Descrizione
Località caserma Ettore Muti, via Ripa, Forlì, Forlì-Cesena, Emilia-Romagna
Data 24 marzo 1944
Matrice strage Fascista
Numero vittime 5
Numero vittime uomini 5
Numero vittime uomini adulti 5
Descrizione: Agostino Lotti, Massimo Fantini e Giovanni Valgiusti furono fermati, percossi e arrestati da fascisti della Gnr l’11 marzo 1944 in frazione Seggio del Comune di Civitella di Romagna (FC) come renitenti e tradotti a Forlì. I fratelli Tonino e Dino Degli Esposti furono arrestati a Forlì dalla squadra politica della Questura. Il 24 marzo 1944 furono processati da parte di un tribunale militare straordinario costituito nella caserma Ettore Muti (già Ferdinando di Savoia) per ordine del 202° comando militare regionale. Con loro furono processati i fratelli Tonino e Dino Degli Esposti, anch'essi renitenti alla chiamata alle armi, e il fante Francesco Valicelli che si era allontanato arbitrariamente dal proprio reparto, facendo poi ritorno spontaneamente. Lotti, Fantini i due Degli Esposti e Valgiusti furono condannati alla pena di morte mediante fucilazione al petto, mentre Valicelli fu condannato a 12 anni di reclusione militare. La sentenza di morte fu eseguita lo stesso 24 marzo 1944, mezz'ora dopo l'emissione, in un cortile della caserma Muti alla presenza dei componenti il tribunale, di rappresentanti del Pfr, del capo della provincia di Forlì e di tutti i militari del 38° deposito militare provinciale misto. Dopo la fucilazione i corpi furono portati al cimitero su di un autocarro. Secondo la prima relazione del capo della provincia di Forlì, Pietro Bologna, al ministero dell'Interno la fucilazione non suscitò particolari reazioni. Tuttavia da altre fonti risulta che sia alcuni militari del plotone di esecuzione sia altri presenti alla fucilazione furono impressionati fortemente dall'esecuzione e che i forlivesi residenti nei pressi della caserma, in particolare alcune donne, protestarono davanti alla caserma e affacciati alle finestre. Quando la notizia si diffuse a Forlì diversi abitanti ne furono impressionati e su sollecitazione del Partito comunista, che diffuse un manifesto indirizzato ai lavoratori e ai cittadini, si riunirono le commissioni clandestine di fabbrica per organizzare una protesta. Pochi giorni dopo, il 27 marzo 1944, gruppi di donne si radunarono davanti alla caserma Muti per impedire la fucilazione di altri nove o dieci giovani processati per renitenza. Nella stessa giornata gran parte degli operai e delle operaie (che erano la maggioranza) delle fabbriche forlivesi, degli artigiani, dei lavoratori impiegati dalla Todt e dei lavoratori agricoli non si presentò al lavoro in segno di protesta contro le esecuzioni e raggiunse le donne che manifestavano nei pressi della caserma. Il tribunale militare commutò la pena di morte già comminata in reclusione militare (probabilmente i giovani condannati furono fatti arruolare nelle forze della Rsi che venivano addestrate in Germania; è il caso di almeno uno di loro Germano Cavallucci). Il 28 marzo 1944 in una seconda relazione il capo della provincia ammise che la fucilazione del 24 marzo aveva suscitato «viva impressione» nella cittadinanza e parlò delle manifestazioni del 27. Anche il notiziario della Gnr del 9 aprile 1944 segnalò l’impressione e il «vivo fermento» provocati dalle fucilazioni nella cittadinanza forlivese.
Modalità di uccisione: fucilazione
Tipo di massacro: punitivo
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Estremi e note penali: - Procedimento penale davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Luigi Nanni accusato di collaborazionismo e di vari reati tra cui aver partecipato al rastrellamento e all’arresto di Valgiusti e Lotti poi uccisi a Forlì. Nanni fu accusato anche degli arresti di cinque uomini di Porcentico (FC) uccisi a Civitella di Romagna (FC) nell’agosto 1944 (v. Episodio di Civitella di Romagna (FC), 23/08/1944). Condannato con sentenza 24/05/1946 alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena non per collaborazionismo come chiesto dal Pm, ma per il reato di aiuto al nemico nelle operazioni militari e nocumento alle forze armate italiane (art. 51 Cpmg) perché responsabile degli arresti che portarono alla morte degli arrestati e quindi anche della morte, nonostante il fatto che a uccidere materialmente fossero altri; il reato per cui fu condannato secondo la Corte assorbiva tutti quegli che gli erano stati ascritti. Nanni presentò ricorso. La Corte di Cassazione il 24/11/1946 annullò senza rinvio la sentenza per amnistia.
Annotazioni: - I cinque giovani sono riconosciuti partigiani, ma si tratta probabilmente di renitenti alla leva non ancora inseriti nelle formazioni.
- Secondo il database dei partigiani dell’Emilia-Romagna Dino e Tonino Degli Esposti Dino risultano nati e residenti a Forlì; nei documenti fascisti conservati in ACS Dino Degli Esposti è indicato come residente a Teodorano e Tonino Degli Esposti è indicato come residente a Magliano.
- Secondo il database dei partigiani dell’Emilia-Romagna, Fantini, i due Degli Esposti e Lotti risultano coloni e Valgiusti agricoltore; secondo il Diario di Antonio Mambelli risultano tutti operai (non è specificato se agricoli) tranne Dino e Tonino Degli Esposi che risultano braccianti.
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): La fucilazione dei giovani fu ricordata in un volantino del Comitato romagnolo di liberazione nazionale e in uno del Comitato segreto di agitazione operaia, entrambi volti a incitare la popolazione alla lotta contro fascisti e nazisti.
Scheda compilata da ROBERTA MIRA
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-10-29 22:28:36
Vittime
Elenco vittime
- Degli Esposti Dino nato a Forlì il 15/02/1922 a Forlì, colono. Fratello di Tonino. Riconosciuto partigiano nell’8ª brigata Garibaldi dal 22/02/1944 al 24/03/1944.
- Degli Esposti Tonino nato a Forlì il 23/08/1924, colono. Fratello di Dino. Riconosciuto partigiano nell’8ª brigata Garibaldi dal 22/02/1944 al 24/03/1944.
- Fantini Massimo nato il 03/12/1922 a Civitella di Romagna (FC), colono. Riconosciuto partigiano nell’8ª brigata Garibaldi dal 11/09/1943 al 24/03/1944.
- Lotti Agostino nato Galeata (FC) il 10/10/1925, residente a Civitella di Romagna (FC), colono. Riconosciuto partigiano nell’8ª brigata Garibaldi dal 12/09/1943 al 24/03/1944.
- Valgiusti Giovanni nato il 24 giugno 1925 a Civitella di Romagna (FC), agricoltore. Riconosciuto partigiano nell’8ª brigata Garibaldi dal 01/10/1943 al 24/03/1944.
Elenco vittime partigiani 5
- Degli Esposti Dino
- Degli Esposti Tonino
- Fantini Massimo
- Lotti Agostino
- Valgiusti Giovanni
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Luigi Nanni
Nome Luigi
Cognome Nanni
Stato imputato in procedimento
Note procedimento - Procedimento penale davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Luigi Nanni accusato di collaborazionismo e di vari reati tra cui aver partecipato al rastrellamento e all’arresto di Valgiusti e Lotti poi uccisi a Forlì. Nanni fu accusato anche degli arresti di cinque uomini di Porcentico (FC) uccisi a Civitella di Romagna (FC) nell’agosto 1944 (v. Episodio di Civitella di Romagna (FC), 23/08/1944). Condannato con sentenza 24/05/1946 alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena non per collaborazionismo come chiesto dal Pm, ma per il reato di aiuto al nemico nelle operazioni militari e nocumento alle forze armate italiane (art. 51 Cpmg) perché responsabile degli arresti che portarono alla morte degli arrestati e quindi anche della morte, nonostante il fatto che a uccidere materialmente fossero altri; il reato per cui fu condannato secondo la Corte assorbiva tutti quegli che gli erano stati ascritti. Nanni presentò ricorso. La Corte di Cassazione il 24/11/1946 annullò senza rinvio la sentenza per amnistia.
Memorie
Memorie legate a questa strage
lapide a Forlì cortile della caserma
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Forlì cortile della caserma
Anno di realizzazione: 1975
Descrizione: lapide che ricorda la fucilazione dei cinque giovani.
monumento a Forlì, piazza Saffi, portico di San Mercuriale
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Forlì, piazza Saffi, portico di San Mercuriale
Descrizione: nel sacrario dei caduti partigiani sono ricordati i cinque giovani.