Descrizione
Località Casteldebole, Bologna, Bologna, Emilia-Romagna
Data 30 ottobre 1944 - 31 ottobre 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 10
Numero vittime uomini 10
Numero vittime uomini adulti 8
Numero vittime uomini senza informazioni 2
Descrizione: Nell’autunno del 1944, in considerazione della rapida avanzata estiva delle forze anglo-americane verso l’Appennino e ipotizzando, erroneamente, che la liberazione dell’Italia sarebbe avvenuta a breve, i dirigenti del movimento partigiano bolognese ed emiliano-romagnolo diedero ordine alle formazioni armate di convergere sulle principali città della regione per liberare i centri cittadini prima dell’arrivo degli Alleati, così da accreditare la Resistenza come forza militare e politica per il presente e il futuro. Un gruppo di ventuno partigiani della 63ª brigata Garibaldi Bolero, attiva nella pianura e nella prima collina di Bologna a ovest e a sud-ovest della città, il 29 ottobre 1944 si spostò dall’area di Casalecchio di Reno e Monte San Pietro (BO) verso Borgo Panigale per entrare a Bologna. Del gruppo faceva parte il nucleo di comando della brigata. Giunti a Casteldebole in prossimità del fiume Reno per i partigiani fu impossibile attraversare il corso d’acqua in piena per le abbondanti piogge e si dovettero accampare in una cava di ghiaia per passare la notte. La mattina del 30 ottobre 1944 militari tedeschi appartenenti alla 16ª divisione SS Reichsführer-SS in azione di rastrellamento nella zona vennero a contatto con i partigiani della 63ª. Ne nacque un aspro conflitto durato a lungo, al termine del quale morirono tutti i partigiani tranne Alessandro Ventura, che originario di Casteldebole aveva trascorso la notte a casa sua ed era intervenuto nella battaglia, riuscendo poi a fuggire. Fu catturato in seguito e ucciso a Bologna con altri partigiani nei pressi di via Riva Reno nell’aprile 1945 (v. Episodio di Bologna, 17 aprile 1945). Durante la battaglia tra partigiani e nazisti, restarono uccisi cinque civili che tentavano di raggiungere dei ripari avendo sentito suonare l’allarme aereo per un imminente attacco di uno stormo angloamericano. Si trattava di Raffaele Merighi, Nello Santandrea, Alfredo Galli, Augusto Pedrini e Enrico Sgarzi, uomini per lo più anziani. Non è chiaro se furono colpiti incidentalmente o volontariamente dai tedeschi. Terminato lo scontro con i partigiani i tedeschi, tra il 30 e il 31 ottobre 1944, effettuarono un rastrellamento per compiere una rappresaglia, non è certo se per vendicare la morte di un loro ufficiale e il ferimento di alcuni soldati o se per punire gli abitanti della località in cui era avvenuta la battaglia. In ogni caso i tedeschi fermarono dieci uomini e li uccisero legandoli con filo di ferro per le mani e per il collo alle colonne e ad un cancello sotto il portico della via principale di Casteldebole e poi mitragliandoli. I corpi delle vittime furono lasciati esposti per alcuni giorni impedendo ai familiari di seppellirli. I tedeschi incendiarono anche alcune abitazioni e distrussero, in questo modo, i corpi dei cinque uomini rimasti uccisi nel corso della battaglia il giorno precedente che erano stati portati all’interno delle case dai loro familiari.
La modalità ricorda da vicino quella messa in atto a Casalecchio di Reno pochi giorni prima dal reparto carristi della 16ª divisione Reichsführer-SS (v. Episodio di Casalecchio di Reno (BO), 10 ottobre 1944).
Modalità di uccisione: fucilazione,uccisione con armi da fuoco
Violenze connesse: incendio di abitazione
Trattamento dei cadaveri: Esposizione,Occultamento dei cadaveri
Tipo di massacro: rappresaglia
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Estremi e note penali: - Nel 1967 il giudice istruttore presso la procura del tribunale militare di La Spezia, competente per i fatti di Casteldebole, emise una sentenza di non doversi procedere nel procedimento a carico di ignoti militari tedeschi per le uccisioni del 31 ottobre 1944 e per incendio perché non era stato possibile identificare i responsabili dei reati, né era possibile esperire nuove indagini dato il molto tempo trascorso.
- Il maggiore Walter Reder della 16ª divisione SS Panzergrenadier Reichsführer-SS al processo celebrato a suo carico davanti al tribunale militare di Bologna nel 1951 fu imputato anche per i fatti di Casteldebole e fu assolto per il fatto specifico per insufficienza di prove. Alcuni testimoni, sia nell’immediato periodo dopo la battaglia e la strage, sia al processo dichiararono di aver visto un ufficiale tedesco con un braccio solo, che identificarono con Reder, a Casteldebole. Reder negò sempre di essersi trovato sul luogo il 30-31 ottobre 1944. Potremmo essere di fronte ad uno dei numerosi episodi di violenza attribuiti a Reder, noto per il massacro di Monte Sole.
- 1946: inchiesta dei carabinieri.
- 1960: archiviazione provvisoria delle indagini alleate (il fascicolo su Casalecchio entrò a far parte del cosiddetto “Armadio della vergogna”).
- 1967
Annotazioni: - Secondo alcune fonti combattimento e rappresaglia si svolsero lo stesso giorno: 30 ottobre 1944; secondo altre fonti, tra cui la documentazione dei carabinieri raccolta nel dopoguerra la rappresaglia fu effettuata il 31 ottobre.
- Nelle testimonianze di Cesare Bianchi si lascia intendere che non tutti i partigiani furono uccisi in combattimento, ma che alcuni furono catturati, torturati e infine uccisi.
- Il Sito storia e memoria di Bologna inserisce tra le vittime della strage di Casteldebole anche i cinque uomini rimasti uccisi durante gli scontri tra tedeschi e partigiani.
- Nel Dizionario Borrelli, che compare come Borelli, risulta ucciso in via del Faggiolo a Borgo Panigale il 02/11/1944.
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): - Sul cippo presso il fiume Reno a Casteldebole la lapide posta nel 2005 da Anpi di Bologna e Comune di Bologna - Quartiere Borgo Panigale, le SS coinvolte nella battaglia sono indicate come appartenenti all’unità comandata da Walter Reder. Anche la lapide di via Caduti di Casteldebole angolo via Ghiare menziona Reder come responsabile. Effettivamente furono i tedeschi della 16ª Waffen-SS Reichsführer-SS ad effettuare il rastrellamento nella zona di Casteldebole, a scontrarsi con i partigiani e a compiere la rappresaglia, ma Reder, imputato anche per i fatti di Casteldebole al processo davanti al tribunale militare di Bologna nel 1951, fu assolto per il fatto specifico per insufficienza di prove. Alcuni testimoni, sia nell’immediato periodo dopo la battaglia e la strage, sia al processo dichiararono di aver visto un ufficiale tedesco con un braccio solo, che identificarono con Reder, a Casteldebole. Reder negò sempre di essersi trovato sul luogo il 30-31 ottobre 1944. Potremmo essere di fronte ad uno dei numerosi episodi di violenza attribuiti a Reder, noto per il massacro di Monte Sole.
Scheda compilata da ROBERTA MIRA
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2018-01-25 17:25:14
Vittime
Elenco vittime
Baesi (o Baiesi) Mario, nato a Borgo Panigale di Bologna il 10/05/1926, cuoco. Riconosciuto partigiano nella 9ª brigata Santa Justa dal 17/06/1944 al 31/10/1944.
Borrelli (o Borelli) Ugo, nato a Reggio Emilia il 26/03/1917, residente a Bologna, tipografo. Riconosciuto partigiano.
Calzati Alfonso, nato a San Giovanni in Persiceto (BO) il 16/02/1902, residente a Bologna, fornaio. Riconosciuto partigiano nella 63ª brigata Garibaldi Bolero.
Casagrande Giuseppe, nato a San Giovanni in Persiceto (BO) il 31/05/1908, residente a Bologna, calzolaio. Riconosciuto partigiano dal 10/02/1944 al 30/10/1944 nella 63ª brigata Garibaldi Bolero.
Fiorini Afro, nato a San Giovanni in Persiceto (BO) il 12/02/1910, bracciante. Partecipò alla Resistenza nella divisione Modena. Riconosciuto partigiano.
Gamberini Vincenzo, nato a Borgo Panigale di Bologna il 24/07/1914, residente a Bologna, operaio. Partigiano nella divisione Modena. Riconosciuto partigiano dal 10/02/1944 al 301/10/1944.
Lambertini Medardo, nato a Borgo Panigale di Bologna il 28/02/1902, residente a Bologna, muratore. Civile.
Marchesini Marco, nato a Bologna il 26/09/1925. Partigiano della 63ª brigata Garibaldi Bolero secondo il sito Storia e memoria di Bologna. Non certo se riconosciuto ufficialmente.
Montanari Filippo, nato a Bologna il 27/05/1896, trippaio. Civile.
Perini Giordano, nato a San Paolo del Brasile il 22/04/1906, residente a Bologna. Riconosciuto partigiano dal 10/02/1944 al 30/10/1944 nella 63ª brigata Garibaldi Bolero.
Elenco vittime civili 2
Lambertini Medardo,
Montanari Filippo
Elenco vittime partigiani 8
Baesi (o Baiesi) Mario,
Borrelli (o Borelli) Ugo,
Calzati Alfonso,
Casagrande Giuseppe,
Fiorini Afro,
Gamberini Vincenzo,
Marchesini Marco,
Perini Giordano
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Walter Reder
Nome Walter
Cognome Reder
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Il maggiore Walter Reder della 16ª divisione SS Panzergrenadier Reichsführer-SS al processo celebrato a suo carico al processo davanti al tribunale militare di Bologna nel 1951 fu imputato anche per i fatti di Casteldebole e fu assolto per il fatto specifico per insufficienza di prove. Alcuni testimoni, sia nell’immediato periodo dopo la battaglia e la strage, sia al processo dichiararono di aver visto un ufficiale tedesco con un braccio solo, che identificarono con Reder, a Casteldebole. Reder negò sempre di essersi trovato sul luogo il 30-31 ottobre 1944. Potremmo essere di fronte ad uno dei numerosi episodi di violenza attribuiti a Reder, noto per il massacro di Monte Sole.
Note procedimento - Nel 1967 il giudice istruttore presso la procura del tribunale militare di La Spezia, competente per i fatti di Casteldebole, emise una sentenza di non doversi procedere nel procedimento a carico di ignoti militari tedeschi per le uccisioni del 31 ottobre 1944 e per incendio perché non era stato possibile identificare i responsabili dei reati, né era possibile esperire nuove indagini dato il molto tempo trascorso. - Il maggiore Walter Reder della 16ª divisione SS Panzergrenadier Reichsführer-SS al processo celebrato a suo carico davanti al tribunale militare di Bologna nel 1951 fu imputato anche per i fatti di Casteldebole e fu assolto per il fatto specifico per insufficienza di prove. Alcuni testimoni, sia nell’immediato periodo dopo la battaglia e la strage, sia al processo dichiararono di aver visto un ufficiale tedesco con un braccio solo, che identificarono con Reder, a Casteldebole. Reder negò sempre di essersi trovato sul luogo il 30-31 ottobre 1944. Potremmo essere di fronte ad uno dei numerosi episodi di violenza attribuiti a Reder, noto per il massacro di Monte Sole. - 1946: inchiesta dei carabinieri. - 1960: archiviazione provvisoria delle indagini alleate (il fascicolo su Casalecchio entrò a far parte del cosiddetto “Armadio della vergogna”). - 1967
Memorie
Memorie legate a questa strage
cippo a Bologna, via Brigata Bolero
Tipo di memoria: cippo
Ubicazione: Bologna, via Brigata Bolero
Descrizione: cippo nei pressi del fiume Reno che ricorda i partigiani morti nella battaglia.
monumento a Bologna, via Caduti di Casteldebole
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Bologna, via Caduti di Casteldebole
Descrizione: monumento ai caduti di Casteldebole.
lapide a Bologna, via Caduti di Casteldebole, angolo via Ghiare
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Bologna, via Caduti di Casteldebole, angolo via Ghiare
Descrizione: lapide che ricorda la rappresaglia
monumento a Bologna, piazza del Nettuno
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Bologna, piazza del Nettuno
Descrizione: nel sacrario dei caduti partigiani sono ricordati Adani, Baesi (o Baiesi), Calari, Calzati, Casagrande, D’Errico, Fanti, Fiorini, Franceschini, Galli, Gamberini, Magagnoli, Marchioni, Masetti Arvedo, Masetti Corrado, Merighi, Migliori, Murotti, Pedrini Augusto, Pedrini Attilio, Poli, Rondine (o Rondina), Santandrea, Seghi, Spisni, Testoni, Venturoli.
monumento a Bologna, cimitero della Certosa
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Bologna, cimitero della Certosa
Descrizione: nel monumento-ossario dei caduti partigiani sono sepolti Fanti, Galli, Marchesini, Marchioni, Migliori, Pedrini Augusto
luogo della memoria a Bologna
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Bologna
Descrizione: sono state intitolate strade a Caduti di Casteldebole (continua prendendo il nome di via 63ª brigata Garibaldi Bolero in territorio di Casalecchio di Reno), Brigata Bolero, Karaton, Corrado Masetti, Monaldo Calari.
luogo della memoria a Casalecchio di Reno
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Casalecchio di Reno
Descrizione: una strada è intitolata alla 63ª brigata Garibaldi Bolero (continua prendendo il nome di via Caduti di Casteldebole in territorio di Bologna).
luogo della memoria a Zola Predosa
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Zola Predosa
Descrizione: sono state intitolate strade a Corrado Masetti, Ubaldo Poli, Monaldo Calari.
onorificenza alla persona a
Tipo di memoria: onorificenza alla persona
Descrizione: - La 63ª brigata Garibaldi assunse il nome Bolero in onore di Corrado Masetti. - Un battaglione della 63ª brigata Garibaldi assunse il nome Monaldo in onore di Calari. - Medaglia d’oro al valor militare alla memoria a Corrado Masetti e a Monaldo Calari. - Medaglia d’argento al valor militare alla memoria a Ubaldo Poli.