Descrizione
Località Pineta, Urbino, Pesaro e Urbino, Marche
Data 1 luglio 1944
Matrice strage Fascista
Numero vittime 2
Numero vittime uomini 2
Numero vittime uomini adulti 2
Descrizione: Stando alla testimonianza di padre Tarcisio Strappati, confessore delle tante vittime che morirono in quel luogo ormai divenuto simbolo dell’atrocità nazifascista - la Pineta di Urbino, dove avevano sede i reparti repubblichini -, la notte del 1° luglio 1944 venne chiamato per concedere la confessione a sei giovani rastrellati che dopo un sommario processo erano stati condannati a morte. Quando lo videro arrivare gli uomini vennero fatti inginocchiare sul ciglio del viottolo, disponendosi a ricevere la confessione. Alcuni di loro raccontarono al sacerdote che non erano stati neppure interrogati e che il processo era una semplice farsa. Così don Strappati tentò di far notare la situazione al vice Comandante che alla fine decise di rimandare a un secondo momento, dopo aver fatto ulteriori accertamenti, l’esecuzione per quattro di loro che, alla fine, saranno liberati. Quella notte furono invece fucilati gli altri due: gli urbinati Aldo Arcangeli e Pasquale Mazzacchera.
Aldo era stato arrestato il precedente 15 giugno da alcuni militi fascisti mentre si trovava davanti casa. Erano circa le 19 e il giovane, con una coperta in mano, per paura dei bombardamenti, si stava per recare a dormire in un capanno vicino l’abitazione. Sopraggiunti all’improvviso su di una macchina, i fascisti non si lasciarono convincere dalle proteste del giovane che affermava di non essere soggetto agli obblighi di leva perché rivedibile dal servizio militare e lo condussero via con loro.
Pasquale era invece stato arrestato il giorno precedente alla fucilazione, il 30 giugno, sempre da alcuni militi del battaglione Camilluccia, di stanza a Urbino, con l’accusa di far parte di qualche formazione partigiana anche se nella realtà dei fatti non fosse affatto vero.
Modalità di uccisione: fucilazione
Tipo di massacro: punitivo
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Estremi e note penali: La nota sentenza n. 212 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro.
In particolare quello riguardante l’uccisione di Arcangeli Aldo e Mazzacchera Pasquale è il n. 27. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.
I procedimenti penali contro ignoti militi fascisti per il reato di violenza con omicidio ai danni di Aldo Arcangeli e di Pasquale Mazzacchera sono stati archiviati nel 1996 per mancata identificazione degli autori.
Scheda compilata da Chiara Donati
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-07-16 16:34:31
Vittime
Elenco vittime
Arcangeli Aldo, n. in Francia il 26/03/1925, 19 anni, paternità Iolo, qualifica Partigiano fucilato, Sap Schieti (01/04/1944 – 01/07/1944), grado Comandante distaccamento – Sotto tenente, riconosciutagli il 15/05/1947 ad Ancona.
Mazzacchera Pasquale, n. a Urbino, cl. 1924, 20 anni, paternità Alessandro, qualifica Caduto per rappresaglia, riconosciutagli il 15/06/1947 a Macerata.
Elenco vittime partigiani 1
Arcangeli Aldo
Elenco vittime renitenti 1
Mazzacchera Pasquale
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Battaglione “La Camilluccia”/1. Legione d’Assalto M “Tagliamento”
Tipo di reparto: Guardia Nazionale Repubblicana
Memorie
Memorie legate a questa strage
cippo a Urbino, viale Fratelli Rosselli
Tipo di memoria: cippo
Ubicazione: Urbino, viale Fratelli Rosselli
Descrizione: In viale Fratelli Rosselli, a Urbino, è stato posto un cippo la cui epigrafe dice: “Liberatori anche di chi li tradiva giudici di chi osò condannarli combattenti indomiti per la pace Mazzacchera Pasquale 1924 Urbino Arcangeli Aldo 1925 Urbino. Il popolo d