Descrizione
Località Marischio, San Donato, Fabriano, Ancona, Marche
Data 19 giugno 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 1
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini adulti 1
Descrizione: Sull’Arceviese, il 19/6/1944, alle 5 del mattino, poco dopo il cimitero di Marischio, i partigiani lanciano una bomba sulla colonna tedesca in ritirata verso la Linea Gotica. Non ci sono morti, solo feriti. A Marischio sentono gli spari. Una mezzora dopo il paese è invaso dai tedeschi, comandati da un ufficiale che, non trovando nessuno, si reca nella casa del parroco. Questi gli risponde di non sapere nulla dell’accaduto, “essendo persona dedita al ministero sacerdotale, che è patriota, ma non nel senso di ribelle, bensì in quello di perfetto italiano”. Tale affermazione, forse, gli è fatale. Invitato a recarsi sul luogo dell’attentato per essere interrogato, don David chiede di potersi vestire. Temendo di essere ritenuto responsabile si butta giù dal balcone che dà sull’orto e scappa. Di corsa giunge a Serradica, dove informa dei fatti l’amico don Ermete Scattoloni. Frattanto a Marischio i tedeschi rastrellano 19 uomini. Minacciano di ucciderli se il parroco non si presenta entro le ore 20. Subito i paesani si mettono alla sua ricerca. Da Serradica don David s’ incammina verso Gualdo Tadino, sua terra d’origine. Raggiunto da don Ermete, si convince che gli ostaggi devono essere salvi. Torna indietro. A Marischio è accolto tra le ingiurie. Raggiunge San Donato prima delle ore 20. Il comandante tedesco, il tenente Kesserling (figlio adottivo del generale) lo imprigiona e libera gli ostaggi. La dichiarazione del parroco di essere un “patriota”, forse, lo qualifica come “partigiano”. Perciò lo dichiara colpevole. In quelle ore drammatiche ha il conforto dei sandonatesi e del collega don Sante Romitelli, che lo esorta a fare la volontà di Dio. Alle ore 22 del 19 giugno 1944, sotto il temporale, è condotto a circa 200 metri dal paese e gli fanno scavare la fossa. Lo fucilano. A guidare il plotone d’esecuzione è il tenente Riccard (il cognome è sconosciuto), di origine austriaca. A colpi di badile sistemano il cadavere, poi lo ricoprono frettolosamente con la terra. Il corpo di don David è scoperto il giorno dopo. Il 21 giugno la salma è ricomposta. Il 22 giugno si svolgono i funerali, a cui partecipano solo i sandonatesi. “Di Marischio nessuno si fa vedere, all’infuori dei suoi familiari”.
Modalità di uccisione: fucilazione
Tipo di massacro: rappresaglia
--> Per saperne di più sulle tipologie
Estremi e note penali: Il procedimento è in corso di svolgimento (a seguirlo, tra gli altri, è il maresciallo dei carabinieri Trivelli).
Tribunale competente: Procura Militare di Roma, Sezione crimini di guerra.
Annotazioni: I dubbi riguardano la volontà di certa storiografia di decontestualizzare la vicenda di don David Berrettini e di presentarla come del tutto estranea agli avvenimenti a lui contemporanei, quando anche nel piccolo paese di Marischio il conflitto tra i nazifascisti e la Resistenza era aperto.
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Il tipo di memoria consolidatasi nella comunità locale è quella presentata. Terenzio Baldoni sostiene che la morte di don Berrettini non fu casuale, come confermano alcuni fatti. In primo luogo, è vero che i tedeschi subirono un attacco partigiano, come ha sostenuto la storiografia cattolica per sottolineare le responsabilità dei partigiani, oppure hanno inventato l’attacco per simulare la rappresaglia ed eliminare il parroco, da loro considerato un collaboratore della Resistenza, dal momento che in paese furono in molti a non udire spari (si legga le testimonianze di Carlo Canavari e Carlo Bilei)? In secondo luogo il parroco di Marischio era da tempo nel mirino delle autorità nazifasciste che vedevano in lui un simpatizzante dei partigiani e dei renitenti alla leva del piccolo paese. Egli aveva subìto anche delle minacce e delle perquisizioni, forse in seguito alla delazione di qualcuno che era sfollato nella sua canonica (il maresciallo dei carabinieri?). Infine, fatto assai singolare, il 2 maggio 1944 gli fu ingiunto dal comando della GNR di presenziare alla fucilazione dei due patrioti Ivan Silvestrini ed Elvio Pigliapoco, avvenuta nel cimitero di Santa Maria di Fabriano (località distante diversi km da Marischio. È possibile che non fosse disponibile alcun prete delle parrocchie cittadine?), affinché capisse cosa lo attendeva nel caso si ostinasse a manifestare ostilità nei confronti del regime. Considerando tali precedenti, si può immaginare che quando i tedeschi lo invitarono a seguirli sul luogo dell’accaduto si vide morto e, preso dal panico, preferì fuggire.
Scheda compilata da TERENZIO BALDONI
Scarica la scheda in formato .pdf
Le schede monografiche in formato .pdf sono coperte da diritto d'autore.
Ogni uso improprio o non consentito è punibile ai sensi di legge
Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-06-25 14:34:32
Vittime
Elenco vittime
Berrettini Don David nasce a Palazzo di Gualdo Tadino (Perugia) l’11 Giugno 1908, paternità Enrico. Compie gli studi nel seminario diocesano di Nocera Umbra e nel seminario regionale di Assisi. Ordinato sacerdote il 24 Giugno 1933 nella Cattedrale di Gualdo Tadino, è nominato parroco di Marischio, in comune di Fabriano, diocesi di Nocera e Gualdo, il 1° Novembre 1936.
Nel mese di ottobre 1944, a distanza di quattro mesi dalla morte, per interessamento di mons. Vittor Ugo Righi (poi vescovo, alla segreteria di Stato in Vaticano), gualdese come don Berrettini, la salma del sacerdote è trasportata dal cimitero di San Donato a quello di Gualdo Tadino e tumulata nella tomba dei sacerdoti di quella zona.
Qualifica Caduto per rappresaglia, riconosciutagli il 24/03/1947 ad Ascoli Piceno
Elenco vittime religiosi 1
Berrettini don David
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Ricard Sconosciuto
Nome Ricard
Cognome Sconosciuto
Ruolo nella strage Autore
Stato nominativo generico o non identificato emerso dalla documentazione
Note responsabile Il tenente che guida il plotone di esecuzione si chiamava Riccard. Di lui non si conosce il cognome: viene descritto come fisicamente snello, elegante, di nazionalità austrica.
Note procedimento Il procedimento è in corso di svolgimento (a seguirlo, tra gli altri, è il maresciallo dei carabinieri Trivelli). Tribunale competente: Procura Militare di Roma, Sezione crimini di guerra.
Sconosciuto Kesselring
Nome Sconosciuto
Cognome Kesselring
Ruolo nella strage Autore
Stato nominativo generico o non identificato emerso dalla documentazione
Note responsabile Tenente, figlio del generale
Note procedimento Il procedimento è in corso di svolgimento (a seguirlo, tra gli altri, è il maresciallo dei carabinieri Trivelli). Tribunale competente: Procura Militare di Roma, Sezione crimini di guerra.
Memorie
Memorie legate a questa strage
Hier klicken, um mehr zu erfahren
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Fabriano, luogo dell\'uccisione
Descrizione: Sul luogo dove viene fucilato don Berrettini (poco distante dal centro del paese di San Donato) si trova una croce in pietra confitta nel terreno
monumento a Fabriano, San Donato, Piazza centrale
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Fabriano, San Donato, Piazza centrale
Descrizione: Monumento in memoria della vittima
onorificenza alla città a Fabriano
Tipo di memoria: onorificenza alla città
Ubicazione: Fabriano
Anno di realizzazione: 1978
Descrizione: Il 25 aprile 1978 Fabriano è stata insignita della Medaglia di Bronzo al Valore Militare.
onorificenza alla persona a
Tipo di memoria: onorificenza alla persona
Anno di realizzazione: 1996
Descrizione: Al fratello Raffaele Berrettini è stata consegnata nel 1996 la Medaglia d’Oro al Valore Civile dal Prefetto di Ancona Colli e dal Sindaco di Fabriano Giancarlo Castagnari.
commemorazione a Marischio, Fabriano
Tipo di memoria: commemorazione
Ubicazione: Marischio, Fabriano
Descrizione: Da qualche anno il Centro Studi don Giuseppe Riganelli organizza a Marischio un convegno il 19 giugno per ricordare il sacrificio di don Berrettini.