SABBIUNO DI PADERNO, BOLOGNA, 14.12.1944
(Bologna - Emilia-Romagna)
Episodio di riferimento: SABBIUNO DI PADERNO, 14-23.12.1944
Descrizione
Località Sabbiuno di Paderno, Bologna, Bologna, Emilia-Romagna
Data 14 dicembre 1944
Matrice strage Nazifascista
Numero vittime 36
Numero vittime uomini 36
Numero vittime uomini adulti 35
Numero vittime uomini anziani 1
Descrizione: Tra il 5 e il 7 dicembre 1944 su indicazione di alcune spie reparti nazisti e fascisti operarono due ampi rastrellamenti nella zona di Anzola Emilia e di Amola di Piano (San Giovanni in Persiceto): numerosi partigiani e supposti favoreggiatori sono fermati, condotti presso la sede del comando SS di via de Chiari e, a seguito degli interrogatori, reclusi presso San Giovanni in Monte. Dopo quest’ennessimo e consistente afflusso di prigionieri nelle carceri di Bologna, il comando cittadino della Polizia di Sicurezza tedesca, ormai consapevole del prossimo arrivo degli eserciti alleati e dell’inevitabile abbandono della città da parte delle forze armate tedesche, inizia una sistematica operazione di svutamento delle carceri e di silenziosa eliminazione dei prigionieri politici in essa detenuti, che si protrae fino all’aprile 1945 toccando diversi luoghi della prima periferia della città, fra cui Sabbiouno di Paderno. Numerosi rastrellati vengono prelevati dal carcere e deportati presso i campi di Mauthausen e Gries, mentre alcune donne e anziani sono liberati. Parte dei rastrellati ad Amola e Anzola Emilia, insieme ad altri partigiani detenuti della 7. Brigata Garibaldi Gap Gianni (fra cui Vincenzo Toffano “Terremoto” e Dante Drusiani “Tempesta”) e di altre brigate operanti nella provincia di Bologna la mattina del 14 dicembre 1944 sono prelevati da un ufficiale delle SS tedesche - così come riportato dal registro del carcere - e condotti fuori porta San Mammolo nella prima collina bolognese a sud della città. Percorrono 8 chilometri inerpicandosi a piedi fino a raggiungere i calanchi di Sabbiuno di Paderno: località pressoché disabitata e limitrofa al fronte di guerra, caratterizzata da un ripido crinale argilloso. All'altezza di una piccola casa colonica i prigionieri - il cui numero resta imprecisato, ma fra i quali sono stati identificate 36 vittime - vengono schierati sull'orlo del calanco e qui uccisi a colpi di mitragliatrice. I corpi dei colpiti rotolano lungo i fianchi della collina verso il Reno, trovando sepoltura naturale nel fondo del calanco e col tempo sono occultati dal friabile terreno e dalla neve. La medesima sorte tocca ad un secondo gruppo di prigionieri – 22 dei quali identificati – prelevati da San Giovanni in Monte il 23 dicembre 1944. Vedendo i prigionieri allontanarsi a piedi verso l’Appennino in direzione del fronte molti immaginano si tratti di prigionieri utilizzati come lavoratori coatti per realizzare opere belliche. Quasi nessuna pubblicità viene infatti data dalle autorità naziste e fasciste alle due esecuzioni: in merito alla prima fucilazione viene diffiuso a fine dicembre 1944 un manifesto murario (di cui non è stata conservata copia) contenente i nomi di 24 partigiani bolognesi giustiziati, senza però specificare il luogo dell’esecuzione; la seconda strage avviene invece nel più assoluto riserbo. Il numero esatto delle vittime non risulta certo anche perché i resti di molti uccisi restano semisepolti nei calanchi per mesi, prima che la strage e il luogo dell’esecuzione siano indivi duati nel dopoguerra. Nei primi giorni di agosto del 1945, su iniziativa dell’Anpi bolognese e grazie alle indicazioni fornite dal partigiano Bruno Tura – testimone della fucilazione del 14 dicembre 1944, ma arrestato e deportato in campo di concentramento subito dopo i fatti, inizia la complessa opera d'esumazione delle salme all'interno del calanco. Il numero e l'identità delle vittime sono solo in parte ricostruiti, identificando 58 nomi grazie anche all'utilizzo dei registri del carcere e al ritrovamento di una lista in possesso del vicequestore Agostino Fortunati. Nel 1973 sul luogo dell'eccidio è stato edificato un complesso monumentale a ricordo dei caduti: una suggestiva installazione simbolicamente dedicata ai 100 partigiani fucilati a Sabbiuno di Paderno.
Modalità di uccisione: fucilazione
Trattamento dei cadaveri: Occultamento dei cadaveri
Tipo di massacro: punitivo (rastrellamento fino al 2017-05-11)
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Estremi e note penali: CAS Bologna f. 360/1945 - Monti Bruno (MANCA) sentenza n. 42 del 7.03.1946 L’imputato, tenente della GNR addetto all’UPI dell’Ispettorato Provinciale, poi Regionale è accusato di aver coadiuvato nel dicembre 1944 il comando SS di Bologna nella scelta di 35 prigionieri tra i detenuti politici incarcerati a S. Giovanni - tra i quali Toffano Vincenzo ‘Temporale’ e Drusiani Dante ‘Tempesta’ – destinati in parte alla deportazione, in parte fucilati il 14.12.1944 a Sabbiuno di Paderno. La Corte lo ritiene responsabile degli arresti e lo condanna a morte mediante fucilazione alla schiena. La Cassazione con sentenza del 31/05/1946 annulla la sentenza rinviando la causa alla Corte d’Assise di Modena sezione speciale, che con sentenza 12/03/1947 commuta la pena di morte in ergastolo. Il reato è poi dichiarato estinto per amnistia.
Annotazioni: Per indioviduare le vittime degli eccidi di Paderno Sabbiuno ci si è basati sulla lista redatta da Alberto Preti. Per suddividere le vittime fra i due momenti dell’azione si è fatto ricorso anche alle ricerche di Andrea Ferrari e Paolo Nannetti, che analizzando il registro del carcere di San Giovanni in Monte sono riusciti a ricostruire un quadro attendibile dei movimenti dei detenuti in entrata e in uscita. In altre fonti, a causa della particolare difficoltà di ricostruzione degli eventi determinata dall’occultazione degli eccidi, compaiono spesso date di morte diverse da quelle individuate. Nel momumento realizzato nel 1973 presso Sabbiuno di Paderno la stele commemorativa riportava, ad esempio, i nominativi di sole 53 vittime riconosciute, includendo però erroneamente nel conteggio anche 4 partigiani trucidati presso la stazione di San Ruffillo. Cfr. A. Preti, Sabbiuno di Paderno: Dicembre 1944, Bologna 1994 In appendice: Riproduzione della lista del capo UPI della Questura Agostino Fortunati (47 nomi); Lista dei fucilati a Sabbiuno (58 nomi).
Per analogia temporale vedi anche la scheda Poligono di tiro, Bologna, 13.12.1944
Scheda compilata da Toni Rovatti
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2017-05-11 14:51:06
Vittime
Elenco vittime
1. Alberti Gino, n. il 3/11/1920 a S. Giovanni in Persiceto - partigiano Bracciante. Attivo nel battaglione Marzocchi della 63. Brigata Garibaldi Bolero. Nella casa colonica della sua famiglia ebbe sede una base partigiana. Rastrellato ad Amola (S. Giovanni in Persiceto) il 5/12/1944 insieme al padre Riccardo, venne fucilato il 14/12/1944 ai Colli di Paderno (Bologna). [Diz. II]
2. Baiesi Augusto, n. il 25/02/1901 ad Anzola Emilia – antifascista/partigiano Muratore. Antifascista. Il 26/11/1939 viene arrestato in un locale pubblico, per avere parlato contro la guerra. Nel 1940 è ammonito e liberato. Durante la lotta di liberazione milita nella 7. Brigata Garibaldi GAP Gianni operando ad Anzola Emilia. Arrestato il 5/12/44, è ucciso il 14/12/1944 a Sabbiuno di Paderno. [Diz. II]
3. Bagnoli Felice, n. il 10/07/1891 a S. Lazzaro di Savena - indefinito Nel 1943 residente a Ozzano Emilia. E’ arrestato l\'1/12/44, per motivi non noti, e associato alle carceri di S. Giovanni in Monte (Bologna). Il 14/12/1944 fu prelevato dal carcere, con altri detenuti, trasferito a Sabbiuno di Paderno. La famiglia non ha richiesto il riconoscimento di partigiano. [Diz. II]
4. Bisi Ernesto, n. il 6/05/1913 a Bologna – indefinito Ferroviere o milite della MVSN ferroviaria. Arrestato, per motivi ignoti, il 15/11/1944 e associato alle carceri di S. Giovanni in Monte. Il 14/12/1944, secondo una sentenza del tribunale di Bologna, fu prelevato dalle SS, trasferito a Sabbiuno di Paderno (Bologna) e qui fucilato con altri. [Diz. II]
5. Bonfiglioli Nino, n. il 13/10/1925 ad Anzola Emilia – partigiano Calzolaio. Milita nel nel battaglione Tarzan della 7. Brigata Garibaldi GAP Gianni operando ad Anzola Emilia. Ferito il 7/11/44 nel corso della battaglia di Porta Lame.E’ fucilato il 14/12/1944 a Sabbiuno di Paterno. [Diz. II]
6. Bongiovanni Valerio, n. il 23/11/1926 a S. Giovanni in Persiceto – partigiano Colono. Milita nel battaglione Marzocchi della 63. Brigata Garibaldi Bolero operando a S. Giovanni in Persiceto. Rastrellato ad Amola (S. Giovanni in Persiceto) viene appeso ad un albero con il capo rivolto verso il basso e percosso con la canna di un fucile. Quindi è incarcerato a Bologna dal 5 al 14/12/44. [Diz. II]
7. Bova Conti Francesco, n. il 14/09/1917 a Termini Imerese (PA) – partigiano Nel 1943 residente a Bologna. Milita nella 7. Brigata Garibaldi GAP Gianni operando a Bologna. Catturato dai fascisti il 9/12/44 è fucilato in località Sabbiuno di Paderno (Bologna), il 14/12/1944. [Diz. II]
8. Brenti Luigi, «Pagella», n. il 20/06/1920 a S. Pietro in Casale – partigiano Nel 1943 residente a Granarolo Emilia. Operaio. Milita nel battaglione Tarzan della 7. Brigata Garibaldi GAP Gianni operando a Granarolo Emilia e a Bologna. Responsabile militare della 63. Brigata Garibaldi Bolero a S. Marino (Bentivoglio), viene arrestato nel dicembre 1944 e fucilòato a Sabbiuno il 14/12/1944. [Diz. II]
9. Bussolari Emilio, «Tonino», n. il 24/05/1915 a Bologna – partigiano Bidello. Milita nel battaglione Tarzan della 7. Brigata Garibaldi GAP Gianni operando ad Anzola Emilia con funzioni di commissario politico. Fucilato a Sabbiuno di Paderno il 14/12/1944. [Diz. II]
10. Casarini Sergio, «Tobia», n. il 15/08/1926 a Castello di Serravalle – partigiano Nel 1943 residente ad Angola Emilia. Operaio. Fu attivo nella 7. Brigata Garibaldi GAP Gianni a Bologna. Incarcerato dal 5/12/44 venne fucilato a Sabbiuno di Paderno. [Diz. II]
11. Cevenini Dino, n. il 16/02/1927 a Bologna - partigiano Nel 1943 residente a Pianoro. Attivo nel 1°battaglione della Brigata Stella rossa Lupo. E’ incarcerato a Bologna nella prima metà del dicembre 1944. [Diz. II]
12. Cocchi Albano, n. il 31/01/1910 a Crevalcore – partigiano Nel 1943 residente a S. Giovanni in Persiceto. Colono. Opera nel battaglione Marzocchi della 63. Brigata Garibaldi Bolero operando a S. Giovanni in Persiceto. Rastrellato ad Amola (S. Giovanni in Persiceto) il 5/12/44, unitamente al fratello Mario, recluso nel carcerè di S. Giovanni in Monte, viene fucilato ai colli di Paderno il 14/12/1944. Il fratello Mario muore in campo di concentramento. [Diz. II]
13. Cotti Gherardo, n. il 9/12/1922 a S. Giovanni in Persiceto – partigiano Colono. Attivo nel battaglione Marzocchi della 63. Brigata Garibaldi Bolero, viene rastrellato ad Amola (S. Giovanni in Persiceto) il 5/12/44. Incarcerato a Bologna dal 5 al 14/12/44, venne fucilato ai Colli di Paderno. [Diz. II]
14. Drusiani Dante, «Tempesta», n. il 24/03/1925 a Porretta Terme – partigiano Nel 1943 residente a Bologna. Operaio tornitore. Milita nella 7. Brigata Garibaldi GAP Gianni con funzione di comandante di compagnia operando a Bologna e partecipando a varie azioni tra cui la liberazione dei detenuti politici dal carcere di S. Giovanni in Monte del 9/08/44; l\'assalto alla sede del comando tedesco presso l\'Hotel Baglioni; l\'assalto alla polveriera di Villa Contri. Catturato dai tedeschi è a lungo interrogato e torturato ed, infine, fucilato il 14/12/1944. [Diz. III]
15. Fantini Adolfo, «Moretto», n. il 27/12/1927 a Bologna – partigiano Operaio. Fece parte del gruppo di otto partigiani che costituirono la squadra Temporale della 7 Brigata Garibaldi GAP Gianni, comandata da Nazzareno Gentilucci. Partecipa a tutte le azioni di sabotaggio organizzate dalla squadra. Prende parte alla battaglia di Porta Lame. Successivamente, abbandonata la base di via Zannoni, divenuta pericolosa per l\'intensificarsi dei rastrellamenti da parte dei tedeschi e delle brigate nere, insieme con Gentilucci e Dante Drusiani si rifugia nella base di via De Marchi. Ai primi di dicembre 1944 insieme con Drusiani si trasferisce ad Anzola Emilia entrando a far parte della 63. Brigata Garibaldi Bolero. Catturato ad Anzola Emilia, è tradotto nel carcere di S. Giovanni in Monte. Subisce torture e sevizie, viene infine fucilato ai Colli di Paderno (Bologna) il 14/12/1944. [Diz. III]
16. Ferrari Mario, «Braccio», n. il 20/01/1927 ad Anzola Emilia – partigiano Operaio. Milita nel battaglione Tarzan della 7. Brigata Garibaldi GAP Gianni ad Anzola Emilia. Incarcerato a Bologna dal 5/12/44, viene fucilato a Sabbiuno il 14/12/1944. [Diz. III]
17. Fossi Ermes, «Aquilone», n. il 10/02/1925 a Pianoro – partigiano Commesso. Milita nella Brigata Stella rossa Lupo. Prende parte all\'attentato al presidio nazifascista di Savigno. Nel settembre 1944 insieme con Golfiero Magli entra a far parte della squadra Temporale della 7. Brigata Garibaldi GAP Gianni. E’ fucilato a Sabbiuno di Padernop il 14/12/1944. [Diz. III]
18. Gabrielli Giancarlo, «Gigino», n. il 19/10/1923 a Pianoro – partigiano Muratore. Milita nella 62. Brigata Garibaldi Camicie rosse operando sull\'Appennino tosco-emiliano. Dopo avere preso parte a numerosi scontri si ritira a Bologna, ove venne catturato dai nazisti. Scomparso dall’ottobre 1944 è ucciso presso i Colli di Paderno, presumibilmente insieme al primo gruppo di prigionieri. [Diz. III]
19. Gazzani Danilo, «Piccolo», n. il 26/03/1926 a Castelforte (MN) – partigiano Nel 1943 residente a Bologna. Ferroviere. Milita nella 7. Brigata Garibaldi GAP Gianni operando ad Anzola Emilia. Nell\'ottobre 1944 partecipa all\'azione di rappresaglia contro i fascisti che, a Tavernelle (S. Giovanni in Persiceto), uccisero Ottorino Finelli . Il 7/11/1944 prese parte alla battaglia di Porta Lame. La notte del 3/12/44 i tedeschi circondarono la casa colonica Guermandi a S. Giacomo del Martignone (S. Giovanni in Persiceto) dove era ospitato con altri partigiani. Dopo aver sostenuto un duro combattimento, i partigiani tentarono di sganciarsi. Catturato con Augusto Baiesi e Cleto Guermandi, viene condotto a Bologna e fucilato ai colli di Paderno (Bologna) il 14/12/1944. [Diz. III]
20. Gelati Renato, «Fornaio», n. il 5/12/1926 a Castel di Casio – partigiano Nel 1943 residente a Bologna. Milita nella 7. Brigata Garibaldi GAP Gianni. Catturato nel corso della battaglia della Bolognina il 15/11/44, viene rinchiuso in S. Giovanni in Monte (Bologna). E’ prelevato dalle carceri il 14/12/1944. Risulta disperso. [Diz. III]
21. Kocker Leo, n. il 5/08/1897 a Salisburgo (Austria) – ebreo Nel 1943 residente a Castelfranco Emilia (MO). Commerciante. E’ arrestato il 25/11/1944 a Castelfranco Emilia - molto probabilmente perché ebreo - e associato alle carceri di S. Giovanni in Monte (Bologna). Come risulta dai registri del carcere, il 14/12/1944 venne prelevato dalle SS, con altri detenuti, trasferito a Sabbiuno di Paderno (Bologna) e qui fucilato. [Diz. III]
22. Magli Adolfo, n. il 13/11/1884 a Castel Maggiore – partigiano Nel 1943 residente ad Anzola Emilia. Milita nel battaglione Tarzan della 7. Brigata Garibaldi GAP Gianni operando ad Anzola Emilia. E’ catturato dai tedeschi il 5/12/44 durante il grande rastrellamento nella zona di Amola (S. Giovanni in Persiceto). Dopo una breve detenzione nel carcere di S. Giovanni in Monte (Bologna), viene ucciso nell\'eccidio di Sabbiuno di Paderno il 14/12/1944. [Diz. IV]
23. Martinelli Armando, n. il 27/01/1926 a S. Giovanni in Persiceto – partigiano Fattorino del telegrafo. Milita nella 63. Brigata Garibaldi Bolero con funzione di capo nucleo operando a S. Giovanni in Persiceto. E’ catturato dai tedeschi il 5/12/44 durante il grande rastrellamento nella zona di Amola (S. Giovanni in Persiceto). Dopo una breve detenzione nel carcere di S. Giovanni in Monte, è ucciso a Sabbiuno di Paderno il 14/12/1944. [Diz. IV]
24. Martinelli Giuseppe, n. il 18/02/1898 a S. Agata Bolognese – partigiano Nel 1943 residente a S. Giovanni in Persiceto. Fattorino postale. Iscritto al PCI. Nel 1918 viene condannato all\'ergastolo per diserzione. Liberato per la concessione dell\'amnistia, nel 1920 è segnalato dalla polizia come capolega dei braccianti a S. Giovanni in Persiceto. Durante la lotta di liberazione milita nel battaglione Marzocchi della 63. Brigata Garibaldi Bolero operando a S. Giovanni in Persiceto. E’ catturato dai tedeschi il 5/12/44 durante il grande rastrellamento nella zona di Amola (S. Giovanni in Persiceto). Dopo una breve detenzione nel carcere di S. Giovanni in Monte, risulta disperso e molto probabilmente viene ucciso insieme al figlio Armando. Nel 1950 il tribunale di Bologna ha dichiarato la morte presunta in data 15/12/1944 a Sabbiuno di Paderno. [Diz. IV]
25. Muratori Rando, n. il 22/07/1926 a S. Agata Bolognese – partigiano Nel 1943 residente a S. Giovanni in Persiceto. Bracciante. Milita nel battaglione Marzocchi della 63. Brigata Garibaldi Bolero operando a S. Giovanni in Persiceto. E’ catturato dai tedeschi il 5/12/44 durante il grande rastrellamento nella zona di Amola (S. Giovanni in Persiceto). Dopo una breve detenzione nel carcere di S. Giovanni in Monte, è ucciso nell\'eccidio di Sabbiuno di Paderno il 14/12/1944. [Diz. IV]
26. Nanni Augusto, n. il 17/02/1913 a S. Giovanni in Persiceto – partigiano Fornaio. Milita nel battaglione Marzocchi della 63. Brigata Garibaldi Bolero con funzione di vice commissario politico di battaglione operando a S. Giovanni in Persiceto. E’ catturato dai tedeschi il 5/12/44 durante il grande rastrellamento nella zona di Amola (S. Giovanni in Persiceto). Dopo una breve detenzione nel carcere di S. Giovanni in Monte, è ucciso a Sabbiuno di Paderno il 14/12/1944. [Diz. IV]
27. Piazzi Adelmo Angelo, n. il 28/12/1921 a Bologna – indefinito Fornaio. E’ fucilato probabilmente a Sabbiuno di Paderno il 14/12/1944, come da sentenza del tribunale civile di Bologna emessa in data 30/01/1956. [Diz. IV]
28. Rimondi Emilio, n. l\'1/05/1925 a Bologna – indefinito E’ ucciso dai nazifascisti a Sabbiuno di Paderno (Bologna), nel corso dell\'eccidio, il 14/12/1944. Nel 1954 il Tribunale di Bologna ha emesso dichiarazione di morte presunta, perché i resti non sono stati identificati con certezza. [Diz. V]
29. Serra Luciano, n. il 7/02/1922 a S.Giovanni in Persiceto – partigiano Barbiere. Militò nel nel battaglione Marzocchi della 63. Brigata Garibaldi Bolero con funzione di commissario politico, operando a S. Giovanni in Persiceto. Fa parte del primo gruppo dei renitenti alla leva che nella zona di Amola costituisce il primo nucleo resistenziale. E’ catturato dai tedeschi il 5/12/44 nella zona di Amola. Trasferito nel carcere di S. Giovanni in Monte, è ucciso a Sabbiuno di Paderno il 14/12/1944. [Diz. V]
30. Stopazzini Cesare, «Cesarino», n. il 16/03/1913 a Crespellano –partigiano Meccanico artigiano. Il mestiere praticato e quindi la giustificata frequentazione della sua officina posta in Crespellano da parte di numerose persone, maschera il via vai di clandestini e il loro ricovero nei rifugi ricavati all\'interno della casa, oltre a consentirgli un lasciapassare tedesco e buoni di benzina per l\'uso di un sidecar. Milita nel battaglione Tarzan della 7. Brigata Garibaldi GAP Gianni. E’ arrestato assieme ad altri compagni, dietro delazione del fascista Ugo Lambertini (già infiltratosi nelle fila partigiane ed ospitato dagli Stopazzini), nella casa che da Ponte Samoggia porta a Calcara (Crespellano), la mattina del 5/12/44 nel corso del grande rastrellamento che investe anche la zona di Amola (S. Giovanni in Persiceto). Rinchiuso nel carcere di S. Giovanni in Monte, è prelevato assieme ad altri detenuti e fucilato ai colli di Sabbiuno di Paderno il 14/12/1944. [Diz. V]
31. Strazzari Anselmo, n. il 16/12/1916 a Budrio – partigiano Coltivatore diretto. Milita nel battaglione Pasquali della 4. Brigata Garibaldi Venturoli operando a Budrio. Il 28/11/1944 è rastrellato con numerose altre persone. Dopo una breve detenzione nel carcere di S. Giovanni in Monte, è ucciso nell\'eccidio di Sabbiuno di Paderno. [Diz. V]
32. Toffano Vincenzo, «Terremoto», n. il 25/04/1925 a Gavello (RO) – partigiano Nel 1943 residente a Bologna. Operaio tornitore. Nell\'inverno 1943-44 si reca in Veneto e milita nel battaglione Fergnani della Brigata Mazzini, Divisione Nannetti. Nel marzo 1944, con Renato Romagnoli e altri partigiani bolognesi, torna a Bologna e milita nella squadra Temporale della 7. Brigata Garibaldi GAP Gianni. Il 9/08/1944 fa parte della squadra di 12 uomini che assale il carcere bolognese. Il 2.09.1944 fa parte della squadra che entra nella polveriera di Villa Contri a Casalecchio di Reno e la fa saltare. Il 29.09.1944, travestito da tedesco, entra con altri partigiani all\'Hotel Baglioni - dove risiedevano molti alti ufficiali tedeschi e numerosi gerachi fascisti - e colloca una potente carica di tritolo. La carica esplosiva però non deflagra. Il 18.10. 1944, con altri partigiani, colloca una seconda carica davanti alla porta dell\'hotel. L\'esplosione demolisce parzialmente lo stabile, provocando la morte di decine di ufficiali tedeschi e fascisti. Il 7.11.1944, prende parte alla battaglia di Porta Lame, attaccando alle spalle tedeschi e fascisti per alleggerire la pressione sulla base acquartierata nell\'ex macello. Dopo il proclama di Alexander dovette abbandonare la base partigiana della squadra Temporale e trovare rifugio nella casa della fidanzata. Qui, a seguito di una delazione, è catturato dai fascisti il 5 o il 7.12.1944. Associato alle carceri di S. Giovanni in Monte viene a lungo torturato perché riveli i nomi dei compagni di lotta. Il 14/12/1944 è portato, con decine di partigiani, a Sabbiuno di Paderno e ucciso. [Diz. V]
33. Toselli Aldo, n. il 19/05/1903 a Finale Emilia (MO) – partigiano Nel 1943 residente a S. Giovanni in Persiceto. Operaio metallurgico. Milita nel battaglione Marzocchi della 63. Brigata Garibaldi Bolero operando a S. Giovanni in Persiceto. E’ catturato dai tedeschi il 5/12/44 durante il grande rastrellamento nella zona di Amola (S. Giovanni in Persiceto). Dopo una breve detenzione nel carcere di S. Giovanni in Monte, è molto probabilmente ucciso nell\'eccidio di Sabbiuno di Paderno. Dalla data dell’arresto risulta disperso. [Diz. V]
34. Toselli Dino, n. il 12/05/1927 a S. Giovanni in Persiceto – partigiano Operaio tornitore. Milita nel battaglione Marzocchi della 63. Brigata Garibaldi Bolero operando a S. Giovanni in Persiceto. E’ catturato dai tedeschi il 5/12/44 insieme al padre, durante il grande rastrellamento nella zona di Amola (S. Giovanni in Persiceto). Dopo una breve detenzione nel carcere di S. Giovanni in Monte è ucciso nell\'eccidio di Sabbiuno di Paderno il 14/12/1944. [Diz. V]
35. Vanti Ettore, n. il 6/03/1924 a Granarolo Emilia – partigiano Nel 1943 residente a Budrio. Operaio. Milita nel battaglione Pasquali della 4 Brigata Garibaldi Venturoli operando nella pianura bolognese. E’ fucilato dai tedeschi a Sabbiuno di Paderno. [Diz. V]
36. Zucchini Umberto, n. il 22/03/1921 ad Anzola Emilia – partigiano Falegname. Milita nel battaglione Tarzan della 7. Brigata Garibaldi GAP Gianni operando ad Anzola Emilia. Alla fine dell\'ottobre 1944 si trasferisce con il battaglione a Bologna e si acquartiera tra le rovine dell\'ex Ospedale Maggiore, in via Riva di Reno, in previsione di quella che si riteneva l\'imminente insurrezione. La sera del 7/11/1944 prende parte alla battaglia di Porta Lame, dove resta ferito. Dopo lo scontro rientra ad Anzola Emilia. E’ catturato dai tedeschi il 5/12/1944 durante il grande rastrellamento nella zona di Amola (S. Giovanni in Persiceto). Dopo una breve detenzione nel carcere di S. Giovanni in Monte è fucilato a Sabbiuno di Paderno (Bologna) il 14/12/1944. [Diz. V]
Elenco vittime partigiani 31
Gino Alberti, Augusto Baiesi, Nino Bonfiglioli, Valerio Bongiovanni, Francesco Bova Conti, Luigi Brenti, Emilio Bussolari, Sergio Casarini, Dino Cevenini, Albano Cocchi, Gherardo Cotti, Dante Drusiani, Adolfo Fantini, Mario Ferrari, Ermes Fossi, Giancarlo Gabrielli, Danilo Gazzani, Renato Gelati, Adolfo Magli, Armando Martinelli, Giuseppe Martinelli, Rando Muratori, Augusto Nanni, Luciano Serra, Cesare Stoppazzini, Anselmo Strazzari, Vincenzo Toffano, Aldo Toselli, Dino Toselli, Ettore Vanti, Umberto Zucchini
Elenco vittime ebree 1
Leo Kocker
Elenco vittime indefinite 4
Felice Bagnoli, Ernesto Bisi, Emilio Rimondi, Adelmo Piazzi
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Agostino Fortunati
Nome Agostino
Cognome Fortunati
Ruolo nella strage Collaboratore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Agostino Fortunati – Capo UPI Questura di Bologna (Responsabile di aver redatto una lista comprendente 24 nominativi dei fucilati)
Note procedimento CAS Bologna f. 360/1945 - Monti Bruno (MANCA) sentenza n. 42 del 7.03.1946 L’imputato, tenente della GNR addetto all’UPI dell’Ispettorato Provinciale, poi Regionale è accusato di aver coadiuvato nel dicembre 1944 il comando SS di Bologna nella scelta di 35 prigionieri tra i detenuti politici incarcerati a S. Giovanni - tra i quali Toffano Vincenzo ‘Temporale’ e Drusiani Dante ‘Tempesta’ – destinati in parte alla deportazione, in parte fucilati il 14.12.1944 a Sabbiuno di Paderno. La Corte lo ritiene responsabile degli arresti e lo condanna a morte mediante fucilazione alla schiena. La Cassazione con sentenza del 31/05/1946 annulla la sentenza rinviando la causa alla Corte d’Assise di Modena sezione speciale, che con sentenza 12/03/1947 commuta la pena di morte in ergastolo. Il reato è poi dichiarato estinto per amnistia.
Memorie
Memorie legate a questa strage
monumento a Sabbiuno di Paderno
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Sabbiuno di Paderno
Anno di realizzazione: 1973
Descrizione: Monumento Sabbiuno di Paderno, ideato e realizzato dagli architetti di “Città Nuova” [1973]
monumento a Bologna, piazza del Nettuno
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Bologna, piazza del Nettuno
Descrizione: Sacrario dei caduti partigiani di Bologna e provincia, piazza del Nettuno
monumento a Bologna, cimitero della Certosa
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Bologna, cimitero della Certosa
Descrizione: Monumento Ossario ai Caduti Partigiani, cimitero della Certosa
luogo della memoria a Bologna
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Bologna
Descrizione: Alla memoria di Vincenzo Toffano è intitolata una strada di Bologna
luogo della memoria a Bologna
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Bologna
Descrizione: Alla memorioa di Dante Drusiani sono intitolate una strada e una scuola elementare di Bologna
onorificenza alla persona a Vincenzo Toffano
Tipo di memoria: onorificenza alla persona
Ubicazione: Vincenzo Toffano
Descrizione: Medaglia d’oro al valor militare alla memoria di Vincenzo Toffano: «Partigiano di eccezionale valore, partecipava a tutte le più audaci imprese compiute dai gruppi di azione patriottica di Bologna. Particolarmente da menzionare la liberazione di 240 detenuti politici dalle carceri di S. Giovanni in Monte, l\'attacco alla sede del Comando tedesco, l\'assalto alla polveriera di Villa Contri. Arrestato dalle SS germaniche e barbaramente interrogato, mantenne contegno fieramente esemplare imponendosi alla considerazione ed alla ammirazione di un nemico non certo uso a gesti cavaliereschi. Veniva, infatti, fucilato al petto e cadeva da prode nel nome dell\'Italia». Bologna 14 dicembre 1944.
onorificenza alla persona a Dante Drusiani
Tipo di memoria: onorificenza alla persona
Ubicazione: Dante Drusiani
Descrizione: Medaglia d’oro al valor militare alla memoria di Dante Drusiani: «Partigiano d\'eccezionale valore partecipava a tutte le più audaci imprese compiute dalla VII brigata GAP coprendosi di leggendaria gloria. La liberazione dei duecentocinquata detenuti politici dalle Carceri di S. Giovanni in Monte, l\'attacco alla sede del comando nazifascista, l\'assalto alla polveriera di Villa Contri e mille altre imprese da lui compiute testimoniano il suo epico coraggio. Arrestato dalle SS tedesche teneva fronte ai più assillanti e stringenti interrogatori con lietezza tale da sbalordire gli stessi inquisitori; ad un Maresciallo che lo interrogava su come avesse fatto a uccidere i tanti nemici rispondeva \"così\" e impossessatosi con slancio fulmineo di una pistola appesa alla parete la puntava sul petto del sottufficiale sbigottito da tanto ardimento. Dopo aver compiuto il superbo gesto, con generosità senza pari, indice della sua grandezza d\'animo, non faceva partire il colpo che avrebbe freddato il bieco soldato tedesco e con gesto che ha del sublime gettava con disprezzo l\'arma lontana. Il nemico ammirato da tanta fierezza gli consentiva la morte degli eroi e lo fucilava al petto». Bologna, 31 dicembre 1944.
commemorazione a Sabbiuno di Paderno
Tipo di memoria: commemorazione
Ubicazione: Sabbiuno di Paderno
Descrizione: Ogni anno in una domenica compresa fra il 14 e il 23 dicembre il Comitato per le onoranze ai caduti di Sabbiuno organizza una commemorazione ufficiale sul luogo dell’eccidio alla presenza delle autorità istituzionali, di delegazioni dei Comuni di residenza o di nascita delle vittime, del comitato provinciale e delle sezioni Anpi dei Comuni di nascita o di residenza delle vittime.