Descrizione
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Località Bargellino di Tavernelle, Calderara di Reno, Bologna, Emilia-Romagna
Data 18 ottobre 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 1
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini adulti 1
Descrizione: Nell’autunno del 1944, in considerazione della rapida avanzata delle forze anglo-americane verso l’Appennino e ipotizzando, erroneamente, che la liberazione dell’Italia sarebbe avvenuta a breve, i dirigenti del movimento partigiano bolognese ed emiliano-romagnolo diedero ordine alle formazioni armate di convergere sulle principali città della regione per liberare i centri cittadini prima dell’arrivo degli Alleati, così da accreditare la Resistenza come forza militare e politica per il presente e il futuro. Il battaglione partigiano della 63ª Bolero attivo nella zona di Calderara di Reno, Anzola dell’Emilia e San Giovanni in Persiceto (BO) intraprese il trasferimento verso Bologna nella notte tra il 17 e il 18 ottobre 1944 seguendo la linea ferroviaria Bologna-Verona. Quando i partigiani giunsero in prossimità dell’incrocio con via Bargellino (Calderara di Reno) nei pressi di un casello ferroviario una pattuglia di tedeschi aprì il fuoco sul gruppo dei partigiani. Antonio Marzocchi che era alla guida dei suoi uomini fu colpito e ucciso. Seguì uno scontro a fuoco dal quale i partigiani riuscirono a sganciarsi.
Il corpo di Marzocchi fu prelevato il giorno seguente (18 ottobre 1944) da fascisti che per spregio al cadavere dell’avversario e per terrorizzare la popolazione e i partigiani, lo portarono a San Giovanni in Persiceto e lo impiccarono ad un albero sulla strada di circonvallazione all’ingresso del paese perché tutti potessero vederlo. Inoltre vietarono di rimuovere il corpo e di dargli sepoltura e solo per l’intervento di un sacerdote di San Giovanni fu possibile seppellire Marzocchi nel cimitero locale.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Trattamento dei cadaveri: Esposizione dei cadaveri
Tipo di massacro: indefinita
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Estremi e note penali: - Secondo una fonte sarebbe possibile che i tedeschi si fossero appostati per tendere un’imboscata ai resistenti, probabilmente grazie ad una delazione (forse di un tedesco che si era aggregato al battaglione, ma che in seguito si rivelò una spia).
- Secondo una fonte gli autori del vilipendio del cadavere furono i tedeschi.
Annotazioni: - Secondo la testimonianza di Bruno Corticelli furono gli stessi tedeschi ad impiccare il cadavere di Marzocchi a San Giovanni in Persiceto (BO).
Scheda compilata da ROBERTA MIRA
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2017-05-09 11:39:01
Vittime
Elenco vittime
- Marzocchi Antonio “Toni”, “Mas”, nato a San Giovanni in Persiceto (BO) il 16/07/1920, insegnante. In un primo tempo partecipò alla Resistenza sull’Appennino forlivese, poi si spostò nella zona di San Giovanni in Persiceto (BO) e partecipò all’attività del battaglione partigiano dell’area di San Giovanni, Anzola e Calderara di Reno (BO) con il fratello gemello Armando Marzocchi. Nel settembre 1944 Antonio Marzocchi assunse il comando del battaglione. Riconosciuto partigiano nel battaglione Sergio della 63ª brigata Garibaldi Bolero dal 01/05/1944 al 18/10/1944.
Elenco vittime partigiani 1
Marzocchi Antonio
Responsabili o presunti responsabili
Memorie
Memorie legate a questa strage
monumento a Bologna, piazza del Nettuno
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Bologna, piazza del Nettuno
Descrizione: - Bologna, piazza Nettuno: Marzocchi è ricordato nel sacrario dei caduti partigiani.
luogo della memoria a San Giovanni in Persiceto
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: San Giovanni in Persiceto
Descrizione: una strada è intitolata ad Antonio Marzocchi.
onorificenza alla persona a
Tipo di memoria: onorificenza alla persona
Descrizione: A Marzocchi è stata conferita la medaglia di bronzo al valor militare alla memoria.