Descrizione
Località Vigorso, podere Mazzacavallo, Budrio, Bologna, Emilia-Romagna
Data 21 ottobre 1944
Matrice strage Nazifascista
Numero vittime 8
Numero vittime uomini 3
Numero vittime uomini adulti 2
Numero vittime uomini anziani 1
Numero vittime donne 5
Numero vittime donne ragazze 1
Numero vittime donne adulte 2
Numero vittime donne anziane 2
Descrizione: I fatti, noti come battaglia di Fiesso e Vigorso del 21 ottobre 1944, si collocano nel quadro di un’imponente azione di rastrellamento volta sia alla cattura di civili da impiegare come manodopera in Italia o nel Reich sia alla “messa in sicurezza” di un territorio in cui la Resistenza era piuttosto attiva e godeva di un sostegno ampio da parte della popolazione; la zona, inoltre, appariva interessante per i tedeschi dal punto di vista strategico per concentrarvi le truppe e crearvi una linea difensiva in pianura così da sbarrare l’accesso alla Pianura Padana e al Po agli alleati, i quali, a inizio ottobre, avevano raggiunto e liberato parte dei Comuni appenninici della provincia di Bologna.
Ai mesi autunnali del 1944 risalgono anche gli ordini impartiti alle formazioni partigiane bolognesi dal Comando unico militare Emilia-Romagna (Cumer) di convergere sulle città maggiori, e in particolare su Bologna, per l’insurrezione generale. La rapida avanzata angloamericana faceva, infatti, sperare in una prossima fine del conflitto e i dirigenti della Resistenza volevano che le principali città della regione fossero liberate dai partigiani prima dell’arrivo degli alleati. Si trattò però di un errore di valutazione: il fronte infatti si fermò di lì a poco per la campagna invernale.
In applicazione degli ordini del Cumer le formazioni partigiane bolognesi si spostarono dalle loro abituali zone di operazione verso Bologna e un certo numero di resistenti si concentrò nei comuni attorno alla città. A Vigorso di Budrio (BO), la sera del 20 ottobre 1944, arrivò un gruppo composto da uomini delle brigate Garibaldi 36ª, 62ª e 66ª che si unì alla 1ª compagnia del battaglione sappista Pasquali della zona. I partigiani si sistemarono per la notte nel podere Mazzacavallo di proprietà delle sorelle Maccagnani, un podere in posizione defilata, non occupato dai tedeschi e risparmiato da azioni di rastrellamento e perquisizioni.
All’alba del 21 ottobre, giorno previsto per il trasferimento a Bologna dei partigiani, iniziò l’operazione di rastrellamento condotta dal Feld-Ersatz-Bataillon della 305ª divisione di fanteria tedesca con la partecipazione di fascisti della 23ª brigata nera Facchini di Bologna. Non è escluso che fossero presenti altri reparti. Secondo numerose testimonianze, i tedeschi avevano a disposizione carte con la segnalazione delle basi partigiane, individuate grazie a ricognizioni effettuate nella zona in precedenza e, probabilmente, all’azione di delatori.
Giunti al podere Mazzacavallo i nazisti scoprirono quasi immediatamente alcune armi nascoste sotto una catasta di fascine (non è chiaro se abbandonate dai partigiani che avevano pernottato nel podere le sere precedenti, se appartenenti ai partigiani presenti in quel momento nel podere o se lasciate dalle spie come segnale per i rastrellatori); fecero quindi uscire di casa le sorelle Ida, Enrica, Emma e Giuseppina Maccagnani, il marito di quest’ultima Celestino Gabrielli – sfollato con la moglie presso le cognate – il bracciante Ivo Galletti, sua moglie Chiara Poluzzi e la loro figlia Anna Teresa Galletti, e iniziarono a perquisire il rustico. Secondo la maggior parte delle ricostruzioni uno o due soldati si affacciarono alla botola del fienile dove erano nascosti i partigiani e questi, vistisi scoperti, aprirono il fuoco. Lo scontro, che si concentrò nella zona di Vigorso di Budrio e in quella di Fiesso di Castenaso, fu aspro e durò diverse ore. I partigiani cercarono di sganciarsi, ma otto di loro furono uccisi nel combattimento (Medardo Bottonelli, Carlo Casarini, Enzo Melloni, Mario Pirini, Giovanni Tassoni, Modesto Zanetti, Enzo Zuffi e un partigiano rimasto sconosciuto) e altri furono catturati. Fra questi Ilario Giuliani e Orlando Biavati che cercarono di raggiungere il palazzo Regazzi e furono fermati dai tedeschi. Ilario Giuliani, trovato in possesso di una pallottola, fu percosso ripetutamente e poi ucciso con un colpo di arma da fuoco alla schiena; non è chiaro se stesse cercando di fuggire per i campi o se i nazisti lo avessero invitato ad allontanarsi per poi sparargli. La sorella di Giuliani raccolse il suo corpo abbandonato e lo trasportò a casa. Biavati fu invece condotto a piedi prima presso un comando tedesco e poi alla Casa del fascio di Budrio, dove fu consegnato al federale che, dopo averlo interrogato e aver chiamato un suo parente per riconoscerlo, lo fece ricoverare all’ospedale. Alcuni dei partigiani superstiti vennero scoperti nascosti in un campo della possione Corazzina e catturati. Furono trasferiti a Medicina nella sede della Feldgendarmerie a Villa Viaggi presso la ferrovia Veneta e otto di loro vennero fucilati il giorno successivo.
Gli edifici del podere Mazzacavallo furono incendiati e i civili lì presenti uccisi per aver ospitato i partigiani. Ivo Galletti fu impiccato ad un albero vicino ad un edificio in fiamme e il suo corpo venne carbonizzato; Celestino Gabrielli morì percosso alla testa con il calcio di un fucile. Le sorelle Maccagnani, Chiara Poluzzi e sua figlia Anna Teresa Galletti furono allineate per essere fucilate. Ida, Emma, Enrica e Giuseppina Maccagnani morirono subito, mentre Chiara Poluzzi e la figlia restarono coperte dai corpi delle altre donne: la madre si salvò, ma non la giovane Anna Teresa che morì per le ferite riportate. I corpi dei civili e dei partigiani uccisi in combattimento furono abbandonati sul posto. Solo dopo una decina di giorni ne venne ordinata la sepoltura per intervento del parroco di Vigorso presso le autorità fasciste locali.
Modalità di uccisione: fucilazione,impiccagione,tortura a morte,uccisione con armi da fuoco
Violenze connesse: deportazione della popolazione,incendio di abitazione
Trattamento dei cadaveri: Esposizione dei cadaveri
Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: L’indicazione sul battaglione della 305ª divisione di fanteria tedesca proviene da un documento tedesco allegato al rapporto per il mese di ottobre dell’ufficiale dell’Abwehr della 10ª armata. Altre fonti, specie la bibliografia locale, indicano altri autori del rastrellamento (paracadutisti della Hermann Göring, Feldgendarmerie di Medicina, granatieri). Non si esclude che abbiano partecipato al rastrellamento anche altri reparti oltre al battaglione della 305ª, per esempio è possibile la presenza di tedeschi del presidio di Medicina dove furono portati sia i civili rastrellati che i partigiani catturati. Le fonti sono invece concordi sulla partecipazione al rastrellamento dei fascisti della 23ª brigata nera Facchini di Bologna attestata anche da «il Resto del Carlino» del 25/10/1944.
Dalle fonti disponibili pare che al podere Mazzacavallo, dove avvenne la strage, vi fossero solo tedeschi. Ilario Giuliani, il partigiano catturato e ucciso, fu ucciso da tedeschi, ma non è chiaro a quale reparto appartenessero; forse si trattò dei tedeschi acquartierati al palazzo Regazzi.
Più di una testimonianza fa riferimento a un partigiano slavo che dopo la battaglia fra resistenti e tedeschi collaborò con questi ultimi per individuare i partigiani fra la massa dei rastrellati, senza però chiarire se il passaggio nelle file nemiche fosse avvenuto prima o dopo i fatti di Fiesso e Vigorso.
La documentazione dei carabinieri del 1946 fa riferimento per la fucilazione di Anna Teresa Galletti e delle sorelle Maccagnani al capitano tedesco Mac Ling (?) «Off. Coll. (Stabartz)» [forse si tratta dell’ufficiale medico?], mentre per Ivo Galletti parla di truppe tedesche non identificate. I carabinieri non menzionano la morte di Gabrielli.
Procedimento a carico di Bruno Mazza davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Bologna che con sentenza 05/03/1946 dichiarò che non vi erano prove della partecipazione al rastrellamento di Mazza e che il rastrellamento era stato operato soltanto da tedeschi; la Corte condannò Mazza alla pena minima per percosse e minacce a carico di un uomo ritenuto partigiano e renitente alla leva , un reato non collegato all’episodio di Vigorso. Mazza fu amnistiato nel 1946 e riabilitato nel 1966.
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): I Comuni di Budrio e Castenaso nel corso degli anni, oltre a curare le commemorazioni, hanno promosso erezione di monumenti, posa di lapidi, ricerche storiche, pubblicazioni, mostre, laboratori didattici, concorsi scolastici, spettacoli, video, ricostruzioni e diorama viventi a carattere storico.
Scheda compilata da ROBERTA MIRA
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-09-30 18:05:14
Vittime
Elenco vittime
- Gabrielli Celestino, nato a Budrio (BO) il 02/09/1888, colono. Marito di Giuseppina Maccagnani, sfollato con la moglie presso le sorelle di lei. Civile.
- Galletti Anna Teresa, nata a San Giorgio di Piano (BO) il 09/04/1928, residente a Vigorso di Budrio (BO), operaia agricola. Figlia di Chiara Poluzzi e di Ivo Galletti. Civile.
- Galletti Ivo, nato a Poggio Renatico (FE) il 07/05/1893, residente a Vigorso di Budrio (BO), bracciante. Marito di Chiara Poluzzi e padre di Anna Teresa Galletti. Civile.
- Giuliani Ilario, nato a Fiesso di Castenaso (BO), il 24/01/1921, muratore. Rientrato a Fiesso dopo aver partecipato alla campagna bellica in Africa settentrionale dal 1941 al 1943 (era arruolato in aviazione), Giuliani entrò a far parte del battaglione Pasquali, la formazione partigiana attiva nella zona di Castenaso. Riconosciuto partigiano della 4ª brigata Garibaldi Venturoli dal 13/07/1944 al 21/10/1944 con il grado di tenente e commissario politico di compagnia.
- Maccagnani Emma, nata a Medicina (BO) il 04/07/1893, residente a Vigorso di Budrio (BO), proprietaria di terreno e coltivatrice diretta. Sorella di Enrica, Ida, Giuseppina. Civile.
- Maccagnani Enrica, nata a Medicina (BO) il 01/01/1885, residente a Vigorso di Budrio (BO), proprietaria di terreno e coltivatrice diretta. Sorella di Ida, Giuseppina, Emma. Civile.
- Maccagnani Giuseppina, nata a Budrio (BO) il 21/02/1888, residente a Castenaso (BO), coltivatrice diretta. Sfollata con il marito Celestino Gabrielli presso le sorelle Ida, Enrica e Emma. Civile.
- Maccagnani Ida, nata a Medicina (BO) il 03/05/1890, residente a Vigorso di Budrio (BO), proprietaria di terreno e coltivatrice diretta. Sorella di Giuseppina, Emma, Enrica. Civile.
Elenco vittime civili 7
- Gabrielli Celestino,
- Galletti Anna Teresa,
- Galletti Ivo,
- Maccagnani Emma,
- Maccagnani Enrica,
- Maccagnani Giuseppina,
- Maccagnani Ida
Elenco vittime partigiani 1
- Giuliani Ilario
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Bruno Mazza
Nome Bruno
Cognome Mazza
Ruolo nella strage Collaboratore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Mazza Bruno, nato a Budrio (BO) il 20/12/1914, membro della Guardia nazionale repubblicana, del Partito fascista repubblicano di Budrio e delle Brigate nere; imputato davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Bologna nel 1945 con l’accusa di aver partecipato al rastrellamento del 21 ottobre 1944.
Note procedimento Procedimento a carico di Bruno Mazza davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Bologna che con sentenza 05/03/1946 dichiarò che non vi erano prove della partecipazione al rastrellamento di Mazza e che il rastrellamento era stato operato soltanto da tedeschi; la Corte condannò Mazza alla pena minima per percosse e minacce a carico di un uomo ritenuto partigiano e renitente alla leva , un reato non collegato all’episodio di Vigorso. Mazza fu amnistiato nel 1946 e riabilitato nel 1966.
Marc Ling (?)
Nome Marc
Cognome Ling (?)
Ruolo nella strage Autore
Stato nominativo generico o non identificato emerso dalla documentazione
Note responsabile L’indicazione sul battaglione della 305ª divisione di fanteria tedesca proviene da un documento tedesco allegato al rapporto per il mese di ottobre dell’ufficiale dell’Abwehr della 10ª armata. Altre fonti, specie la bibliografia locale, indicano altri autori del rastrellamento (paracadutisti della Hermann Göring, Feldgendarmerie di Medicina, granatieri). Non si esclude che abbiano partecipato al rastrellamento anche altri reparti oltre al battaglione della 305ª, per esempio è possibile la presenza di tedeschi del presidio di Medicina dove furono portati sia i civili rastrellati che i partigiani catturati. Le fonti sono invece concordi sulla partecipazione al rastrellamento dei fascisti della 23ª brigata nera Facchini di Bologna attestata anche da «il Resto del Carlino» del 25/10/1944. Dalle fonti disponibili pare che al podere Mazzacavallo, dove avvenne la strage, vi fossero solo tedeschi. Ilario Giuliani, il partigiano catturato e ucciso, fu ucciso da tedeschi, ma non è chiaro a quale reparto appartenessero; forse si trattò dei tedeschi acquartierati al palazzo Regazzi. Più di una testimonianza fa riferimento a un partigiano slavo che dopo la battaglia fra resistenti e tedeschi collaborò con questi ultimi per individuare i partigiani fra la massa dei rastrellati, senza però chiarire se il passaggio nelle file nemiche fosse avvenuto prima o dopo i fatti di Fiesso e Vigorso. La documentazione dei carabinieri del 1946 fa riferimento per la fucilazione di Anna Teresa Galletti e delle sorelle Maccagnani al capitano tedesco Mac Ling (?) «Off. Coll. (Stabartz)» [forse si tratta dell’ufficiale medico?], mentre per Ivo Galletti parla di truppe tedesche non identificate. I carabinieri non menzionano la morte di Gabrielli.
Nome del reparto 305. Infanterie Division
Memorie
Memorie legate a questa strage
onorificenza alla città a
Tipo di memoria: onorificenza alla città
Anno di realizzazione: 2006
Descrizione: Medaglie d’argento al merito civile ai Comuni di Budrio e di Castenaso conferite il 31 maggio 2006 per i fatti del 21 ottobre 1944.
monumento a Bologna, piazza del Nettuno
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Bologna, piazza del Nettuno
Descrizione: sacrario dei caduti partigiani; vi compaiono i nominativi e le fotografie di Medardo Bottonelli, Carlo Casarini, Ilario Giuliani, Enzo Melloni, Mario Pirini, Giovanni Tassoni, Modesto Zanetti, Enzo Zuffi. Inoltre compaiono nomi e volti dei partigiani fucilati a Medicina il 22 ottobre 1944: Bruno Collina, Armandino Grossi, Libero Nardi, Guerrino Negrini, Spartaco Rossi, Dante Scagliarini, Bruno Stagni, Paolo Tassoni.
monumento a Bologna, cimitero della Certosa
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Bologna, cimitero della Certosa
Descrizione: monumento-ossario dei caduti partigiani; vi è sepolto, tra gli altri, Medardo Bottonelli.
lapide a Budrio, palazzo comunale
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Budrio, palazzo comunale
Descrizione: lapide che ricorda i caduti partigiani e le vittime per cause politiche, belliche e per rappresaglia; vi compaiono Emma, Enrica e Ida Maccagnani, Ivo Galletti e la figlia Anna Teresa.
monumento a Budrio, cimitero
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Budrio, cimitero
Descrizione: monumento ai caduti dove è tumulata, tra le altre, la salma di Enzo Melloni.
lapide a Budrio (BO), Parco della rimembranza
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Budrio (BO), Parco della rimembranza
Descrizione: lapide che ricorda i caduti nella seconda guerra mondiale sul fronte italiano, i prigionieri e i partigiani; vi compare il nome di Enzo Melloni.
monumento a Castenaso (BO), cimitero
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Castenaso (BO), cimitero
Descrizione: monumento ai caduti dove sono tumulate, tra le altre, le salme dei partigiani di Castenaso morti a Vigorso il 21 ottobre 1944 e a Medicina il 22 ottobre 1944 (Bruno Collina, Ilario Giuliani, Guerrino Negrini, Mario Pirini, Giovanni Tassoni, Paolo Tassoni, Modesto Zanetti, Enzo Zuffi e il partigiano ignoto) e quelle di Celestino Gabrielli e della moglie Giuseppina Maccagnani. (Le altre sorelle Maccagnani sono sepolte nel cimitero di Vigorso di Budrio (BO)).
lapide a Castenaso (BO), Palazzo comunale
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Castenaso (BO), Palazzo comunale
Descrizione: lapide che ricorda i caduti partigiani; vi compaiono i partigiani morti il 21 ottobre Ilario Giuliani, Mario Pirini, Giovanni Tassoni, modesto Zanetti, Enzo Zuffi e quelli morti a Medicina il 22 ottobre 1944 Bruno Collina, Guerrino Negrini, Paolo Tassoni
monumento a Castenaso (BO), Parco della Resistenza
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Castenaso (BO), Parco della Resistenza
Descrizione: monumento alla Resistenza; sulle targhe sono incisi i nomi dei caduti nel Risorgimento, delle vittime antifasciste (1919-1943), dei caduti della guerra di liberazione- Corpo volontari della libertà, dei civili morti mentre lavoravano per l’Organizzazione Todt, dei militari internati morti in Germania, delle vittime civili di guerra; vi compaiono i nomi di Bruno Collina, Celestino Gabrielli, Giuseppina Maccagnani, Guerrino Negrini, Mario Pirini, Giovanni Tassoni, Paolo Tassoni, Modesto Zanetti, Enzo Zuffi, tutti, compresi Gabrielli e Maccagnani, tra i caduti partigiani.
lapide a Fiesso di Castenaso (BO), podere Prando
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Fiesso di Castenaso (BO), podere Prando
Descrizione: lapide che ricorda gli scontri avvenuti nel podere.
cippo a Fiesso di Castenaso (BO), possione Corazzina
Tipo di memoria: cippo
Ubicazione: Fiesso di Castenaso (BO), possione Corazzina
Descrizione: cippo con lapide che ricorda gli ultimi scontri del 21 ottobre 1944 e la cattura dei partigiani poi fucilati a Medicina.
cippo a Vigorso di Budrio (BO), podere Mazzacavallo
Tipo di memoria: cippo
Ubicazione: Vigorso di Budrio (BO), podere Mazzacavallo
Descrizione: cippo con lapide che ricorda le vittime civili della strage e i partigiani caduti in combattimento e uccisi (non compaiono Medardo Bottonelli e Carlo Casarini; sono indicati qui anche Bruno Collina, Guerrino Negrini e Paolo Tassoni che furono fucilati a Medicina il 22 ottobre 1944).
luogo della memoria a Vigorso di Budrio
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Vigorso di Budrio
Descrizione: Via Mazzacavallo a Vigorso di Budrio (BO) è stata chiamata via 36 Martiri per ricordare la battaglia di Vigorso (anche se i morti totali furono 24 compresi i partigiani fucilati a Medicina il 22/10/1944).
luogo della memoria a Castenaso
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Castenaso
Descrizione: Il nome della Strada di Vigorso a Castenaso (BO) è stato cambiato in via 21 ottobre 1944.
luogo della memoria a Bologna
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Bologna
Descrizione: Un viale dei Giardini Margherita di Bologna è intitolato a Medardo Bottonelli.
luogo della memoria a Budrio
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Budrio
Descrizione: I poderi Mazzacavallo, Prando e la possione Corazzina sono tornati alla funzione di abitazione e lavoro per i loro proprietari, ma sono luogo di commemorazione nelle celebrazioni annuali dei fatti del 21 ottobre 1944; non a caso le lapidi sono state poste nei luoghi degli scontri e della strage sin dal primo momento in cui sono state posate.
onorificenza alla persona a
Tipo di memoria: onorificenza alla persona
Descrizione: Medaglia d’argento al valor militare al partigiano Medardo Bottonelli, caduto in combattimento.