Descrizione
Località Piobbico, Morelli, Piano, Sarnano, Macerata, Marche
Data 29 marzo 1944
Matrice strage Nazifascista
Numero vittime 8
Numero vittime uomini adulti 4
Numero vittime uomini anziani 1
Numero vittime uomini senza informazioni 3
Descrizione: Il 29 marzo 1944, una settimana dopo l’eccidio di Montalto e lo scontro a fuoco di Monastero, fu la volta di Sarnano. L’obbiettivo era quello di annientare la banda di Piobbico di Sarnano, guidata dal sottotenente Decio Filipponi, con una grossa componente di montenegrini. Tra le prime a essere nate nell’Appennino marchigiano, dopo gli ultimi rastrellamenti era rimasta uno dei pochi baluardi per le formazioni del maceratese. Ma, al tempo stesso, le forze nazifasciste volevano recuperare il controllo delle statali 78 Ascoli-Macerata e 77 Foligno-Macerata, ormai in mano ai partigiani.
Nell’operazione di rastrellamento parteciparono non solo forze provenienti dal comando di Macerata ma anche da quello di Ascoli. Era l’alba quando gli Alpenjager tedeschi e gli uomini del Battaglione M “IX Settembre si diressero alla volta di Sarnano, bombardando a colpi di mortaio in direzione di abitazioni ed edifici pubblici. Una volta occupato il paese, radunarono in piazza gli uomini rastrellati nelle case, minacciando che sarebbero morti tutti impiccati se non avessero detto dove si trovavano gli antifascisti e i ribelli.
Nel frattempo altri soldati si diressero anche nelle frazioni vicine dove si ipotizzava potessero essere nascosti i partigiani. Fu allora che si incrociarono e uccisero, in frazione Morelli, l’invalido di guerra Amedeo Antognozzi che, terrorizzato da quanto stava accadendo, tentava di scappare; e nella frazione Piano ferirono gravemente il giovane Vito Birrozzi. Mario Catini, originario di Sant’Elpidio a Mare, venne freddato in piazza Perfetti, dentro al centro storico del paese. A Piobbico invece furono falciati dalla mitragliatrice i partigiani Enzo Miliucci e Ivo Pazzelli, come pure gli slavi Goicovich e Valdovich, sorpresi nella scuola elementare, e anche Giuseppe Perfetti, che invece rimase gravemente ferito.
Il comandante si trovava nella soffitta di casa Mariotti e quando si rese conto che i nazifascisti avrebbero fatto saltare l’abitazione e fatto strage tra i montanari ospitali nei loro confronti, decise di non resistere e presentarsi spontaneamente, confondendosi tra i comuni sfollati. Ma venne sfortunatamente identificato da una spia che era insieme agli assalitori e a quel punto i nazifascisti si accanirono contro di lui, per poi impiccarlo.
I sarnanesi rimasero fino alle 14 in piazza Vittorio Emanuele II, guardati a vista dai tedeschi, mentre veniva effettuata un’accurata perquisizione delle case. Infine, nel pomeriggio vennero rilasciati. È stata fino ad oggi convinzione comune che la salvezza di quella gente sia dipesa esclusivamente dalla scelta del tenente Filipponi di consegnarsi, come dichiarato da più fonti.
Modalità di uccisione: impiccagione,uccisione con armi da fuoco
Violenze connesse: incendio di abitazione,minamenti e esplosioni
Trattamento dei cadaveri: Esposizione dei cadaveri
Tipo di massacro: rappresaglia
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Estremi e note penali: Il fascicolo n. 1174 fu archiviato dal procuratore generale militare Enrico Santacroce il 14 gennaio 1960 con la formula standard: “Nonostante il lungo tempo trascorso dalla data del fatto suddetto, non si sono avute notizie utili per la identificazione dei loro autori e per l’accertamento della responsabilità”. Riaperto a seguito della scoperta della documentazione il 2 dicembre 1994 “contro Ignoti … per il reato di cui all’art. 185, 51 cpmg, 575 CP, commesso in Sarnano il 29 marzo 1944 in danno di Antognozzi Amedeo, Pazzelli Ivo, Filipponi Decio, Miliucci Enzo, più tre sconosciuti e tre altri feriti”, il procedimento è stato definitivamente archiviato con decreto del GIP l’8 gennaio 1996 per intervenuta prescrizione.
Annotazioni: Una parte della memorialistica e della bibliografia l’ha letto come rappresaglia a un episodio avvenuto il 24 marzo 1944, quando mentre a Braccano avveniva il noto eccidio, a Sarnano passarono tre tedeschi ubriachi e si fermarono nel negozio di Perogio. Lo slavo Luka Popovic, avvertito, corse in paese e, uccidendone uno nell’abitato, si diresse verso Piobbico trascinandosi dietro gli altri due catturati. A circa metà strada, si sbarazzò anche di loro. Dopo questo fatto, i partigiani temendo rappresaglie decisero di sbandarsi dirigendosi in piccoli gruppi in altre località. Rimase a Piobbico soltanto il ten. Filipponi che, passato qualche giorno, credendosi al sicuro, tornò in paese.
Scheda compilata da Chiara Donati
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-03-23 15:44:51
Vittime
Elenco vittime
Antognozzi Amedeo, n. 30/05/1883 a Sarnano, figlio di Gianbattista e Cesarano Placida, qualifica Caduto per rappresaglia, riconosciutagli il 23/07/1946 a Macerata, messo comunale, invalido di guerra.
Catini Mario, n. 28/10/1925 a Sant’Elpidio a Mare, paternità Luigi, qualifica Partigiano fucilato, btg. 1° Maggio (15/09/1943 – 29/03/1944), riconosciutagli il 07/05/1946 ad Ancona, sfollato.
Filipponi Decio, n. nel 1921 a Roma, paternità Remo, qualifica Partigiano caduto, btg. Piobbico (08/10/1943 - 29/03/1944), grado Comandante – Maggiore, riconosciutagli il 26/03/1946 ad Ancona. All’8 settembre si trovava al Deposito reggimentale di Trieste, giunse nelle Marche di passaggio e a Sarnano conobbe Zeno Rocchi, combattente antifascista, tra i fondatori del Pci, pluriperseguitato, già condannato al tribunale speciale, punto di riferimento per tutta la resistenza maceratese. Quella conoscenza lo indusse a fermarsi nella zona e assumere il comando della formazione che si stava costituendo.
Miliucci Enzo, n. 19/01/1923 a Sarnano, figlio di Pietro e Perfetti Domenica, qualifica Partigiano caduto, btg. 1° Maggio (10/10/1943 – 29/03/1944), riconosciutagli il 26/03/1946 ad Ancona.
Pazzelli Ivo, n. 10/06/1920 a Sarnano, figlio di Luigi e Papi Brigida, qualifica Partigiano caduto, btg. 1° Maggio (12/11/1943 – 29/03/1944), riconosciutagli il 26/03/1946 ad Ancona.
Ignoto partigiano montenegrino, Franco Raicovic.
Ignoto partigiano slavo, detto Vladovich o Valdimiro o Wladomir.
Ignoto partigiano slavo, detto Goicovich o Goiko o Goico Kleseivic.
Elenco vittime civili 1
Antognozzi Amedeo
Elenco vittime partigiani 7
Catini Mario,
Filipponi Decio,
Miliucci Enzo,
Pazzelli Ivo,
Ignoto partigiano montenegrino, Franco Raicovic.
Ignoto partigiano slavo, detto Vladovich o Valdimiro o Wladomir.
Ignoto partigiano slavo, detto Goicovich o Goiko o Goico Kleseivic.
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Tolmino Cicalè
Nome Tolmino
Cognome Cicalè
Ruolo nella strage Collaboratore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile -I tedeschi avevano con loro un giovane di Montegiorgio, tale Ciccalè Tolmino, che agli inizi di marzo 1944 si era presentato a Cardagnano dicendosi perseguitato dai fascisti e desideroso di associarsi ai patrioti di stanza a Piobbico. Nella contrada era rimasto qualche giorno ed era stato quindi accolto nella banda del tenente Filipponi, a cui era stato presentato dal presidente del Cln Zeno Rocchi. Dopo circa una settimana era ripassato, dichiarando di aver ottenuto una breve licenza per recarsi a trovare la famiglia, ma il 29 marzo era ricomparso con i nazifascisti, i quali, dietro sua indicazione, avevano fatto saltare in aria attraverso le mine le case dei partigiani. Dopo la liberazione fu denunciati all’Alto Commissario. Nel processo istruttorio le accuse furono confermate da vari testimoni, che tra l’altro, rivelarono che proprio su indicazione di Ciccalè, si procedette all’impiccagione di Filipponi, perché di fronte ai dinieghi di quest’ultimo di essere partigiano, l’imputato l’avrebbe smentito dicendo: “Ti conosco bene, sei stato il mio comandante per cinque giorni, ora comando io”.
Memorie
Memorie legate a questa strage
lapide a Sarnano, Piazza della Libertà
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Sarnano, Piazza della Libertà
onorificenza alla persona a
Tipo di memoria: onorificenza alla persona
Descrizione: Medaglia d’oro al valor militare a Decio Filipponi e laurea ad honorem.
luogo della memoria a Roma
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Roma
Descrizione: Intitolazione di via a Decio Filipponi
luogo della memoria a Sarnano
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Sarnano
Descrizione: Intitolazione di largo a Decio Filipponi
commemorazione a
Tipo di memoria: commemorazione
Descrizione: Negli ultimi anni si è celebrato costantemente l’anniversario dell’eccidio, anche attraverso una marcia nei luoghi d’azione della banda Filipponi, soprattutto grazie l’attività dell’Anpi locale.