Descrizione
Località Passo del Carnaio, Bagno di Romagna, Forlì-Cesena, Emilia-Romagna
Data 25 luglio 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 26
Numero vittime uomini 26
Numero vittime uomini adulti 15
Numero vittime uomini anziani 11
Descrizione: Nelle notti del 23 e del 24 luglio tre militari tedeschi (uno il 23 e due il 24) furono uccisi da partigiani lungo la strada Santa Sofia (FC)-San Piero in Bagno (FC), una strada strategicamente importante sia per i tedeschi, perché conduceva alle postazioni militari, che per i partigiani i quali intendevano interrompere o ostacolare le comunicazioni e gli spostamenti dei nazisti.
La mattina del 25 uomini appartenenti al IV-Polizei-Freiwilligen-Bataillon-Italien (battaglione volontari di polizia Italia), lo stesso battaglione responsabile della strage di Tavolicci e delle uccisioni di Ca’ Sem e Campo del Fabbro del 22 luglio 1944 (v. Episodi di Tavolicci (FC), Ca’ Sem (FC) e Campo del Fabbro (RN), 22 luglio 1944), iniziarono a rastrellare San Piero in Bagno e il territorio circostante e rinchiusero un certo numero di persone (uomini, ma anche donne e bambini) di San Piero in Bagno e Bagno di Romagna all’interno dell’asilo di San Piero trattenendoli come ostaggi. Per farli liberare, o comunque per scongiurarne l’uccisione, intervennero il maresciallo dei carabinieri Giuseppe Silvestri, il tenente austriaco Salfner del presidio di Bagno di Romagna (secondo Enrica Cavina appartenente alla 44ª divisione di fanteria tedesca), il parroco di Bagno di Romagna don Cangi e, in un secondo tempo, quello di San Piero in Bagno don Crociani. 19 persone furono liberate e vennero trattenuti nell’asilo solo abitanti di San Piero, di cui due riuscirono a fuggire dal retro dell’edificio. I poliziotti del IV battaglione fecero salire su un camion i rimasti nell’asilo e si diressero verso il Passo del Carnaio. Lungo il percorso impiccarono il diciasettenne Domenico Bucherini. Nel pomeriggio fu ucciso con una raffica di mitra don Ilario Lazzeroni che aveva raggiunto i catturati per portare loro conforto e fu freddato mentre si stava allontanando per dirigersi a Bagno di Romagna e cercare di intercedere per i rastrellati.
La sera del 25 luglio circa 60 persone tra uomini, donne e bambini erano state concentrate al Passo del Carnaio; verso le 21 i poliziotti dissero a donne e bambini di allontanarsi e fucilarono gli uomini. In seguito giunsero da San Piero alcuni poliziotti con altri uomini destinati alla fucilazione: due di loro riuscirono a salvarsi e a fuggire. Tra le vittime vi erano tre anziani del ricovero di mendicità e alcuni lavoratori agricoli rastrellati nei campi. Nel corso delle operazioni i poliziotti diedero fuoco ad alcune abitazioni.
In seguito alla strage (e agli altri avvenimenti luttuosi di quei giorni) si aprì una discussione in seno all’8ª brigata Garibaldi Romagna sull’opportunità delle azioni partigiane e sulle modalità con cui condurle, discussione che terminò con l’uscita dalla brigata di un gruppo di giovani di Santa Sofia che ritenevano che l’attività partigiana esponesse eccessivamente i civili a rischi. Dal canto suo l’8ª brigata si fece promotrice delle prime inchieste sulle stragi e si impegnò per individuare prime forme di risarcimento ai familiari delle vittime e per alleviare le condizioni della popolazione dell’Appennino.
Modalità di uccisione: fucilazione,impiccagione
Violenze connesse: incendio di abitazione
Tipo di massacro: rappresaglia
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Estremi e note penali: - Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Giuseppe Assirelli, nato a Dovadola (FC) il 22/02/1903, sergente maggiore della Gnr appartenente alla Guardia del Duce di stanza a Meldola, conclusosi il 04/10/1945 con il proscioglimento dalle accuse relative alla strage del Passo del Carnaio e con la condanna a 30 anni di reclusione per collaborazionismo, partecipazione a rastrellamenti e sequestro di persona per la cattura di parenti di partigiani. Assirelli ricorse in Cassazione, la quale con sentenza del 27/04/1946 ridusse a 28 anni la pena rigettando il ricorso e annullando la sentenza precedente senza rinvio per la parte relativa alla violenza privata, reato dichiarato estinto per prescrizione. Per i capi di imputazione per i quali Assirelli era stato condannato intervenne l’amnistia e la Corte d’Assise sezione speciale di Forlì il 05/07/1946 dichiarò di non doversi procedere perché i reati erano estinti per amnistia e ordinò la scarcerazione di Assirelli.
- Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Bocchini Remo, nato a Jesi (AN) il 07/11/1917, indicato come milite delle SS italiane. Forse appartenente al IV battaglione volontari di polizia i cui componenti nei processi della Corte d’Assise straordinaria di Forlì sono in genere indicati come membri delle SS italiane. Il procedimento si concluse il 22/11/1946 con la formula di assoluzione perché i fatti non sussistono.
- La Procura militare presso il Tribunale militare di La Spezia avviò indagini nella seconda metà degli anni Novanta del Novecento per i fatti di Tavolicci, Ca’ Sem, Campo del Fabbro e Passo del Carnaio che archiviò il 6 e 10 ottobre 1997 perché gli autori dei reati erano rimasti ignoti; il 28 marzo 2007 il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale militare di La Spezia riaprì le indagini che furono ulteriormente prorogate dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale militare di Verona il 7 ottobre 2009 e il 22 marzo 2010; il procedimento penale contro ignoti militari fu definitivamente archiviato il 18 marzo 2011 perché gli autori erano rimasti ignoti.
Annotazioni: - Nella cripta delle vittime del Carnaio nel cimitero di San Piero in Bagno è sepolto anche Bernardo Bartolini di anni 59 e le vittime totali risultano essere 28 come riportato anche sulla lapide posta sulla facciata della cripta stessa. Il cartello posto fino al 1995 sulla quercia al Passo del Carnaio e l’iscrizione sul sacrario eretto sul Passo segnalano 26 vittime.
- Alcuni resoconti sulla strage del Carnaio indicano in 27 o 28 il numero totale degli uccisi, ma solo 26 uomini furono effettivamente uccisi al Passo del Carnaio. Secondo Enrica Cavina e Giuliano Marcuccini in Francesco Mariani, fucilato sul colle di Corzano nel pomeriggio del 25 luglio 1944, si dovrebbe individuare la ventisettesima vittima.
- Enrica Cavina attribuisce correttamente la responsabilità al IV battaglione volontari di polizia, tuttavia lo identifica con un battaglione di SS italiane, mentre le due unità erano distinte.
Episodi collegati:
Episodio di Colle di Corzano (FC), 25 luglio 1944.
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Enrica Cavina nel suo saggio sulla strage del Carnaio segnala l’esistenza di una memoria complessa e parzialmente conflittuale degli avvenimenti: da un lato si considera la strage come effetto delle uccisioni dei tre militari tedeschi nei giorni precedenti; dall’altro non si addossa veramente la colpa ai partigiani intesi come movimento resistenziale organizzato, imputando le uccisioni dei tedeschi a dei giovani sbandati non organici alla Resistenza locale. Non si ha dunque una memoria antipartigiana propriamente detta pur se si afferma che si trattò di rappresaglia senza analizzare più in profondità il contesto (area strategica; modalità dell’azione partigiana; sistema di ordini nazisti; reparto autore della strage; ecc.).
Scheda compilata da ROBERTA MIRA
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2023-10-10 11:48:14
Vittime
Elenco vittime
Balzoni Giovanni, 66 anni. Civile.
- Barchi Anselmo, 58 anni. Civile.
- Batani Settimio, 75 anni. Civile.
- Battistini Antonio, 45 anni. Civile.
- Bertozzi Laurante o Laurente, 38 anni. Civile.
- Bonaventura Luigi, 53 anni. Civile.
- Bucherini Domenico, 17 anni, mugnaio. Civile.
- Caminati Giocondo, 43 anni. Civile.
- Corzani Amato, 40 anni. Civile.
- Corzani Giuseppe, 31 anni. Civile.
- Corzani Virgilio, 52 anni. Civile.
- Gallini Olinto, 64 anni. Civile.
- Giannelli Cesare, 59 anni. Civile.
- Lazzeroni Ilario, nato a Granaglione (BO), il 28/02/1904. Religioso.
- Mengozzi Domenico, 47 anni. Civile.
- Nigi Giovanni, 70 anni. Civile.
- Nuti Francesco, 51 anni. Civile.
- Rinaldini Giovanni, 81 anni. Padre di un agente di polizia. Civile.
- Rossi Cesare, 29 anni. Civile.
- Rossi Giuseppe, 61 anni. Civile.
- Salvetti Giovanni 66 anni, cantoniere comunale in pensione. Civile.
- Sampaoli Angiolo, 66 anni. Civile.
- Sampaoli Giovanni, 55 anni. Civile.
- Sampaoli Primo, 41 anni. Civile.
- Spighi Giovanni, 84 anni. Civile.
- Valgiusti Ermenegildo, 52 anni. Civile.
Elenco vittime civili 25
Balzoni Giovanni,
- Barchi Anselmo,
- Batani Settimio,
- Battistini Antonio,
- Bertozzi Laurante o Laurente,
- Bonaventura Luigi,
- Bucherini Domenico,
- Caminati Giocondo,
- Corzani Amato,
- Corzani Giuseppe,
- Corzani Virgilio,
- Gallini Olinto,
- Giannelli Cesare,
- Mengozzi Domenico,
- Nigi Giovanni,
- Nuti Francesco,
- Rinaldini Giovanni,
- Rossi Cesare,
- Rossi Giuseppe,
- Salvetti Giovanni
- Sampaoli Angiolo,
- Sampaoli Giovanni,
- Sampaoli Primo,
- Spighi Giovanni,
- Valgiusti Ermenegildo
Elenco vittime religiosi 1
- Lazzeroni Ilario
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Giuseppe Assirelli
Nome Giuseppe
Cognome Assirelli
Stato imputato in procedimento
Note procedimento Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Giuseppe Assirelli, nato a Dovadola (FC) il 22/02/1903, sergente maggiore della Gnr appartenente alla Guardia del Duce di stanza a Meldola, conclusosi il 04/10/1945 con il proscioglimento dalle accuse relative alla strage del Passo del Carnaio e con la condanna a 30 anni di reclusione per collaborazionismo, partecipazione a rastrellamenti e sequestro di persona per la cattura di parenti di partigiani. Assirelli ricorse in Cassazione, la quale con sentenza del 27/04/1946 ridusse a 28 anni la pena rigettando il ricorso e annullando la sentenza precedente senza rinvio per la parte relativa alla violenza privata, reato dichiarato estinto per prescrizione. Per i capi di imputazione per i quali Assirelli era stato condannato intervenne l’amnistia e la Corte d’Assise sezione speciale di Forlì il 05/07/1946 dichiarò di non doversi procedere perché i reati erano estinti per amnistia e ordinò la scarcerazione di Assirelli.
Remo Bocchini
Nome Remo
Cognome Bocchini
Stato imputato in procedimento
Note procedimento Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Bocchini Remo, nato a Jesi (AN) il 07/11/1917, indicato come milite delle SS italiane. Forse appartenente al IV battaglione volontari di polizia i cui componenti nei processi della Corte d’Assise straordinaria di Forlì sono in genere indicati come membri delle SS italiane. Il procedimento si concluse il 22/11/1946 con la formula di assoluzione perché i fatti non sussistono.
Memorie
Memorie legate a questa strage
monumento a Passo del Carnaio
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Passo del Carnaio
Descrizione: sacrario e lapide con epigrafe sul luogo dell’uccisione.
luogo della memoria a Passo del Carnaio
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Passo del Carnaio
Descrizione: cartello in legno appeso alla quercia sotto cui furono momentaneamente sepolte le vittime (presente certamente fino al 1995).
cippo a Strada del Carnaio
Tipo di memoria: cippo
Ubicazione: Strada del Carnaio
Descrizione: cippo che ricorda l’uccisione di Ilario Lazzeroni.
monumento a San Piero in Bagno, cimitero
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: San Piero in Bagno, cimitero
Descrizione: cripta dove sono sepolti i fucilati al Carnaio.
monumento a San Piero in Bagno, cimitero
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: San Piero in Bagno, cimitero
Descrizione: cripta dove sono sepolti i fucilati al Carnaio.
lapide a San Piero in Bagno (FC), Piazza Martiri del 25 luglio 1944, facciata del palazzo comunale
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: San Piero in Bagno (FC), Piazza Martiri del 25 luglio 1944, facciata del palazzo comunale
Descrizione: lapide con epigrafe collocata nel 1954.
monumento a San Piero in Bagno (FC), Piazza Martiri del 25 luglio 1944, facciata del palazzo comunale
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: San Piero in Bagno (FC), Piazza Martiri del 25 luglio 1944, facciata del palazzo comunale
Descrizione: fotografie in ceramica e nominativi dei partigiani caduti di San Piero e delle vittime di strage.
monumento a Passo del Carnaio
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Passo del Carnaio
Descrizione: sacrario sul luogo della strage.
luogo della memoria a Passo del Carnaio
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Passo del Carnaio
Descrizione: Parco della memoria istituito e realizzato nel 2004 dall’amministrazione di Bagno di Romagna (FC). Sulla strada una bacheca ospita pannelli descrittivi della seconda guerra mondiale e della Linea Gotica; un’altra presenta la narrazione degli eventi, sul luogo delle uccisioni è stato piantato un bosco al posto dell’unica quercia esistente sul luogo nel 1944; di essa, sotto la quale sostarono le vittime e gli altri rastrellati e furono sepolti momentaneamente gli uccisi, rimangono i resti dopo che si è seccata e accanto a questi sono presenti tre lastre di bronzo che ricordano i luoghi di sepoltura e su cui sono incise strofe di Gianni Rodari; sul sentiero sono presenti pietre squadrate con i nomi delle vittime.
luogo della memoria a San Piero in Bagno
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: San Piero in Bagno
Descrizione: la piazza principale è intitolata ai Martiri 25 luglio 1944.