CASAGLIA MARZABOTTO 29.09.1944
(Bologna - Emilia-Romagna)
Episodio di riferimento: MONTE SOLE, 29.09.1944-05.10.1944
Descrizione
Località Casaglia, Marzabotto, Bologna, Emilia-Romagna
Data 29 settembre 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 117
Numero vittime uomini 53
Numero vittime bambini 24
Numero vittime uomini ragazzi 3
Numero vittime uomini adulti 18
Numero vittime uomini anziani 8
Numero vittime donne 58
Numero vittime donne bambine 18
Numero vittime donne ragazze 5
Numero vittime donne adulte 29
Numero vittime donne anziane 6
Numero vittime di genere ignoto 6
Descrizione: Da Casaglia la mattina erano transitati i partigiani che, incalzati dalle truppe tedesche, si stavano rifugiando su Monte Sole. Verso Casaglia si erano diretti anche molti civili, cercando rifugio in chiesa.
Con i civili rimase il giovane parroco di S. Martino, don Ubaldo Marchioni, economo spirituale anche della sede vacante di Casaglia: quel giorno era dedicato a S. Michele Arcangelo, ed egli era partito da S. Martino per recarsi all’oratorio di Cerpiano, sacro all’Angelo Custode, e celebrare la messa. Arrivato a Casaglia, passando da Caprara, trovò la chiesa già piena di gente, e si fermò con loro.
Un gruppo di tedeschi entrò in chiesa e fece uscire le persone. E’ probabile (ma non esistono testimonianze certe (vedi Luca Baldissara e Paolo Pezzino, Il massacro. Guerra ai civili a Monte Sole, Bologna, il Mulino, 2009, pp. 156-159) che dentro la chiesa siano stati uccisi don Ubaldo Marchioni ed una giovane donna paralitica, Vittoria Nanni.
Nessuno fu interrogato dai tedeschi, che ordinarono ai prigionieri di uscire ed avviarsi verso Dizzola. La stessa strada porta anche al cimitero di Casaglia, distante poche centinaia di metri dalla chiesa: subito prima del cimitero vi è un bivio, e il sentiero sulla sinistra porta a Dizzola. Il gruppo degli ostaggi non imboccò mai quella strada: arrivati nelle vicinanze del cimitero, prima della deviazione per Dizzola, il gruppo, tutte donne e bambini, tranne un uomo di mezza età, fu fermato da un’altra pattuglia di tedeschi, composta, a seconda delle testimonianze, da 7 a 15 uomini. Colui che appariva il comandante li indirizzò verso il cimitero, ordinando ai suoi uomini di forzarne i cancelli di ferro. I tedeschi li fecero entrare, li raggrupparono davanti alla cappella, e montarono una grossa mitragliatrice su un treppiedi, armata da uno o due uomini che avevano nastri di cartucce attorno al corpo: cominciarono quindi a sparare. Anche un altro tedesco sparò con una grossa arma automatica. L’eccidio si compì in pochi minuti.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Tipo di massacro: massacro eliminazionista
--> Per saperne di più sulle tipologie
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Sull’episodio di Casaglia, assurto a simbolo del massacro di Marzabotto, le testimonianze “ufficiali”, raccolte in occasione delle varie inchieste giudiziarie che si succedettero fino alla celebrazione del processo a Reder, differiscono notevolmente da quelle riportate in libri o in occasione di cerimonie commemorative, molto più ricche di particolari. Già ad un anno di distanza troviamo invece nella narrazione pubblica tutti gli elementi che ne fanno quasi l’evento simbolo di tutta la catena di stragi di Monte Sole, anche se è ben difficile per lo storico risalire alla fonte delle notizie e verificarne l’autenticità. A Casaglia vi è una sede dei fratelli e delle sorelle cenobiti della Piccola Famiglia dell’Annunziata, fondata da don Giuseppe dossetti agli inizi degli anni cinquanta. Nel cimitero di Casaglia sono sepolti lo stesso Dossetti e don Luciano Gherardi, autore del libro Le querce di Monte Sole. Vita e morte delle comunità martiri fra Setta e Reno 1898-1944, Il Mulino, Bologna 1986. http://www.piccolafamigliadellannunziata.it/sede-di-montesole/
Scheda compilata da PAOLO PEZZINO
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2018-01-25 15:57:44
Vittime
Elenco vittime
Amaroli Roberto
Armaroli Quirico
Baietti Amelia
Barbari Alfredo
Barbari Mario
Barbari Rino
Barbieri Arrigo
Barbieri Luigi
Bartolini Clara
Benassi Germana
Benini Giovanna
Benini Maria
Betti Bianca
Betti Cleofe
Betti Fulvio Giovanni
Bonfiglioli Giuseppe
Buganè Marisa o Maria
Buganè Zaira
CADUTO IGNOTO
CADUTO IGNOTO
CADUTO IGNOTO
CADUTO IGNOTO
CADUTO IGNOTO
CADUTO IGNOTO
Camaggi Clelia
Canè Giuseppe
Cavallini Estiva
Ceri Giovanni
Ceri Giuseppina
Chirici Ginetta
Comellini Angelo
Dainesi Albertino o Alberto
Dani Alfonso
Ecchia Erminia
Fabbri Maria
Fantazzini Vittoria
Fanti Armando
Fanti Claudia
Fantini Augusto
Fortuzzi Iolanda
Fortuzzi Luigi
Frontini Giuseppe
Gherardi Clelia
Gherardi Tina
Grilli Eleonora
Laffi Arrigo
Laffi Francesco
Laffi Franco
Laffi Giorgio
Laffi Lea
Laffi Mirella
Landini Elvira
Lava Ilia
Lava Paolo
Marchioni don Ubaldo
Marescalchi Enrica
Mascagni Caterina
Massa Anna
Massa Mario
Mattioli Augusto
Mazzanti Angiolina
Mazzanti Giuseppina
Mazzei Bianca
Migliori Norina
Monari Vittorio
Monti Clelia
Nadalini Natalia
Nanni Augusto
Nanni Augusto Giovanni
Nanni Nerina
Nanni Vittoria
Opali Nazzarena
Paselli Cecilia
Paselli Claudio
Paselli Luigi
Paselli Luigia
Paselli Maria
Pedriali Amilcare
Pedriali Franca
Pedriali Gabriele
Pedriali Luigi
Piretti Domenico
Piretti Enzo
Piretti Riccardo
Pirini Giorgio
Quadri Luigia
Rocca Luigia
Rocca Maria Assunta
Rossi Callisto
Ruggeri Augusto
Ruggeri Lina
Ruggeri Maria
Sabbioni Adriana
Sabbioni Bruna
Sabbioni Giovanna
Sabbioni Irene
Sabbioni Otello
Soldati Franca
Soldati Vincenzo
Stanzani Antonio
Tedeschi Adalgisa
Tedeschi Antonina
Tedeschi Paolo
Tedeschi Zeno
Tonelli Alberto
Tonelli Argentina
Tonelli Bruno
Tonelli Giovanni
Tonelli Maria
Vannini Vito
Vegetti Imelde
Ventura Anna
Ventura Argia
Ventura Armando0
Vetri Ada
Zazzaroni Ersilia
Elenco vittime civili 116
Amaroli Roberto
Armaroli Quirico
Baietti Amelia
Barbari Alfredo
Barbari Mario
Barbari Rino
Barbieri Arrigo
Barbieri Luigi
Bartolini Clara
Benassi Germana
Benini Giovanna
Benini Maria
Betti Bianca
Betti Cleofe
Betti Fulvio Giovanni
Bonfiglioli Giuseppe
Buganè Marisa o Maria
Buganè Zaira
CADUTO IGNOTO
CADUTO IGNOTO
CADUTO IGNOTO
CADUTO IGNOTO
CADUTO IGNOTO
CADUTO IGNOTO
Camaggi Clelia
Canè Giuseppe
Cavallini Estiva
Ceri Giovanni
Ceri Giuseppina
Chirici Ginetta
Comellini Angelo
Dainesi Albertino o Alberto
Dani Alfonso
Ecchia Erminia
Fabbri Maria
Fantazzini Vittoria
Fanti Armando
Fanti Claudia
Fantini Augusto
Fortuzzi Iolanda
Fortuzzi Luigi
Frontini Giuseppe
Gherardi Clelia
Gherardi Tina
Grilli Eleonora
Laffi Arrigo
Laffi Francesco
Laffi Franco
Laffi Giorgio
Laffi Lea
Laffi Mirella
Landini Elvira
Lava Ilia
Lava Paolo
Marchioni don Ubaldo
Marescalchi Enrica
Mascagni Caterina
Massa Anna
Massa Mario
Mattioli Augusto
Mazzanti Angiolina
Mazzanti Giuseppina
Mazzei Bianca
Migliori Norina
Monari Vittorio
Monti Clelia
Nadalini Natalia
Nanni Augusto
Nanni Augusto Giovanni
Nanni Nerina
Nanni Vittoria
Opali Nazzarena
Paselli Cecilia
Paselli Claudio
Paselli Luigi
Paselli Luigia
Paselli Maria
Pedriali Amilcare
Pedriali Franca
Pedriali Gabriele
Pedriali Luigi
Piretti Domenico
Piretti Enzo
Piretti Riccardo
Pirini Giorgio
Quadri Luigia
Rocca Luigia
Rocca Maria Assunta
Rossi Callisto
Ruggeri Augusto
Ruggeri Lina
Ruggeri Maria
Sabbioni Adriana
Sabbioni Bruna
Sabbioni Giovanna
Sabbioni Irene
Sabbioni Otello
Soldati Franca
Soldati Vincenzo
Stanzani Antonio
Tedeschi Adalgisa
Tedeschi Antonina
Tedeschi Paolo
Tedeschi Zeno
Tonelli Alberto
Tonelli Argentina
Tonelli Bruno
Tonelli Giovanni
Tonelli Maria
Vannini Vito
Vegetti Imelde
Ventura Anna
Ventura Argia
Ventura Armando0
Vetri Ada
Zazzaroni Ersilia
Elenco vittime religiosi 1
Marchioni don Ubaldo
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Aufklärungs-Abteilung 3/16. SS-Panzer-Grenadier-Division “Reichsführer SS“
Tipo di reparto: Waffen-SS
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Adolf Schneider
Nome Adolf
Cognome Schneider
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Maresciallo Adolf Schneider, comandante di plotone della 3^ compagnia del SS AA 16;
Note procedimento Tribunale militare di la Spezia, procedimento n. 279/04 R.G.N.R., sentenza del 13 gennaio 2007: condanna all’ergastolo per ALBERS Paul, BAUMANN Josef, BICHLER Hubert, ROITHMEIER Max, SCHNEIDER Adolf, SCHNEIDER Max, SPIELER Kurt, TRÄGER Heinz Fritz (Heinrich), WACHE Georg, WULF Helmut
Nome del reparto nazista Waffen-SS
Nome del reparto Aufklärungs-Abteilung 3/16. SS-Panzer-Grenadier-Division “Reichsführer SS“
Albert Ekkehard
Nome Albert
Cognome Ekkehard
Note responsabile Tenente colonnello Ekkehard Albert, aiutante tattico (IA) addetto allo Stato maggiore della Divisione
Nome del reparto nazista Waffen-SS
Nome del reparto 16. SS-Panzer-Grenadier-Division “Reichsführer-SS“
Friedrich Schmidtkunz
Nome Friedrich
Cognome Schmidtkunz
Note responsabile Capitano Friedrich Schmidtkunz, comandante della 3^ compagnia del SS AA 16;
Nome del reparto nazista Waffen-SS
Nome del reparto Aufklärungs-Abteilung 3/16. SS-Panzer-Grenadier-Division “Reichsführer SS“
Fritz Alwin Schildbach
Nome Fritz Alwin
Cognome Schildbach
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Capitano Fritz Alwin Schildbach, capitano medico del SS AA 16
Nome del reparto nazista Waffen-SS
Nome del reparto 16. SS-Panzer-Grenadier-Division “Reichsführer-SS“
Giovanni Quadri
Nome Giovanni
Cognome Quadri
Ruolo nella strage Collaboratore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Un ruolo di istigazione dei tedeschi, o quanto meno di mancato intervento a favore dei rastrellati, fu attribuito al segretario del partito fascista repubblicano di Marzabotto, Lorenzo Mingardi, e a Giovanni Quadri, fascista repubblicano.
Note procedimento Lorenzo Mingardi, segretario del partito fascista repubblicano di Marzabotto, condannato a morte dalla Corte straordinario d’assise di Brescia il 17 ottobre 1945; Giovanni Quadri, condannato a 30 anni. Sentenza annullata dalla Corte di Cassazione e procedimento rinviato alla Sezione speciale della Corte di assise di Bergamo, che il 30 settembre 1946 condannava a 30 anni di carcere Mingardi, 10 anni e 8 mesi Quadri.
Helmut Loos
Nome Helmut
Cognome Loos
Note responsabile Maggiore Helmut Loos, ufficiale di Stato maggiore della Divisione incaricato della sicurezza (IA).
Nome del reparto nazista Waffen-SS
Nome del reparto 16. SS-Panzer-Grenadier-Division “Reichsführer-SS“
Hubert Bichler
Nome Hubert
Cognome Bichler
Note responsabile Maresciallo Hubert Bichler, comandante di plotone della 3^ e della 1^compagnia del SS AA 16;
Nome del reparto nazista Waffen-SS
Nome del reparto Aufklärungs-Abteilung 3/16. SS-Panzer-Grenadier-Division “Reichsführer SS“
Lorenzo Mingardi
Nome Lorenzo
Cognome Mingardi
Ruolo nella strage Collaboratore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Un ruolo di istigazione dei tedeschi, o quanto meno di mancato intervento a favore dei rastrellati, fu attribuito al segretario del partito fascista repubblicano di Marzabotto, Lorenzo Mingardi, e a Giovanni Quadri, fascista repubblicano.
Note procedimento Lorenzo Mingardi, segretario del partito fascista repubblicano di Marzabotto, condannato a morte dalla Corte straordinario d’assise di Brescia il 17 ottobre 1945; Giovanni Quadri, condannato a 30 anni. Sentenza annullata dalla Corte di Cassazione e procedimento rinviato alla Sezione speciale della Corte di assise di Bergamo, che il 30 settembre 1946 condannava a 30 anni di carcere Mingardi, 10 anni e 8 mesi Quadri.
Max Paustian
Nome Max
Cognome Paustian
Note responsabile Capitano Max Paustian, comandante la 16^ SS Divisions-Begleit-Kompanie (compagnia d’accompagnamento comando della Divisione
Nome del reparto nazista Waffen-SS
Nome del reparto 16. SS-Panzer-Grenadier-Division “Reichsführer-SS“
Max Simon
Nome Max
Cognome Simon
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Generale Max Simon, comandante la 16^ Panzergrenadier Division “Reichsführer SS”
Note procedimento Max Simon, generale comandante la 16^ Divisione “Reichsführer-ss”, condannato a morte da un tribunale militare britannico a Padova, in data 26 giugno 1947. Sentenza commutata in carcere.
Nome del reparto nazista Waffen-SS
Nome del reparto 16. SS-Panzer-Grenadier-Division “Reichsführer-SS“
Paul Albers
Nome Paul
Cognome Albers
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Tenente Paul Albers, aiutante di battaglione del SS AA 16
Note procedimento Tribunale militare di la Spezia, procedimento n. 279/04 R.G.N.R., sentenza del 13 gennaio 2007: condanna all’ergastolo per ALBERS Paul, BAUMANN Josef, BICHLER Hubert, ROITHMEIER Max, SCHNEIDER Adolf, SCHNEIDER Max, SPIELER Kurt, TRÄGER Heinz Fritz (Heinrich), WACHE Georg, WULF Helmut
Nome del reparto nazista Waffen-SS
Nome del reparto 16. SS-Panzer-Grenadier-Division “Reichsführer-SS“
Walter Reder
Nome Walter
Cognome Reder
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Maggiore Walter Reder, comandante del 16^ SS Panzer-Aufkl?rungs-Abteilung (battaglione esplorante, sigla: SS AA 16) della Divisione
Note procedimento Max Simon, generale comandante la 16^ Divisione “Reichsführer-ss”, condannato a morte da un tribunale militare britannico a Padova, in data 26 giugno 1947. Sentenza commutata in carcere.
Nome del reparto nazista Waffen-SS
Nome del reparto 16. SS-Panzer-Grenadier-Division “Reichsführer-SS“
Wilhelm Ernst Kusterer
Nome Wilhelm Ernst
Cognome Kusterer
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Sergente Wilhelm Ernst Kusterer, della 3^ compagnia del SS AA 16;
Note procedimento Tribunale militare di la Spezia, procedimento n. 279/04 R.G.N.R., sentenza del 13 gennaio 2007: assoluzione per BECKER Hermann August, FINSTER Günther, GUDE Walter Ernst, KUSTERER Wilhelm Ernst, PIEPEPENSCHNEIDER Albert, STOCKINGER Franz, TIEGEL Otto Erhart, per non aver commesso il fatto
Nome del reparto nazista Waffen-SS
Nome del reparto Aufklärungs-Abteilung 3/16. SS-Panzer-Grenadier-Division “Reichsführer SS“
Sentenze dei tribunali militari riferite a episodi comprendenti o attinenti a questo
Memorie
Memorie legate a questa strage
onorificenza alla città a
Tipo di memoria: onorificenza alla città
Anno di realizzazione: 1949
Descrizione: Il 25 settembre 1949 il Presidente della Repubblica Italiana Luigi Einaudi insignì Marzabotto della Medaglia d’Oro al Valore Militare
onorificenza alla persona a
Tipo di memoria: onorificenza alla persona
Descrizione: Don Giovanni Fornasini, insignito di medaglia d’oro al valor militare, in realtà non faceva parte della brigata “Stella Rossa” e non era partigiano combattente. È morto il 13 ottobre 1944 mentre seppelliva i corpi delle vittime degli eccidi dei giorni precedenti. Il suo corpo fu ritrovato solo a fine guerra, il 22 aprile 1945, presso il cimitero di San Martino, con la testa staccata dal corpo. Non è mai stato chiarito definitivamente se sia stato ucciso dai tedeschi o colpito da un colpo di artiglieria. Dal 1998 è in corso il processo canonico per la sua beatificazione, che nel 2011 ha concluso la fase diocesana
luogo della memoria a Monte Sole
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Monte Sole
Descrizione: Scuola di pace di Monte Sole, con struttura operativa nel parco storico di Monte Sole
luogo della memoria a Monte Sole
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Monte Sole
Descrizione: Parco Storico di Monte Sole-Macroarea Emilia-Orientale, Via Porrettana Nord 4f, 40043, Marzabotto (con biblioteca e archivio relativo alla strage). Centro visite Il Poggiolo, del Parco Storico di Monte Sole, Via S. Martino 25, 40043, Marzabotto
luogo della memoria a Monte Sole
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Monte Sole
Descrizione: Cippo in memoria della brigata partigiana Stella Rossa, sulla cima di Monte Sole
monumento a Monte Sole
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Monte Sole
Descrizione: Sacrario
luogo della memoria a Monte Sole
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Monte Sole
Descrizione: Sacrario
lapide a Casaglia
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Casaglia
Descrizione: Lapidi sono apposte sia nella chiesa sia nel cimitero di Casaglia