SABBIUNO DI PADERNO, BOLOGNA, 23.12.1944
(Bologna - Emilia-Romagna)
Episodio di riferimento: SABBIUNO DI PADERNO, 14-23.12.1944
Descrizione
Località Sabbiuno di Paderno, Bologna, Bologna, Emilia-Romagna
Data 23 dicembre 1944
Matrice strage Nazifascista
Numero vittime 22
Numero vittime uomini 22
Numero vittime uomini ragazzi 1
Numero vittime uomini adulti 21
Descrizione: Tra il 5 e il 7 dicembre 1944 su indicazione di alcune spie reparti nazisti e fascisti operarono due ampi rastrellamenti nella zona di Anzola Emilia e di Amola di Piano (San Giovanni in Persiceto): numerosi partigiani e supposti favoreggiatori sono fermati, condotti presso la sede del comando SS di via de Chiari e, a seguito degli interrogatori, reclusi presso San Giovanni in Monte. Dopo quest’ennessimo e consistente afflusso di prigionieri nelle carceri di Bologna, il comando cittadino della Polizia di Sicurezza tedesca, ormai consapevole del prossimo arrivo degli eserciti alleati e dell’inevitabile abbandono della città da parte delle forze armate tedesche, inizia una sistematica operazione di svutamento delle carceri e di silenziosa eliminazione dei prigionieri politici in essa detenuti, che si protrae fino all’aprile 1945 toccando diversi luoghi della prima periferia della città, fra cui Sabbiouno di Paderno. Numerosi rastrellati vengono prelevati dal carcere e deportati presso i campi di Mauthausen e Gries, mentre alcune donne e anziani sono liberati. Parte dei rastrellati ad Amola e Anzola Emilia, insieme ad altri partigiani detenuti della 7. Brigata Garibaldi Gap Gianni (fra cui Vincenzo Toffano “Terremoto” e Dante Drusiani “Tempesta”) e di altre brigate operanti nella provincia di Bologna la mattina del 14 dicembre 1944 sono prelevati da un ufficiale delle SS tedesche - così come riportato dal registro del carcere - e condotti fuori porta San Mammolo nella prima collina bolognese a sud della città. Percorrono 8 chilometri inerpicandosi a piedi fino a raggiungere i calanchi di Sabbiuno di Paderno: località pressoché disabitata e limitrofa al fronte di guerra, caratterizzata da un ripido crinale argilloso. All'altezza di una piccola casa colonica i prigionieri - il cui numero resta imprecisato, ma fra i quali sono stati identificate 36 vittime - vengono schierati sull'orlo del calanco e qui uccisi a colpi di mitragliatrice. I corpi dei colpiti rotolano lungo i fianchi della collina verso il Reno, trovando sepoltura naturale nel fondo del calanco e col tempo sono occultati dal friabile terreno e dalla neve. La medesima sorte tocca ad un secondo gruppo di prigionieri – 22 dei quali identificati – prelevati da San Giovanni in Monte il 23 dicembre 1944. Vedendo i prigionieri allontanarsi a piedi verso l’Appennino in direzione del fronte molti immaginano si tratti di prigionieri utilizzati come lavoratori coatti per realizzare opere belliche. Quasi nessuna pubblicità viene infatti data dalle autorità naziste e fasciste alle due esecuzioni: in merito alla prima fucilazione viene diffiuso a fine dicembre 1944 un manifesto murario (di cui non è stata conservata copia) contenente i nomi di 24 partigiani bolognesi giustiziati, senza però specificare il luogo dell’esecuzione; la seconda strage avviene invece nel più assoluto riserbo. Il numero esatto delle vittime non risulta certo anche perché i resti di molti uccisi restano semisepolti nei calanchi per mesi, prima che la strage e il luogo dell’esecuzione siano individuati nel dopoguerra. Nei primi giorni di agosto del 1945, su iniziativa dell’Anpi bolognese e grazie alle indicazioni fornite dal partigiano Bruno Tura – testimone della fucilazione del 14 dicembre 1944, ma arrestato e deportato in campo di concentramento subito dopo i fatti, inizia la complessa opera d'esumazione delle salme all'interno del calanco. Il numero e l'identità delle vittime sono solo in parte ricostruiti, identificando 58 nomi grazie anche all'utilizzo dei registri del carcere e al ritrovamento di una lista in possesso del vicequestore Agostino Fortunati. Nel 1973 sul luogo dell'eccidio è stato edificato un complesso monumentale a ricordo dei caduti: una suggestiva installazione simbolicamente dedicata ai 100 partigiani fucilati a Sabbiuno di Paderno.
Modalità di uccisione: fucilazione
Trattamento dei cadaveri: Occultamento dei cadaveri
Tipo di massacro: punitivo
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Estremi e note penali: CAS Bologna
f. 360/1945 - Monti Bruno MANCA (Modena) sentenza n. 42 del 7.03.1946 L’imputato, tenente della GNR addetto all’UPI dell’Ispettorato Provinciale, poi Regionale è accusato di aver coadiuvato nel dicembre 1944 il comando SS di Bologna nella scelta di 35 prigionieri tra i detenuti politici incarcerati a S. Giovanni - tra i quali Toffano Vincenzo ‘Temporale’ e Drusiani Dante ‘Tempesta’ – destinati in parte alla deportazione, in parte fucilati il 14.12.1944 a Sabbiuno di Paderno. La Corte lo ritiene responsabile degli arresti e lo condanna a morte mediante fucilazione alla schiena. La Cassazione con sentenza del 31/05/1946 annulla la sentenza rinviando la causa alla Corte d’Assise di Modena sezione speciale, che con sentenza 12/03/1947 commuta la pena di morte in ergastolo. Il reato è poi dichiarato estinto per amnistia.
f. 290/1945 - Fortunati Agostino (MANCA) sentenza n.127 del 17/07/1946 L’imputato, giudice del tribunale provinciale straordinario fascista, capo dell’ufficio politico del Pfr di Bologna, ufficiale superiore della polizia ausiliaria, capo dell’ufficio politico della Questura di Bologno, è accusato dell’arresto nel novembre 1944 del partigiano Cristofori, sorpreso insieme alla staffetta Novella Albertazzi in una base in via de' Marchi, poi consegnato al Comando SS tedesco. L’imputate riconosce di aver partecipato all’operazione. La Corte lo riconosce colpevole di questo ed altri reati e lo condanna a morte mediante fucilazione alla schiena. La Cassazione con sentenza del 29.01.47 annulla e rinvia alla Sez. Speciale di Corte d’Assise di Modena
Annotazioni: Per indioviduare le vittime degli eccidi di Paderno Sabbiuno ci si è basati sulla lista redatta da Alberto Preti. Per suddividere le vittime fra i due momenti dell’azione si è fatto anche ricorso alle ricerche di Andrea Ferrari e Paolo Nannetti, che analizzando il registro del carcere di San Giovanni in Monte sono riusciti a ricostruire un quadro attendibile dei movimenti dei detenuti in entrata e in uscita. In altre fonti, a causa della particolare difficoltà di ricostruzione degli eventi determinata dall’occultazione degli eccidi, compaiono sovente date di morte diverse da quelle individuate: nel momumento realizzato nel 1973 presso Sabbiuno di Paderno, ad esempio, la stele commemorativa riportava i nominativi di sole 53 vittime riconosciute, includendo però erroneamente nel conteggio anche 4 partigiani trucidati presso la stazione di San Ruffillo. Cfr. A. Preti, Sabbiuno di Paderno: Dicembre 1944, Bologna 1994 In appendice:Riproduzione della lista del capo UPI della Questura Agostino Fortunati (47 nomi);Lista dei fucilati a Sabbiuno (58 nomi)
Scheda compilata da Toni Rovatti
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2017-05-11 13:26:20
Vittime
Elenco vittime
1. Alberghini Albano, n. il 5/02/1922 a S. Agata Bolognese - partigiano Operaio. Attivo a S. Giovanni in Persiceto nel battaglione Marzocchi della 63. Brigata Garibaldi Bolero. Rastrellato ad Amola (S. Giovanni in Persiceto), venne incarcerato a Bologna dal 5 al 22/12/44. [Diz. II]
2. Alberghini Roberto, n. il 16/05/1924 a S. Agata Bolognese - partigiano Manovale. Attivo nel battaglione Marzocchi della 63. Brigata Garibaldi Bolero. Rastrellato ad Amola (S. Giovanni in Persiceto) venne incarcerato a Bologna dal 5 al 22/12/1944. [Diz. II]
3. Bandiera Goffredo, n. il 25/07/1917 a Bentivoglio – legato ai partigiani Nel 1943 residente a S. Giorgio di Piano. Commerciante. Durante la RSI fa l\'autista per il questore di Bologna. Il 9/12/44 viene arrestato e associato alle carceri di S. Giovanni in Monte (Bologna). Da un rapporto della polizia fascista risulta che era un informatore della 7 Brigata Garibaldi GAP Gianni Garibaldi. Il 23/12/1944 fu prelevato dalle SS tedesche, trasferito con altri detenuti a Sabbiuno di Paderno. [Diz. II]
4. Benati Efrem, «Gianni», n. il 23/01/1926 a S. Giovanni in Persiceto – partigiano Nel 1943 residente ad Anzola Emilia. Studente. Milita nel battaglione Tarzan della 7. Brigata Garibaldi GAP Gianni operando ad Anzola Emilia. Venne fucilato a Sabbiuno di Paderno il 23/12/1944. [Diz. II]
5. Bonasoni Ivo, n. il 5/02/1927 a S. Giovanni in Persiceto – partigiano Studente. Milita nel battaglione Marzocchi della 63. Brigata Garibaldi Bolero operando a S. Giovanni in Persiceto. Catturato ad Amola (S. Giovanni in Persiceto) il 5/12/44 durante il grande rastrellamento, è incarcerato a Bologna e fucilato ai Colli di Paderno il 23/12/1944. [Diz. II]
6. Corazza Bruno, «Bandiera», n. il 29/06/1923 ad Anzola Emilia – partigiano Mezzadro. Nel 1943 residente a Calderara di Reno. Attivo nella 63. Brigata Garibaldi Bolero operando come comandante del battaglione Armaroli. E’ rastrellato il 3/12/1944, incarcerato e fucilato ai Colli di Paderno il 23/12/1944 [Diz. II]
7. Cotti Mario, n. il 7/4/1925 a S. Giovanni in Persiceto - partigiano Attivo nel battaglione Marzocchi della 63. Brigata Garibaldi Bolero, viene rastrellato ad Amola (S. Giovanni in Persiceto) il 5/12/44. Incarcerato a Bologna dal 5 al 23/12/44, venne fucilato ai Colli di Paderno. [Diz. II]
8. Cristofori Aroldo, «Vento», n. il 6/03/1926 a Cento (FE) – partigiano Nel 1943 residente a Bologna. Elettricista. Iscritto al PCI dal 1940, entra nelle formazioni partigiane subito dopo l\' 8/09/1943. Nel maggio 1944 viene arrestato dal tenente Bruno Monti e inviato in carcerè a Castelfranco Emilia (MO). Nel settembre 1944 nel corso di un bombardamento aereo riesce a guggire. Col fratello Francesco entra nella squadra Temporale della 7. Brigata Garibaldi GAP Gianni. Partecipa alla battaglia di Porta Lame. Il 25/11/44 è sorpreso insieme alla staffetta Novella Albertazzi in una base in via de\' Marchi. E’ catturato e fucilato il 23/12/1944 ai Colli di Padermo dopo essere stato torturato. [Diz. II]
9. Dall\'Olio Gaetano, n. il 10/06/1900 ad Anzola Emilia – partigiano Colono. Milita nel distaccamento locale della 7. Brigata Garibaldi GAP Gianni. Il 12/12/1944 viene arrestato dai tedeschi alle Tombe (Anzola Emilia). Incarcerato a S. Giovanni in Monte è fucilato sui Colli di Paderno il 23/12/1944. [Diz. III]
10. Ferrari Renato, n. il 16/09/1928 ad Anzola Emilia - partigiano Operaio. Milita nel battaglione Tarzan della 7. Brigata Garibaldi GAP Gianni ad Anzola Emilia. Incarcerato a Bologna dal 5/12/44, viene fucilato a Sabbiuno il 23/12/1944 come il fratello Mario. [Diz. III]
11. Florini Vincenzo, n. l\'11/10/1905 a S. Giovanni in Persiceto – partigiano Birocciaio. Militante comunista, il 5/09/1943 partecipa alla riunione indetta da Adolfo Boldini a S. Giovanni in Persiceto per la costituzione del movimento partigiano. Nel novembre 1943 insieme con Giuseppe Fregni costituisce un gruppo armato operante ad Amola (S. Giovanni in Persiceto). Rastrellato ad Amola il 5/12/44 insieme con centinaia di persone viene rinchiuso nella chiesa parrocchiale di Amola trasformata in prigione e luogo di tortura. Condotto poi con tutto il gruppo dei rastrellati nel teatro di S. Agata Bolognese, è trasferito nel carcere di S. Giovanni in Monte (Bologna) e di nuovo torturato. E’ fucilato a Paderno il 23/12/1944. Il suo cadavere è ritrovato l\' 1/8/45. [Diz. III]
12. Forni Guido, n. il 14/05/1925 a S. Giovanni in Persiceto – partigiano Ferroviere. Milita nel nel battaglione Marzocchi della 63. Brigata Garibaldi Bolero operando a S. Giovanni in Persiceto. E’ catturato insieme con la sorella Berta e il fratello Guerrino nel secondo rastrellamento avvenuto ad Amola nella notte tra il 4 e il 5/12/44. Condotto nella sagrestia della chiesa di Amola, insieme con centinaia di rastrellati, venne trasferito prima nel teatro di S. Agata Bolognese e poi nella caserma di via S. Chiara, sede del comando SS di Bologna. Detenuto dall\' 8/12/1944 nel carcere di S. Giovanni in Monte, viene prelevato la sera del 23/12/1944 e fucilato ai Colli di Paderno (Bologna). [Diz. III]
13. Galletti Umberto, n. il 26/03/1924 a S. Giovanni in Persiceto – partigiano Meccanico. Milita nel battaglione Marzocchi della 63. Brigata Garibaldi Bolero a S. Giovanni in Persiceto. La notte del 5/12/44 è rastrellato ad Amola (S. Giovanni in Persiceto) insieme con centinaia di persone. Rinchiuso nella chiesa di Amola, poi portato nel teatro di S. Agata Bolognese, viene successivamente incarcerato a S. Giovanni in Monte dove è interrogato e torturato. Il 23/12/1944 prelevato, venne fucilato a Sabbiuno di Paderno. [Diz. III]
14. Gandolfi Giovanni, n. il 20/03/1924 a Monteveglio – partigiano Nel 1943 residente a Bologna. Operaio. Milita nella 63. Brigata Garibaldi Bolero e nella 7. Brigata Garibaldi GAP Gianni. Opera a Savignano (Grizzana). Rastrellato ad Amola (S. Giovanni in Presiceto) la mattina del 5/12/44 insieme con centinaia di persone, è rinchiuso nella chiesa di Amola. Il giorno dopo è trasferito nel teatro di S. Agata Bolognese e successivamente incarcerato in S. Giovanni in Monte. Il 23/12/1944 prelevato dal carcere, venne fucilato ai colli di Paderno.
15. Manfredi Alcide, n. il 4/11/1924 a S. Giovanni in Persiceto – partigiano Operaio tornitore. Milita nel battaglione Marzocchi della 63. Brigata Garibaldi Bolero con funzione di caposquadra operando a S. Giovanni in Persiceto. E’ catturato dai tedeschi il 5/12/44, durante il grande rastrellamento nella zona di Amola (S. Giovanni in Persiceto). Dopo la detenzione nel carcere di S. Giovanni in Monte, è ucciso nell\'eccidio di Sabbiuno di Paderno il 23/12/1944, con il fratello Olver. [Diz. IV]
16. Manfredi Olver, n. il 30/1/1926 a Ravarino (MO) - partigiano Nel 1943 residente a S. Giovanni in Persiceto. Ferroviere. Milita nel battaglione Marzocchi della 63. Brigata Garibaldi Bolero con funzione di comandante di compagnia operando a S. Giovanni in Persiceto. E’ catturato dai tedeschi il 5/12/44, durante il grande rastrellamento nella zona di Aiuola (S. Giovanni in Persiceto). Dopo la detenzione nel carcere di S. Giovanni in Monte, è ucciso nell\'eccido di Sabbiuno di Paderno, il 23/12/1944, con il fratello Alcide. [Diz. IV]
17. Nadalini Dario, «Paolo», n. 27/11/1911 a Castelfranco Emilia (BO) – partigiano Nel 1943 residente a Calderara di Reno. Affittuario. Iscritto al PCI. Milita nel battaglione Marzocchi della 63. Brigata Garibaldi Bolero con funzione di commissario politico, operando a Calderara di Reno. Durante la lotta di liberazione è segretario del PCI a Calderara di Reno. La sua casa, a Sacerno, viene trasformata in una base della brigata e del battaglione Tarzan della 7. Brigata Garibaldi GAP Gianni. A seguito di una delazione, il 12/12/1944 l\'abitazione è circondata dalle SS tedesche. Catturato, è associato alle carceri di S. Giovanni in Monte e il 23/12/1944 fucilato nell\'eccidio di Sabbiuno di Paderno. [Diz. IV]
18. Pedrini Tiziano, «Pedro», n. il 22/11/1925 a Bologna – partigiano Operaio. Milita nella 36. Brigata Garibaldi Bianconcini operando sull\'Appennino tosco-emiliano. Dopo il combattimento di Monte Battaglia, rientra a Bologna e si aggrega alla 1. Brigata Garibaldi Irma Bandiera. Arrestato il 16/12/1944 è associato alle carceri di S. Giovanni in Monte e quindi ucciso a Sabbiuno di Paderno in data imprecisata. Per l\'anagrafe di Bologna risulta morto a Mauthausen il 26/2/1945. [Diz. IV]
19. Serra Dante, n. il 15/05/1926 a S. Giovanni in Persiceto – partigiano Fabbro. Milita nel battaglione Marzocchi della 63. Brigata Garibaldi Bolero. Nel novembre 1943 è tra i giovani che organizzano le squadre armate operanti nella zona di Amola (S. Giovanni in Persiceto). Catturato dai tedeschi insieme al fratello Luciano, il 5/12/44, durante il grande rastrellamento di Amola, dopo breve detenzione nel carcere di S. Giovanni in Monte è ucciso nell\'eccidio di Sabbiuno di Paderno il 23/12/1944. [Diz. V]
20. Turrini Pierino, «Ivan», n. il 2/08/1922 ad Anzola Emilia – partigiano Operaio tornitore. Milita nel battaglione Tarzan della 7. Brigata Garibaldi GAP Gianni operando ad Anzola Emilia. E’ catturato ad Anzola Emilia il 5/12/44 nel corso del grande rastrellamento effettuato in quella zona e a S. Giovanni in Persiceto dai nazifascisti. Dopo una breve sosta nelle scuole di Anzola Emilia è trasferito nelle carceri di S. Giovanni in Monte e in una villa di via S. Chiara sede delle SS. È disperso dal 31/12/1944. Quasi certamente venne ucciso nell\'eccidio di Sabbiuno di Paderno (Bologna). [Diz. V]
21. Zambelli Elio, «Aldo», n. il 23/06/1923 a Castelfranco Emilia (BO) – partigiano Nel 1943 residente a Bazzano. Operaio. Militò nella 63. Brigata Garibaldi Bolero operando a Bazzano. E’ catturato dai fascisti in data imprecisata tra il novembre e il dicembre 1944, e associato alle carceri di S. Giovanni in Monte. Prelevato alla fine del dicembre, venne ucciso presumibilmente il 23/12/1944 a Sabbiuno di Paderno. [Diz. V]
22. Zanetti Aldo, n. il 27/04/1919 ad Anzola Emilia – partigiano Sarto. Milita nel battaglione Tarzan della 7. Brigata Garibaldi GAP Gianni e nella 63. Brigata Garibaldi Bolero con funzione di caponucleo operando ad Anzola Emilia. Di famiglia socialista, subito dopo l’8/09/43 fa parte del primo gruppo di antifascisti che organizza la Resistenza ad Anzola Emilia. La sua abitazione «Casa degli angeli», diviene base partigiana ed è messa a disposizione per la raccolta di medicinali e materiale sanitario. Il 5/12/44 riusce a sfuggire al rastrellamento di Amola (S. Giovanni in Persiceto), nascondendosi nel granaio, ma viene catturato quando, esce ritenendo che i nazifascisti si siano allontanati. Condotto al comando tedesco di via S. Chiara, è trasferito nel carcere di S. Giovanni in Monte ed ucciso a Sabbiuno di Paderno. Il suo corpo fu identificato nell\'estate 1945 dalla moglie grazie ai vestiti. [Diz. V]
Elenco vittime partigiani 21
Albano Alberghini, Roberto Alberghini, Efrem Benati, Ivo Bonasoni, Bruno Corazza, Mario Cotti, Aroldo Cristofori, Gaetano Dall\'Olio, Renato Ferrari, Vincenzo Florini, Guido Forni, Umberto Galletti, Giovanni Gandolfi, Alcide Manfredi, Olver Manfredi, Dario Nadalini, Tiziano Pedrini, Dante Serra, Pierino Turrini, Elio Zambelli, Aldo Zanetti.
Elenco vittime legate a partigiani 1
Goffredo Bandiera
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Agostino Fortunati
Nome Agostino
Cognome Fortunati
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Agostino Fortunati –Capo UPI Questura di Bologna (Responsabile di aver redatto una lista comprendente 24 nominativi dei fucilati)
Note procedimento CAS Bologna f. 360/1945 - Monti Bruno MANCA (Modena) sentenza n. 42 del 7.03.1946 L’imputato, tenente della GNR addetto all’UPI dell’Ispettorato Provinciale, poi Regionale è accusato di aver coadiuvato nel dicembre 1944 il comando SS di Bologna nella scelta di 35 prigionieri tra i detenuti politici incarcerati a S. Giovanni - tra i quali Toffano Vincenzo ‘Temporale’ e Drusiani Dante ‘Tempesta’ – destinati in parte alla deportazione, in parte fucilati il 14.12.1944 a Sabbiuno di Paderno. La Corte lo ritiene responsabile degli arresti e lo condanna a morte mediante fucilazione alla schiena. La Cassazione con sentenza del 31/05/1946 annulla la sentenza rinviando la causa alla Corte d’Assise di Modena sezione speciale, che con sentenza 12/03/1947 commuta la pena di morte in ergastolo. Il reato è poi dichiarato estinto per amnistia. f. 290/1945 - Fortunati Agostino (MANCA) sentenza n.127 del 17/07/1946 L’imputato, giudice del tribunale provinciale straordinario fascista, capo dell’ufficio politico del Pfr di Bologna, ufficiale superiore della polizia ausiliaria, capo dell’ufficio politico della Questura di Bologno, è accusato dell’arresto nel novembre 1944 del partigiano Cristofori, sorpreso insieme alla staffetta Novella Albertazzi in una base in via de\' Marchi, poi consegnato al Comando SS tedesco. L’imputate riconosce di aver partecipato all’operazione. La Corte lo riconosce colpevole di questo ed altri reati e lo condanna a morte mediante fucilazione alla schiena. La Cassazione con sentenza del 29.01.47 annulla e rinvia alla Sez. Speciale di Corte d’Assise di Modena
Memorie
Memorie legate a questa strage
monumento a Sabbiuno di Paderno
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Sabbiuno di Paderno
Anno di realizzazione: 1973
Descrizione: Monumento Sabbiuno di Paderno, ideato e realizzato dagli architetti di “Città Nuova” [1973]
monumento a Bologna, piazza del Nettuno
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Bologna, piazza del Nettuno
Descrizione: Sacrario dei caduti partigiani di Bologna e provincia, piazza del Nettuno
monumento a Bologna, cimitero della Certosa
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Bologna, cimitero della Certosa
Descrizione: Monumento Ossario ai Caduti Partigiani, cimitero della Certosa
commemorazione a Sabbiuno di Paderno
Tipo di memoria: commemorazione
Ubicazione: Sabbiuno di Paderno
Descrizione: Ogni anno in una domenica compresa fra il 14 e il 23 dicembre il Comitato per le onoranze ai caduti di Sabbiuno organizza una commemorazione ufficiale sul luogo dell’eccidio alla presenza delle autorità istituzionali