrizione: Medaglia d?oro al valor militare alla memoria a Giuseppe Bentivogli «Instancabile organizzatore di formazioni partigiane, si prodigava nella lotta di liberazione in moltissime azioni quanto mai rischiose mettendo sempre il nemico nelle più gravi difficoltà. Catturato, sopportava le atroci torture infertegli dal nemico con impassibile fermezza; condannato alla pena capitale affrontò la morte da eroe. Esempio fulgido di abnegazione e di indomito coraggio» Bologna, settembre 1943 - aprile 1945.
luogo della memoria a
Tipo di memoria: luogo della memoria
Descrizione: A Sante Vincenzi sono intitolate strade a Bologna, Reggio Emilia e Parma A Giuseppe Bentivogli sono intitolate strade a Bologna e Molinella; e una sezione del PSI a Bologna
monumento a Bologna, piazza del Nettuno
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Bologna, piazza del Nettuno
Descrizione: Sacrario dei caduti partigiani di Bologna e provincia, piazza del Nettuno
lapide a Bologna, via dei Poeti
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Bologna, via dei Poeti
Descrizione: Lapide Giuseppe Bentivogli e Paolo Fabbri
lapide a Bologna, Giardino medaglie d’oro partigiane, via Marzabotto 10/2
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Bologna, Giardino medaglie d’oro partigiane, via Marzabotto 10/2
Descrizione: Lapide Giuseppe Bentivogli Lapide Sante Vincenzi
lapide a Bologna, via Caravaggio 1
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Bologna, via Caravaggio 1
Anno di realizzazione: 1946
Descrizione: Lapide Sante Vincenzi e Giuseppe Bentivogli