Descrizione
Località Isola Del Piano, Isola del Piano, Pesaro e Urbino, Marche
Data 29 luglio 1944
Matrice strage Fascista
Numero vittime 2
Numero vittime uomini 2
Numero vittime uomini adulti 2
Descrizione: Nel corso di un rastrellamento il 29 luglio 1944 tutte le abitazioni di cinque civili - Giuseppe Gasparri, Massinto Moretti, Giovanni Carici, Primo Badioli e Girolamo Nobili - vennero razziate, distrutte e incendiate. Diverse tipologie di bestiame furono prelevate ed infine vennero uccisi Gasparri e Moretti mentre stavano tentando di fuggire.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Violenze connesse: furto e-o saccheggio,incendio di abitazione
Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: La nota sentenza n. 212 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro.
In particolare quello riguardante l’uccisione di Giuseppe Gasparri e Vasinto Moretti è il n. 33.
Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.
Scheda compilata da Chiara Donati
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-10-12 07:57:02
Vittime
Elenco vittime
Gasparri Giuseppe, n. 04/08/1914 a Isola del Piano, paternità Domenico, qualifica Caduto per rappresaglia, riconosciutagli il 15/06/1947 a Macerata.
Moretti Vasinto, n. 21/02/1913 a Isola del Piano, paternità Fabrizio, qualifica Caduto per rappresaglia, riconosciutagli il 15/06/1947 a Macerata.
Elenco vittime civili 2
Gasparri Giuseppe,
Moretti Vasinto
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Alfonso De Filippis
Nome Alfonso
Cognome De Filippis
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Giuseppe Gasparri e Vasinto Moretti è il n. 33. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.
Tipo di reparto fascista Esercito
Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”
Antonio Fabbri
Nome Antonio
Cognome Fabbri
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Giuseppe Gasparri e Vasinto Moretti è il n. 33. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.
Tipo di reparto fascista Esercito
Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”
Arrigo Cavallazzi
Nome Arrigo
Cognome Cavallazzi
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Giuseppe Gasparri e Vasinto Moretti è il n. 33. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.
Tipo di reparto fascista Esercito
Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”
Carlo De Mattei
Nome Carlo
Cognome De Mattei
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Giuseppe Gasparri e Vasinto Moretti è il n. 33. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.
Tipo di reparto fascista Esercito
Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”
Dante Agostini
Nome Dante
Cognome Agostini
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Giuseppe Gasparri e Vasinto Moretti è il n. 33. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.
Tipo di reparto fascista Esercito
Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”
Ennio Cavaterra
Nome Ennio
Cognome Cavaterra
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Giuseppe Gasparri e Vasinto Moretti è il n. 33. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.
Tipo di reparto fascista Esercito
Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”
Enrico Sardo
Nome Enrico
Cognome Sardo
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Giuseppe Gasparri e Vasinto Moretti è il n. 33. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.
Tipo di reparto fascista Esercito
Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”
Enrico Silvestri
Nome Enrico
Cognome Silvestri
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Giuseppe Gasparri e Vasinto Moretti è il n. 33. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.
Tipo di reparto fascista Esercito
Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”
Federico Boidi
Nome Federico
Cognome Boidi
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Giuseppe Gasparri e Vasinto Moretti è il n. 33. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.
Tipo di reparto fascista Esercito
Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”
Giuseppe Ragonese
Nome Giuseppe
Cognome Ragonese
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Giuseppe Gasparri e Vasinto Moretti è il n. 33. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.
Tipo di reparto fascista Esercito
Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”
Goffredo Leo
Nome Goffredo
Cognome Leo
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Giuseppe Gasparri e Vasinto Moretti è il n. 33. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.
Tipo di reparto fascista Esercito
Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”
Guido Alimonda
Nome Guido
Cognome Alimonda
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Giuseppe Gasparri e Vasinto Moretti è il n. 33. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.
Tipo di reparto fascista Esercito
Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”
Merico Zuccari
Nome Merico
Cognome Zuccari
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Giuseppe Gasparri e Vasinto Moretti è il n. 33. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.
Tipo di reparto fascista Esercito
Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”
Nello Rastelli
Nome Nello
Cognome Rastelli
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Giuseppe Gasparri e Vasinto Moretti è il n. 33. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.
Tipo di reparto fascista Esercito
Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”
Oreste Menegozzo
Nome Oreste
Cognome Menegozzo
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Giuseppe Gasparri e Vasinto Moretti è il n. 33. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.
Tipo di reparto fascista Esercito
Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”
Pietro Muzzi
Nome Pietro
Cognome Muzzi
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Giuseppe Gasparri e Vasinto Moretti è il n. 33. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.
Tipo di reparto fascista Esercito
Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”
Silvio Ravaglia
Nome Silvio
Cognome Ravaglia
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Giuseppe Gasparri e Vasinto Moretti è il n. 33. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.
Tipo di reparto fascista Esercito
Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”