PRUNARO DI SOPRA E PRUNARO DI SOTTO BUDRIO 20.09.1944
(Bologna - Emilia-Romagna)
Episodio di riferimento: MONTE SOLE, 29.09.1944-05.10.1944
Descrizione
Località Prunaro di Sopra e Prunaro di Sotto, Budrio, Bologna, Emilia-Romagna
Data 29 settembre 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 32
Numero vittime uomini 12
Numero vittime bambini 5
Numero vittime uomini ragazzi 2
Numero vittime uomini adulti 3
Numero vittime uomini anziani 2
Numero vittime donne 20
Numero vittime donne bambine 5
Numero vittime donne ragazze 1
Numero vittime donne adulte 10
Numero vittime donne anziane 4
Descrizione: L’uccisione tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944 da parte di reparti tedeschi, appartenenti essenzialmente alla 16^ divisione granatieri “Reichsführer-ss”, di quasi 800 persone, per la massima parte donne e bambini, nel quadro di un’operazione antipartigiana di “bonifica” del territorio immediatamente a ridosso della prima linea del fronte, è nota come “strage di Marzabotto”. Si tratta in realtà della sommatoria di una serie di singoli episodi di violenza assassina contro civili inermi che si consumarono in 115 luoghi diversi, secondo le verifiche compiute dal Comitato Regionale per le onoranze ai Caduti di Marzabotto. Questi luoghi sono distribuiti nel territorio di tre comuni a sud di Bologna (Marzabotto, Grizzana, Monzuno) e disseminati in una zona delimitata dalle valli del Setta ad est, del Reno ad ovest, e sovrastata dalle alture di Monte Sole a nord e Monte Salvaro a sud. Sono piccoli borghi di case coloniche distribuite entro un ampio raggio, molte delle quali distrutte dopo l’eccidio, inframmezzate a chiese e cimiteri, animate da piccole piazze e rivendite-osterie, collegate da mulattiere e carrabili. Non si trattò dunque, come il richiamo a Marzabotto potrebbe lasciare intendere, dell’arrivo in paese di un reparto tedesco con l’intenzione di attuare un’azione punitiva contro i suoi abitanti e di distruggerlo, per poi ripartire ad operazione conclusa. Si trattò invece di un’operazione pianificata dai comandi divisionali nel quadro di una politica del massacro e della terra bruciata – una vera e propria “guerra ai civili” – sistematicamente praticata al fine di combattere il fenomeno partigiano non già contrastando militarmente le formazioni, ma eliminando attraverso la devastazione di un territorio le condizioni ambientali – fisiche quanto umane – che consentivano la loro esistenza ed operatività.
La XVI divisione SS, e segnatamente il suo 16° battaglione di ricognizione, il cosiddetto Battaglione Reder, un’unità motivata e specializzata nella controguerriglia, si trovarono ad operare nella zona con il compito di garantire la sicurezza e la tenuta del fronte sulla Linea Gotica, quindi anche di ripulirla dalla presenza partigiana, in particolare dalla brigata Stella rossa – Lupo (dal nome del suo comandante Mario Musolesi, “Lupo”) che in quelle case e su quei rilievi aveva le proprie basi sin dalla fine dell’anno precedente, e che di lì colpiva gli occupanti: quel territorio infatti si era trasformato in prima linea a seguito dell’offensiva alleata d’autunno contro il tracciato difensivo di cui Monte Sole rappresentava un importante caposaldo strategico. Perciò è più corretto fare riferimento al “massacro di Monte Sole”, anche se alcuni episodi di uccisioni avvengono a fondo valle, sia lungo il Reno che il Setta.
Per una descrizione di alcuni dei principali episodi che compongono il “massacro di Monte Sole” si rimanda alle sottoschede.
Modalità di uccisione: fucilazione,uccisione con armi da fuoco
Violenze connesse: incendio di abitazione
Tipo di massacro: massacro eliminazionista
--> Per saperne di più sulle tipologie
Estremi e note penali: Imputati tedeschi
- Max Simon, generale comandante la 16^ Divisione “Reichsführer-ss”, condannato a morte da un tribunale militare britannico a Padova, in data 26 giugno 1947. Sentenza commutata in carcere.
- Walter Reder, condannato all’ergastolo dal tribunale militare di Bologna in data 31 ottobre 1951. Sentenza confermata per alcuni capi di imputazione, fra i quali la strage di Monte Sole, nel marzo 1954 dal Tribunale supremo militare. Sentenza del tribunale militare di Bari del luglio 1980 che gli concede la libertà condizionale, con cinque anni di internamento nel carcere di Gaeta con lo status di prigioniero di guerra. Graziato il 23 gennaio 1985 con decreto del Presidente del Consiglio Bettino Craxi.
- Tribunale militare di la Spezia, procedimento n. 279/04 R.G.N.R., sentenza del 13 gennaio 2007: condanna all’ergastolo per ALBERS Paul, BAUMANN Josef, BICHLER Hubert, ROITHMEIER Max, SCHNEIDER Adolf, SCHNEIDER Max, SPIELER Kurt, TRÄGER Heinz Fritz (Heinrich), WACHE Georg, WULF Helmut; assoluzione per BECKER Hermann August, FINSTER Günther, GUDE Walter Ernst, KUSTERER Wilhelm Ernst, PIEPEPENSCHNEIDER Albert, STOCKINGER Franz, TIEGEL Otto Erhart, per non aver commesso il fatto.
Il 7 maggio 2008 si è celebrato a Roma davanti alla Corte Militare d'Appello il processo di secondo grado . La Corte ha assolto per insufficienza di prove Spieler, confermato gli altri ergastoli inflitti in primo grado dichiarando estinto il reato per morte del reo per Wache, condannato all'ergastolo Kusterer, assolto in primo grado.
Paul Albers ha presentatato ricorso in Cassazione, ma è morto prima che il ricorso potesse essere discusso.
Imputati italiani.
Lorenzo Mingardi, segretario del partito fascista repubblicano di Marzabotto, condannato a morte dalla Corte straordinario d’assise di Brescia il 17 ottobre 1945; Giovanni Quadri, condannato a 30 anni. Sentenza annullata dalla Corte di Cassazione e procedimento rinviato alla Sezione speciale della Corte di assise di Bergamo, che il 30 settembre 1946 condannava a 30 anni di carcere Mingardi, 10 anni e 8 mesi Quadri.
Scheda compilata da PAOLO PEZZINO
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-07-19 13:37:40
Vittime
Elenco vittime
Beltrami Vivilla
Benassi Riccardo
Berti Clara
Dani Maria Amelia
Grani Giuseppe
Grani Maria
Nanni Fedora
Sammarchi Giuseppina
Stefanelli Gaetano
Stefanelli Gino
Stefanelli Marino
Tiviroli Luigia
Catti Avellina Giuseppina
Ciottolini Lucia
Dall\'omo augusto
Dani Lea
Dani Pietro
Marabini Amelia
Marabini Luigi
Mengoli Alberto
Mengoli Francesco
Mengoli Giorgio
Mengoli Lucio
Mengoli Luisa
Nicoletti Maria
Passarini Paola
Ridolfi Maria Luisa
Sassi Anna Rosa
Sassi Celso
Sassi Gianna
Sassi Graziella
Zuarzi Emma
Elenco vittime civili 32
Beltrami Vivilla
Benassi Riccardo
Berti Clara
Dani Maria Amelia
Grani Giuseppe
Grani Maria
Nanni Fedora
Sammarchi Giuseppina
Stefanelli Gaetano
Stefanelli Gino
Stefanelli Marino
Tiviroli Luigia
Catti Avellina Giuseppina
Ciottolini Lucia
Dall\'omo augusto
Dani Lea
Dani Pietro
Marabini Amelia
Marabini Luigi
Mengoli Alberto
Mengoli Francesco
Mengoli Giorgio
Mengoli Lucio
Mengoli Luisa
Nicoletti Maria
Passarini Paola
Ridolfi Maria Luisa
Sassi Anna Rosa
Sassi Celso
Sassi Gianna
Sassi Graziella
Zuarzi Emma
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Albert Ekkehard
Nome Albert
Cognome Ekkehard
Ruolo nella strage Autore
Note responsabile Tenente colonnello Ekkehard Albert, aiutante tattico (IA) addetto allo Stato maggiore della Divisione
Nome del reparto nazista Waffen-SS
Nome del reparto 16. SS-Flak-Bataillon/16. SS-Panzer-Grenadier-Division “Reichsführer-SS“
Fritz Alwin Schildbach
Nome Fritz Alwin
Cognome Schildbach
Note responsabile Capitano Fritz Alwin Schildbach, capitano medico del SS AA 16
Nome del reparto nazista Waffen-SS
Nome del reparto 16. SS-Panzer-Grenadier-Division “Reichsführer-SS“
Giovanni Quadri
Nome Giovanni
Cognome Quadri
Stato imputato in procedimento
Note procedimento La Corte straordinaria d’assise di Brescia il 17 ottobre 1945 condanna Giovanni Quadri 30 anni. Sentenza annullata dalla Corte di Cassazione e procedimento rinviato alla Sezione speciale della Corte di assise di Bergamo, che il 30 settembre 1946 condannava a 10 anni e 8 mesi Quadri.
Helmut Loos
Nome Helmut
Cognome Loos
Note responsabile Maggiore Helmut Loos, ufficiale di Stato maggiore della Divisione incaricato della sicurezza (IA).
Nome del reparto nazista Waffen-SS
Nome del reparto 16. SS-Panzer-Grenadier-Division “Reichsführer-SS“
Lorenzo Mingardi
Nome Lorenzo
Cognome Mingardi
Ruolo nella strage Collaboratore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Lorenzo Mingardi, segretario del partito fascista repubblicano di Marzabotto
Note procedimento Condannato a morte dalla Corte straordinario d’assise di Brescia il 17 ottobre 1945. Sentenza annullata dalla Corte di Cassazione e procedimento rinviato alla Sezione speciale della Corte di assise di Bergamo, che il 30 settembre 1946 condannava a 30 anni di carcere Mingardi
Max Paustian
Nome Max
Cognome Paustian
Note responsabile Capitano Max Paustian, comandante la 16^ SS Divisions-Begleit-Kompanie (compagnia d’accompagnamento comando della Divisione);
Nome del reparto nazista Waffen-SS
Nome del reparto 16. SS-Panzer-Grenadier-Division “Reichsführer-SS“
Max Simon
Nome Max
Cognome Simon
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Generale Max Simon, comandante la 16^ Panzergrenadier Division “Reichsführer SS”
Note procedimento Max Simon, generale comandante la 16^ Divisione “Reichsführer-ss”, condannato a morte da un tribunale militare britannico a Padova, in data 26 giugno 1947. Sentenza commutata in carcere.
Nome del reparto nazista Waffen-SS
Nome del reparto 16. SS-Flak-Bataillon/16. SS-Panzer-Grenadier-Division “Reichsführer-SS“
Paul Albers
Nome Paul
Cognome Albers
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Tenente Paul Albers, aiutante di battaglione del SS AA 16
Note procedimento Tribunale militare di La Spezia, procedimento n. 279/04 R.G.N.R., sentenza del 13 gennaio 2007: condanna all’ergastolo per ALBERS Paul. Paul Albers ha presentato ricorso in Cassazione, ma è morto prima che il ricorso potesse essere discusso.
Nome del reparto nazista Waffen-SS
Nome del reparto 16. SS-Panzer-Grenadier-Division “Reichsführer-SS“
Walter Reder
Nome Walter
Cognome Reder
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Maggiore Walter Reder, comandante del 16^ SS Panzer-Aufkl?rungs-Abteilung (battaglione esplorante, sigla: SS AA 16) della Divisione
Note procedimento Walter Reder, condannato all’ergastolo dal tribunale militare di Bologna in data 31 ottobre 1951. Sentenza confermata per alcuni capi di imputazione, fra i quali la strage di Monte Sole, nel marzo 1954 dal Tribunale supremo militare. Sentenza del tribunale militare di Bari del luglio 1980 che gli concede la libertà condizionale, con cinque anni di internamento nel carcere di Gaeta con lo status di prigioniero di guerra. Graziato il 23 gennaio 1985 con decreto del Presidente del Consiglio Bettino Craxi.
Nome del reparto nazista Waffen-SS
Nome del reparto 16. SS-Panzer-Grenadier-Division “Reichsführer-SS“