Descrizione
Località Ca’ Mazzasette, Urbino, Pesaro e Urbino, Marche
Data 1 novembre 1943
Matrice strage Nazista
Numero vittime 3
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini adulti 1
Numero vittime donne 2
Numero vittime donne adulte 1
Numero vittime donne anziane 1
Descrizione: Il 1° novembre 1943 un reparto tedesco proveniente da Rimini si portò nel comune di Urbino, in località Ca’ Mazzasette, con l’obbiettivo, su sollecitazione del fascista locale Eugenio Caroti, di catturare l’esponente comunista, figura fondamentale dell’organizzazione resistenziale nella provincia di Pesaro-Urbino, Erivo Ferri. Il reparto accerchiò il paese, sparando colpi di mitraglia intimidatori. Dopo aver ricevuto indicazioni, i soldati si diressero verso l’abitazione in cui si trovava Ferri che li sorprese con un’inaspettata sparatoria che portò alla morte di un militare tedesco (a lungo si è discusso se fosse stato ucciso dai suoi stessi commilitoni oppure dal ricercato – come sostenevano le fonti nazifasciste; al momento si ritiene valida la tesi per cui fu colpito mortalmente da Mario Ferri, cugino di Erivo, che da un fondo, non visto, aiutò il congiunto nella difesa contro gli aggressori).
I nazisti risposero ampiamente al fuoco con bombe a mano, armi automatiche e bombe da mortaio. In seguito al sopraggiungere di rinforzi provenienti da Pesaro, iniziò l’operazione di rastrellamento e di perquisizione di tutte le abitazioni. Una trentina di uomini furono fermati, condotti in strada e prelevati, probabilmente con l’intenzione di essere deportati in Germania come forza lavoro, sebbene in seguito alle numerose pressioni e sollecitazioni anche da parte del podestà di Urbino, venissero rilasciati; furono razziati armi e generi di ogni sorta. Erivo Ferri riuscì a sfuggire all’accerchiamento e a nascondersi, pertanto la spedizione fallì.
Nel contesto dell’azione persero la vita due donne che si erano affacciate alle porte della loro casa: Adele Cecchini di 61 anni e Assunta Guarandelli di 29. Venne ucciso sempre con scariche di mitraglia in località Casacce, nei pressi di Cà Mazzasette, un giovane contadino di 19 anni, Pierino Bernardi, che cercava di sottrarsi alla cattura. Il suo corpo venne rinvenuto dopo sei giorni.
L’episodio viene comunemente indicato dalla storiografia regionale come l’inizio della resistenza armata nel Pesarese.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Violenze connesse: furto e-o saccheggio
Tipo di massacro: rastrellamento
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Scheda compilata da Chiara Donati
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-06-24 08:20:14
Vittime
Elenco vittime
Cecchini Adele di 61 anni. Il suo nome non è presente nel Ricompart.
Guarandelli Assunta di 29 anni. Il suo nome non è presente nel Ricompart.
Bernardi Pierino, n. a Urbino il 20/05/1924, paternità Primo, qualifica Caduto per rappresaglia, riconosciutagli il 15/06/1947 a Macerata.
Elenco vittime civili 3
Cecchini Adele
Guarandelli Assunta
Bernardi Pierino
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Eugenio Caroti
Nome Eugenio
Cognome Caroti
Ruolo nella strage Delatore
Note responsabile Il milite forestale Eugenio Caroti svolgeva attività informativa per il comando tedesco di Rimini. Avrebbe rivelato precise informazioni sulla presenza e l’attività di Erivo Ferri, e partecipato alla spedizione del 1° novembre 1943.
Memorie
Memorie legate a questa strage
lapide a Urbino, Ca\
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Urbino, Ca\' Mezzasette
Descrizione: A Ca’ Mazzasette, il Comitato unitario antifascista della provincia di Pesaro e Urbino, l’Amministrazione provinciale e il Comune di Urbino posero una lapide in onore di Erivo Ferri e della popolazione di Ca’ Mazzasette. L’epigrafe dice: “A perenne ricord