Descrizione
Località Villa Fior, Nimis, Udine, Friuli-Venezia Giulia
Data 28 febbraio 1945
Matrice strage Nazifascista
Numero vittime 3
Numero vittime uomini 3
Numero vittime uomini adulti 3
Descrizione: Tre partigiani appartenenti alla “Banda della Bernadia” vengono arrestati a Venezia il 7 dicembre 1943 mentre cercano di rientrare in Friuli dopo un periodo trascorso in Piemonte; si trattava di Tarcisio Cecutto “Carlo”, Nina Biasuzzo, sua compagna, e Evaristo Blasutto. La ragazza, secondo alcune testimonianze in ragione del fatto che fosse incinta, viene trasferita poco dopo all’ospedale di Udine. Gli uomini vengono invece tradotti il 13 dicembre 1943 nelle carceri di Udine; durante la permanenza in carcere i prigionieri rifiutano di arruolarsi nelle SS italiane, come gli era stato proposto per salvarsi la vita. Il 28 febbraio 1944, alle ore 10, i partigiani sono condotti nel paese di Nimis e impiccati nella pubblica piazza alla presenza del podestà e di alcuni paesani. Secondo alcune fonti vengono impiccati ai rami di un albero del parco di Villa Fior con un filo del telefono; morendo Cecutti gridò: «Morte al fascismo! Viva l’Italia libera!». In Storie di partigiani, Gino Pieri riferisce che una donna si accanì con l’ombrello sul cadavere di “Carlo”. Da un articolo pubblicato all’interno de «Il Popolo del Friuli» si apprende che i tedeschi organizzarono l’esecuzione a Nimis perché in quel luogo i partigiani avevano «terrorizzato la popolazione» e «assassinato o fatto assassinare un notevole numero di italiani e di militati tedeschi» sfuggendo ai tentativi di cattura.
Modalità di uccisione: impiccagione
Trattamento dei cadaveri: Esposizione dei cadaveri
Tipo di massacro: rappresaglia
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Estremi e note penali: Con sentenza della Corte d’Assise Straordinaria di Udine numero 99 del 17 ottobre 1945 Antonio Fior fu condannato a 8 anni e 4 mesi di reclusione per collaborazione con il nemico. Era accusato di essersi arruolato nei reparti fascisti, di aver compiuto un rastrellamento a Nimis, di aver svolto servizio di sorveglianza durante l’impiccagione di tre italiani. L’imputato era pienamente confesso; aveva ammesso di aver assistito all’impiccagione di tre italiani fatta dai tedeschi. Fu conclusione delle Corte che, quale milite dell’esercito repubblicano, aveva collaborato con i tedeschi. La Cassazione annullò la sentenza della CAS di Udine rinviando il processo alla CAS di Treviso.
Tribunale competente:
Corte d’Assise Straordinaria di Udine
Corte d’Assise Straordinaria di Treviso
Annotazioni: Tarcisio Cecutto “Carlo” era stato arrestato dai partigiani sloveni nel mese di ottobre del 1943 ed era stato successivamente liberato con l’impegno di collaborare e di mettersi alle dipendenze dai reparti garibaldini.
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): La memoria sull’episodio presenta chiaroscuri, specie sulla figura del capo partigiano ucciso.
Scheda compilata da Fabio Verardo
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-10-26 03:39:05
Vittime
Elenco vittime
Blasutto Evaristo, di Pietro e Zussino Luigia. Nato il 3/10/1925. Nato e residente a Monteaperta di Taipana, celibe. Partigiano della Brg. Garibaldi Friuli, btg. “Matteotti”. Tumulato a Monteaperta.
Buttolo Giovanni, di Luigi e Nardone Anna. Nato il 18/9/1919. Nato e residente a San Giovanni al Natisone, celibe. Professione operaio. Partigiano della Brg. Garibaldi Friuli, btg. “Matteotti”. tumulato a Chiasiellis
Cecutto Tarcisio, di Giacomo e Colussa Angela. Nato il 1/6/1922. Nato e residente a Reana, celibe. Professione falegname. Partigiano della Brg. Garibaldi Friuli, btg. “Matteotti”; nome di battaglia “Carlo”; comandante del reparto stanziato sul monte Bernadia. Tumulato a Ciseriis
Elenco vittime partigiani 3
Blasutto Evaristo
Blasutto Giacinto
Cecutto Tarcisio
Responsabili o presunti responsabili
Memorie
Memorie legate a questa strage
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Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Nimis, muro di cinta di Villa Fior, luogo dell\'esecuzione
Descrizione: Una targa commemorativa è stata posta nel settantesimo anniversario della strage sul muro di cinta di Villa Fior, luogo dell’esecuzione. Dopo un mese dalla sua posa, la targa è stata rimossa da ignoti. Recuperata si è deciso per il momento di non ricolloc