Descrizione
Località Cimitero, Fonteno, Bergamo, Lombardia
Data 1 dicembre 1944
Matrice strage Nazifascista
Numero vittime 1
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini adulti 1
Descrizione: La battaglia di Fonteno del 31 Agosto 1944 è un azione di risposta al rastrellamento nazifascista operato per liberare due ufficiali militari tedeschi e il loro interprete che erano stati catturati tre giorni prima a Solto Collina e rinchiusi in una baita presso la località Casini. Prima dell’alba una pattuglia tedesca guidata dall’SS-Untersturmfhürer (sottotenente) Fritz Langer, comandante l’Aussenposten Sipo-SD di Bergamo, circondò il paese di Fonteno e raggruppò in piazza trenta abitanti, insieme al parroco, minacciandone la fucilazione qualora i tre prigionieri non fossero stati rilasciati entro le ore 15. Viene ucciso sui Colli di San Fermo, in circostanze confuse, il contadino Angelo Vicini. Nel frattempo una compagnia fascista, la OP Macerata, partita da Monasterolo del Castello, salì ai colli per compiere da sud un rastrellamento dei partigiani. Benché accerchiati, i partigiani effettuarono un azione fulminea e certamente inattesa su Fonteno. Circa metà della brigata scese rapidamente verso il paese, riuscì a rendere inoffensive le sentinelle tedesche intorno all’abitato e a sua volta occupò il paese, riuscendo a capovolgere la situazione. I tedeschi furono fatti prigionieri e gli abitanti liberati. L’altra metà della brigata, appostata sulla cresta che collega il Monte Torezzo al Monte Sicolo, riuscì a contrastare l’attacco e a respingere le truppe fasciste. Data la situazione, Langer concordò con i partigiani il ritiro dei tedeschi da Fonteno e delle truppe fasciste dai Colli di San Fermo, a patto che il paese non subisse in seguito alcuna ritorsione. Nonostante la promessa dell’ufficiale tedesco Fonteno verrà sottoposta a vari rastrellamenti, a cominciare da quello del 7 settembre e per finire con quello del 1 dicembre, durante il quale il diciannovenne Pierino Pedretti, un amico dei partigiani, è colpito da una scarica. Ferito a morte, e` obbligato a camminare da solo dalla sua casa fino al piazzale, caricato su una macchina lo conducono al vecchio cimitero, lì lo finiscono e lo gettano nel prato sottostante. Nella stessa giornata, i fascisti tentano di bruciare la casa dei fratelli Bertoletti. Le energiche proteste di alcuni anziani riescono a dissuaderli, ma non tanto da impedire loro di bruciare tutto il mobilio. Altri fascisti bruciano le stalle nei pascoli e arrestano il giovane Lorenzo Danesi che, in seguito, verrà deportato in Germania. Fonteno, in questa triste giornata, è stato perquisito e saccheggiato in tre ondate successive. E poi altri rastrellamenti, il 17 e il 28: grande rastrellamento quest’ultimo, effettuato da un notevole numero di nazifascisti, che bruciano altre cascine, rastrellano uomini e giovani e ne fermano cinque che saranno deportati. Ancora il 1 dicembre 1944, i repubblichini della Tagliamento bruciano altre stalle, arrestano due contadini, Santo Plebani e Felice Ruggeri, e li fucilano al cimitero di Foresto Sparso, rei di avere ospitato i partigiani nelle loro stalle.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Violenze connesse: sevizie-torture
Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: Sentenza 14/45
Tribunale competente: Corte d’assise speciale di Bergamo
Scheda compilata da Simona Cantoni e Luigi Borgomaneri
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-08-03 20:06:29
Vittime
Elenco vittime
1. Pierino Pedretti, nato a Fonteno (Bg) l’8/9/1925, residente a Fonteno (Bg), operaio, considerato “amico” dei partigiani, ucciso il 1 dicembre 1944;
Elenco vittime legate a partigiani 1
Pierino Pedretti
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Aldo Resmini
Nome Aldo
Cognome Resmini
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Comandante. La 612. Compagnia Op (Ordine pubblico), che dipendeva dal Comando provinciale Gnr di Bergamo, si costituì formalmente nel febbraio 1944. La comandava il capitano Aldo Resmini, con i tenenti Eugenio Bini, Gino Bolis, Domenico Mangialardo. La compagnia, oltre che attiva nel bergamasco, è presente con operazioni di repressione, nel settembre 1944, nel biellese e in provincia di Vercelli. Svolgeva, alle dirette dipendenze del Comando tedesco, i compiti più infami, dalla tortura alle esecuzioni sommarie. La Op aveva otto ufficiali, “tutti tristemente famosi per i loro delitti”, “dalla volontà autoritaria e crudelmente spietata”: solo tre di essi furono giudicati dalla Cas (Sottotenente Sandro Ghisleni, sent. 24/45, 24 anni. Tenente Bruno Gazzola, sent. 8/47, assolto per intervenuta amnistia. Tenente Luigi Bolis, sent. 11/47, pena capitale). Ad essi sono da aggiungere sei dei venti sottoufficiali; tre dei nove graduati vennero processati in contumacia: Bruno Gazzola, Luigi Bolis, Giulio Allegretti. Il capitano Resmini, il tenente Bolis, l’aiutante Angelo Gualdi ed i brigadieri Angelo Gusmini, Filippo Pezzotta, Angelo Beretta fanno parte dell’elenco dei morti per motivi politici dopo la Liberazione. Sulla Compagnia e sui processi a carico dei suoi membri si veda A. Caponeri, La banda Resmini nelle sentenze della Corte straordinaria d’Assise di Bergamo (1945- 1947), Il filo di Arianna, Bergamo 2008; fotocopie delle sentenze della Corte d’assise speciale di Bergamo sono depositate nell’archivio Isrec.
Note procedimento Sentenza 14/45 Tribunale competente: Corte d’assise speciale di Bergamo
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto GNR, 612. Compagnia OP Macerata
Fritz Langer
Nome Fritz
Cognome Langer
Note responsabile Comandate SS
Note procedimento Sentenza 14/45 Tribunale competente: Corte d’assise speciale di Bergamo
Nome del reparto nazista Waffen-SS
Nome del reparto SS Bergamo
Memorie
Memorie legate a questa strage
monumento a Fonteno
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Fonteno
Descrizione: Monumento partigiano in località Colletto: Inaugurato nel lontano 1984 il monumento ricorda la Battaglia Partgiana vittoriosa contro i Nazifascisti del 31 Agosto 1944. Il monumento è stato costruito da volantari che hanno voluto ricordare il sacrificio di quelle persone che hanno combatutto, donando la propria vita, per donarci la libertà. E’ situato nel territorio Comunale di Fonteno.
luogo della memoria a Adrara San Martino
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Adrara San Martino
Descrizione: Casa “La Resistenza”, ad Adrara San Martino: luogo dedicato ai ricordi dei caduti partigiani e civili della Valle Calepio e Valle Cavallina: aperta tutti i giorni nei mesi estivi (luglio e agosto) e su prenotazione negli altri periodi dell’anno.
commemorazione a Fonteno
Tipo di memoria: commemorazione
Ubicazione: Fonteno
Descrizione: Ogni anno l’Anpi locale in collaborazione con l’Isrec Bergamo ricordano l’accaduto con cerimonie o momenti di approfondimento.